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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Documentazione

In Italia

 

Malattie professionali: sistemi informativi e programmazione delle attività di prevenzione

Si concretizza con la pubblicazione di un documento dedicato alle malattie professionali – fenomeno che ha subito negli anni più recenti un vistoso incremento dal punto di vista dell’emersione e del riconoscimento previdenziale – la seconda parte di un percorso iniziato cinque anni fa e dedicato agli infortuni sul lavoro. Il documento, prodotto dal Gruppo di lavoro nazionale “Flussi informativi” Inail–Regioni, è finalizzato a offrire elementi per la programmazione delle azioni di prevenzione nei confronti di queste malattie, fornendo informazioni importanti, complete, ricche di dettagli utili per la pianificazione e la valutazione di azioni efficaci di prevenzione. Leggi la presentazione di Alberto Baldasseroni (Regione Toscana).

 

Contrasto delle disuguaglianze di salute nei luoghi di lavoro. La patologia cardiovascolare (pdf 236 kb)

Una rassegna della letteratura (internazionale e nazionale) che sottolinea come i fattori di rischio cardiovascolare siano distribuiti in modo fortemente inverso alla collocazione sociale della popolazione e uno strumento pratico con proposte ed esempi concreti delle possibilità di organizzare la prevenzione dei fattori di rischio cardiovascolare nelle collettività di lavoro: è il documento “Contrasto delle disuguaglianze di salute nei luoghi di lavoro. La patologia cardiovascolare” (pdf 236 kb). La pubblicazione mette in evidenza che una parte rilevante dei fattori di rischio cardiovascolare sono suscettibili di diagnosi precoce e di efficaci interventi di prevenzione e che, dunque, i Dipartimenti di Prevenzione (e, in particolare i servizi che si occupano di prevenzione nei luoghi di lavoro, quelli di igiene degli alimenti e della nutrizione e i servizi di igiene pubblica) e i medici competenti potrebbero valutare l’ambiente di lavoro non solo per gli eventi infortunistici e per le malattie professionali da prevenire, ma anche come ambito collettivo in cui è necessario e possibile contrastare la patologia cardiovascolare che incide con un marcato differenziale di classe sociale.

 

Rapporto annuale 2010 dell'Inail sulla sicurezza sul lavoro (pdf 1,4 Mb)

In calo sia il numero dei morti sul lavoro sia gli infortuni che scendono rispettivamente del 6,9% e dell’1,9% rispetto al 2009. È quanto emerge dal rapporto annuale 2010 dell'Inail sulla sicurezza sul lavoro. Questa diminuzione, tuttavia, si riferisce solo alla popolazione di sesso maschile, mentre tra le donne i casi risultano in aumento. Tra i lavoratori stranieri, nel 2010 sale il numero di infortuni (+0,8%) e scende quello dei casi mortali (-4,2%). Rispetto al 2009, i settori in cui si è registrato un maggiore calo degli infortuni sono l’agricoltura (-4,8% degli incidenti e -10% dei casi mortali) e l’industria (-4,7% e -10%, rispettivamente). I servizi, invece, hanno fatto registrare una sostanziale stabilità degli infortuni (+0,4%) e un calo modesto del 3% degli incidenti mortali. Nelle costruzioni si segnala una diminuzione degli infortuni del 12,4% e nella metalmeccanica del 3,5%. Sul sito dell'Inail, consulta le pagine dedicate e leggi l’approfondimento sul sito del Ccm.

 

Programmazione degli interventi e utilizzo dei sistemi informativi

Frutto del lavoro del Gruppo di lavoro nazionale Flussi informativi Inail-Ispesl-Regioni-Ipsema, il documento “Utilizzo dei sistemi informativi correnti per la programmazione delle attività di prevenzione nei luoghi di lavoro” fornisce una guida condivisa dai principali attori che sono istituzionalmente coinvolti nella costruzione del Sistema informativo della prevenzione nei luoghi di lavoro (Sinp). La pubblicazione è destinata a un’ampia platea di soggetti interessati come gli operatori del sistema sanitario che svolgono lavoro di vigilanza e controllo nei luoghi di lavoro o che operano nell’ambito della programmazione regionale e nazionale, gli operatori dell’ente di assicurazione, gli attori istituzionali che sono chiamati a scelte di priorità e stanziamento di risorse, ecc.

 

Inail: l'andamento degli infortuni nel 2007

Secondo il rapporto Inail relativo al 2007, migliora nel nostro Paese il bilancio infortunistico, soprattutto per quel che riguarda gli infortuni mortali. Sono 912.615 le denunce di infortuni avvenuti nel 2007: cioè, 15.500 casi in meno rispetto al 2006 (-1,7%). Oltre il 60% degli infortuni si concentra al Nord. Aumentano gli infortuni tra i lavoratori parasubordinati (+5,7%) e interinali (+13,6%). Quanto alle "morti bianche", i dati provvisori indicano che nel 2007 ne sono state denunciate 1.170: il 12,8% in meno rispetto al 2006. Sul fronte delle malattie professionali, nel 2007 l’Inail ha registrato oltre 28 mila denunce, quasi 2000 in più rispetto al 2006 (+7%).

 

Arriva il decreto attuativo della legge 123

Il 6 marzo 2008 il Consiglio dei ministri ha varato il decreto attuativo della legge 123/2007. Il provvedimento ridisegna la materia della salute e sicurezza sul lavoro. Il provvedimento garantisce l’uniformità della tutela delle lavoratrici e dei lavoratori nei luoghi di lavoro, compresi quelli a tempo determinato “flessibili”. Si applica in tutti i settori di attività pubblici e privati, a tutte le tipologie di rischio e a tutti i lavoratori: dipendenti, autonomi ed equiparati, a domicilio e a distanza (telelavoro) e di impresa familiare. Su questo schema di decreto dovranno esprimersi le commissioni parlamentari competenti e la Conferenza Stato-Regioni. Poi il provvedimento dovrà tornare in Consiglio dei ministri.

 

Inail: meno infortuni, ma più morti nel 2006

Il rapporto sull’andamento infortunistico nel 2006 dell’Inail presenta i dati definitivi sulla situazione della salute e della sicurezza dei lavoratori in Italia: rispetto al 2005, sono in calo gli infortuni, ma aumentano le morti bianche. Resta invece sostanzialmente invariato il numero delle malattie professionali.

 

Disuguaglianze sul lavoro: il rapporto dell’Ilo

L’Organizzazione internazionale del lavoro ha pubblicato il rapporto “Equality at work: tackling the challenges”, in cui vengono analizzate le discriminazioni sul mondo del lavoro e il loro effetto sulla salute. Accanto a quelle “storiche” (etniche, sessuali, religiose) stanno aumentando sempre di più quelle legate a questioni sanitarie e di stili di vita: sono discriminati i disabili, i sieropositivi e i fumatori. Negli ultimi tempi poi si è posto il problema delle discriminazioni in base a caratteristiche genetiche.

 

Salute sul lavoro: approvato disegno di legge per il Testo unico (pdf 35 kb)

Il 13 aprile il Consiglio dei ministri ha approvato un nuovo disegno di legge per l’emanazione del Testo unico sulla salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro, predisposto dai ministri del Lavoro e della Salute, le cui linee guida erano state illustrate nel corso della seconda conferenza nazionale che si è tenuta a Napoli dal 25 al 26 gennaio. Obiettivo del testo è modificare la normativa esistente, assicurando il pieno rispetto delle disposizioni comunitarie, l’equilibrio tra Stato e Regioni e, soprattutto, l’uniformità della tutela sull’intero territorio nazionale.

 

Conferenza nazionale salute e sicurezza sul lavoro

In occasione della seconda conferenza nazionale salute e sicurezza sul lavoro, che si è tenuta a Napoli il 25 e 26 gennaio scorsi, l’Associazione nazionale mutilati e invalidi del lavoro (Anmil) ha presentato gli ultimi dati sulle vittime di infortunio, incidenti e malattie professionali. Domenico Taddeo, presidente della Società nazionale degli operatori della prevenzione (Snop), propone un commento sul rapporto dell’Anmil e una riflessione generale sull’incontro.

 

Il rapporto Inail 2005

L’Inail ha presentato il rapporto annuale 2005 con i dati aggiornati sul fenomeno infortunistico in Italia. Su un totale di 940.000 casi (-2,8% rispetto al 2004), sono stati soprattutto i maschi a beneficiare del decremento degli infortuni e le fasce di lavoratori più giovani (entro i 34 anni). Il calo degli infortuni registrato tra il 2004 e il 2005 ha riguardato tutto il Centro-Nord, specialmente il Nord-Est (-3,9%). Fra i settori di attività, la diminuzione degli infortuni ha interessato, oltre all’agricoltura, soprattutto il settore delle costruzioni (-5,3%) e l’industria (-6,6%), mentre nel ramo dei servizi si è assistito a un aumento del totale degli infortuni (+0,7%) e dei casi mortali (3%), non spiegabile solo con il relativo incremento occupazionale. Insieme ai decessi si sono ridotti anche i costi sociali ed economici: rispetto al panorama europeo, l’Italia si colloca sotto la media in termini di infortuni con assenza dal lavoro superiore a 3 giorni e infortuni indennizzati. Inoltre, nel nostro Paese si contano 2,8 infortuni mortali ogni 100.000 occupati, contro i 2,9 della media europea. I lavoratori extracomunitari continuano a infortunarsi molto di più rispetto agli italiani e ai comunitari in genere (+50%). Fra i lavoratori atipici, invece, preoccupano soprattutto i lavoratori interinali, per i quali il tasso di infortunio risulta praticamente doppio rispetto al settore industria e servizi. Le prime proiezioni per il 2006 fanno ipotizzare un incremento complessivo degli infortuni di circa il 2-3% rispetto al 2005. A conferma non solo del fatto che il calo degli infortuni non è un dato definitivo e ineluttabile, ma anche che ci sono categorie di lavoratori per cui servono un rilancio e una specializzazione delle politiche di sicurezza, fra cui stranieri, giovani, donne e lavoratori interinali.

 

Gli indicatori dei flussi informativi Inail-Regioni-Ispesl (pdf 380 kb)

Il percorso verso una migliore qualità e capacità di descrivere gli effetti sulla salute delle recenti trasformazioni del mercato del lavoro è giunto a un momento di riflessione sulle potenzialità e i limiti degli indici, anche alla luce delle esperienze d'uso. Un gruppo di esperti formato da esponenti regionali appartenenti al Gruppo nazionale sui nuovi flussi informativi Inail-Regioni-Ispesl presenta un documento di riflessione, con l'auspicio che possa dare il via a un dibattito più allargato possibile, verso la costituzione di un rapporto completo sullo stato di salute dei lavoratori. Le considerazioni si riferiscono ai dati disponibili a partire dal 2000 relativi a infortuni sul lavoro e malattie professionali segnalate ed eventualmente definite dall'ente assicuratore. Insieme a quanto già disponibile sul sito della Regione Toscana (report di un focus group sul significato e l'uso dei nuovi dati nelle realtà territoriali di base), il documento vuole contribuire a definire quei “ritorni” informativi giustamente sollecitati a valle di un impegno rilevante da parte dell'intero gruppo nazionale e in particolare dell'Inail. Le attività di prevenzione dei rischi e dei danni legati al lavoro non possono prescindere da un adeguato sistema informativo: occorrono informazioni sistematiche almeno su dove sono situati e quali sono i luoghi di lavoro, quali sono i cicli lavorativi, le modalità di lavoro e i rischi a queste collegati, quali sono i conseguenti danni alla salute conosciuti. Si tratta di una soluzione progressiva, per alcuni aspetti incompleta, ma che già contiene una considerevole ricchezza di dati. Scarica il documento a cura di Antonella Bena, Alberto Baldasseroni, Roberto Agnesi e Osvaldo Pasqualini.

 

Incidenti sul lavoro e salute dei lavoratori stagionali: due commenti

I dati pubblicati da Oms- Ilo e da Inail necessitano di una interpretazione con strumenti adeguati e consentono di avviare una riflessione. Se infatti in Italia il trend degli infortuni è in calo, l'attenzione va puntata sull'incongruenza tra la dimensione di questa riduzione e l'attesa, dati gli strumenti normativi e i presidi sanitari messi in campo negli ultimi anni. La fotografia della situazione italiana consente infatti di evidenziare la compresenza di una situazione di rischi lavorativi tradizionali con la nascita di nuove tipologie di rischio. Se da un lato l'innovazione tecnologica e le normative migliorano le condizioni di vita di alcune categorie di lavoratori, si assiste a un trasferimento dei rischi verso nuove categorie di lavoratori meno garantiti, non facilmente censibili. Domenico Taddeo, presidente della Società nazionale operatori della prevenzione (Snop), commenta per EpiCentro le criticità dei rapporti sugli infortuni Oms-Ilo e Inail. Uno dei settori più difficilmente censibili è quello dell'agricoltura, dove le tipologie lavorative sono ancora meno classificabili e spesso più sommerse che non in altri ambiti lavorativi. Medici senza frontiere ha svolto un'indagine di valutazione delle condizioni sanitarie e di vita di quasi 800 immigrati irregolari che lavorano come stagionali in agricoltura in cinque regioni del Sud Italia. Il rapporto “I frutti dell'ipocrisia. Storie di chi l'agricoltura la fa. Di nascosto” è disponibile in una sintesi in pdf. Salomè Gensini, responsabile medico del “progetto stagionali” di Medici senza frontiere, commenta i risultati dell'indagine per EpiCentro.