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Allattamento e sostituti del latte materno: la nuova serie di The Lancet



L'allattamento materno ha comprovati benefici per la salute materno infantile sia nei Paesi ad alto reddito sia in quelli a basso reddito. Tuttavia, meno del 50% di bambini e bambine in tutto il mondo viene allattato secondo le raccomandazioni dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Per decenni, l'industria produttrice dei sostituti del latte materno o “latte in formula” (commercial milk formula, CMF) ha utilizzato strategie di marketing, progettate per sfruttare le paure e le preoccupazioni dei genitori, trasformando l'alimentazione di neonati e bambini e bambine in un business multimiliardario che fattura circa 55 miliardi di dollari all'anno. Sono alcune delle informazioni riportate nella nuova serie di The Lancet dedicata all’allattamento.

 

I tre articoli della serie “Breastfeeding”, pubblicata a febbraio 2023, approfondiscono le strategie utilizzate dai produttori del CMF per rivolgersi a genitori, personale sanitario e a chi prende le decisioni politiche. I tre documenti pongono l’accento su come i tipici comportamenti di neonati e neonate, quali il pianto, l’agitazione e lo scarso sonno notturno, che sono appropriati per lo sviluppo del bambino, siano descritti dall'industria del CMF come patologici, giustificando e motivando l’introduzione della formula sostitutiva per lattanti formula come soluzione a possibili problematiche legate all’allattamento materno. Le pratiche di marketing del settore - in violazione del Codice internazionale sulla commercializzazione dei sostituti del latte materno - sono aggravate dalle pressioni esercitate sui governi, spesso da parte di associazioni di categoria, contro il rafforzamento delle leggi sulla protezione dell'allattamento materno e le normative sugli standard alimentari. Le indagini presentate negli articoli della serie dimostrano che i neonati e neonate (di età ≤12 mesi) e i bambini e bambine piccoli (di età compresa tra 12 e 36 mesi) hanno maggiori probabilità di sopravvivere, crescere e svilupparsi al massimo del loro potenziale se nutriti attraverso l'allattamento materno sia per la componente di interazione della diade madre-bambino sia per le proprietà nutrizionali uniche e inimitabili del latte materno. L’allattamento è un complesso sistema biopsicosociale che i sostituti del latte materno non possono replicare. 

 

I documenti

Il primo documento, “Breastfeeding: crucially important, but increasingly challenged in a market-driven world”, esamina le complesse interazioni biologiche, psicologiche e sociali che si vanno a creare tra madre e bambino durante l’allattamento e tra le componenti nutritive, bioattive e microbiche del latte materno che a sua volta interagiscono con altri determinanti in grado di favorire oppure ostacolare la pratica dell’allattamento. Nonostante l’allattamento materno garantisca benefici per la salute e lo sviluppo a breve e lungo termine e sia in grado di prevenire il triplo fardello di malnutrizione, malattie infettive e mortalità, solo la metà dei neonati e neonate viene allattata al seno entro la prima ora di vita e circa un terzo dei bambini e bambine nei Paesi a basso e medio reddito prima di essere allattato riceve alimenti o liquidi (principalmente acqua e latte animale), che sono associati a un ritardo nell’inizio dell'allattamento. È dimostrato che l’industria del CMF condizioni a più livelli i soggetti che ruotano attorno all’alimentazione infantile. In particolare, il marketing del CMF rafforza nei genitori e nel personale sanitario la convinzione che i normali adattamenti neonatali all'ambiente post-parto, tra cui il pianto, il comportamento instabile e la breve durata del sonno notturno, siano segnali di un’alimentazione problematica e che l’introduzione dei sostituiti del latte materno possa migliorare o risolvere questi comportamenti. L’industria del CMF e le strategie di marketing del settore hanno di fatto normalizzato l’uso di questi prodotti. Quasi la metà delle madri a livello globale, come motivo principale per l'introduzione del CMF nei primi mesi di vita e per l'interruzione prematura dell'allattamento, riferisce di avere latte insufficiente (Self-report insufficient milk, SRIM). La SRIM può essere prevenuta o affrontata con successo attraverso un supporto adeguato. È fondamentale comunicare con i genitori, il personale sanitario, le famiglie e la cittadinanza sulle normali fasi di sviluppo di bambini e bambine, per ridurre l’uso inappropriato del CMF.

 

Nel secondo articolo della serie, “Marketing of commercial milk formula: a system to capture parents, communities, science, and policy”, si descrive il playbook del marketing del CMF, cioè le strategie adottate dall’industria produttrice del CFM per influenzare caregiver, famiglie, personale sanitario, la ricerca scientifica e chi prende le decisioni politiche anche attraverso i social media e le piattaforme digitali, che estendono la portata e l'influenza del marketing eludendo il Codice internazionale sulla commercializzazione dei sostituti del latte materno. Attingendo a dati ottenuti da sondaggi nazionali, rapporti aziendali, casi-studio, revisioni e due studi di ricerca multinazionali, l’articolo mostra come le vendite del CMF siano guidate da strategie commerciali che manipolano le emozioni, le aspirazioni, le preoccupazioni e le informazioni scientifiche relative alla tematica dell’allattamento. L’obiettivo è semplificare le comuni sfide che i genitori si trovano ad affrontare durante lo sviluppo dei propri bambini e bambine, presentando i prodotti alimentari per neonati e bambini piccoli, con poche o nessuna prova a sostegno, come soluzioni rapide ed efficaci. Anche il personale sanitario e le istituzioni scientifiche possono subire pressioni che rischiano di minacciare la loro imparzialità minando sistematicamente la pratica dell’allattamento materno. I produttori del CMF continuano a violare il Codice internazionale di commercializzazione dei sostituti del latte materno. Si rende quindi necessaria una convenzione quadro, che protegga e sostenga l’allattamento, vietando il marketing dei prodotti alimentari destinati alla fascia di età inferiore ai tre anni.

 

L’ultimo documento, ”The political economy of infant and young child feeding: confronting corporate power, overcoming structural barriers, and accelerating progress”, si focalizza sulle ragioni sociali, politiche ed economiche dei bassi tassi di allattamento in tutto il mondo, evidenziando in primo luogo il potere dell'industria del CMF di mercificare l'alimentazione di neonati e bambini piccoli, influenzare la politica a livello nazionale e internazionale per limitare una regolamentazione più efficace del marketing del CMF e anzi sostenendolo e accrescendolo, ed esternalizzare i costi sociali, ambientali ed economici dei produttori del CMF. In secondo luogo, il documento sottolinea come l'allattamento sia ostacolato da politiche e sistemi economici che ignorano il valore del lavoro di cura da parte delle donne, compreso l'allattamento, e dagli investimenti insufficienti per la protezione della maternità, fattori alla base della crescita del commercio del CMF. In terzo luogo, questo articolo elenca tre motivi per cui i sistemi sanitari spesso non forniscono un'adeguata protezione, promozione e sostegno all’allattamento: sistemi di potere che si basano su stereotipi e diseguaglianze di genere che negano un'assistenza incentrata sulle donne e culturalmente appropriata; fattori economici e ideologici che accettano, e persino incoraggiano, l'influenza commerciale e i conflitti di interesse all’interno dei sistemi sanitari; politiche fiscali ed economiche che lasciano i governi con fondi insufficienti per proteggere, promuovere e sostenere adeguatamente l'allattamento materno.

 

Le azioni necessarie per il futuro

L’allattamento non è una responsabilità esclusiva della donna e il superamento delle barriere strutturali che impediscono o rendono difficoltoso l’allattamento richiede riforme di ampio respiro che attraversino l’intera società e non soltanto il settore sanitario e che sono di natura politica ed economica.

 

Un’ottimizzazione della pratica dell’allattamento si ottiene attraverso un approccio sociale collettivo che includa interventi multilivello e multicomponenti secondo il modello socioecologico, descritto nella serie di The Lancet “Breastfeeding”, pubblicata a gennaio 2016.

 

La creazione di un ambiente favorevole all'allattamento deve essere libero da influenze commerciali e impone un maggiore impegno politico, investimenti finanziari, trasparenza nell’industria produttrice del CMF e sostegno in tutti i contesti e setting.

 

 

Data di pubblicazione della pagina: 23 gennaio 2023