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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
Istituto Superiore di Sanità - EpiCentro

Documentazione

In Italia

 

Determina AIFA 23 settembre 2022: aggiornamento sulla prescrizione del misoprostolo per l’IVG farmacologica

Il 23 settembre 2022 è stata pubblicata in Gazzetta ufficiale la determina AIFA che mette nell’elenco dei medicinali erogabili a totale carico del Servizio sanitario nazionale il misoprostolo buccale, sublinguale e vaginale da utilizzare in associazione con l’RU486 fino alla 63ma giornata di amenorrea per l’IVG farmacologica. Leggi di più nell’approfondimento delle ricercatrici e dei ricercatori ISS.

 

Linee di indirizzo per la prevenzione e il contrasto del sovrappeso e dell’obesità

Approvate a luglio 2022 in conferenza Stato-Regioni, queste linee di indirizzo sono state redatte dal Tavolo di lavoro per la prevenzione e il contrasto del sovrappeso e dell’obesità, istituito dal ministero della Salute a gennaio 2019. Per maggiori informazioni leggi l’approfondimento di Marco Silano e Angela Spinelli.

 

Indicazioni sugli aspetti di genere da considerare nei programmi e nelle azioni regionali del Piano di prevenzione

Il Piano nazionale di prevenzione (PNP) 2020-2025 persegue l’approccio di genere come un cambio culturale e di prospettiva, affinché la valutazione delle variabili biologiche, ambientali e sociali, dalle quali possono dipendere le differenze dello stato di salute tra i sessi, diventi una pratica ordinaria, al fine di migliorare l’appropriatezza degli interventi di prevenzione e contribuire a rafforzare la “centralità della persona”. Un aspetto cruciale è la disponibilità di dati aggiornati, con un dettaglio locale, e con variabili che consentano di identificare aspetti legati al genere per poterli considerare nella pianificazione di interventi. A questo proposito, le Regioni sono invitate a produrre profili di salute con cui informare i Programmi di prevenzione regionali, avendo cura di raccogliere i dati disaggregati per sesso e genere, per valutare quantitativamente le eventuali differenze. Leggi l’approfondimento pubblicato su Epicentro il 24 febbraio 2022.

 

Programma Nazionale Esiti 2020

Edizione 2020 del Programma Nazionale Esiti (PNE) realizzato da AGENAS su mandato del Ministero della Salute, in collaborazione con l’Istituto Superiore di Sanità e il Dipartimento di Epidemiologia della ASL Roma 1. Il PNE ha l’obiettivo di valutare l’efficacia, l’appropriatezza, l’equità di accesso e la sicurezza delle cure garantite dal Servizio Sanitario Nazionale. Per farlo vengono analizzati 177 indicatori (72 sugli esiti e i processi assistenziali, 75 sui volumi di attività e 30 sui tassi di ospedalizzazione) in relazione a nove ambiti clinici: cardio e cerebrovascolare, digerente, muscolo-scheletrico, pediatrico, ostetrico e perinatale, respiratorio, oncologico, urogenitale e malattie infettive. Scarica il documento completo “Programma Nazionale Esiti. Edizione 2020” e leggi l’approfondimento a cura di Fulvia Seccareccia - Centro Nazionale per la Salute Globale, ISS.

 

Medicina di genere e territorio: il ruolo dei referenti regionali

Quali sono le attività relative alla medicina di genere svolte sul territorio e il loro stato di avanzamento? Che ruolo hanno i referenti regionali per la medicina di genere nel rafforzare la consapevolezza dell’importanza di considerare le possibili differenze di genere nella prevenzione, nella diagnosi e nella cura delle malattie? Se ne è parlato in un incontro all’ISS prima dell’inizio della pandemia di COVID-19 dopo la quale è emerso sempre più chiaramente come le differenze di genere non solo giochino un ruolo importante nella progressione e letalità della malattia, ma, probabilmente, anche nella risposta alle terapie, nelle ripercussioni psicosociali e nella salute dei caregiver. Leggi l’approfondimento a cura dei Referenti Regionali per la medicina di genere.

 

Rapporto sulla ricognizione rapida sull’attività nel mese di aprile 2020 dei Dipartimenti di Prevenzione in risposta alla pandemia di COVID-19

Come si sono organizzati i Dipartimenti di Prevenzione per rispondere all’emergenza COVID-19 durante i primi mesi della pandemia? Un’indagine dell’Associazione Italiana di Epidemiologia (AIE), condotta in 44 Dipartimenti dislocati in 14 Regioni e PA, ha raccolto informazioni su: contesto generale, individuazione di casi sospetti, conferma dei casi, isolamento delle persone infette, attività di contact-tracing e sorveglianza in strutture residenziali con assistenza sanitaria. Leggi l’approfondimento dedicato.

 

Piano Nazionale della Prevenzione 2020-2025

Documento adottato con Intesa Stato-Regioni del 6 agosto 2020. Il Piano rappresenta lo strumento fondamentale di pianificazione centrale degli interventi di prevenzione e promozione della salute da realizzare sul territorio. Il piano mira a garantire sia la salute individuale e collettiva sia la sostenibilità del Servizio sanitario nazionale secondo un approccio multidisciplinare, intersettoriale e coordinato. Leggi il commento di Daniela Galeone (ministero della Salute).

 

Le nuove sfide nella gestione del COVID-19: l’esperienza dei Servizi di prevenzione

In questa fase di convivenza con il COVID-19, la comunità rappresenta il luogo dove si “gioca” il controllo dell’epidemia ma dove, allo stesso tempo, si possono trovare nuove opportunità per interventi di prevenzione e promozione della salute. Questa affermazione è confermata dall’esperienza sul campo dei professionisti che nella fase di emergenza sono stati impegnati nei Dipartimenti di Prevenzione delle strutture territoriali dei Servizi sanitari regionali, gli stessi Dipartimenti che, nella fase successiva al lockdown, sono stati riconosciuti come elemento chiave nel controllo della pandemia. I ricercatori ISS hanno raccolto le riflessioni di alcuni professionisti che lavorano nei Dipartimenti di Prevenzione di Regioni diverse e che svolgono attività differenziate in base alle loro specifiche professionalità. Leggi l’approfondimento a cura di Barbara De Mei, Chiara Cattaneo, Ilaria Lega, Letizia Sampaolo, Monica Valli (Centro Nazionale per la Prevenzione delle malattie e la Promozione della Salute, CNAPPS – ISS).

 

L’epidemiologia: una, nessuna e centomila. Quale contributo per la sanità pubblica?

L’epidemiologia come protagonista nell’offrire ai decisori indicazioni utili per l’azione in sanità pubblica. È questo il messaggio principale emerso dal XLIII Convegno AIE 2019 che si è svolto a Catania il 23-25 ottobre 2019. L’evento, che ha visto la partecipazione di oltre 400 persone da tutta Italia, è stato organizzato dalla Associazione Italiana di Epidemiologia in collaborazione con l’Assessorato Regionale alla Salute, l’Università degli Studi di Catania, l’Azienda Sanitaria Provinciale di Catania, il Policlinico Vittorio Emanuele di Catania e il CEFPAS di Caltanissetta. Leggi la riflessione di Salvatore Scondotto (Dipartimento Attività Sanitarie e Osservatorio Epidemiologico, Regione Siciliana, Palermo).

 

Piano per l’applicazione e la diffusione della medicina di genere

Documento approvato il 13 giugno 2019 dal Ministro della Salute, firmando il decreto attuativo relativo alla Legge 3/2018. Il Piano riporta gli obiettivi strategici, gli attori coinvolti e le azioni previste per una reale applicazione di un approccio di genere in sanità nelle quattro aree d’intervento previste dalla legge: percorsi clinici di prevenzione, diagnosi, cura e riabilitazione; ricerca e innovazione; formazione; comunicazione. Leggi l’approfondimento a cura di Alessandra Carè, Matteo Marconi ed Elena Ortona (Centro di riferimento per la medicina di genere, Iss) e consulta il documento completo “Piano per l’applicazione e la diffusione della medicina di genere” (pdf 2 Mb).

 

Disuguaglianze di salute: politiche sanitarie e non sanitarie. I materiali del convegno 2019

Accrescere livello di consapevolezza relativamente alle disuguaglianze di salute, evidenziando il ruolo centrale del settore sanitario ma anche ampliando il coinvolgimento degli attori non sanitari, nell’ottica di una sempre maggiore intersettorialità con un’attenzione particolare ai determinanti sociali di salute. Questo l’obbiettivo principe del convegno “Disuguaglianze di salute: politiche sanitarie e non sanitarie” che si è svolto all’Iss il 30 maggio 2019. Leggi l’approfondimento a cura dei ricercatori Iss e scarica le presentazioni.

 

40 anni del Ssn

Con l’entrata in vigore della legge 833, il 23 dicembre 1978 nasce ufficialmente il Servizio sanitario nazionale (Ssn). Un sistema universalistico, gratuito e finanziato dalla fiscalità generale. Costruito a immagine e somiglianza del National Health Service varato trent’anni prima in Gran Bretagna, il Ssn va a sostituire il precedente modello fondato sul sistema delle mutue, con l’obiettivo di dare dignità e sostanza al “diritto alla salute per tutti” sancito dall’art. 32 della Costituzione. Dopo essere sopravvissuta alle molte sfide delle trasformazioni sociali, all’alba dei suoi primi 40 anni la sanità pubblica si trova a vivere una fase di transizione decisiva per la propria sostenibilità. Nuove sfide per il presente e il futuro prossimo che sollecitano risposte rapide, innovative ed efficaci. Proponiamo quindi un percorso di lettura ragionato, che approfondisce alcuni ambiti della sanità pubblica dove questi processi e fenomeni ci sembrano assumere un’evidenza particolare:

Quando i Comuni promuovono l’attività fisica. I progetti realizzati e i vantaggi ottenuti, raccontati dalle Amministrazioni che hanno aderito alla Carta di Toronto per l’attività fisica

Una rassegna del Dors, pubblicata a febbraio 2018, sui documenti internazionali di orientamento delle policy per uno stile di vita attivo, sulle buone prassi italiane di adesione alla Carta di Toronto per l’attività fisica e una serie di raccomandazioni su come fare per aderire. Per maggiori informazioni visita il sito del Dors e scarica il documento completo (pdf 4,2 Mb).

 

Linea guida per la determinazione e valutazione dei parametri di interesse del passaporto biologico dell’atleta

È online la versione provvisoria della lineaguida realizzata nell’ambito del progetto “Linea guida italiana sull’uso del passaporto biologico negli atleti”, finanziato dalla Commissione per la Vigilanza e il controllo sul doping e per la tutela della salute nelle attività sportive del ministero della Salute. Il responsabile scientifico del progetto è Nicola Vanacore (Istituto superiore di sanità) e, sino al 22 febbraio, il testo è aperto per la revisione da parte degli esperti del settore e dei responsabili delle strutture di sanità pubblica. I commenti devono essere inviati a nicola.vanacore@iss.it. Per maggiori informazioni scarica il documento completo (pdf 838 kb).

 

Lettera aperta ai sindaci italiani per promuovere la salute nelle città come bene comune

Nel 2017 Rete Città Sane Oms, Anci, Iss, Health City Institute e Coni, hanno sottoscritto una lettera con lo scopo di diffondere l’idea che la salute nelle città sia un bene comune e un obiettivo primario. Per maggiori informazioni scarica la lettera (pdf 916 kb).

 

Sistemi di sorveglianza e registri: il nuovo Dpcm

Sono 31 i sistemi di sorveglianza e 15 i registri di patologia di rilevanza nazionale individuati dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (Dpcm) del 3 marzo 2017, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 12 maggio 2017. Leggi il commento di Roberta De Angelis, Angela Spinelli, Virgilia Toccaceli, Marina Torre (Istituto superiore di sanità, Iss).

 

Iss: come cambia con il riordino

Sei Dipartimenti, sedici Centri nazionali, due Centri di riferimento e un Organismo notificato: sono queste le strutture che vanno a comporre la nuova area tecnico-scientifica dell’Iss secondo la rinnovata organizzazione, presentata in conferenza stampa il 7 febbraio 2017.

 

La salute disuguale: la lezione di Sir Michael Marmot

Una sala piena di ascoltatori ha accolto lo scorso 23 gennaio l’epidemiologo inglese Sir Michael Marmot, in Italia per presentare, all’Iss e al Senato, l’edizione italiana del suo libro “La salute disuguale. La sfida di un mondo ingiusto”. Marmot ha affrontato il tema delle disuguaglianze di salute, ripercorrendo le tappe della sua lunga attività di ricerca scientifica e di azione in sanità pubblica, analizzando le cause e offrendo possibili soluzioni. Al seminario anche Walter Ricciardi, presidente Iss, che ha sottolinea come gli interventi per ridurre le disuguaglianze siano cruciali per dare più opportunità a ciascuno in ogni fase della vita e per fare in modo che tutti sentano di avere maggiore controllo sulla propria esistenza. Leggi la riflessione a cura di Simona Giampaoli e Giuseppe Traversa (Iss).

 

L’Italia deve dotarsi di un sistema di sorveglianza della salute delle popolazioni colpite da catastrofi (pdf 829 kb)

Dotare l’Italia di un sistema di sorveglianza sulla salute delle popolazioni colpite da catastrofi (naturali e non) al fine di fornire un supporto concreto nella gestione delle emergenze: questo l’appello emerso da organizzatori e partecipanti al Congresso Aie (Associazione italiana di epidemiologia) che si è tenuto all’Aquila il 15 e il 16 aprile 2016. L’appello propone un sistema a rete, che vede l’Istituto superiore di sanità (Iss) nel ruolo di regia e l’Abruzzo come Regione ospitante un Osservatorio sulla salute delle popolazioni esposte a disastri. In Italia, infatti, un sistema di questo tipo non esiste, e gli esempi discussi e riportati nel numero monografico di Epidemiologia & Prevenzione di marzo-aprile 2016 evidenziano come la risposta ai danni e ai rischi per la salute prodotti dal disastro debba essere pianificata e organizzata molto prima dell’emergenza (preparedness). Per approfondire consulta: l’appello “L’Italia deve dotarsi di un sistema di sorveglianza della salute delle popolazioni colpite da catastrofi” (pdf 829 kb) dell’Associazione italiana di epidemiologia e il numero monografico di Epidemiologia & PrevenzioneL’Aquila: sorveglianza e ricerca dopo il terremoto 2009” (marzo-aprile 2016).

 

L’accesso alle cure della persona straniera: indicazioni operative (pdf 1,6 Mb)

Promuovere una maggiore conoscenza dei diritti alla salute delle persone straniere, fornendo agli operatori socio-sanitari un utile strumento operativo per la comprensione del quadro normativo vigente e delle procedure da attivare al fine di consentire un più agevole accesso alle cure. Questo l’obiettivo della guida “L’accesso alle cure della persona straniera: indicazioni operative”, giunta alla sua seconda edizione. Il documento, prodotto dal Dipartimento di Malattie infettive, parassitarie ed immunomediate (Mipi) dell’Istituto superiore di sanità, con il contributo di esperti e ricercatori del settore, aggiorna quanto contenuto nella precedente versione (pubblicata nel 2013) e presenta le principali disposizioni vigenti in materia, necessarie al personale sanitario che interagisce con la persona straniera, ma anche agli stessi migranti. L’edizione 2016 si è arricchita, nella sezione dedicata ai cittadini dell’Unione europea e dello Spazio economico europeo (Eea, European Economic Area), di una trattazione sulle nuove disposizioni vigenti in materia di assistenza transfrontaliera. Sono stati inoltre inseriti i riferimenti ai principali centri per l’immigrazione, distinguendoli per tipologia e funzioni. Per approfondire consulta il documento completo “L’accesso alle cure della persona straniera: indicazioni operative” (pdf 1,6 Mb), la presentazione sul sito uniticontrolaids.it, il Primo Piano sul sito dell’Iss.

 

Documento di indirizzo per l’attuazione delle linee di supporto centrali al Piano nazionale della prevenzione 2014-2018 (pdf 340 kb)

Documento pubblicato, sul sito del ministero della Salute a febbraio 2016, affianca il Piano nazionale della prevenzione pubblicato il 14/11/2014 (pdf 6,8 Mb). Questo secondo documento si focalizza sulle “azioni centrali” definendone significato, contenuti e caratteristiche.

 

Indagine conoscitiva sui servizi per la prevenzione in Italia, 2012-2013

Rapporto Istisan 15/46, pubblicato a febbraio 2016. Il documento riporta i risultati dell’indagine promossa dal ministero della Salute e realizzata fra il 2012 e il 2013 dall’Istituto superiore di sanità (Iss) e dall’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas). Lo studio ha incluso 17 Regioni e Province autonome, descrivendo i principali aspetti del settore prevenzione nel nostro Ssn.

 

Politiche di prevenzione in Italia: la capacità regionale di pianificazione

Quali sono i punti di forza e quali le criticità delle capacità regionali di pianificazione relative alle attività di prevenzione? Per provare a rispondere a questa domanda, nel corso del 2015 un gruppo di lavoro, coordinato dal Dipartimento di Sanità pubblica e malattie infettive dell’Università “Sapienza” di Roma, ha finalizzato un’analisi critica del ciclo di programmazione della prevenzione svolto dalle Regioni italiane per il periodo 2010-2013. L’indagine, condotta nell’ambito di un progetto del ministero della Salute, ha valutato 19 Piani regionali di prevenzione (Prp) approvati nel ciclo precedente, e 702 progetti e programmi in contenuti in essi. Leggi la presentazione di Paolo Villari (Università “Sapienza”, Roma).

 

La comunicazione della salute ai tempi dei social media e delle App

Sul sito Partecipasalute, una riflessione su come i social media e le applicazioni per smartphone e tablet possono modificare il modo di comunicare e di promuovere la salute, anche alla luce del dibattito che si è tenuto al festival internazionale del giornalismo 2015 (Perugia, 15-19 aprile 2015). Le istituzioni sono pronte a usare questi strumenti? Esistono rischi (legati alla salute o alla privacy) da parte dei cittadini/pazienti quando li usano? È necessaria una loro regolamentazione? Esistono evidenze che dimostrano la loro efficacia in termine di salute pubblica? Il report e il video del dibattito sono disponibili sul sito del festival internazionale del giornalismo.

 

Piano nazionale della prevenzione 2014-2018 e Health 2020 (Salute 2020) a confronto

Sul sito Dors una tavola sinottica con un commento integrato mira a superare la dualità esistente spesso tra prevenzione e promozione della salute. Uno strumento utile per gli operatori sanitari impegnati nella scrittura dei Piani di prevenzione locali e, più in generale, per chi si occupa di queste strategie.

 

Partecipazione e empowerment. Una prospettiva nella costruzione partecipata del Piano regionale della prevenzione e dei Piani locali

Materiali del seminario che si è svolto a Torino il 18 febbraio 2015, organizzato dal Dors (Centro regionale di documentazione per la promozione della salute). Tra i diversi documenti sono disponibili anche una fact sheet dedicata e una tabella sinottica tra Salute 2020 e Piano nazionale della prevenzione.

 

Rapporto Istisan 14/23 (Pt. 1) "Misurare in sanità pubblica: registri e sorveglianza. Aspetti generali" e (Pt. 2) “Rapporto Istisan 14/23 (Pt.2) "Misurare in sanità pubblica: registri e sorveglianza. Situazione attuale e prospettive"

Volume 1 e volume 2 del rapporto Istisan 14/23, pubblicato dall’Istituto superiore di sanità a febbraio 2015. Il rapporto riassume i risultati della ricognizione che l’Università di Torino, l’Istituto superiore di sanità (Iss) e l’Agenzia nazionale per i servizi regionali sanitari (Agenas) – nell’ambito di un progetto Ccm-ministero della Salute e del Piano nazionale della prevenzione (Pnp) 2010-2012 – hanno utilizzato per valutare il fabbisogno conoscitivo in tema di sorveglianze e registri in Italia e per elaborare una proposta di sviluppo delle capacità di sorveglianza e registrazione. L’analisi mira, infatti, a identificare gli strumenti che potrebbero essere adottati per migliorare la capacità di produzione di conoscenza ad uso della programmazione e dell’azione (in particolare di quella preventiva). Leggi anche l’approfondimento sul rapporto Istisan.

 

Salute 2020. Un modello di politica europea a sostegno di un’azione trasversale al governo e alla società a favore della salute e del benessere (pdf 744 kb)

Traduzione dell’ultima edizione della strategia europea Health 2020 (Oms, 2013), realizzata grazie a una collaborazione tra il ministero della Salute, l’Ufficio europeo dell’Oms e il Dors, e pubblicata a settembre 2014.

 

Patto per la salute per gli anni 2014-2016 (pdf 2,6 Mb)

Il 10 luglio 2014 è stata sancita l'intesa tra il Governo, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano sul, il testo programmatico sulla spesa e la programmazione del Servizio sanitario nazionale finalizzato a migliorare la qualità dei servizi, a promuovere l’appropriatezza delle prestazioni e a garantire l’unitarietà del sistema.

 

Condizioni di salute e ricorso ai servizi sanitari: i nuovi dati Istat

Indagine Istat “Condizioni di salute e ricorso ai servizi sanitari (anno 2013)”, pubblicata il 10 luglio 2014. Per approfondire leggi il documento completo sul sito dell’Istat e leggi il comunicato stampa del ministero della Salute sulla giornata di presentazione dell’indagine (con le presentazioni dei relatori).

 

Rapporto Bes 2014: il benessere equo e sostenibile in Italia

Il secondo rapporto sul Benessere equo e sostenibile (Bes), realizzato da un'iniziativa congiunta del Cnel (Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro) e dell'Istat e pubblicato a giugno 2014, riprende l’analisi degli elementi fondanti del benessere e del progresso in Italia e nei suoi territori. Il documento vuole essere un punto di riferimento per i cittadini, la società civile, i media e la politica al fine di avere un quadro complessivo dei principali fenomeni sociali, economici e ambientali che caratterizzano il nostro Paese. Per maggiori informazioni scarica: il rapporto completo (pdf 6 Mb), la sintesi del volume (pdf 907 kb) e il capitolo “Salute” (pdf 723 kb).

 

Attività fisica sui luoghi di lavoro

Dossier pubblicato sul sito Azioniquotidiane a maggio 2014. A partire da una riflessione su modelli e pratiche efficaci, tra studi e progetti già avviati, azioni quotidiane propone un percorso per agevolare l’esercizio fisico anche davanti al pc o in pausa pranzo.

 

Mobilità nuova e nuovi posti di lavoro

Dossier pubblicato sul sito Azioniquotidiane ad aprile 2014. Presenta un documento dell’Oms che incoraggia modelli urbani alternativi. Ambizioso il messaggio per i decisori: gli investimenti in politiche che sostengono la mobilità attiva non sono utili solo in termini di promozione di stili di vita sani, o di miglioramento della qualità dell’ambiente cittadino.

 

Conflitti di interesse?

Dossier pubblicato sul sito Azioniquotidiane a marzo 2014 fa il punto sulla tema promozione della salute o profitto a ogni costo: una terza via è possibile?

 

Zone pedonali e zone 30

Dossier pubblicato sul sito Azioniquotidiane a febbraio 2014 per fare il punto sulle diverse soluzioni di pianificazione urbana volte a disincentivare l’uso dell’automobile. Modelli differenti sono stati adottati a Roma Strasburgo, e Perugia.

 

Studio “Valutazione dell’offerta e dell’esito dei trattamenti in comunità terapeutiche” (Voect) – Analisi descrittiva della coorte arruolata” (pdf 1,5 Mb)

Pubblicato a novembre 2013, questo documento contiene i risultati dello studio finanziato dal ministero della Salute nel 2007 che ha coinvolto 8 Regioni italiane per descrivere le comunità terapeutiche a cui si rivolgono le persone con problemi di dipendenza da sostanze psicoattive.

 

Il certificato salva davvero la vita?

Dossier pubblicato sul sito Azioni quotidiane per fare il punto sulla normativa e le disposizioni riguardanti i certificati medici per l’attività fisica in Italia.

 

Misure urgenti in materia di istruzione, università e ricerca

Sulla Gazzetta Ufficiale n. 214 del 12-9-2013 è stato pubblicato il decreto legge 12 settembre 2013 n. 104 “Misure urgenti in materia di istruzione, università e ricerca” in cui, nell’art 4 c.1, si dice che l’art. 51 della legge 3 del 16 gennaio 2003 (legge Sirchia) è esteso «anche alle aree all’aperto di pertinenza delle istituzioni scolastiche statali e paritarie». Leggi la riflessione di Fabrizio Faggiano (Università degli Studi del Piemonte Orientale «Amedeo Avogadro», Novara e Osservatorio epidemiologico delle dipendenze, Oed Piemonte, Asl TO3, Grugliasco, TO).

 

Programma annuale di attività per il 2013 (pdf 103 kb)

Il documento, trasmesso ufficialmente alle Regioni l'11 giugno, ribadisce l’iter procedurale adottato negli ultimi anni e fornisce sostegno al Piano nazionale della prevenzione, a Guadagnare Salute e ai progetti strategici di interesse nazionale.

 

Il programma Ccm 2012 (pdf 39 kb)

Elenco dei 41 progetti approvati per il programma 2012 del Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ccm).

 

Convegno. La salute degli italiani nei dati del Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute (Cnesps). Istituto Superiore di Sanità. Roma, 16-17 giugno 2011. Atti

Rapporto Istisan, pubblicato a maggio 2012, che raccoglie gli atti del convegno “La salute degli italiani nei dati del Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute (Cnesps)” che si è svolto a Roma il 16-17 giugno 2011.

 

Piano nazionale di prevenzione vaccinale (Pnpv) 2012-2014 (pdf 400 kb)

Documento di riferimento e guida per la pianificazione di politiche di sanità pubblica rivolte alla promozione della salute e, in particolare, alla riduzione o all’eliminazione del carico delle malattie infettive prevenibili da vaccino, pubblicato ad aprile 2012 dal ministero della Salute e approvato con Intesa Stato-Regioni del 22 febbraio 2012. L’obiettivo principale è quello di armonizzare le strategie vaccinali presenti in Italia per poter superare le eventuali disuguaglianze nella prevenzione di queste patologie e nell’accesso ai servizi da parte di tutti i cittadini, garantendo un’offerta attiva e gratuita delle vaccinazioni prioritarie per la popolazione generale e per i gruppi a rischio. Leggi l’approfondimento.

 

La salute degli italiani dall’Unità d’Italia a oggi. Se ne parla al convegno Cnesps 2011

150 anni di storia d’Italia possono essere raccontati da molte prospettive: è il tema delle due giornate del convegno “La salute degli italiani nei dati del Cnesps” che si è svolto il 16-17 giugno 2011 nella cornice del Sanit. Stefania Salmaso (direttore del Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute, Cnesps-Iss) introduce il convegno focalizzando l’attenzione sull’importanza delle indagini che hanno permesso la definizione dei profili di salute della popolazione e il loro andamento nel tempo. La memoria storica, anche in epidemiologia, rappresenta infatti un patrimonio importante che affianca, e in certi casi spiega, il nostro Paese. Leggi l’approfondimento e scarica le presentazioni.

 

Annuario Istat 2010: in calo le strutture sanitarie

Secondo l’Annuario statistico italiano pubblicato il 19 novembre 2010, sette italiani su dieci si sentono in buona salute, e gli uomini di più delle donne (75% contro 66,5%). Secondo i dati Istat, a soffrire di malattie croniche è 38,6% dei cittadini, una percentuale che sale all’86,7% tra le persone con più di 65 anni. Artrite (17,3%), ipertensione (16%), malattie allergiche (9,8%), osteoporosi (7%), bronchite cronica e asma bronchiale (6,1%) e diabete (4,9%) le patologie croniche più diffuse. L’annuario segnala il calo delle strutture sanitarie presenti sul territorio nazionale. I medici di base sono circa 47 mila (dato che conferma un’offerta di assistenza sanitaria territoriale di 8 medici ogni 10 mila abitanti), i pediatri sono circa 7700 e gli ambulatori e i laboratori pubblici e privati sono circa 17 ogni 100 mila abitanti, un numero in lieve calo negli ultimi tre anni.

 

Rapporto interministeriale sulla non autosufficienza

Il “Rapporto 2010 sulla non autosufficienza in Italia”, presentato da ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e ministero della Salute, fotografa la situazione italiana delle persone non autosufficienti, prendendo in esame le politiche messe in atto anche nel resto d’Europa. I non autosufficienti nel nostro Paese sono 2,6 milioni, di cui 2 milioni anziani. Il problema della non autosufficienza riguarda una famiglia su 10 e inevitabilmente sarà sempre più rilevante viste le previsioni sul progressivo invecchiamento della popolazione e sul futuro aumento dei costi sanitari. L’assistenza domiciliare oggi raggiunge il 5%, contro il 9,6% della Germania e il 7,9% del Regno Unito. Dal rapporto emerge, inoltre, un’elevata disomogeneità territoriale che vede le Regioni del Sud e le Isole maggiormente concentrate sull’assistenza ospedaliera che su quella a domicilio. L’obiettivo del documento è quello di promuovere modelli socio-sanitari che garantiscano una più efficace inclusione delle persone non autosufficienti.

 

Sicurezza dei pazienti: le guide del ministero della Salute

Sono disponibili sul sito del ministero della Salute le guide elaborate dal Gruppo di lavoro sulla sicurezza dei pazienti. Si tratta di fogli informativi volti a rendere l’assistenza sanitaria più sicura, il cui scopo è fornire indicazioni precise, provenienti dalla letteratura e dalle esperienze nazionali e internazionali, a cittadini, familiari, volontari, pazienti degli studi odontoiatrici, operatori e aziende sanitarie per concorrere alla sicurezza delle cure. Nove le guide ad oggi disponibili:

Nuovo Patto per la salute 2010-2012

Il 3 dicembre 2009 è stato siglato il nuovo Patto per la salute 2010-2012: un accordo finanziario e programmatico tra Governo e Regioni e Province Autonome, di valenza triennale, in merito alla spesa e alla programmazione del Ssn. Con l’intesa, lo Stato si impegna ad assicurare 104.614 milioni di euro per il 2010, 106.934 milioni di euro per il 2011, un incremento del 2,8% per l'anno 2012. Alle Regioni il compito di assicurare l'equilibrio economico finanziario della gestione sanitaria.

 

Annuario Istat 2009: sanità e salute in Italia

Il processo di invecchiamento della popolazione italiana rende sempre più importante l’assistenza sanitaria domiciliare. Nel corso degli anni, i pazienti assistiti a domicilio sono aumentati da 396 mila nel 2005 a 414 mila nel 2006, mentre l’offerta in termini di posti letto ospedalieri in regime ordinario e in day hospital è diminuita (da 6,8 posti letto ogni mille abitanti nel 1996 a 4,5 nel 2005). Il 67% dei cittadini valuta positivamente il proprio stato di salute (63,1% delle donne, 71,2% degli uomini) e le condizioni croniche più diffuse sono: artrosi/artrite (17,8%), ipertensione (15,8%), malattie allergiche (10,2%), osteoporosi (7,3%), bronchite cronica e asma bronchiale (6,2%), diabete (4,8%).

 

Un Libro bianco per un nuovo modello di welfare (pdf 620 kb)

Dialogo sociale, equità, condivisione e partecipazione: sono i concetti fondamentali de “La vita buona nella società attiva”, il Libro bianco sul futuro del modello sociale presentato dal ministro del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, Maurizio Sacconi. Il documento raccoglie i contributi giunti al Ministero a seguito della consultazione pubblica lanciata nel 2008 con la presentazione del Libro verde. L’attuale modello di welfare, che tende a intervenire dopo secondo una logica risarcitoria, è destinato a essere sostituito progressivamente da un welfare capace invece di intervenire in anticipo con una offerta personalizzata e differenziata, che sa stimolare comportamenti e stili di vita responsabili. Un’autentica equità sociale è raggiungibile ricomponendo le fratture tra Nord e Sud, a cominciare dal funzionamento della sanità, sempre più regionalizzata in una prospettiva di federalismo fiscale. L’obiettivo è il passaggio al finanziamento del costo standard, per razionalizzare la spesa pubblica e garantire servizi erogati secondo principi di efficienza e appropriatezza. In quest’ottica, i costi saranno individuati in rapporto alla popolazione, sulla base delle migliori gestioni regionali.

 

Gli obiettivi prioritari del Piano sanitario nazionale 2009 (pdf 180 kb)

Il 25 marzo 2009 la Conferenza Stato-Regioni ha approvato l’accordo per la realizzazione degli obiettivi prioritari del Piano sanitario nazionale per il 2009. L’intesa prevede la massima autonomia delle Regioni nella gestione del trasferimento dei fondi 2009 relativi a diverse linee progettuali. Tra queste: cure primarie e assistenza, non autosufficienza e disabilità, stato vegetativo, cure palliative, biobanche, sanità penitenziaria, malattie croniche, Piano nazionale della prevenzione, tutela della maternità. Il finanziamento più importante, 352 milioni di euro, è destinato alle cure primarie e all’assistenza 24 ore su 24. 100 milioni di euro andranno alla presa in carico globale del paziente, alle cure palliative e alla terapia del dolore. Per lo sviluppo della rete delle biobanche, sono stati stanziati 10 milioni di euro per la conservazione del ‘‘sangue da cordone ombelicale’’, 2 milioni per il ‘‘materiale muscolo-scheletrico’’ e 3 milioni per il ‘‘materiale oncologico”.

 

Annuario Istat 2008: sanità e salute in Italia

Il servizio ospedaliero è il settore sanitario che negli ultimi anni ha mostrato i cambiamenti più significativi, nel tentativo di razionalizzare l’utilizzo delle risorse. La presenza di malattie croniche costituisce un importante indicatore per comprendere lo stato di salute della popolazione e, in Italia, il 39,2% dei residenti dichiara di essere affetto da almeno una delle principali patologie non trasmissibili. Sono alcuni dei dati presentati nel capitolo “Sanità e salute” dell’Annuario statistico italiano 2008 pubblicato dall’Istat.

 

Ocse sul personale sanitario italiano: mancano infermieri

L’Italia ha troppi medici e pochi infermieri. È quanto emerge dal rapporto Ocse 2008 sulle risorse umane italiane in ambito sanitario. Così, mentre la popolazione italiana invecchia e la domanda di assistenza sanitaria sale, la disponibilità degli infermieri è sempre più scarsa. L’assunzione di lavoratori dall’estero non è infatti ancora sufficiente a colmare la carenza di personale. Inoltre, le necessità di cure della popolazione trovano risposta nell’assistenza domiciliare da parte dei badanti stranieri (nel 2002 calcolati attorno ai 500 mila).

 

Assistenza sanitaria e salute in Italia: l’annuario Istat 2007

Circa tre persone su quattro definiscono buono il proprio stato di salute, sebbene il 38,4% degli italiani dichiari di soffrire di almeno una patologia cronica e rimanga elevato il numero di decessi dovuti a malattie cardiovascolari, tumori e malattie dell’apparato respiratorio. In Italia è in atto un processo di deospedalizzazione che negli ultimi anni ha determinato l’adozione di nuove modalità di cura: le degenze ospedaliere in regime ordinario si sono ridotte a vantaggio dei servizi di assistenza domiciliare e residenziale e dei ricoveri in day hospital. È quanto emerge dal capitolo “Sanità e salute” dell’annuario statistico italiano 2007 dell’Istat, che delinea il ritratto del nostro Paese.