Alcohol prevention day 2011: dieci anni di impegno nella prevenzione alcologica
7 aprile 2011 – L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) stima che, globalmente, il consumo di alcol causi circa 2,5 milioni di morti ogni anno, di cui 320 mila tra i giovani di età compresa tra i 15 e i 29 anni. A livello mondiale il 3,8% di tutti i decessi è attribuibile all’alcol mentre nella Regione europea, dove si registra il maggior consumo pro capite del pianeta, i dati sulle prevalenze raddoppiano. L’uso rischioso di alcol è considerato il terzo fattore di rischio per le morti premature e le disabilità nel modo e il secondo in Europa, area che da un lato si contraddistingue come la zona con i cambiamenti più rilevanti nei modelli di consumo alcolico rispetto a quelli tradizionali e dall’altro come la regione in cui si registra il più elevato impatto in termini di disabilità, mortalità prematura e malattia.
L’Alcohol Prevention Day 2011, momento cardine del dibattito che si svolge nell’intero corso del mese di prevenzione alcologica (guarda anche le iniziative sul territorio), catalizza il dibattito scientifico, sanitario e sociale, dissemina le evidenze scientifiche, fornisce nuovi strumenti e materiali di prevenzione. L’evento, realizzato dall’Osservatorio nazionale alcol del Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute (Cnesps-Iss) e dal Centro dell’Oms per la ricerca e la promozione della salute su alcol e problematiche alcol-correlate, è sostenuto e finanziato dal ministero della Salute e promosso in stretta collaborazione con la l’Associazione italiana dei club degli alcolisti in trattamento (Aicat) ed Eurocare che hanno garantito per il decimo anno consecutivo la disponibilità dei materiali di prevenzione atti a favorire e supportare una adeguata cultura di prevenzione basata su livelli più elevati di tutela della salute, di consapevolezza e di responsabilità individuale e sociale.
Il decennio passato ha visto nascere e svilupparsi in Italia culture, modelli e modalità del bere che hanno influenzato i comportamenti individuali, la società, le risposte istituzionali e le policy relative all’alcol. I dieci anni di Alcohol Prevention Day rappresentano un’occasione ideale per un bilancio e per una valutazione di medio termine sulle prospettive, non solo sanitarie, che la modifica sostanziale di un’attitudine connaturata all’individuo ha determinato in vasti strati di popolazione.
L’individuo-consumatore (specialmente se giovane) è influenzato nelle sue scelte da campagne mediatiche accattivanti senza che vi siano come contraltare campagne di comunicazione volte a contrastare i nuovi modelli di consumo alcolico secondo modalità dannose o rischiose sia per la salute sia per il benessere individuale e collettivo. La società stessa è cambiata a fronte della naturale evoluzione del sistema di valori e degli orientamenti delle nuove generazioni per le quali sono aumentate le occasioni di consumo e la disponibilità economica. Quest’ultima, in particolare, permette di scegliere beni di consumo che in passato la società e la famiglia non consentivano ai giovanissimi. Nel corso degli ultimi dieci anni, il consumo di alcol tra i ragazzi è cresciuto sino a rappresentare la prima causa evitabile di morte tra i giovani.
Il workshop all’Istituto superiore di sanità
Le strategie dell’Oms nel nuovo Piano di azione europeo, l’identificazione precoce nei contesti di primary health care, il consumo di alcol e i modelli del bere in Italia, uso e abuso di alcol secondo i dati Istat 2011, le evidenze scientifiche per le nuove linee guida di consumo alcolico in Italia, alcol e tumori, alcol e lavoro, alcol e prevenzione. Questi alcuni dei temi affrontati nel corso del convegno organizzato a Roma all’Istituto superiore di sanità. Scarica il programma (pdf 540 kb) e leggi il resoconto del workshop.
Il rapporto Istisan sul monitoraggio epidemiologico
Il workshop è stato anche l’occasione per presentare il rapporto Istisan 2011 “Epidemiologia e monitoraggio alcol-correlato in Italia”: una valutazione dell’Osservatorio nazionale alcol del Cnesps-Iss sull’impatto di uso e abuso di alcolici ai fini dell’implementazione delle politiche definite dal prossimo Piano d’azione europeo sull’alcol (completato a Roma, all’Iss, a dicembre 2010). Il monitoraggio epidemiologico si qualifica sempre più come uno strumento indispensabile per la realizzazione di iniziative di prevenzione basate sull’evidenza e sulla necessità di mantenere le politiche rivolte alle esigenze di centralità dell’individuo reso consapevole e responsabile degli stili di vita e di consumo salutari e sicuri. Il rapporto è stato quasi integralmente incorporato nella relazione al Parlamento (pdf 1,3 Mb) sugli interventi realizzati dal ministero della Salute e dalle Regioni in materia di alcol, trasmessa il 13 febbraio 2011 dal Ministro della Salute ai presidenti di Camera e Senato in attuazione della Legge quadro in materia di alcol e problemi alcol-correlati. Leggi il rapporto Istisan 2011 “Epidemiologia e monitoraggio alcol-correlato in Italia” (pdf 628 kb) e la presentazione di Emanuele Scafato (Osservatorio nazionale alcol, Cnesps-Iss).
Al fine di rendere fruibili i dati principali del rapporto Istisan 2011 sono state elaborate cinque fact sheet.
- Gli incidenti stradali. La prevenzione della mortalità sui gruppi a maggior rischio: i giovani, gli anziani (pdf 232 kb): i dati pubblicati dalla Commissione europea e le elaborazioni dell’Iss stimano che in Italia il 30% dei decessi per incidenti stradali e il 50% degli incidenti non mortali, ha una correlazione con l'uso di alcol.
- I consumatori fuori pasto: come sono cambiate le abitudini degli italiani negli ultimi 10 anni (pdf 296 kb): negli ultimi 10 anni, il modello di consumo mediterraneo, basato sulla consuetudine di bere vino durante i pasti e in quantità ridotte si è modificato in maniera rilevante. Quote sempre maggiori di popolazione sono passate progressivamente a bere alcolici al di fuori dei pasti con frequenza prevalentemente occasionale o a praticare il binge drinking. I consumatori fuori pasto sono aumentati tra il 1999 e il 2009 di 2,7 punti percentuali con un incremento pari al 6,4% tra i maschi e al 23,9% tra femmine.
- La mortalità alcol-attribuibile: quanto incide il consumo di alcol sulla mortalità italiana? (pdf 169 kb): ogni anno in Italia circa 13 mila uomini e 7 mila donne di età superiore ai 15 anni muoiono per una causa di morte totalmente o parzialmente alcol-correlata.
- Alcol e anziani: il progetto europeo Vintage – Good Health Into Older Age (pdf 498 kb): le attività del progetto sono state rivolte a colmare le lacune sull’impatto sociale e sanitario associato al consumo dannoso di alcol negli anziani fornendo la base di evidenza sull’uso dannoso di alcol, raccogliendo esempi di progetti, programmi e “buone pratiche” volte a prevenire o ridurre il consumo dannoso di alcol negli anziani, diffondendo i risultati più rilevanti ai responsabili dei programmi e delle politiche sull'alcol e a coloro che operano nel campo della salute e dell’assistenza agli anziani a livello europeo, nazionale o locale. Visita anche il sito dedicato al progetto Vintage.
- Audit: Alcohol Use Disorders Identification test. Intercettare precocemente e prevenire è meglio che rischiare (pdf 427 kb): l’Audit (Alcohol Use Disorders Identification Test) è un agevole questionario composto da 10 domande, in cui le cui prime 3 sono sufficienti a definire se la persona che si sta sottoponendo al test presenti una condizione suggestiva per il bere a rischio. L’Iss propone l’Audit come contributo essenziale per l’identificazione precoce del consumo a rischio, finalizzato all’intervento da parte di professionisti sanitari, medici e psicologi, che possono ridurre il rischio individuale attraverso tecniche denominate di intervento breve, basate su un colloquio motivazionale che è oggetto di formazione di corsi e training specifico da parte dell’Osservatorio Nazionale Alcol e noti come Corsi Ipib. Leggi anche il commento di Emanuele Scafato (Cnesps-iss) sulle linee guida cliniche per l’identificazione e l’intervento breve.
Materiali per la comunicazione
In occasione dell’Alcohol Prevention Day 2011, il Centro nazionale alcol del Cnesps-Iss offre una nuova serie di materiali per la prevenzione alcologica dedicata a minori, adolescenti, donne, famiglie, decisori e programmatori politici e sanitari. Tutti i materiali prodotti per la comunicazione sono di libero dominio ed è possibile richiedere l’autorizzazione per la ristampa in forma autonoma (o su siti web dedicati extraistituzionali) e/o l’invio di copie, al seguente indirizzo e-mail: alcol@iss.it.
Scarica i materiali per la comunicazione:
- libretto "Alcol sai cosa bevi" (pdf 527 kb)
- libretto "Donna e alcol" (pdf 1,5 Mb)
- locandina "Alcol sai cosa bevi" (pdf 665 Mb)
- locandina "Bambini" (pdf 4,1 Mb)
- opuscolo "Decalogo" (pdf 3 Mb)
- opuscolo "Ragazze" (pdf 1,3 Mb)
- pieghevole "Alcol e anziani" (pdf 500 kb)
- pieghevole "Alcol e guida" (pdf 2 Mb)
- pieghevole "Alcol sai cosa bevi" (pdf 1 Mb)
- pieghevole "Bambini" (pdf 3,4 Mb)
- pieghevole "Decalogo" (pdf 3,6 Mb)
- pieghevole "Gravidanza" (pdf 1 Mb)
- pieghevole "Tips" (pdf 751 kb)
Per approfondire
Due articoli interessanti sulle tematiche alcol-correlate sono stati pubblicati su Addiction a marzo 2011:
- “Identifying the gap between need and intervention for alcohol use disorders in Europe” (pdf 98 kb)
- “Indicators of alcohol consumption and attributable harm for monitoring and surveillance in European Union countries” (pdf 104 kb).