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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
Istituto Superiore di Sanità - EpiCentro


Una pratica da promuovere



Adriano Cattaneo, Unità per la Ricerca sui Servizi Sanitari e la Salute Internazionale, IRCCS Burlo Garofolo, Trieste

 

I benefici dell'allattamento al seno per il bambino, per la madre, per la famiglia, per il sistema sanitario e per la società sono tanti e così ben documentati, che non dovrebbero esserci dubbi circa la necessità di proteggerlo, promuoverlo e sostenerlo [Dichiarazione degli Innocenti e Dichiarazione congiunta Oms/Unicef].

  • Proteggere l'allattamento al seno significa evitare che il suo primato sia minacciato da pratiche contrarie al suo pieno svolgimento. Queste si possono verificare all'interno del servizio sanitario, oppure nella società. Per questo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha promulgato nel 1981 il Codice Internazionale per la Commercializzazione dei Sostituti del Latte Materno, che assieme alle successive Risoluzioni dell'Oms dovrebbe reggere i comportamenti degli operatori sanitari e delle loro organizzazioni, nonché dei produttori e distributori di tali prodotti. Significa anche proteggere coloro che maggiori difficoltà potrebbero incontrare nel sostenere l'allattamento al seno; per esempio, le madri lavoratrici, a questo scopo protette sia dalla legislazione italiana che dalla legislazione internazionale.

  • Promuovere l'allattamento al seno significa informare in maniera corretta tutte le donne in stato di gravidanza perché ne capiscano i benefici e ne conoscano i principi, in modo che sia per tutte possibile fare una scelta veramente informata. Significa anche favorirne l'avvio subito dopo il parto, senza mai separare la madre dal neonato, e durante i primi giorni del puerperio. Lo strumento per promuovere in questo senso esiste già ed è di provata efficacia: l'Iniziativa Ospedale Amico del Bambino dell'Unicef/Oms con i suoi 10 Passi per Allattare al Seno con Successo.

  • Sostenere l'allattamento al seno significa star vicino alla madre soprattutto nelle prime settimane dopo il parto ed al momento di possibili difficoltà per condizioni di salute o per problemi sociali (legati al rientro al lavoro, per esempio). È necessario, per far ciò, che gli operatori sanitari siano ben formati ed abbiano abilità di counseling. Ma il sostegno può anche essere fornito da consulenti in allattamento al seno di provata competenza come le International Board Certified Lactation Consultants e le consulenti de La Leche League International, o altre donne formate in maniera specifica per aiutare altre donne (per counselors).

Molte società scientifiche hanno cominciato a sviluppare raccomandazioni per la protezione, la promozione ed il sostegno dell'allattamento al seno. Tra le raccomandazioni più note a livello internazionale quelle dell'American Academy of Pediatrics e dell'American Academy of Family Practitioners. Ci sono molti altri esempi da altri paesi. In Italia, la prima a cimentarsi in raccomandazioni è stata la Società Italiana di Neonatologia. Anche alcuni organi istituzionali stanno iniziando a sviluppare raccomandazioni, da tradurre poi in protocolli ospedalieri e territoriali; tra i primi, l'Agenzia Regionale per la Sanità del Friuli Venezia Giulia. Le raccomandazioni valide a livello globale sono comunque quelle dell'OMS, riassunte nella Strategia per l'Alimentazione dei Neonati e dei Bambini [di cui è possibile leggere un riassunto in italiano sul sito del MAMI], un documento votato all'unanimità, e quindi anche dal Governo Italiano, all'Assemblea Mondiale della Sanità del 2003. Queste raccomandazioni dicono che tutti i bambini:

  • Dovrebbero essere allattati esclusivamente (senza l'aggiunta di nessun altro liquido o alimento) al seno fino a 6 mesi;

  • Dovrebbero continuare a ricevere latte materno, con la progressiva introduzione di altri alimenti, fino a due anni ed oltre.

Infine, il sistema sanitario dovrebbe dotarsi di strumenti standardizzati, precisi ed accurati, atti a misurare nel tempo le variazioni di prevalenza e durata dei vari tipi di allattamento al seno (esclusivo, predominante, complementare) nel tempo. Sono a disposizione a questo scopo le definizioni ed i metodi raccomandati dall'Oms fin dal 1991. Solo in poche regioni si è iniziato ad applicare questi metodi: in Friuli Venezia Giulia ed in Emilia Romagna; è sperabile che questa pagina di Epicentro, oltre a servire da ponte tra i vari operatori che si interessano dell'argomento, stimoli altre regioni a porre in pratica simili sistemi standardizzati.