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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Archivio 2013



(27 giugno 2013) Veneto: casi di complicanze da morbillo e varicella in persone non vaccinate

Sul sito della Ulss 13 Mirano, il 10 giugno 2013, sono stati segnalati due casi di gravi complicanze da morbillo e varicella in persone non vaccinate. Il primo riguarda una giovane donna che a fine aprile è stata ricoverata presso l’ospedale dove lavora, con diagnosi di morbillo. Successivamente la donna è stata ricoverata una seconda volta per l’insorgenza di una neurite ottica con gravissima compromissione della vista in entrambi gli occhi. Il caso di varicella riguarda, invece, un’infermiera che lavora in una casa di cura per anziani e a cui è stata diagnosticata una meningite virale da varicella. La fonte di contagio di quest’ultima è stata individuata in un altro operatore sanitario in servizio presso la stessa struttura. È fondamentale ricordare che il morbillo e la varicella possono portare a gravi complicanze, come purtroppo testimoniano i due casi descritti. Per prevenire il morbillo e la varicella, sono disponibili vaccini efficaci e con un profilo di sicurezza molto elevato (vaccini morbillo-parotite-rosolia (MPR), morbillo-parotite-rosolia-varicella (MPRV) e il vaccino varicella singolo). È noto che gli operatori sanitari hanno un rischio più elevato di esposizione a malattie trasmissibili come morbillo e varicella e pertanto dovrebbero essere protetti attraverso la vaccinazione, sia per evitare danni agli operatori stessi sia per evitare la possibilità di trasmettere l’infezione ai pazienti e di causare epidemie nosocomiali. Per maggiori informazioni leggi il comunicato stampa sul sito della Ulss 13 Mirano.

 

(30 maggio 2013) Ecdc: il rapporto di maggio su rosolia e morbillo

Tra il 1 aprile 2012 e il 31 marzo 2013, 29 Paesi dell’Unione europea (Ue) e dello Spazio economico europeo (See) più la Croazia, hanno segnalato 8127 casi di morbillo. I dati non sono completi per tutti i 12 mesi considerati: il Lussemburgo non ha fornito i dati di tre mesi di rilevazione, i Paesi Bassi non hanno fornito i dati di febbraio e marzo 2013 e l’Islanda non li ha forniti per marzo 2013. Quattordici Paesi hanno riferito meno di 1 caso di morbillo per milione di abitanti (soglia target di eliminazione) mentre il 95% dei casi segnalati proviene da 6 Paesi: Romania (3641), Regno Unito (2523), Francia (559), Italia (523), Spagna (255) e Germania (201). Le incidenze più elevate sono state riportate in Romania (170 casi per milione di abitanti), Regno Unito (40,4 casi/milione), Irlanda (23 casi/milione), Belgio (9 casi/milione), Francia (8,6 casi/milione) e Italia (8,6 casi/milione). La fascia di età con maggiore incidenza è rappresentata dai bambini sotto un anno di vita (224,6 casi/milione), seguita dai bambini tra 1 e 4 anni (101,1 casi/milione). Il 66% dei casi ha una conferma di laboratorio. Lo stato vaccinale è noto per il 95% dei casi; di questi l’82% dei casi (6389) si è verificato in persone non vaccinate. Non sono stati riportati decessi ma sei casi sono stati complicati da encefalite acuta. Sono alcuni dei dati che emergono dal rapporto Ecdc “Measles and rubella monitoring - May 2013” (pdf 698 kb), pubblicato nel mese di maggio 2013. I dati sulla rosolia, raccolti in 27 Paesi dell’Ue e del See, indicano che tra il 1 aprile 2012 e il 31 marzo 2013, sono stati segnalati 12.958 casi, il 99% dei quali è stato notificato dalla Polonia (9631 casi, 252,1 casi/milione di abitanti) e dalla Romania (3160 casi, 147,6 casi/milione). Solo il 5% dei casi ha una conferma di laboratorio. Da Agosto 2012, il numero delle notifiche è notevolmente diminuito in Romania, mentre il 95% di tutte le segnalazioni è arrivato dalla Polonia, con incidenza massima nella fascia di età 15-19 anni (116,1 casi/milione) Mancano tuttavia i dati del Lussemburgo per tre mesi di rilevazione, dell’Italia e della Croazia per l’intero periodo in esame, dei Paesi Bassi per i mesi di febbraio e marzo 2013 e della Polonia per marzo 2013. Per maggiori informazioni scarica il documento completo (pdf 698 kb).

 

(23 maggio 2013) Morbillo in Italia: situazione corrente e focus sui dati dal 1 ottobre 2010 al 31 dicembre 2011

Nonostante il morbillo sia da eliminare nel nostro Paese e nel resto d’Europa, continuano a verificarsi epidemie. Una disamina della situazione corrente è stata presentata nell’ambito del Convegno organizzato dall’Iss in occasione della settimana delle vaccinazioni, di cui sono disponibili le presentazioni. Nel periodo 2010-2012 il sistema di sorveglianza speciale del morbillo ha raccolto più di 8000 segnalazioni. Il numero è certamente non trascurabile rispetto all’obiettivo di azzeramento, ma messo a confronto con l’epidemiologia “storica” del morbillo dagli anni 70 in poi (vedi figura qui sotto) mette in evidenza la grande quantità di malattia, di complicanze (encefaliti, polmoniti, ecc.) e decessi già risparmiati, pur con coperture vaccinali sub-ottimali (vedi figura successiva). Leggi il commento a cura di Stefania Salmaso e Antonietta Filia (cnesps, Iss).

 

(9 maggio 2013) Dall’Ecdc il rapporto di aprile su rosolia e morbillo

Tra il 1 marzo 2012 e il 28 febbraio 2013, 29 Paesi dell’Unione europea (Ue) e dello Spazio economico europeo (See) più la Croazia (inclusa in questo bollettino epidemiologico per la prima volta), hanno segnalato 8499 casi di morbillo pari a un’incidenza di 16,6 casi/milione di abitanti, dato di molto superiore all’obiettivo di un caso per milione che definisce l’eliminazione della malattia. Da segnalare inoltre che i dati non sono completi per tutti i 12 mesi considerati, visto che il Lussemburgo non ha fornito i dati degli ultimi 4 mesi di rilevazione, il Belgio non li ha forniti per i mesi di gennaio e febbraio 2013 e i Paesi Bassi per il mese di febbraio 2013. Il 94% dei casi segnalati proviene da 5 Paesi: Romania (4087), Regno Unito (2314), Francia (679), Italia (592) e Spagna (334). Le incidenze più elevate sono state riportate in Romania (190,9 casi per milione di abitanti), Regno Unito (37 casi/milione), Irlanda (23,9 casi/milione), Francia (10,4 casi/milione), Italia (9,8 casi/milione) e Spagna (7,2 casi/milione). Sedici Paesi hanno riferito meno di 1 caso di morbillo per milione di abitanti (soglia target di eliminazione). L’82% dei casi di cui si conosceva lo stato vaccinale (6655) si è verificato in persone non vaccinate. Non sono stati riportati decessi ma sei casi sono stati complicati da encefalite acuta. Sono alcuni dei dati che emergono dal rapporto Ecdc “Measles and rubella monitoring - April 2013” (pdf 713 kb), pubblicato nel mese di maggio 2013. I dati sulla rosolia, raccolti in 26 Paesi dell’Ue e del See, indicano che tra il 1 marzo 2012 e il 28 febbraio 2013, sono stati segnalati 21.549 casi. Di questi, il 99% è stato rilevato in Romania (11.020 casi, 514,6 casi/milione di abitanti) e Polonia (10.326, 270,3 casi/milione). Mancano tuttavia i dati del Lussemburgo per gli ultimi 4 mesi della rilevazione, dell’Italia per l’intero periodo in esame e di Grecia e Paesi Bassi per il mese di febbraio 2013. Per maggiori informazioni scarica il documento completo (pdf 713 kb).

 

(2 maggio 2013) Epidemia di morbillo nel Regno Unito: dobbiamo preoccuparci?

Come riporta il bollettino settimanale dell’Ecdc “Communicable disease threats report, 21-27 April 2013, week 17” (pdf 224 kb), sono 886 i casi confermati di morbillo segnalati in Galles al 23 aprile 2013. Sempre in Galles, è stato inoltre segnalato il decesso di un uomo di 25 anni con morbillo ma l’esatta causa di morte è ancora in corso di verifica. In Germania, da febbraio 2013 sono stati segnalati 93 casi di cui il 56% di età superiore a 16 anni. Sul fronte italiano, invece, il bollettino segnala due epidemie: una a Genova (15 casi) e l’altra a Rimini (con un numero non specificato di casi) dove sono stati ricoverati in condizioni gravi due bambini di 5 anni. Tuttavia, secondo i dati del Cnesps-Iss, oltre alla Liguria e all’Emilia Romagna, sono in corso epidemie anche in altre Regioni, tra cui Piemonte, Lombardia, Puglia, Abruzzo, Valle d’Aosta, Veneto, con oltre 200 casi segnalati al sistema di sorveglianza integrata morbillo-rosolia in questi primi mesi del 2013. Il morbillo continua ad essere endemico in numerosi Stati Membri Europei e il rischio di nuove epidemie aumenta con l’accumulo nel tempo di soggetti non vaccinati. Nel Regno Unito, l’epidemia in corso nel Galles riflette la risonanza avuta nel 1998 dal caso Wakefield, che ha portato ad una importante diminuzione delle coperture vaccinali per MPR. In Italia, la copertura vaccinale per la prima dose di vaccino nei bambini sotto i due anni di età è di circa il 90%. Secondo l’ultima indagine Icona ( 2008), la copertura vaccinale per la prima dose nella coorte di nascita 1992 (allora sedicenni) è del 78% e quella per la seconda dose di solo il 54%. Tra le strategie adottate dall’Italia per recuperare la popolazione suscettibile c’è il ricorso alla vaccinazione anche in età adulta. Per approfondire ascolta la puntata (mp3 15 Mb) di Radio3Scienza, del 30 aprile 2013, in cui sono intervenute Lucia Pastore Celentano (Ecdc) e Silvia Declich (Cnesps-Iss).

 

(7 marzo 2013) Eliminazione di morbillo e rosolia: gli esperti europei si incontrano

Continua la sfida dei Paesi europei impegnati nel conseguimento dell’obiettivo di eliminazione di morbillo e rosolia entro il 2015. Infatti, sulla base delle raccomandazioni della Commissione regionale di verifica dell’eliminazione di morbillo e rosolia (Regional Verification Commission for Measles and Rubella Elimination, Rvc), gli Stati membri stanno istituendo commissioni a livello nazionale (national verification committees, Nvcs) per monitorare i progressi e riportare i risultati alla Rcv. Se ne è parlato durante l’incontro, organizzato a Roma (12-13 febbraio 2013) da Oms Europa ed Ecdc. Leggi il commento di Stefania Iannazzo (Ministero della Salute) e l’approfondimento sull’incontro.

 

(14 febbraio 2013) Vaccinazione MPR in Europa: il technical report del progetto Venice II

Anche se negli ultimi anni, in Europa, sono stati fatti grandi progressi verso l’eliminazione di morbillo, parotite e rosolia, diversi sono i Paesi che ancora riportano focolai di queste malattie. Alcuni gruppi di popolazione (come i migranti, i gruppi religiosi e antroposofici, utilizzatori di medicine alternative e operatori sanitari) sono soggetti a maggior rischio a causa di una minore propensione alla vaccinazione MPR (morbillo-parotite-rosolia, measles-mumps-rubella, Mmr). Nell’ambito del progetto europeo Venice II (Vaccine European New Integrated Collaboration Effort II), coordinato dal Cnesps-Iss, è stato prodotto e pubblicato dall’Ecdc il report “Review of outbreaks and barriers to Mmr vaccination coverage among hard-to reach populations in Europe” (pdf 1,1 Mb). Il documento fornisce una rassegna dei focolai e di morbillo, parotite e rosolia registrati negli ultimi venti anni i Europa e offre informazioni sulle coperture vaccinali e sulle difficoltà di accesso ai servizi tra i “gruppi difficili da raggiungere”.

 

(7 febbraio 2013) Dall’Ecdc il rapporto di gennaio su rosolia e morbillo

Tra il 1 dicembre 2011 e il 30 novembre 2012, 29 Paesi dell’Ue e dello Spazio economico europeo (See), hanno segnalato 8326 casi di morbillo (Lussemburgo e Malta non hanno fornito i dati di novembre), pari ad un’incidenza di 16.4 casi/milione di abitanti. L’87% delle segnalazioni proviene da 5 Paesi: Romania (3891), Regno Unito (1688), Francia (967), Italia (714), e Spagna (554). Le incidenze più elevate sono state riportate in Romania (181,7 casi per milione di abitanti), Regno Unito (27 casi/milione), Irlanda (26,6 casi/milione), Francia (14,9 casi/milione), Spagna (12 casi/milione) e Italia (11,8 casi/milione). Solo dodici Paesi hanno riferito meno di 1 caso di morbillo per milione di abitanti (soglia target di eliminazione) e l’82% dei casi di cui si conosceva lo stato vaccinale (6391, di cui 2209 casi tra bambini da uno a quattro anni di età) si è verificato in persone non vaccinate. Sette casi sono stati complicati da encefalite acuta. Sono alcuni dei dati che emergono dal rapporto Ecdc “Measles and rubella monitoring - January 2013” (pdf 773 kb), pubblicato nel mese di febbraio 2013. I dati sulla rosolia, raccolti in 26 Paesi dell’Ue e del See, indicano che tra il 1 dicembre 2011 e il 30 novembre 2012, sono stati segnalati 28.536 casi. Di questi, il 99% è stato rilevato in Romania (22 677 casi, 1059 casi/milione di abitanti) e Polonia (5612, 146,9 casi/milione). Mancano tuttavia i dati dell’Italia per i mesi da febbraio 2012 in poi e di Lussemburgo, Malta e Olanda per il mese di novembre 2012. Inoltre, Belgio, Francia e Germania non partecipano alla sorveglianza. Per maggiori informazioni scarica il documento completo (pdf 773 kb).