Documentazione
Nelle Regioni
Puglia: “Sviluppo e gestione dei Piani di promozione della salute per operatori e operatrici del SSN: il Master di I livello”
Master universitario di I livello attivato nell’AA 2022-2023 dall’Università degli Studi di Bari Aldo Moro e la Regione Puglia in collaborazione con il Centro Nazionale per la Prevenzione delle Malattie e la Promozione della Salute dell’Istituto Superiore di Sanità (CNaPPS - ISS). L’obiettivo generale è stato quello di potenziare la rete regionale di supporto al Piano Regionale della Prevenzione (PRP) della Regione Puglia in una logica di governance di sistema, attraverso la realizzazione di un percorso modulare, della durata di 12 mesi (dicembre 2023-dicembre 2024), destinato alla formazione del pool di professioniste e professionisti della rete regionale dei servizi afferenti alle azioni del PRP 2020-2025. Leggi l’approfondimento a cura delle ricercatrici ISS.
Indicazioni sugli aspetti di genere da considerare nei programmi e nelle azioni regionali del Piano di prevenzione
Il Piano nazionale di prevenzione (PNP) 2020-2025 persegue l’approccio di genere come un cambio culturale e di prospettiva, affinché la valutazione delle variabili biologiche, ambientali e sociali, dalle quali possono dipendere le differenze dello stato di salute tra i sessi, diventi una pratica ordinaria, al fine di migliorare l’appropriatezza degli interventi di prevenzione e contribuire a rafforzare la “centralità della persona”. Un aspetto cruciale è la disponibilità di dati aggiornati, con un dettaglio locale, e con variabili che consentano di identificare aspetti legati al genere per poterli considerare nella pianificazione di interventi. A questo proposito, le Regioni sono invitate a produrre profili di salute con cui informare i Programmi di prevenzione regionali, avendo cura di raccogliere i dati disaggregati per sesso e genere, per valutare quantitativamente le eventuali differenze. Leggi l’approfondimento pubblicato su Epicentro il 24 febbraio 2022.
Medicina di genere e territorio: il ruolo dei referenti regionali
Quali sono le attività relative alla medicina di genere svolte sul territorio e il loro stato di avanzamento? Che ruolo hanno i referenti regionali per la medicina di genere nel rafforzare la consapevolezza dell’importanza di considerare le possibili differenze di genere nella prevenzione, nella diagnosi e nella cura delle malattie? Se ne è parlato in un incontro all’ISS prima dell’inizio della pandemia di COVID-19 dopo la quale è emerso sempre più chiaramente come le differenze di genere non solo giochino un ruolo importante nella progressione e letalità della malattia, ma, probabilmente, anche nella risposta alle terapie, nelle ripercussioni psicosociali e nella salute dei caregiver. Leggi l’approfondimento a cura dei Referenti Regionali per la medicina di genere.
Emilia-Romagna: legge n.19 del 05.12.2018 Promozione della salute, del benessere della persona e della comunità e prevenzione primaria
Entrata in vigore il 1 gennaio 2019, questa legge è frutto del lavoro di tutte le parti politiche e, nel suo mettere al centro la prevenzione, può essere considerata uno strumento che valorizza e supporta il Piano regionale della prevenzione (Prp). Per maggiori informazioni leggi il commento di Adriana Giannini (Regione Emilia-Romagna).
Trieste: un catalogo per i progetti e gli interventi di welfare locale partecipativo
Monitorare e valutare tutti gli interventi di carattere sociosanitario che l’Azienda sanitaria universitaria integrata di Trieste (Asuits) ha promosso e realizzato nel tempo: è questo l’obiettivo del catalogo aziendale dei progetti e degli interventi di welfare locale partecipativo promossi dall’Azienda pubblicato nel 2017. Per maggiori informazioni scarica il documento completo (pdf 504 kb).
Piano integrato locale di promozione della salute 2016 (zip 589 kb)
Documento della Regione Lombardia pubblicato a febbraio 2016, contenente le indicazioni relative alla stesura del “Piano integrato locale di promozione della salute 2016”, il testo annuale di programmazione integrata degli interventi finalizzati sia alla promozione di stili di vita e ambienti favorevoli alla salute, alla prevenzione dei fattori di rischio comportamentali nei contesti di comunità, e di raccordo/orientamento con tutti gli attori coinvolti. Le indicazioni, coerenti con quanto previsto dalla normativa, presidiano, dal punto di vista generale: l’esigenza di incrementare l’appropriatezza professionale e organizzativa degli interventi dando quindi continuità al percorso avviato nel 2008; la fase di riorganizzazione del Servizio socio-sanitario regionale, alla luce di quanto previsto dalla normativa regionale; l’obiettivo di sostenere una programmazione sistemica sul piano metodologico, operativo e valutativo, quindi coerente al Piano regionale della prevenzione 2015–2018.
Programma aziende che promuovono salute – Rete Whp Lombardia (pdf 1,6 Mb)
Promuovere cambiamenti organizzativi nei luoghi di lavoro per renderli ambienti favorevoli all’adozione consapevole di stili di vita salutari e prevenire le malattie croniche: sono i due obiettivi principali del programma regionale “Aziende che promuovono salute – Rete Whp Lombardia” di cui è stato pubblicato il primo report. Il documento, oltre descrivere l'impianto culturale e metodologico evidenzia i risultati conseguiti a un anno dall’avvio del Programma, sia in termini di adesione (al 31 dicembre 2014 sono iscritte alla Rete 287 sedi aziendali con circa 140.000 lavoratori interessati), che di azioni realizzate.
Attività specialistica ambulatoriale 2012 (pdf 2 Mb)
Pubblicata dall’Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria a maggio 2014, questa relazione è relativa all'attività specialistica ambulatoriale del 2012 effettuata dalle strutture pubbliche e private accreditate in Provincia. La relazione, oltre dare il dettaglio sulle prestazioni erogate all'utenza, mette in evidenza l'attivazione e l'importanza di una procedura di controllo orientata a costruire un archivio di buona qualità perché permette di eliminare una notevole quantità di errori (ricette doppie, esami non corrispondenti ai codici di esenzione, codici di Asl o Asp errate o codici Istat e tariffe errate) che avrebbero alterato le informazioni relative a produzione, costi, mobilità attiva e passiva. Scarica anche i documenti “Resoconto analitico attività specialistica ambulatoriale erogata nelle strutture pubbliche anno 2012” (pdf 3,3 Mb) e “Resoconto analitico per strutture 2012” (pdf 5,6 Mb).
Attività specialistica ambulatoriale 2011 (pdf 3,6 Mb)
Pubblicata dall’Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria a maggio 2014, questa relazione è relativa all'attività specialistica ambulatoriale del 2011 effettuata dalle strutture pubbliche e private accreditate in Provincia. La relazione, oltre dare il dettaglio sulle prestazioni erogate all'utenza, mette in evidenza l'attivazione e l'importanza di una procedura di controllo orientata a costruire un archivio di buona qualità perché permette di eliminare una notevole quantità di errori (ricette doppie, esami non corrispondenti ai codici di esenzione, codici di Asl o Asp errate o codici Istat e tariffe errate) che avrebbero alterato le informazioni relative a produzione, costi, mobilità attiva e passiva.
La valutazione della performance del Servizio Sanitario Regionale Ligure. Report 2011 (pdf 20 Mb)
Rapporto pubblicato a novembre 2012 dall’Ars Liguria in collaborazione con il Laboratorio Management e sanità della Scuola Superiore di Pisa. Gli argomenti trattati: stili di vita (sulla base dei dati della sorveglianza Passi), screening e vaccinazioni, governo della domanda, efficienza e appropriatezza, qualità clinica, rischio clinico, materno infantile, integrazione ospedale-territorio, efficacia assistenziale per le patologie croniche, appropriatezza prescrittiva diagnostica, salute mentale, pronto soccorso, efficienza prescrittiva farmaceutica e spesa farmaceutica. Lo studio intende mettere a nudo i risultati della sanità ligure, enfatizzandone le diversità che emergono dal territorio e tra le aziende e, in particolare, sottolineandone le criticità.
Calabria: prima conferenza regionale della prevenzione
Si è svolta a Lamezia Terme, il 29-30 novembre 2012, la I Conferenza regionale su “Prevenzione, tutela della salute e medicina d’iniziativa”, promossa dal Dipartimento Tutela della salute e politiche sanitarie - Settore Area Lea – della Regione Calabria. L’obiettivo: promuovere un momento di comunicazione istituzionale, di socializzazione e di discussione sugli obbiettivi di salute del Piano regionale della prevenzione (Prp) e sulle strategie adottate relativamente all’intersettorialità dei progetti e al coinvolgimento degli stakeholder. Particolare rilevanza ha avuto la sessione parallela “Dalle sorveglianze alle azioni” dedicata allo stato di avanzamento delle sorveglianze di popolazione all’interno della Regione. La riflessione di Marina La Rocca (Asp Catanzaro, Dipartimento di Prevenzione, Sian Lamezia Terme).
Ulss 20 Verona, disuguaglianze di salute: interventi in atto e strategie future
Riconoscere che le disuguaglianze sociali costituiscono (anche in Paesi evoluti e dotati di un Servizio sanitario nazionale) un potente fattore di disparità sanitarie ed essere consapevoli che a volte, paradossalmente, gli interventi di prevenzione incrementano le disuguaglianze invece di ridurle, è un primo passo per affrontare un tema tanto importante per le fasce deboli della popolazione quanto ignorato dalla programmazione sanitaria nazionale e regionale. È per questo che l’Ulss 20 Verona con Delibera del 5 aprile 2012 (pdf 119 kb) ha predisposto una ricognizione complessiva degli interventi in corso (che fanno capo al Dipartimento di prevenzione) e che riguardano le disuguaglianze di salute. L’intento è di partire da questo primo atto e di allargare l’indagine a tutti gli altri settori di intervento dell’Azienda, per programmare un successivo piano organico di contrasto. Correda la Delibera una scheda sintetica (pdf 69 kb) che riassume le iniziative del Dipartimento su questo tema, espresse dalle diverse Unità Operative secondo i rispettivi obiettivi, sia come attività ordinaria che come progettualità specifiche. L’approfondimento di Massimo Valsecchi (Dipartimento di Prevenzione Ulss 20 Verona).