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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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COVID-19 e prodotti naturali

Nell’ambito dell’emergenza sanitaria dovuta all’epidemia di COVID-19 sono state avanzate numerose proposte o suggerimenti da parte di ricercatori e di cittadini sull’utilizzo di integratori alimentari contenenti sostanze di origine naturale quali ad esempio vitamine, piante ed estratti di origine vegetale, per il trattamento dell’infezione da SARS-CoV-2.

 

Il parere dell’ISS

Ogni argomento oggetto di queste proposte è stato valutato con rigore dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) secondo le evidenze disponibili al momento e presenti nella letteratura scientifica accreditata a livello nazionale e internazionale. Le proposte sono state opportunamente esaminate e valutate sia in termini di efficacia che di sicurezza d’impiego.

 

Sono stati elaborati diversi pareri tecnico-scientifici in risposta all’utilizzo di piante (come per esempio l’Artemisia annua) o sostanze presenti in integratori alimentari (quali vitamina C, vitamina D, ecc).

 

La valutazione delle evidenze scientifiche ha portato alla considerazione che allo stato attuale delle conoscenze non è possibile identificare alcun prodotto, contenente sostanze di origine naturale, tra cui piante, utile alla prevenzione o al trattamento del COVID-19.

 

Queste considerazioni sono state sintetizzate, già a maggio 2020, in un rapporto tecnico “Rapporto ISS COVID-19 n. 51/2020 - Integratori alimentari o farmaci? Regolamentazione e raccomandazioni per un uso consapevole in tempo di COVID-19. Versione del 31 maggio 2020” sull’uso consapevole degli integratori nell’attuale contesto emergenziale che tra l’altro ribadisce l’importanza di un uso corretto e soprattutto consapevole di questi prodotti.

 

Per approfondire scarica il “Rapporto ISS COVID-19 n. 51/2020 - Integratori alimentari o farmaci? Regolamentazione e raccomandazioni per un uso consapevole in tempo di COVID-19. Versione del 31 maggio 2020

 

Approfondimenti specifici
  • Vitamina D3 e durata dell’ospedalizzazione in pazienti con COVID-19: A febbraio 2021 sul Journal of the American Medical Association (JAMA) è stato pubblicato uno studio clinico randomizzato per valutare l’effetto di una singola alta dose di vitamina D3 sulla durata di degenza in pazienti ospedalizzati con infezione da SARS-CoV-2 di grado moderato o grave. Lo studio clinico randomizzato in doppio cieco è stato condotto su 240 pazienti adulti ospedalizzati presso due ospedali di San Paolo (Brasile), con diagnosi confermata di COVID-19. Per approfondire leggi la pagina dedicata.
  • Effetto di alte dosi di zinco ed acido ascorbico sul trattamento precoce di pazienti affetti da infezione da SARS-CoV-2: I dati di uno studio americano, condotto tra il 27 aprile e il 14 ottobre 2020, rivelano che il trattamento con alte dosi di gluconato di zinco, di acido ascorbico o una combinazione dei 2 supplementi non ha ridotto significativamente la durata dei sintomi rispetto alle cure standard. L’indagine è stata condotta su 214 pazienti adulti con diagnosi di COVID-19 confermato tramite test RT-PCR che avevano ricevuto cure ambulatoriali presso alcune strutture negli stati di Ohio e Florida (USA). Per approfondire leggi la pagina dedicata.

 

 

Data di ultimo aggiornamento: 4 marzo 2021

Data di creazione della pagina: 11 febbraio 2021

Testo scritto da: Francesca Menniti-Ippolito e Ilaria Ippoliti - Centro nazionale per la ricerca e la valutazione preclinica e clinica dei farmaci, ISS