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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
Istituto Superiore di Sanità - EpiCentro


Analisi epidemiologica e virologica della stagione influenzale 2004-2005



John Paget1, Adam Meijer1, Caroline Brown1, Tamara Meerhoff1, Koos van der Velden1,2

1 European Influenza Surveillance Scheme (EISS) Co-ordination Centre, Netherlands Institute for Health Services Research (NIVEL), Utrecht, the Netherlands.

2 Radboud University Medical Centre, Nijmegen, the Netherlands.

 

da: “Epidemiological and virological analysis of the 2004-2005 influenza season in Europe

 

(Traduzione e adattamento a cura della redazione di EpiCentro)

 

Obiettivo della ricerca: descrivere gli aspetti epidemiologici e virologici dell'influenza in Europa durante la stagione 2004-2005 e determinare l'impatto dei ceppi virali circolanti.


Introduzione
Il network di sorveglianza europeo sull'influenza (Eiss) è una rete di sorveglianza istituita dall'Unione europea e in parte finanziata dalla Commissione europea. L'obiettivo principale è fornire tempestivamente dati clinici, epidemiologici e virologici accreditati sull'attività dei virus influenzali in Europa.

 

Metodi

Durante la stagione influenzale 2004-2005 hanno partecipato attivamente al network 23 Paesi (i venti dell'Unione europea più Norvegia, Romania e Svizzera). I dati clinici sono stati raccolti da medici sentinella di ciascun Paese, mentre i test virologici sono stati condotti nei laboratori nazionali di riferimento.


Risultati

L'attività clinica dei virus influenzali è stata molto eterogenea durante la stagione 2004-2005. Alcuni Paesi, come per esempio la Gran Bretagna, hanno presentato un livello di attività molto basso, mentre in altri (come Italia, Olanda, Slovenia, Spagna e Svizzera) il picco di attività clinica è risultato più alto rispetto alla stagione precedente (il picco più alto degli ultimi 5 anni in Olanda e degli ultimi 8 anni in Spagna).

 

Mappa

Andamento temporale dei picchi di attività dell’influenza durante la stagione 2004-2005

 

Come mostrato nella figura, si è assistito inizialmente a una diffusione dell'influenza da ovest a est, poi da sud a nord. La maggiore incidenza clinica si è osservata in generale fra i bambini di età compresa tra 0 e 4 anni, fatta eccezione per Belgio, Portogallo, Slovacchia, Spagna e Galles dove la maggiore incidenza è stata registrata tra i 5 e 14 anni.

 

Nella maggior parte dei Paesi sono circolati prevalentemente virus di tipo A, sottotipo H3N2, mentre solo in una minoranza dei casi sono stati isolati virus sempre del tipo A, ma di sottotipo H1N1. I virus di tipo B sono stati isolati soprattutto nei Paesi dell'est europeo, specialmente in Slovenia (67% dei casi). Dalla caratterizzazione antigenica, è emerso che la maggior parte dei virus di tipo A (sottotipo H3N2) hanno deviato solo leggermente rispetto al ceppo usato per costruire il vaccino 2004-2005 (A/Wyoming/3/2003): il 40% del totale dei virus caratterizzati è risultato appartenere al ceppo A/Wellington/1/2004-like e il 19% al ceppo A/California/7/2004-like. Inoltre, tra i virus di tipo B che sono stati caratterizzati, il 43% sono risultati appartenere al ceppo B/Hong Kong/330/2001-like, virus di tipo B non vaccinici appartenenti al Victoria lineage. I virus B isolati in Slovenia sono risultati compatibili con il ceppo vaccinico B/Jiangsu/10/2003, appartenenti al lineage Yamagata lineage. Per quanto la maggior parte dei virus influenzali di tipo A (sottotipo H3N2) siano mutati leggermente rispetto al ceppo vaccinico e i virus B del lineage Victoria siano riemersi in questa stagione, non si è osservato un impatto significativo sui livelli di attività clinica dell'influenza (dati non pubblicati).

Conclusioni

  • L'Eiss si è dimostrato in grado di fornire in tempo reale dati epidemiologici e virologici sull'attività dell'influenza in Europa
  • Durante la stagione 2004-2005, in Europa l'attività clinica dei virus influenzali è stata eterogenea
  • La diffusione di virus del ceppo A(H3N2), leggermente differenti da quelli del ceppo vaccinico, e di un nuovo ceppo di virus di tipo B non ha avuto un impatto particolarmente significativo sui livelli di attività clinica dell'influenza.