Alcohol Prevention Day 2023
In Europa, il consumo di alcol è responsabile di circa 1 milione di decessi ogni anno, 2545 al giorno, e del 5,1% di anni di vita persi nel mondo al netto della disabilità. Le conseguenze negative del consumo di alcol sulla salute sono sempre più provate dall’evidenza scientifica che ha costruito il consenso sul contrasto alle centinaia di condizioni totalmente e parzialmente attribuibili all’uso pur moderato di alcol. Tra queste, il Disturbo da Uso di Alcol (DUA), le psicosi alcoliche, le cirrosi alcoliche rappresentano gli eventi evitabili di un continuum del rischio che richiede e ancora manca d’intercettazione precoce. Il periodo pandemico ha peggiorato il rischio inerente allo sviluppo di disturbi da uso di alcol e di oltre 200 malattie che includono il cancro, le malattie cardiovascolari e le disfunzioni metaboliche; al netto di possibili effetti protettivi del consumo di piccole quantità di alcol, di qualunque bevanda alcolica, sulle cardiopatie coronariche, ictus ischemico e diabete, gli effetti nocivi dell'alcol sono sempre e comunque prevalenti.
Sono questi alcuni degli aspetti principali che emergono dall’elaborazione e dall’analisi fatta dall’Osservatorio Nazionale Alcol (ONA) dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) - come da mandato del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 3/3/2017 - delle informazioni e delle basi di dati nazionali acquisite annualmente dalla Relazione del Ministro della Salute al Parlamento ai sensi della legge 125/2001 e presentati il 19 aprile in occasione dell’edizione 2023 dell’Alcohol Prevention Day (APD). I dati sono pubblicati all’interno del rapporto ISTISAN 23/3 “Epidemiologia e monitoraggio alcol-correlato in Italia e nelle Regioni. Valutazione dell’Osservatorio Nazionale Alcol sull’impatto del consumo di alcol ai fini dell’implementazione delle attività del Piano Nazionale Alcol e Salute e del Piano Nazionale di Prevenzione. Rapporto 2023”.
Lo scenario strategico
Nelle nuove strategie, come l’“Action Plan (2022-2030) to effectively implement the Global strategy to reduce the harmful use of alcohol” e l’“European framework for action on alcohol (2022–2025)”, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) richiama i governi a prevenire decessi e patologie alcol-correlate, come previsto dagli Obiettivi di Sviluppo Sostenibili (Sustainable Development Goals - SDG). Sono attesi, entro il 2025, la riduzione del 10% dei consumi dannosi (SDG 3.5.2) e l’incremento della copertura dei trattamenti farmacologici, bio-psico-sociali (SDG 3.5.1), una vera sfida per il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) per riuscire a diminuire l’impatto sociale e di salute dell’alcol e ridurre gli elevati costi che la società paga. Alle competenti autorità nazionali di tutela della salute l’OMS chiede un rinnovato sforzo per incrementare i livelli di consapevolezza sui rischi legati al bere nell’evidenza che non esistono livelli sicuri per la salute di consumo di alcol in particolare nell’ottica della lotta al cancro per la quale la Risoluzione del Parlamento europeo sull’“EU Beating Cancer Plan” chiede strategia alcol zero per i minori, regolamentazione di pubblicità e sponsorizzazione, informazioni in etichetta. L’OMS chiede anche la diminuzione del marketing e della disponibilità fisica ed economica di tutte le bevande alcoliche tramite tassazione e politica dei prezzi per un’Europa più sicura (SAFER).
Le attività di ricerca e monitoraggio condotte dall’Osservatorio Nazionale Alcol (ONA) dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) nell’ambito dei progetti e consorzi europei e internazionali di ricerca, le attività di comunicazione e prevenzione sono state tra le esperienze più rilevanti per l’Italia, fornendo, attraverso la sorveglianza SISMA, Sistema di Monitoraggio Alcol-correlato, un importante contributo al consenso raggiunto dalla comunità scientifica coinvolta nelle raccomandazioni condivise nel Libro Bianco sull’Alcol e della Conferenza Nazionale Alcol, nei gruppi e tavoli tecnici dedicati alle dipendenze, alle reti curanti, ai giovani, alla prevenzione scolastica, all’alcol alla guida, alla formazione.
Grazie al gruppo di lavoro congiunto ISS con la Società Italiana di Alcologia (SIA), la resa disponibilità di position paper e review rende agevole l’ampliamento della base di evidenze di cui poter disporre per la necessaria e urgente integrazione del Piano Nazionale di Prevenzione e dei Piani regionali da ispirare a un nuovo Piano Nazionale Alcol e Salute che valorizzi la collaborazione con il mondo dell’auto e mutuo aiuto.
L’ONA ha svolto attività di monitoraggio in coordinamento con la Direzione Generale della Prevenzione del Ministero della Salute e in base a quanto previsto dal Piano Statistico Nazionale (di cui il monitoraggio ISS è SDE-Statistica Derivata) e dalle complesse attività del SISMA per la valutazione dell’implementazione delle politiche nazionali e regionali sull’alcol i cui dati confluiscono formalmente nei sistemi internazionali ed europei del’OMS oltre che comunitari.
Il convegno APD 2023
L’Alcohol Prevention Day 2023, giunto alla 22sima edizione, è stato sostenuto e finanziato dal Ministero della Salute e svolto e promosso in stretta collaborazione con la Società Italiana di Alcologia (SIA), l’Associazione Italiana Club Alcologici Territoriali (AICAT) ed Eurocare. L’APD catalizza il dibattito sulle esperienze salienti che hanno trovato espressione nel corso dell’anno, e in particolare durante aprile, mese di prevenzione alcologica: da quelle promosse dal Ministero della Salute a quelle svolte in stretta collaborazione con la SIA, l’AICAT e Eurocare garantendo, attraverso i network di consulenza tecnico-scientifica e collaborativi OMS, con i Centri Alcologici Regionali e i servizi, la disponibilità di dati, esperienze e materiali di prevenzione atti a favorire e supportare una adeguata cultura di prevenzione basata sul contrasto alle fake news e su livelli più elevati possibili di tutela della salute, di consapevolezza e di responsabilità individuale e sociale.
Il contributo delle relazioni da parte dei rappresentanti dell’OMS, dell’OCSE, del Ministero della Salute, dell’ISS, della SIA e dei partner afferenti al SSN rappresentano il nucleo di fertilizzazione delle azioni utili ad affrontare la sfida futura posta dall’evoluzione e dal maggiore impatto delle problematiche causate dall’alcol in funzione dei nuovi scenari epidemiologici ridisegnati dall’emergenza post-pandemica.
Per approfondire i dati e i materiali del convegno consulta:
- leggi il programma (pdf 262 kb) della giornata e vai alla pagina dedicata al convegno
- il rapporto ISTISAN 23/3 “Epidemiologia e monitoraggio alcol-correlato in Italia e nelle Regioni. Valutazione dell’Osservatorio Nazionale Alcol sull’impatto del consumo di alcol ai fini dell’implementazione delle attività del Piano Nazionale Alcol e Salute e del Piano Nazionale di Prevenzione. Rapporto 2023” (pdf 1,2 Mb)
- il documento “Alcol in Italia. Anno 2021” (pdf 264 kb) a cura dell’ONA-ISS
- leggi il comunicato stampa ISS
- la prefazione (pdf 239 kb) del Direttore dell’Osservatorio Nazionale Alcol al rapporto ISTISAN 23/3
- il testo “Le implicazioni di salute pubblica per una road map di riduzione dell’impatto dell’alcol sulla salute in Italia” (pdf 396 kb) del Direttore dell’Osservatorio Nazionale Alcol pubblicato nel Rapporto ISTISAN 23/3
In occasione della giornata l’ONA ha presentato documenti e materiali di prevenzione atti a favorire e supportare un’adeguata cultura di prevenzione basata su livelli più elevati di tutela della salute, di consapevolezza e di responsabilità individuale e sociale:
Fact sheet: Consumatori a rischio di alcol
Nel 2021, l’anno successivo alla pandemia di SARS-CoV-2, sono diminuiti a 7,7 milioni i consumatori a rischio in Italia. Il 20,0% dei consumatori e l’8,7% delle consumatrici hanno bevuto quantità di alcol che espongono a maggior rischio la salute e resta quindi ampia la platea degli italiani che necessita di essere ricondotta entro i limiti a più basso rischio, compatibili con le indicazioni delle linee guida nazionali. Le riduzioni osservate (-12,7% tra gli uomini, -7,4% tra le donne) fanno tornare i consumatori a rischio a livelli del periodo precedente la pandemia, che risultavano comunque elevati. Rispetto ai target più vulnerabili, sono circa 1.370.000 i ragazzi e le ragazze 11-25enni con consumi a rischio (il 18,6% dei maschi e il 12,8% delle coetanee) di cui 620.000 sono adolescenti minorenni, con la conferma e il consolidamento dell’evidenza del preoccupante aumento della frequenza delle consumatrici a rischio minorenni (7,7 %) che hanno raggiunto quella dei coetanei maschi. È urgente promuovere progammi di prevenzione nelle scuole, secondo l’OMS da non ispirare al “bere responsabile”, modello inefficace e inadeguato al periodo di sviluppo evolutivo dei minori.
Leggi il Factsheet su “Consumatori a rischio di alcol” (pdf 919 kb).
Fact sheet: Consumatori binge drinking
Nel 2021 i binge drinker, i consumatori che bevono per ubriacarsi, sono in Italia circa 3 milioni e mezzo, soprattutto maschi di tutte le età. Oltre 24.000 sono gli 11-15enni che si sono ubriacati, con frequenze nelle ragazze di poco inferiori (0,7%) rispetto a quelle dei coetanei (1,0%) e oltre 58.000 i 16-17enni (5% maschi, 4,2% femmine), identificando una platea di circa 83.000 minori che non dovrebbero poter acquistare o avere a disposizione bevande alcoliche. Tale modalità di consumo, pur in diminuzione nell’ultimo anno, è tornata più o meno a valori pre-pandemici, soprattutto nelle donne, mentre per i maschi raggiunge il minimo registrato nell’ultimo decennio. Per la prima volta negli ultimi 10 anni, diminuiscono invece i consumi fuori pasto in entrambi i generi, ma con numeri sempre lontani dagli obiettivi di riduzione attesi nei Piani di prevenzione, in particolare per i minori, le donne, gli anziani. È fondamentale investire su misure di contrasto al consumo dannoso di alcol, incrementando una corretta comunicazione sui rischi legati al consumo di alcol, di contrasto alle fake news e alla disinformazione di media e social network e sulla sensibilizzazione dei minori, che escluda qualunque modello di consumo che non sia il “consumo zero”. È indispensabile e urgente promuovere la sensibilizzazione e la formazione degli operatori sanitari sull’identificazione precoce e l’intervento breve, nonché il rispetto della legalità degli addetti alla vendita e alla somministrazione di bevande alcoliche e controlli rafforzati sul rispetto del divieto di vendita e somministrazione ai minori. Leggi il Factsheet su “Consumatori binge drinking” (pdf 1,1 Mb).
Fact sheet: Consumatori dannosi di alcol
I consumatori dannosi di bevande alcoliche in Italia nel 2021 sono 750.000, meno degli 830.000 del 2020). Rispetto all’anno del lockdown, sono in diminuzione gli uomini ma non le donne, per le quali si continua a registrare un costante incremento, che in 4 anni consecutivi ha condotto a quota 300.000 le consumatrici con danno da alcol. Sebbene il consumo di quantità dannose di alcolici identifica clinicamente, secondo il manuale DSM-5, un Disturbo da Uso di Alcol (DUA) “in necessità di trattamento”, ad oggi il 91,5% dei consumatori dannosi non è intercettato e non ha accesso ad alcuna forma, pur richiesta e urgente, di trattamento. Le reti curanti per l’alcoldipendenza del SSN risentono della mancata ricomprensione nel DM 71/22 dei dipartimenti di salute mentale e delle dipendenze, previsti dalla riorganizzazione dell’assistenza territoriale delineata dal DM 77 solo come servizi “raccomandati”, e non obbligatori, delle Case di Comunità con gravi criticità di gestione. Leggi il Factsheet su “Consumatori dannosi di alcol” (pdf 919 kb).
Fact sheet: Alcol e giovani
Nel 2021 circa 1 milione e 370 mila ragazzi di età compresa fra gli 11 e i 25 anni hanno consumato alcol secondo modalità a rischio per la loro salute. Tra gli 11 e i 25 anni, il 18,6% dei maschi e il 12,8% delle femmine sono consumatori a rischio, con frequenze in diminuzione ma ben lontane per i minori dal valore atteso di zero. Il binge drinking ha interessato l’11,4% dei maschi e il 6,4% delle femmine. Evidenti le criticità legate al rispetto della legalità e delle norme che sottraggono l’alcol ai minorenni, per la nota incapacità di metabolizzazione dell’alcol e per i quali la Legge 189 dell’anno 2012 impone in Italia il divieto di somministrazione e vendita di bevande alcoliche. Nel 2021, 620.000 minori, il 16,5% dei maschi e il 14,2% delle femmine, hanno bevuto alcolici e sono consumatori a rischio che avrebbero richiesto e richiedono un’identificazione e un intervento di counseling motivazionale, rivolto all’incremento della consapevolezza del rischio e dei danni causati dall’alcol. Tra i 18-20enni, il 72,3% dei maschi e il 62,2% delle femmine consuma bevande alcoliche, 300.000 bevono secondo modalità a rischio, 279.000 si ubriacano. Circa 450.000 giovani tra i 21 e i 25 anni sono consumatori a rischio, il 19,9% dei maschi e il 10,9% delle femmine, 424.000 quelli che si ubriacano. Urgente una strategia nazionale dedicata ai giovani che miri agli obiettivi della Risoluzione del Parlamento EU per un strategia alcol zero e a quelli dell’OMS che da anni ha identificato il contesto e il target giovanile come alcohol-free.
Leggi il Factsheet su “Alcol e giovani” (pdf 794 kb).
Fact sheet: Alcol e donne
Nel 2021 sono circa 2 milioni e 450 mila le donne che hanno consumato alcol in modalità a rischio per la loro salute, con sostanziale stabilità di un canale di crescita avviato nel 2014. Il comportamento a rischio di più recente diffusione tra le donne parte dal consumo di alcol fuori pasto (21,7%), ritornato ai livelli pre-pandemici. Da anni gli indicatori di rischio per le donne non mostrano accenni alla riduzione delle consumatrici a rischio (8,7% con punta massima del 29% tra le 16-17enni), delle binge drinker (3,6%, 3,5 milioni, con punta massima dell’11,4 % tra le 18-24enni), delle eccedentarie su base quotidiana (6,1%, con punta massima del 29% tra le 16-17enni). Tra le ultra 65enni, l’8,4% sono consumatrici a rischio, il 9,9% consuma fuori pasto, il 7,6% eccede quotidianamente, l’1,1% beve per ubriacarsi. Tutti i comportamenti a rischio diminuiscono con l’età ma restano in un range consistente anche in età avanzate, verificato che tra le ultra85enni le consumatrici a rischio sono il 6,8 %, il 6,3% eccede quotidianamente, il 5,9% beve fuori pasto, lo 0,8% si ubriaca, andando a rappresentare uno tra gli obiettivi negletti della prevenzione.
Leggi il Factsheet su “Alcol e donne” (pdf 853 kb).
Fact sheet: Alcol e anziani
Nel 2021 sono circa 2 milioni e 600 mila i consumatori a rischio di età superiore ai 65 anni (31,7% maschi, 8,4% donne). Riaumenta, dopo la diminuzione registrata durante la pandemia, il numero delle anziane consumatrici, con frequenze che rientrano nel canale della serie crescente dei valori pre-pandemia. La percentuale dei maschi anziani a rischio si mantiene sempre intorno al 30%, anche per gli ultra 85enni (29,7%), tra i quali il 20,5% beve fuori pasto, il 29,2% eccede quotidianamente e il 4,1% si ubriaca (binge drinking). Tra le ultra 85enni le consumatrici a rischio sono il 6,8%, il 6,3% eccede quotidianamente, il 5,9% beve fuori pasto, lo 0,8% si ubriaca. Gli anziani rappresentano uno degli obiettivi più negletti della prevenzione, andando a rappresentare anche la quota più consistente di consumatori dannosi (2,3% maschi, 1,3% donne) non intercettati dalle strutture e dai professionisti del SSN, pur essendo le persone con la massima probabilità clinica di contatto con il medico.
Leggi il Factsheet su “Alcol e anziani” (pdf 597 kb).
Fact sheet: Alcol e ospedali
Solo 3777 degli 83.000 binge drinkers al di sotto dell’età minima legale di 18 anni si rivolgono a competenze mediche (intercettato il 4,5%). Il 72% degli accessi ai Pronto soccorso (PS) esita a domicilio dopo trattamento della fase acuta in assenza di protocolli d’invio per valutazioni di merito. La fruizione di PS e ricoveri ospedalieri per cause/diagnosi totalmente attribuibili all’alcol è aumentato in un anno, rispettivamente, del 20,2% e 4,2%. Pur non più influenzata dalla carenza di posti letto negli ospedali e dalla restrizione agli accessi al PS per l’emergenza legata al COVID-19, solo una piccola parte dei binge drinkers più vulnerabili (minori, donne, anziani) si rivolge alle strutture SSN per disintossicarsi. Dopo la pandemia tornano ad aumentare i ricoveri e le dimissioni ospedaliere, ricoveri in PS e nei reparti di degenza che riguardano sia le patologie croniche che le intossicazioni acute.
Leggi il Factsheet su “Alcol e ospedali” (pdf 841 kb).
Fact sheet: Alcoldipendenza e Disturbi da Uso di Alcol (DUA)
Nel 2021 persiste la carente capacità d’intercettazione e di accessibilità a un trattamento da parte dei servizi del SSN e del sistema complessivo di diagnosi e cura con inadeguatezza dell’offerta attiva rispetto alla domanda da soddisfare dell’ampia platea dei consumatori dannosi affetti da Disturbo da Uso di Alcol. Solo l’8,5% dei 750.000 consumatori con danno da alcol in necessità di trattamento è preso in carico ai servizi territoriali per le dipendenze, inaccessibili nel lockdown, da tempo in sofferenza di risorse e personale, con grave stigma degli utenti già in carico e di coloro che, pur in cerca di trattamento, non fanno ricorso alle prestazioni diagnostiche e di pratica clinica del SSN. Urgente avviare programmi sistematici per l’identificazione precoce nella popolazione generale e attuare la formazione specifica per i medici di medicina generale, i pediatri, i medici competenti nei luoghi di lavoro. Indispensabile assicurare protocolli d’invio alla rete curante e sociosanitaria da riorganizzare e dotare di linee d’indirizzo per la prevenzione, cura e riabilitazione aggiornate e uniformi sul territorio nazionale, affinché sia garantito il principio di equità a supporto delle persone e delle famiglie che combattono con la dipendenza da alcol. È necessario e urgente realizzare un Piano Nazionale Alcol e Salute che preveda la riorganizzazione delle reti curanti e dei modelli da implementare a livello territoriale e ospedaliero.
Leggi il Factsheet su “Alcoldipendenza e Disturbi da Uso di Alcol” (pdf 1,1 Mb).
Fact sheet: Le bevande analcoliche e a bassa gradazione alcolica in una prospettiva di salute pubblica
“Le bevande analcoliche e a bassa gradazione alcolica in una prospettiva di salute pubblica” - A public health perspective on zero-and low-alcohol beverages: è la decima istantanea dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO), Less Alcohol Unit, Department of Health Promotion, la quarta di una nuova serie di argomenti trattati nel 2022. L’istantanea segue e riassume il lavoro svolto nel corso del webinar mondiale che si è svolto il 23 giugno 2022, organizzato dalla Less Alcohol Unit della WHO in collaborazione con l’ONA-ISS dal titolo “Bevande zero alcol e a bassa gradazione alcolica: un miglioramento reale o una soluzione apparente?” (Zero and Low alcohol beverages: real improvement or apparent solution?).
Leggi il Factsheet su “Le bevande analcoliche e a bassa gradazione alcolica in una prospettiva di salute pubblica” (pdf 1,1 Mb) e l'approfondimento su EpiCentro.
Fact sheet: Prevenire l’uso dannoso di alcol (OCSE-Italia)
Sulla base degli attuali modelli di consumo in Italia, le simulazioni OCSE stimano che le malattie e gli infortuni causati dal consumo di oltre un drink o un drink e mezzo al giorno comportano costi di cura pari allo 0,7% della spesa sanitaria, oltre a una riduzione della produttività della forza lavoro. Di conseguenza, si stima che il PIL italiano si ridurrà dello 0,7% da qui al 2050, escludendo qualsiasi impatto sull'industria degli alcolici. A causa di un PIL inferiore, e per mantenere un rapporto debito pubblico/PIL costante, l'Italia dovrebbe raccogliere entrate aggiuntive equivalenti a un aumento delle imposte di 27 euro pro capite all'anno.
Leggi il Factsheet su “Prevenire l’uso dannoso di alcol (OCSE-Italia)” (pdf 1,1 Mb) e l’approfondimento “Piano d’azione globale sul consumo dannoso di alcol 2022-2030: la consultazione OMS” pubblicato su EpiCentro a gennaio 2023.
Anche per l’Alcohol Prevention Day 2023, l’ONA mette a disposizione una serie di materiali utili per la prevenzione alcologica dedicata a minori, adolescenti, donne in attesa di un figlio, famiglie, decisori e programmatori politici e sanitari. Tutti i materiali prodotti per la comunicazione sono di libero dominio ed è possibile richiedere l’autorizzazione per la ristampa in forma autonoma (o su siti web dedicati extraistituzionali) all’indirizzo e-mail alcol@iss.it
Tutti i materiali prodotti per la comunicazione sono di libero dominio ed è possibile richiedere l’autorizzazione per la ristampa in forma autonoma al Centro Servizi Documentazione Alcol.
Consulta i materiali:
- locandina “Alcol sai cosa bevi? più sai meno rischi!” (pdf 200 kb)
- pieghevole 3 ante “Se guidi non bere” (pdf 367 kb)
- pieghevole 3 ante “Alcol e gravidanza” (pdf 348 kb)
- pieghevole 3 ante “- alcol + salute” (pdf 223 kb)
- pieghevole 3 ante “Alcol sai cosa bevi” (pdf 152 kb)
- pieghevole 3 ante “L'alcol può farti del male” (pdf 1 Mb)
- pieghevole 3 ante “Decalogo per i genitori” (pdf 261 kb)
- pieghevole 3 ante “Donna e alcol” (pdf 152 kb)
- pieghevole 3 ante “Ragazze e alcol” (pdf 182 kb)
- pieghevole 3 ante “Alcol e anziani” (pdf 307kb)
- pieghevole 4 ante “Alcol qualche dritta” (pdf 312 kb)
- poster fronte retro “Tabella per la stima delle quantità di bevande alcoliche che determinano il superamento del tasso alcolemico legale per la guida in stato di ebbrezza, pari a 0,5 grammi per litro” (pdf 64 kb)
- scheda “Audit-C: Alcohol Use Disorders Identification Test” (pdf 367 kb).
Altri materiali specifici per la sensibilizzazione sui danni correlati al consumo di alcol:
- l’infografica OMS, “5 cose da sapere su alcol e cancro”, pubblicata nel 2020 tradotta e adattata dall’Osservatorio Nazionale Alcol dell’ISS
- OMS “European framework for action on alcohol, 2022–2025 Vision: A SAFER European Region free from harm due to alcohol. A call to action”