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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Alcohol Prevention Day 2024



La Regione europea dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha la più alta percentuale di bevitori e il più alto consumo di alcol nel mondo. Il consumo di alcol è un fattore di rischio prevenibile che può causare morte prematura e oltre 200 malattie tra cui sette tipi di cancro, disturbi neuropsichiatrici, malattie cardiovascolari, cirrosi epatica e diverse malattie infettive.

 

Nella Regione europea dell’OMS l’alcol provoca quasi 1 milione di morti ogni anno, contribuendo in modo significativo a lesioni involontarie e non intenzionali. Inoltre, l’alcol è responsabile di 1 decesso su quattro nella fascia di età compresa tra i 20 e i 24 anni, influenzando non solo le tendenze demografiche ma rappresentando anche una delle principali cause di anni di vita lavorativa persi e quindi di perdite di sviluppo economico e produttività.

 

Al di là di possibili effetti protettivi del consumo di piccole quantità di alcol sulle cardiopatie coronariche, l’ictus ischemico e il diabete, gli effetti nocivi sulla salute dell'uso di alcol sono sempre prevalenti. L’impatto sulla salute mentale e le conseguenze sociali causate dall’uso di alcol, esacerbate tra i più vulnerabili dall’isolamento dovuto al lockdown durante la pandemia di COVID-19, sono sempre più evidenti nelle cronache quotidiane con effetti sostanziali sulle famiglie e sulla comunità a causa del deterioramento delle relazioni personali e professionali, della perdita di lavoro e di produttività, di violenze e maltrattamenti intra- ed extra-familiari.

 

Sono questi alcuni degli aspetti principali che emergono dall’elaborazione e dall’analisi effettuate dall’Osservatorio Nazionale Alcol (ONA) dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) - come da mandato del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 3/3/2017 - delle informazioni e delle basi di dati nazionali acquisite annualmente dalla Relazione del Ministro della Salute al Parlamento ai sensi della legge 125/2001 e presentati il 18 aprile in occasione dell’edizione 2024 dell’Alcohol Prevention Day-APD. I dati sono pubblicati all’interno del rapporto ISTISAN 24/3 “Epidemiologia e monitoraggio alcol-correlato in Italia e nelle Regioni. Valutazione dell’Osservatorio Nazionale Alcol sull’impatto del consumo di alcol ai fini dell’implementazione delle attività del Piano Nazionale Alcol e Salute e del Piano Nazionale di Prevenzione. Rapporto 2024”.

 

Lo scenario strategico

Nelle nuove strategie, l’Action Plan to effectively implement the Global strategy to reduce the harmful use of alcohol (2022-2030) e l’European framework for action on alcohol (2022–2025), l’OMS invita i governi a prevenire decessi e patologie alcol-correlate, come previsto dagli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development Goals - SDGs). Sono attesi, entro il 2025, la riduzione del 10% dei consumi dannosi (SDG 3.5.2) e l’incremento della copertura dei trattamenti farmacologici e bio-psico-sociali (SDG 3.5.1), una vera sfida per il Sistema Sanitario Nazionale (SSN) per riuscire a diminuire l’impatto sociale e di salute dell’alcol e ridurre i costi elevati che la società deve affrontare. Alle competenti autorità nazionali di tutela della salute l’OMS chiede un rinnovato sforzo per incrementare i livelli di consapevolezza sui rischi legati al bere nell’evidenza che non esistono livelli sicuri per la salute di consumo di alcol, in particolare nell’ottica della lotta al cancro per cui la Risoluzione del Parlamento Europeo sull’EU Beating Cancer Plan chiede strategia alcol zero per i minori, regolamentazione di pubblicità e sponsorizzazione e informazioni in etichetta. L’OMS, inoltre, richiede anche la diminuzione del marketing e della disponibilità fisica ed economica di tutte le bevande alcoliche tramite tassazione e politica dei prezzi per un’Europa più sicura (SAFER).

 

Le attività di ricerca e monitoraggio condotte dall’ONA-ISS, nell’ambito dei progetti e consorzi europei e internazionali di ricerca, e le attività di comunicazione e prevenzione rappresentano le esperienze più rilevanti per l’Italia, fornendo, attraverso la sorveglianza del SISMA (SIStema di Monitoraggio Alcol-correlato), un importante contributo al consenso raggiunto dalla comunità scientifica coinvolta nelle raccomandazioni condivise nel Libro Bianco sull’Alcol e nella Conferenza Nazionale Alcol, nei gruppi e tavoli tecnici dedicati alla revisione delle linee guida per una sana alimentazione del Consiglio per la Ricerca in agricoltura e l’analisi dell’Economia Agraria (CREA), alle dipendenze, alle linee guida per il trattamento dei disturbi da uso di alcol avviate dal Sistema linee guida dell’ISS (SNLG), alle reti curanti, alla prevenzione scolastica, alla formazione IPIB (Identificazione Precoce e Intervento Breve) dei professionisti e degli operatori del SSN.

 

Grazie al gruppo di lavoro congiunto dell’ISS con la Società Italiana di Alcologia (SIA), la disponibilità di position paper e review amplia la base di evidenze di cui poter disporre per la necessaria e urgente integrazione del Piano Nazionale di Prevenzione e dei Piani regionali da ispirare a un nuovo Piano Nazionale Alcol e Salute che valorizzi la collaborazione con il mondo dell’auto e mutuo aiuto.

 

Anche per il 2024 l’ONA ha svolto attività di monitoraggio in coordinamento con la Direzione Generale della Prevenzione del Ministero della Salute e in base a quanto previsto dal Piano Statistico Nazionale (di cui il monitoraggio ISS è SDE-Statistica Derivata) e dalle attività del SISMA per la valutazione dell’implementazione delle politiche nazionali e regionali sull’alcol, i cui dati confluiscono formalmente nelle survey e nei sistemi internazionali ed europei dell’OMS oltre che comunitari.

 

In occasione dell’APD 2024, segnaliamo anche l’aggiornamento del SIStema di Monitoraggio Alcol-correlato (SISMA online) con i nuovi dati del 2022. L’obiettivo del SISMA è quello di valutare il conseguimento degli obiettivi di prevenzione e delle azioni regionali, nazionali ed europee di contrasto al consumo rischioso e dannoso di alcol nella popolazione e di monitorare il raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.

 

Il convegno APD 2024

L’Alcohol Prevention Day (APD) 2024, giunto alla 23sima edizione, è stato sostenuto e finanziato dal Ministero della Salute e svolto e promosso in stretta collaborazione con la SIA, l’Associazione Italiana Club Alcologici Territoriali (AICAT) ed Eurocare Italia. L’APD catalizza il dibattito sulle esperienze salienti che hanno trovato espressione nel corso dell’anno e in particolare ad aprile, mese di prevenzione alcologica: da quelle promosse dal Ministero della Salute a quelle svolte in stretta collaborazione con la SIA, l’AICAT ed Eurocare Italia garantendo, attraverso i network di consulenza tecnico-scientifica e collaborativi dell’OMS, i Centri Alcologici Regionali e i servizi, la disponibilità di dati, esperienze e materiali di prevenzione atti a favorire e supportare un’adeguata cultura di prevenzione basata sul contrasto alle fake news e su livelli più elevati di tutela della salute, consapevolezza e responsabilità individuale e sociale.

 

Il contributo dei rappresentanti dell’OMS, dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE), del Ministero della Salute, dell’ISS, della SIA e dei partner afferenti al SSN rappresentano il nucleo di fertilizzazione delle azioni utili ad affrontare la sfida futura posta dall’evoluzione e dal maggiore impatto delle problematiche causate dall’alcol, in funzione dei nuovi scenari epidemiologici ridisegnati dall’emergenza post-pandemica.

 

Per approfondire i dati e i materiali del convegno consulta:

 

In occasione della giornata l’ONA ha presentato documenti e materiali di prevenzione atti a favorire e supportare un’adeguata cultura di prevenzione basata su livelli più elevati di tutela della salute, consapevolezza e responsabilità individuale e sociale:

 

Fact sheet: Consumatori a rischio di alcol

Nel 2022 si sono persi i vantaggi della riduzione dei consumatori a rischio, registrata nel 2021, che sono risaliti a 8 milioni. Il 21,2% dei maschi e il 9,1% delle femmine hanno consumato alcol in modalità che espone a maggior rischio la loro salute, ampliando di oltre 300.000 individui la platea degli italiani e delle italiane che necessita di essere ricondotta verso consumi più bassi, comunque a rischio, compatibili con le indicazioni delle linee guida nazionali. La fascia di popolazione più a rischio è quella dei 16-17enni per entrambi i generi, seguita dagli anziani ultra 65enni maschi e le giovani donne 18-24enni. Se complessivamente, nel corso degli ultimi 10 anni, la prevalenza dei consumatori a rischio ha fatto registrare un decremento dell’11,7% per gli uomini e del 6,5% per le donne, nel corso dell’ultimo anno, l’oscillazione del valore riporta a incrementare i consumatori a rischio del 6% per gli uomini, riportando quindi gli esposti a maggior rischio ai livelli precedenti la pandemia, testimoniando l’inefficacia della prevenzione sull’alcol in Italia. Appare urgente e inderogabile promuovere programmi di prevenzione nelle scuole e intercettare il rischio precocemente facilitando l’implementazione di programmi di identificazione precoce e intervento breve sui consumatori a rischio di alcol aumentando la consapevolezza dei rischi e dei danni causati dall’alcol nell’organismo, prima che si sviluppi una dipendenza da alcol. A tal fine è anche fondamentale garantire la formazione e l’aggiornamento periodico degli operatori sanitari dell’assistenza sanitaria primaria e di altri contesti. Infine occorre mirare alla riduzione della disponibilità di tutte le bevande alcoliche anche attraverso una più adeguata regolamentazione della pubblicità, del marketing, delle politiche sui prezzi, dei livelli di tassazione, come richiesto dal Comitato Economico della Nazioni Unite per il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibili.

Leggi il Fact sheet sui “Consumatori a rischio di alcol in Italia” (pdf245 Kb).

 

Fact sheet: Consumatori binge drinking

Nel 2022 i binge drinker, i consumatori che bevono per ubriacarsi, sono in Italia circa 3 milioni e 700.000, soprattutto maschi di tutte le età. I binge drinker di entrambi i sessi aumentano nell’adolescenza e raggiungono i valori massimi tra i 18-24enni (M=18,9%; F=10,8%). Anche tra gli adulti in età produttiva (25-44 anni) il bere per ubriacarsi è praticato da 17 maschi su 100 e da 6 donne su 100, frequenze che si dimezzano nella classe di età successiva (45-64 anni). La percentuale di binge drinker di genere maschile è statisticamente superiore a quello femminile in ogni classe di età a eccezione dei giovani di età inferiore a 18 anni, età peraltro dove il consumo dovrebbe essere pari a zero come richiesto anche dalla normativa sul divieto di vendita e somministrazione di alcolici ai minorenni. Nel 2022, a fronte del minimo storico del 2021, si osserva per il genere maschile un nuovo aumento del 10,3% che riporta il dato ai valori precedenti la pandemia, sovrapponibili a quelli di 9 anni fa a testimoniare l’invarianza, registrata anche per le femmine, di un fenomeno che non si giova da oltre un decennio di misure e iniziative di efficace prevenzione e contrasto con elevati costi sociali, sanitari e economici.

Le consumatrici fuori pasto di tutte le età sono aumentate del 6,7% rispetto al 2021, e i maschi 16-17enni sono passati dal 15,5% del 2021 al 23,7% del 2022.

Leggi il Fact sheet su “Consumatori binge drinking” (pdf 750 Kb).

 

Fact sheet: Consumatori dannosi di alcol

Nel 2022, i consumatori dannosi di bevande alcoliche in Italia sono 770.000, il 2% circa maschi, in risalita verso il picco storico del 2,29% dell’anno della pandemia, l’1,13 % donne che raggiungono il più elevato valore negli ultimi 10 anni. I 480.000 uomini e le 290.000 femmine che hanno consumato alcolici secondo modalità che implicano un danno all’organismo (ai sensi del DSM-5, alcoldipendenti a tutti gli effetti) configurano la platea di pazienti affetti da Disturbo da Uso di Alcol “in necessità di trattamento” che è garantito solo all’8,2% degli osservati rispetto al 91,8 % degli attesi che non è intercettato e non ha accesso ad alcuna forma, pur richiesta e urgente, di trattamento.

È fondamentale una rinnovata attenzione dei decisori politici a supporto di malati che vivono lo stigma di una malattia che trova ulteriore esclusione dalla inadeguatezza dei livelli di assistenza e di accesso a cure dovute e non garantite nonostante l’impegno di tutti gli operatori del settore. Occorre rispondere al richiamo della Corte dei Conti e assicurare adeguati e omogenei livelli d’intervento, basati sulla ridefinizione dei servizi del SSN da rendere più accessibili e disponibili alla platea di quanti in necessità di trattamento, sulla garanzia dell’identificazione precoce (tipo IPIB), di una diagnosi, di trattamento e riabilitazione, di assistenza e supporto alle famiglie secondo protocolli basati su linee guida e standard omogenei sul territorio nazionale, contribuendo a diminuire le disuguaglianze di salute e i gradienti di salute tra Regioni.

Leggi il Fact sheet su “Consumatori dannosi di alcol” (pdf 184 Kb).

 

Fact sheet: Alcol e giovani

Nel 2022 circa 1 milione e 310.000 ragazzi e ragazze di età compresa fra gli 11 e i 24 anni hanno consumato alcol secondo modalità a rischio per la loro salute. Tra gli 11 e i 24 anni, età in cui il cervello deve ancora maturare la corteccia prefrontale e la capacità cognitiva razionale che è attivamente minacciata e interferita dall’uso di alcol con danni irreversibili alle sue funzioni, il 18,9% dei maschi e il 13,3% delle femmine sono consumatori a rischio, con frequenze ben lontane per i minori dal valore atteso di zero alcol e zero consumatori. Il binge drinking ha interessato l’11,5% dei maschi e il 6,4% delle femmine. Evidenti le criticità legate al rispetto della legalità e norme che sottraggono l’alcol ai minorenni, per la nota incapacità di metabolizzazione dell’alcol e per i quali la Legge 189 dell’anno 2012 impone in Italia il divieto di somministrazione e vendita di bevande alcoliche. Nel 2022, 650.000 minori, il 17,5% dei maschi e il 15,5% delle femmine, hanno bevuto e sono consumatori a rischio che richiederebbero un’identificazione precoce che manca così come l’intervento rivolto all’incremento della consapevolezza del rischio e dei danni alcol-correlati. Tra i 18-24enni, il 75% dei maschi e il 68,5% delle femmine consuma bevande alcoliche, 660.000 secondo modalità a rischio. È urgente una strategia nazionale dedicata ai giovani che miri agli obiettivi della Risoluzione del Parlamento EU per una strategia alcol zero e a quelli dell’OMS che da anni ha identificato il contesto e il target giovanile come alcohol-free.

Leggi il Fact sheet su “Alcol e giovani” (pdf 196 Kb).

 

Fact sheet: Alcol e donne

Nel 2022, sono aumentate del 2,5% le consumatrici di bevande alcoliche; sono circa 2 milioni e 500 mila (9,1%) e da anni non mostrano accenni alla riduzione, al più in sostanziale stabilità nel canale di crescita avviato nel 2014. ll 3,7% ha praticato il binge drinking e il 6,1% eccede quotidianamente. Tra le donne il comportamento a rischio di più recente diffusione riguarda il consumo di alcol fuori pasto (23,2 %) con tendenza al ritorno verso i più elevati livelli pre-pandemici. Il focus sulle minorenni (tra gli 11 e i 17 anni) evidenzia che il 15,5 % è consumatrice a rischio e in un canale di crescita, il 7,4 % consuma alcolici fuori pasto e l’1,9% ha praticato il binge drinking, consolidando lo zoccolo duro, invariato da dieci anni, che testimonia l'assenza/inefficacia di prevenzione specifica. Fra le donne, nella fascia di età 18-49 anni il 37,2% ha consumato alcolici lontano dai pasti e il 9,3% ha consumato bevande in modalità a rischio per la sua salute, mentre, nell’ultimo anno, fra le 50-69enni il 60,4% ha consumato alcolici e sono aumentate di circa il 13% le consumatrici fuori pasto. Fra le anziane invece (sopra i 70 anni) sono il 48% le consumatrici, e l’8,1% delle ultra 70enni ha consumato bevande in modalità a rischio per la loro salute. È urgente l’adozione di una prevenzione d’età e di genere di contrasto alle disuguaglianze derivante dalla disinformata percezione del bere al femminile.

Leggi il Fact sheet su “Alcol e donne” (pdf 238 Kb).

 

Fact sheet: Alcoldipendenza e Disturbi da Uso di Alcol

Nel 2022 si conferma e persiste, in assenza di attesi, incisivi correttivi organizzativi e funzionali delle strutture del SSN, la carente capacità d’intercettazione dei pazienti affetti da Disturbi da Uso di Alcol (DUA), accompagnata da contestuale carenza di accesso ad una qualunque forma di trattamento. Il 92% circa degli alcoldipendenti in necessità di trattamento resta fuori dal sistema complessivo di diagnosi e cura del SSN reso ancora meno fruibile dalle conseguenze della pandemia con inadeguatezza dell’offerta attiva rispetto alla domanda da soddisfare dell’ampia platea dei consumatori dannosi affetti da DUA. Solo l’8,2% dei 770.000 consumatori con danno da alcol in necessità di trattamento è preso in carico ai servizi territoriali per le dipendenze, inaccessibili nel corso del lockdown, da tempo in sofferenza di risorse e personale, con grave stigma degli utenti già in carico e di coloro che, pur in cerca di trattamento, non fanno ricorso alle prestazioni diagnostiche e di pratica clinica del SSN. È un obiettivo di sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals, SDGs), sostenuto dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, garantire all’universo sommerso di consumatori dannosi di bevande alcoliche accesso e disponibilità a interventi assicurati dai servizi di diagnosi, cura e riabilitazione che sono parte attiva nell’intercettazione e nell’erogazione di una forma di trattamento in grado di arrestare la progressione del danno o di prevenire le complicanze e un’evoluzione verso forme più complesse di dipendenza. È necessario e urgente realizzare un Piano Nazionale Alcol e Salute comprensivo della necessità e urgenza di riorganizzazione delle reti curanti e dei modelli da implementare a livello territoriale e ospedaliero come richiesto nel corso della II Conferenza Nazionale Alcol del Ministero della Salute nel 2022 e come ampiamente riportato e dettagliato nel Libro Bianco sull’alcol. È urgente avviare programmi sistematici per l’identificazione precoce nella popolazione generale e attuare la formazione specifica per i medici di medicina generale, i pediatri, i medici competenti nei luoghi di lavoro. È indispensabile assicurare protocolli d’invio alla rete curante e sociosanitaria da riorganizzare e dotare di linee d’indirizzo per la prevenzione, cura e riabilitazione aggiornate e uniformi sul territorio nazionale affinché sia garantito il principio di equità a supporto delle persone e delle famiglie che combattono con la dipendenza da alcol nel merito di un reale investimento nell’identificazione precoce, nell’intervento breve, nella prevenzione universale e in quella ad alto rischio mirando alla riduzione dello stigma e al recupero dell’alcoldipendente a una normale vita sociale, lavorativa, familiare e affettiva.

Leggi il Fact sheet su “Alcoldipendenza e Disturbi da Uso di Alcol” (pdf 196 Kb).

 

Fact sheet: Ospedalizzazioni e diagnosi di abuso, dipendenza o psicosi da sostanze psicoattive

Nel corso del 2022, 24.832 persone di età 15 anni ed oltre sono state dimesse da un ospedale, almeno una volta, con una diagnosi di abuso, dipendenza o psicosi da sostanze psicoattive.

Nonostante l’aumento registrato rispetto al 2021 (23.609 persone) il dato conferma comunque, rispetto agli anni precedenti al 2022, il trend in diminuzione lì dove un atteso aumento sarebbe stato segno evidente di migliore performance delle reti curanti del SSN. Al contrario, la riduzione osservata nei ricoveri da alcol e droga, in presenza di milioni di consumatori dannosi e di binge drinker non rileva una riduzione a sua volta delle persone bisognose di cura, ma è anzi espressione dell’incapacità da parte del sistema di intercettare i consumi dannosi e le dipendenze, con inadeguatezza del rapporto tra domanda e offerta di cure e di conseguente mancato o tardivo intervento con esiti di salute sicuramente peggiori per troppe persone in necessità di diagnosi, cura, riabilitazione. Il tasso standardizzato di ricovero tra gli uomini di età 15 anni ed oltre è più del doppio rispetto a quello rilevato per le donne (69,82 vs 29,44 per 100.000). La classe di età 20-64 anni rimane quella in cui si registrano i valori più elevati dei tassi di dimissione a livello nazionale sia per gli uomini (83,04 per 100.000) che per le donne (33,80 per 100.000).

Leggi il Fact sheet su “Ospedalizzazioni e diagnosi di abuso, dipendenza o psicosi da sostanze psicoattive” (pdf 258 Kb).

 

Fact sheet: Accessi al Pronto Soccorso e Dimissioni Ospedaliere per una patologia alcol-attribuibile

Sono stati 4110 i minori che nel 2022 si sono rivolti al Pronto Soccorso (PS) per una condizione patologica attribuibile all’alcol, rappresentando circa il 4% dei 104.000 binge drinker al di sotto dell’età minima legale di 18 anni che è atteso si rivolgano correttamente a competenze mediche per la disintossicazione dall’alcol. Il 74% degli accessi ai PS esita direttamente al domicilio dopo trattamento della fase acuta, in perdurante assenza di protocolli d’invio a ulteriori competenze per valutazioni di merito o interventi di eventuale counselling e sensibilizzazione sull'opportunità di riduzione/astensione dal bere.

L’accesso al PS per diagnosi totalmente attribuibili all’alcol si è incrementato in un anno del 12,1% e le dimissioni ospedaliere per ricoveri ospedalieri del 2%.

Pur non più influenzata dalla carenza di posti letto negli ospedali e dalla restrizione agli accessi in PS per l’emergenza COVID-19, solo una piccola parte dei binge drinker più vulnerabili si rivolge alle strutture SSN per disintossicarsi. Dopo la pandemia tornano ad aumentare i ricoveri e le dimissioni ospedaliere, i ricoveri in pronto soccorso e in reparti di degenza che riguardano sia patologie croniche che le intossicazioni acute.

Leggi il Fact sheet su “Alcol e ospedali: accessi al Pronto Soccorso e Dimissioni Ospedaliere per una patologia alcol-attribuibile”.

 

Anche per l’Alcohol Prevention Day 2024 l’ONA mette a disposizione una serie di materiali utili per la prevenzione alcologica dedicata a minori, adolescenti, donne in gravidanza, famiglie, decisori e programmatori politici e sanitari. Tutti i materiali prodotti per la comunicazione sono di libero dominio ed è possibile richiedere l’autorizzazione per la ristampa in forma autonoma al Centro Servizi Documentazione Alcol all’indirizzo e-mail alcol@iss.it.

 

Consulta i materiali:

Altri materiali specifici per la sensibilizzazione sui danni correlati al consumo di alcol:

 

Risorse utili

 

Data di pubblicazione della pagina: 18 aprile 2024

Testo scritto da: Emanuele Scafato, Claudia Gandin, Silvia Ghirini, Alice Matone, Rosaria Russo, Simonetta Di Carlo, Antonella Bacosi, Laura Martucci, Chiara Fraioli, Michele Sciotti per il Centro Servizi Documentazione Alcol dell’Osservatorio Nazionale Alcol, Centro Nazionale Dipendenze e Doping.

Per ulteriori informazioni: e-mail: alcol@iss.it