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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Il morbillo è ancora motivo di preoccupazione in Europa

 da: Eurosurveillance, Volume 13, Issue 16, 17 April 2008

M Muscat (MMC@ssi.dk), H Bang, S Glismann - Euvac.Net hub, Department of Epidemiology, Statens Serum Institut, Copenhagen, Denmark

 

 

(traduzione a cura della redazione di EpiCentro

Revisione a cura di Antonietta Filia - Reparto Epidemiologia delle malattie infettive, Cnesps-Iss)

 

 

Nonostante gli sforzi fatti in Europa per eliminare il morbillo [1], continuano a verificarsi epidemie e persino decessi dovuti a questa malattia. Nel 2006 e nel 2007, diversi Paesi in Europa hanno segnalato un alto numero di casi e di focolai. Le epidemie più estese, come quelle descritte in Svizzera [2], in Germania [3,4] e in Spagna [5], per la maggior parte hanno coinvolto la popolazione generale. Altri focolai invece hanno coinvolto soprattutto particolari gruppi di popolazione, come le comunità nomadi nel Regno Unito [6,7] e in Norvegia [8], le popolazioni Rom e Sinti in Italia [9], Rom e immigrati in Grecia [10] e le comunità ebree ortodosse in Belgio [11] e nel Regno Unito [7,12]. Storicamente, è noto che nel Regno Unito i gruppi di popolazione coinvolti hanno basse coperture vaccinali [13].

 

Sulla base dei dati preliminari del 2007 raccolti da Euvac.Net in 31 Paesi europei (vedi
Tabella 1), complessivamente sono stati segnalati 3826 casi di morbillo. La Svizzera, con 14,06 casi per 100 mila abitanti, ha registrato la più alta incidenza di morbillo autoctono, seguita dal Regno Unito, con un tasso di 1,64 per 100 mila abitanti. In 13 Paesi non sono stati riportati casi autoctoni (vedi Tabella 1 e Figura).

 

Tab

 

eu

 

Come atteso, nei casi in cui era noto lo stato vaccinale (92% del totale), la maggior parte delle persone colpite da morbillo non erano mai state vaccinate (87%). Sebbene nel 2007 non siano stati riportati decessi per morbillo, nel 2005-2006 ne sono stati riportati 19 in 4 Paesi (vedi Tabella 2); di questi, 15 decessi (80%) si sono verificati in bambini sotto i 5 anni di età. In 13 casi la causa accertata del decesso è stata la polmonite, mentre in 4 casi il decesso è avvenuto per encefalite acuta. Negli altri 2 casi, la causa del decesso non è stata identificata o segnalata.

 

Complessivamente, nel periodo 2005-2007, i casi di encefalite acuta sono stati 21, distribuiti nei seguenti gruppi di età: 14% al di sotto di 1 anno; 38% fra 1 anno e 14 anni; 19% fra 15 e 19 anni; 29% oltre i 19 anni. Nel 2007, fra tutti i casi di cui sono disponibili informazioni riguardo il ricovero (97% del totale), sono stati ricoverati in ospedale 859 casi (23%).

 

Tab2

 

Nonostante un calo del 53% dei casi di morbillo segnalati negli stessi 31 Paesi rispetto all’anno precedente, l’incidenza elevata di morbillo registrata in alcuni Paesi è preoccupante e rappresenta una minaccia per l’eliminazione del morbillo nella regione europea. Secondo i dati riportati dall’Ufficio regionale europeo dell’Oms, nel 2007 la maggior parte (60%) dei casi di morbillo nella regione Oms Europa si è verificata in Paesi dell’Europa occidentale [14].

 

Per raggiungere l’obiettivo di eliminare il morbillo in Europa entro il 2010, in questi Paesi è necessario un maggiore impegno politico per migliorare l’implementazione di strategie vaccinali rivolte alle persone suscettibili, sia nella popolazione generale sia nei particolari gruppi a rischio. Questi programmi dovrebbero porsi l’obiettivo di raggiungere una copertura vaccinale minima del 95% con due dosi di vaccino combinato morbillo-parotite-rosolia (MPR).

 

Le attività di vaccinazione dovrebbero essere accompagnate da campagne informative che evidenzino l’importanza e i benefici del vaccino MPR. Inoltre, ogni caso sospetto di morbillo deve essere adeguatamente indagato in maniera tempestiva, per identificare i contatti suscettibili e limitare la diffusione della malattia.

 

Leggi l’articolo originale su Eurosurveillance.