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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Promozione dell’attività fisica: le Linee di indirizzo nazionali

«Fornire elementi di policy di sistema e di indirizzo sulle azioni necessarie per incentivare l’attività fisica, puntando all’equità, al superamento delle diseguaglianze e all’inclusione dei soggetti vulnerabili»: è questo l’obiettivo principale delle “Linee di indirizzo sull’attività fisica per le differenti fasce d’età e con riferimento a situazioni fisiologiche e fisiopatologiche e a sottogruppi specifici di popolazione”, diffuse dal ministero della Salute a marzo 2019. La pubblicazione di questo documento cade tra l’altro a ridosso dell’edizione 2019 della Giornata mondiale dell’attività fisica (6 aprile), promossa dalla Rete Agita Mundo, il cui slogan è “Active life! Longer life!” (Una vita attiva! Una vita più lunga!).

 

Le Linee di indirizzo – redatte da un Tavolo di lavoro istituito ad hoc (a cui ha partecipato anche l’Istituto superiore di sanità, Iss) e approvate in Conferenza Stato-Regioni il 7 marzo 2019 – si inseriscono a livello internazionale nella cornice delineata dal “Piano d’azione globale sull'attività fisica per gli anni 2018-2030” dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e dalla Strategia della Regione europea Oms per l’attività fisica 2016-2025 mentre, a livello nazionale, fanno riferimento ai principi definiti dal programma ministeriale Guadagnare Salute e dal Piano nazionale della prevenzione (Pnp).

 

Il documento sottolinea la necessità di un approccio strategico life-course e per setting evidenziando l’importanza della collaborazione intersettoriale a livello nazionale, regionale e locale per sviluppare interventi di promozione dell’attività fisica integrata nella vita quotidiana. Il documento rappresenta, quindi, uno strumento pratico non solo per gli operatori sanitari, ma anche per i decisori e gli stakeholder coinvolti a vario titolo nella promozione dell’attività fisica, delineandone competenze e ruoli, in modo che possano progettare e attuare interventi sistematici, basati su una programmazione condivisa. Una delle principali finalità delle Linee di indirizzo è, pertanto, rappresentata dal superamento del carattere settoriale e frammentario che hanno avuto molte delle azioni di prevenzione e promozione della salute intraprese fino ad oggi.

 

Attività fisica per tutti

Partendo dall’idea che l’attività fisica è importante in tutte le età e che chiunque può praticarla (tenendo ovviamente conto delle diverse esigenze personali), le Linee di indirizzo illustrano i benefici dell’esercizio fisico, le raccomandazioni dell’Oms sui livelli raccomandati e i modi per raggiungerli, passando in rassegna le varie fasi della vita, specifiche situazioni fisiologiche e alcune condizione patologiche in sottogruppi di popolazione:

  • bambini e adolescenti
  • adulti
  • anziani
  • donne in gravidanza e allattamento
  • bambini affetti da patologie croniche
  • persone con disabilità, disagio e disturbo mentale
  • persone trapiantate
  • persone con diabete mellito di tipo 2
  • persone obese
  • persone con neoplasie
  • donne con carcinoma mammario

Formare gli operatori

Un capitolo è infine dedicato alla formazione per gli operatori sanitari e non sanitari impegnati nella promozione dell’attività fisica. Infatti, come sottolineato nel documento, interventi di formazione comune possono favorire non solo lo sviluppo di competenze, ma anche la conoscenza reciproca, la condivisione dei linguaggi, delle motivazioni, degli obiettivi e il riconoscimento di ruoli e responsabilità.

 

La promozione dell’attività fisica è una tematica prioritaria che può essere sviluppata in un contesto formativo congiunto, che veda la partecipazione di figure chiave del mondo sanitario e non sanitario. In particolare, l’apprendimento/perfezionamento di competenze comunicativo-relazionali e di counselling può rappresentare una dimensione formativa comune e trasversale per tutti gli operatori impegnati nella promozione dell’attività fisica in contesti di vita diversi e nei confronti di persone con età e condizioni di salute diverse.

 

L’integrazione delle competenze tecnico-scientifiche specifiche del ruolo professionale svolto con le competenze di base del counselling crea le condizioni per interventi anche brevi, condotti in modo strategico e strutturato, considerando la persona nella sua complessità e nella sua specifica motivazione e disponibilità al cambiamento.

 

Data di creazione della pagina: 5 aprile 2019

Autore: Barbara De Mei - Centro nazionale per la prevenzione delle malattie e la promozione della salute, Iss