Conferenza internazionale sulla salute dei migranti
Le migrazioni sono un fenomeno globale, che sta crescendo in complessità e impatto e che è necessario affrontare in modo appropriato: è questo il tema attorno a cui si è ragionato durante l’International Conference on Migration Health (Icmh), la conferenza organizzata dall’International Society of Travel Medicine con la partecipazione di Iom, Who, Ecdc E Cdc e che si è svolta a Roma nei giorni 1-3 ottobre 2018. Nei tre giorni di lavori si è discusso sul fenomeno partendo dall’assunto che i popoli emigrano da sempre, per sfuggire a catastrofi naturali, guerre e dittature o per cercare una vita migliore per loro stessi e le loro famiglie. Flussi che nel tempo hanno portato un contributo sostanziale, attraverso scambi culturali ed economici, all’arricchimento delle popolazioni native e delle popolazioni migranti. Tuttavia, negli ultimi anni i numeri dei migranti sono aumentati, in particolare quelli che riguardano i migranti forzati.
La conferenza si è chiusa con alcuni messaggi chiave e linee d’azione su cui lavorare.
Innanzitutto la migrazione è un fenomeno inevitabile, necessario e desiderabile: inevitabile perché innata e intrinseca nella natura umana, è sempre accaduta e accadrà ancora portando benefici e nuove sfide; necessario in quanto porta con sé forza lavoro nei Paesi ad alto reddito che vanno incontro a un decremento demografico; ed è auspicabile per i benefici economici e l’arricchimento culturale che porta. È necessario capire la migrazione forzata, perché è influenzata da determinanti molto diversi tra loro (come le guerre ma anche i cambiamenti climatici e le disparità economiche) che non sono sotto il controllo del migrante e che rendono necessaria l’attenzione della comunità internazionale sugli aspetti di compassione e dignità, pur nel rispetto delle leggi internazionali. Infine la salute, un diritto fondamentale dell’uomo che deve essere tutelato e che deve tenere conto che con il termine migranti si parla di un gruppo eterogeneo di persone che ha bisogni di salute molto diversi. Ciò solleva numerose questioni mediche, etiche, economiche, sociali e culturali sia per i migranti che per i sistemi sanitari. Tuttavia, la salute dei migranti, se gestita in maniera adeguata può rappresentare un modello di pratiche basate sull’evidenza in grado di portare benefici per la salute degli individui, delle popolazioni e dei Paesi di prima accoglienza e ricollocamento, oltre a una sicurezza per la salute globale.
Cinque le linee di azione proposte dalla conferenza:
- favorire e raccogliere punti di discussione positivi sulla migrazione, per questo motivo è necessario raccogliere, sviluppare e condividere buone pratiche ed informazioni scientifiche basate sull’evidenza riguardo salute e migrazione, che possano costituire la base di politiche nazionali e internazionali
- imparare come divulgare i messaggi positivi riguardo la salute dei migranti in un contesto di notizie spesso negative e xenofobe
- educare le future generazioni insegnando loro che la migrazione è inevitabile, necessaria e desiderabile
- creare corsi specifici sulla salute dei migranti, tradotti in differenti lingue, per coinvolgere il pubblico
- far conoscere e difendere i diritti dei migranti come professionisti sanitari, sia a livello locale nel lavoro, che a livello mediatico, collaborando a livello nazionale e internazionale anche con le agenzie leader nel settore (come Organizzazione mondiale della sanità, Organizzazione mondiale per le migrazioni, Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie).
Risorse utili
- consulta le pagine del sito della Istm dedicate alla conferenza
- leggi il programma e gli abstract delle comunicazioni e dei poster
- scarica le presentazioni.