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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
Istituto Superiore di Sanità - EpiCentro

Archivio 2017-2018

6/12/2018 - One Health nei Paesi del Mediterraneo e del Sahel

Il 26 e 27 novembre, il Centro Nazionale per la salute globale dell’Istituto superiore di sanità (Iss) ha organizzato la conferenza “Strengthening One Health implementation for the prevention and control of arbovirus infections in the Mediterranean and Sahel Regions” in cui si è discusso dei benefici derivanti da un approccio integrato alla prevenzione, sorveglianza e controllo delle infezioni virali trasmesse da vettori (arbovirosi), e delle sfide che esso comporta. Leggi l’approfondimento a cura di Maria Grazia Dente, Laura Amato e Silvia Declich (Iss).

 

11/10/2018 - I sistemi sanitari più efficienti al mondo? Secondo Bloomberg, l’Italia è al quarto posto

Dalla classifica Bloomberg Health Care Efficiency 2018 che, basandosi sui dati 2015 di Banca Mondiale, Organizzazione mondiale della sanità (Oms), Nazioni Unite (Onu) e Fondo monetario internazionale (Fmi), illustra quali sono i sistemi sanitari più efficienti al mondo in relazione al rapporto tra costi e aspettativa di vita, l'Italia risulta al quarto posto e in crescita rispetto all'anno precedente. Hong Kong si posiziona invece al vertice della graduatoria che comprende ben 56 nazioni mentre in Europa l’Italia è superata solo dalla Spagna. Sorprendono in negativo il 54simo posto degli Stati Uniti (nonostante l’entrata in vigore della Obamacare, riforma sanitaria fortemente voluta dall’ex presidente Usa Barack Obama) e il crollo del Regno Unito che, perdendo 14 posizioni, si attesta al 35simo posto. Bloomberg sottolinea che proprio l'elevata spesa sanitaria è stato uno dei temi al centro del recente referendum sulla Brexit. Infine, vanno registrati i notevoli passi in avanti compiuti dalla Thailandia in grado di scalare la classifica fino al 27° posto e di ottenere così il più significativo miglioramento annuale. Per approfondire consulta il sito Bloomberg e la notizia su Quotidianosanità.

 

20/9/2018 - I dati dello European Health Report 2018 come base per i lavori della 68° riunione annuale del Comitato regionale per l’Europa dell’Oms (Roma 17-20 settembre 2018)

Lo European Health Report 2018 giunge puntuale al suo appuntamento triennale quale strumento di verifica degli obiettivi del programma Health 2020, e viene pubblicato con qualche giorno di anticipo rispetto alla 68a riunione annuale del Comitato regionale per l’Europa dell’Oms che vede riuniti a Roma, dal 17 al 20 settembre 2018, i delegati dei 53 Stati membri. Sulla base dei dati del rapporto Zsuzsanna Jakab, direttore regionale dell'Oms Europa, dichiara che «la maggior parte dei Paesi europei ha compiuto passi significativi verso il raggiungimento degli obiettivi chiave fissati da Health 2020, contribuendo così al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile legati alla salute dell'agenda 2030» ma rileva che «il progresso è tuttavia disomogeneo, sia all'interno che tra Paesi, tra i sessi e tra le generazioni. I fattori di rischio legati allo stile di vita destano preoccupazione, dal momento che possono rallentare o persino invertire, se non sono sotto controllo, i rilevanti guadagni nell'aspettativa di vita raggiunti». Leggi l’approfondimento.

 

13/9/2018 - Sorveglianza digitale: il suo contributo alla sorveglianza delle malattie infettive in Italia

In vista del prossimo “Corso avanzato di sorveglianza basata su eventi per analisti” (1-3 ottobre 2018) organizzato dall’Istituto superiore di sanità (Iss) in collaborazione con il ministero della Salute, EpiCentro pubblica i materiali di due precedenti eventi formativi che si sono svolti in Iss il 4 e 5 ottobre 2017, dedicati agli operatori sanitari operanti nel Sistema sanitario nazionale (Ssn) e nei sistemi di allerta e risposta rapida. Leggi l’approfondimento.

 

10/5/2018 - L’igiene delle mani può salvare la vita

La Giornata mondiale per l’igiene delle mani, che ricorre il 5 maggio di ogni anno, è l’occasione per richiamare gli operatori sanitari all’importanza di un gesto semplice quanto efficace come il lavaggio delle mani nei luoghi di cura per prevenire infezioni e sepsi. L’Oms ricorda che circa 30 milioni di persone ogni anno sono colpite da una sepsi e richiama all’azione le categorie più coinvolte nella promozione di comportamenti virtuosi (operatori sanitari, responsabili della prevenzione e del controllo delle infezioni, responsabili delle strutture sanitarie, dicasteri della salute e decisori politici, gruppi e associazioni dei pazienti) con altrettanti messaggi mirati. Mette inoltre a disposizione materiali divulgativi che, con una grafica di immediata comprensione, chiariscono la dimensione del problema delle infezioni e della sepsi a livello mondiale, le categorie di persone a maggiore rischio e le misure per il loro controllo, tra le quali quelle igieniche hanno un rapporto costi/benefici estremamente vantaggioso. Anche l’Ecdc ribadisce l’importanza dell’igiene delle mani e cita, a supporto, un dato eloquente: ogni giorno circa 80 mila pazienti ricoverati in un luogo di cura sul territorio europeo sviluppano un’infezione associata all’assistenza sanitaria, in parte dovuta alla carente igiene delle mani. Il rischio potenziale di sepsi, una condizione che può mettere a rischio la vita, è quindi elevato in assoluto, ma si può prevenire attraverso una singola azione efficace come il lavaggio delle mani da parte degli operatori sanitari. Consulta la pagina dell’Oms e la pagina dell’Ecdc dedicate all’igiene delle mani. Scarica dal sito Ecdc l’Annual Epidemiological Report on Healthcare-associated infections acquired in intensive care units (pdf 9,6 Mb) aggiornato ad aprile 2018.

 

7/12/2017 - Lo Stato di salute dell’Unione europea

La Commissione europea ha pubblicato la prima serie dei profili sanitari dei 28 Paesi dell’Unione, che forniscono una panoramica sullo stato di salute della popolazione di ciascuna nazione e sui determinanti di salute, con attenzione ai fattori di rischio comportamentali (come fumo, alcol e alimentazione). I dati riportati si concentrano, inoltre, sui sistemi sanitari e sulle loro prestazioni in termini di efficacia, accessibilità e resilienza. I profili sono stati sviluppati congiuntamente all'Osservatorio europeo sui sistemi e le politiche sanitarie e all'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) e hanno lo scopo di sostenere le riforme di politica sanitaria basate sull’evidenza scientifica. Dal confronto fra i diversi Paesi sono state ricavate cinque indicazioni generali per sistemi sanitari più efficienti:

  • implementare la prevenzione delle malattie e le disuguaglianze sociali (attualmente, secondo la media europea, l’80% della spesa sanitaria è dedicata alla cura delle malattie croniche e solo il 3% alla loro prevenzione)
  • garantire una forte assistenza primaria (1 paziente su 4 si reca in Pronto Soccorso proprio perché non ha accesso a un’assistenza primaria adeguata)
  • favorire un'assistenza integrata, per evitare che i pazienti debbano cercare la propria strada in un labirinto di strutture
  • pianificare l’organizzazione della forza lavoro in modo che tenga conto dei mutamenti che stanno coinvolgendo i sistemi sanitari
  • puntare sulla trasformazione digitale per rafforzare l'efficacia del sistema salute.

Riguardo l’Italia, tra i diversi aspetti sottolineati nel profilo sanitario dedicato, emerge che l’aspettativa di vita alla nascita nel 2015 era di 82,7 anni: il secondo valore più elevato in Europa e in aumento rispetto al 2000 (quando era di 79,9 anni). Per approfondire, consulta le pagine dedicate ai Country Health Profiles sui siti dell’Osservatorio europeo sui sistemi e le politiche sanitarie, e della Commissione Europea. Consulta anche il profilo sanitario dell’Italia (pdf 2 Mb).

 

7/12/2017 - Disuguaglianze di salute e determinanti di salute: un documento dell’Oms Europa

Sviluppo infantile precoce, occupazione equa e lavoro dignitoso, protezione sociale e ambiente di vita: sono i temi principali individuati come di maggiore impatto sui determinanti sociali delle disuguaglianze di salute. Ruota attorno a questi argomenti il nuovo documento dell’Oms Europa “Key policies for addressing the social determinants of health and health inequities (2017)” frutto di una revisione della letteratura internazionale, che analizza le raccomandazioni e gli orientamenti politici delle organizzazioni intergovernative e degli organismi internazionali. Il testo individua alcune politiche che, attuate insieme a un’efficace governance per l’equità della salute, dovrebbero consentire ai Paesi della Regione di ridurre le disuguaglianze sanitarie e di raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite. Per maggiori informazioni scarica il documento completo (pdf 2,1 Mb).

 

30/11/2017 - Salute globale e disuguaglianze protagoniste di inizio dicembre

Il mese di dicembre 2017 si apre con due eventi che concentrano la loro attenzione sulle disuguaglianze di salute. È fissato per 1 dicembre, a Roma, il convegno “L’Italia per l’equità nella salute” promosso dal ministero della Salute e dall’Inmp (Istituto nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti e per il contrasto delle malattie della povertà) con l’obiettivo di offrire un momento di riflessione e di confronto tra tutte le parti interessate sulle disuguaglianze di salute in Italia. Si svolge invece a Reggio Emilia il 2 dicembre prossimo il convegno nazionale Fnomceo (Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri): “La salute disuguale e le risposte dei servizi sanitari”. L’iniziativa – organizzata dall’Ordine dei medici e odontoiatri di Reggio Emilia, insieme con la Federazione nazionale degli Ordini – intende offrire un panorama aggiornato delle disuguaglianze di salute in Italia e a livello internazionale, anche alla luce della lunga crisi economica attraversata dal nostro Paese, e presentare riflessioni e proposte su quei temi generali dell’organizzazione sanitaria che sono maggiormente connessi al raggiungimento dell’obiettivo di equità che ha informato l’istituzione del nostro sistema sanitario. Consulta l’approfondimento.

 

23/11/2017 - Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza sulle donne 2017

In Italia, nel 2016, 149 donne sono state vittime di omicidi volontari e, secondo l’Istat, quasi 3 omicidi su 4 sono stati commessi nell’ambito familiare: 59 donne sono state uccise dal partner, 17 da un ex partner e altre 33 da un parente. Tuttavia, i femminicidi (così definiti in base alla relazione autori/vittima) sono solo la forma più estrema di violenza di genere. Infatti, come emerge dal progetto Ccm “Revamp (REpellere Vulnera Ad Mulierem et Puerum) - Controllo e risposta alla violenza su persone vulnerabili: la donna e il bambino, modelli d'intervento nelle reti ospedaliere e nei servizi socio-sanitari in una prospettiva europea”, coordinato dall’Iss e dall’Ospedale Galliera di Genova, le conseguenze della violenza sullo stato di salute della donna assumono diversi livelli di gravità, dagli esiti fatali (femminicidio o interruzione di gravidanza) o molto invalidanti, e comprendono i problemi di salute di origine psicologica quali Sindrome da stress post-traumatico, depressione, abuso di sostanze e comportamenti auto-lesivi o suicidari, disturbi alimentari e della vita sessuale. Nell’approfondimento a cura del gruppo di lavoro Senonoraquando dell’Iss il punto sulla legislazione vigente e sul lavoro necessario per arginare il fenomeno.

 

7/9/2017 - Epidemic intelligence: a ottobre due momenti formativi

A Roma, il 4 e il 5 ottobre 2017, sono in programma due eventi formativi sull’epidemic intelligence organizzati dall’Istituto superiore di sanità in collaborazione con il ministero della Salute. Il 4 ottobre, il corso “Il contributo della sorveglianza digitale alla sorveglianza delle malattie infettive in Italia: esperienze e prospettive” (5,6 crediti Ecm), si propone di iniziare un percorso di formalizzazione del sistema di sorveglianza basato su eventi attraverso un rafforzamento della cultura dell’epidemic intelligence e la creazione di un network italiano di referenti per la ricezione e validazione degli eventi. Per maggiori informazioni scarica il programma (pdf 343 kb) e iscriviti attraverso la pagina dedicata. Il 5 ottobre, il workshop “Introduzione alla sorveglianza basata su eventi per analisti”, sarà invece l’occasione per conoscere gli strumenti e le tecniche di estrazione delle informazioni utilizzate dagli analisti dei sistemi di sorveglianza basata su eventi. Per maggiori informazioni scarica il programma (pdf 340 kb).

 

2/2/2017 - Disuguaglianze socioeconomiche e impatto sulla salute: l’esperienza di Lifepath

Lo svantaggio socioeconomico ha quasi lo stesso impatto sulla salute del fumo e della sedentarietà. Una posizione lavorativa bassa è, per esempio, associata alla perdita di 1,5 anni di vita per le donne e 2,6 per gli uomini. È quanto emerge dallo studio condotto nell’ambito del progetto europeo Lifepath i cui risultati sono stati pubblicati a febbraio 2017 su The Lancet nell’articolo “Socioeconomic status and the 25×25 risk factors as determinants of premature mortality: a multicohort study and meta-analysis of 1·7 million men and women”. Lifepath, finanziato dalla Commissione europea, indaga infatti le basi biologiche delle differenze sociali nell’invecchiamento in salute. Per maggiori informazioni consulta l’articolo completo e visita il sito di Lifepath.

 

26/1/2017 - La salute disuguale: la lezione di Sir Michael Marmot

Una sala piena di ascoltatori ha accolto lo scorso 23 gennaio l’epidemiologo inglese Sir Michael Marmot, in Italia per presentare, all’Iss e al Senato, l’edizione italiana del suo libro “La salute disuguale. La sfida di un mondo ingiusto”. Marmot ha affrontato il tema delle disuguaglianze di salute, ripercorrendo le tappe della sua lunga attività di ricerca scientifica e di azione in sanità pubblica, analizzando le cause e offrendo possibili soluzioni. Al seminario anche Walter Ricciardi, presidente Iss, che ha sottolinea come gli interventi per ridurre le disuguaglianze siano cruciali per dare più opportunità a ciascuno in ogni fase della vita e per fare in modo che tutti sentano di avere maggiore controllo sulla propria esistenza. Leggi la riflessione a cura di Simona Giampaoli e Giuseppe Traversa (Iss).