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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Aggiornamento sui focolai di morbillo recenti e in corso



Antonietta Filia, Andrea Tavilla, Cristina Rota, Antonino Bella – reparto Epidemiologia delle malattie infettive, Cnesps-Iss

 

7 luglio 2011 - Negli ultimi mesi sono state segnalate varie epidemie di morbillo, alcune delle quali ancora in corso. Complessivamente dal 1 ottobre 2010 al 30 aprile 2011 al Cnesps (Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute, Iss) sono stati segnalati 1994 casi da 17 Regioni e Province autonome (PA). I casi sono stati classificati secondo le definizioni della Commissione Europea, che tiene conto del grado di accertamento etiologico. Dei 1994 casi totali, 387 (19,4%) sono stati classificati come casi possibili, 835 (41,9%) come casi probabili e 772 (38,7%) come casi confermati in laboratorio.

 

Le Regioni che hanno riportato il maggior numero di casi sono state la PA Trento e, nel 2011, la P.A. Bolzano, la Lombardia, il Veneto e il Piemonte. Complessivamente queste Regioni hanno riportato quasi l’80% dei casi segnalati nel periodo ottobre 2010-aprile 2011 (Tabella 1).

 

Tabella 1. N. casi riportati per Regione e classe di età, Italia ottobre 2010-aprile 2011

Regione

Classe di età (anni)

TOTALE

Età non indicata

< 1

1-4

5-9

10-14

15-19

20-24

25-44

> 44

Abruzzo

1

2

2

0

1

2

2

3

2

15

Calabria

0

1

1

0

1

7

5

1

0

16

Campania

19

0

0

0

0

1

1

3

0

24

Emilia Romagna

2

2

10

4

4

9

19

37

3

90

Friuli Venezia Giulia

0

1

1

2

0

0

0

1

1

6

Lazio

18

1

5

1

4

10

4

12

0

55

Liguria

0

0

1

0

0

0

0

1

0

2

Lombardia

7

8

21

18

18

52

43

98

12

277

Marche

18

0

3

0

1

5

5

16

4

52

P.A. Bolzano

10

7

40

58

124

111

40

17

1

408

P.A. Trento

0

1

20

35

128

129

49

63

8

433

Piemonte

0

1

21

15

21

46

57

50

6

217

Sicilia

0

4

5

2

8

13

8

8

0

48

Toscana

12

3

12

5

2

5

9

22

7

77

Umbria

35

0

0

0

0

0

0

0

0

35

Valle d'Aosta

0

0

4

2

0

0

0

1

0

7

Veneto

0

7

21

14

24

26

31

102

7

232

TOTALE

122

38

167

156

336

416

273

435

51

1994

 

Lo stato vaccinale è noto per 1872 casi (94%) di cui l’88,2% non era mai stato vaccinato contro il morbillo, il 6% aveva ricevuto una sola dose, lo 0,6% aveva ricevuto due dosi e il 3,6% non ricorda il numero di dosi ricevute.

 

L’età è stata riportata per 1872 casi (94%). Più della metà dei casi (60% circa) aveva un’età compresa tra 15 e 44 anni (Tabella 1). L’età mediana dei casi è di 17 anni (range 0-77 anni).

 

Sono state rilevate oltre 500 complicanze tra cui 43 casi di polmonite. Alcuni casi hanno riportato più di una complicanza e il 17% è stato ricoverato.

 

In almeno dieci Regioni sono ancora in corso epidemie. Ulteriori 1000 schede di segnalazione sono state ricevute dal Cnesps nei mesi di maggio e giugno 2011 e sono in corso di elaborazione. La maggior parte delle schede (oltre 700) provengono dalla PA di Bolzano dove è in corso una vasta epidemia. L’età mediana dei casi segnalati da ottobre 2010 ad aprile 2011 nella PA Bolzano, è inferiore a quella rilevata nelle altre Regioni e pari a 13,5 anni. Questo può essere attribuito alla minore copertura vaccinale (71% nel 2009) nella PA Bolzano rispetto alla media nazionale (90%) e quindi alla più giovane età dei soggetti suscettibili sfuggiti all’offerta vaccinale.

 

Il morbillo in Europa

L’Ecdc a maggio 2011 ha pubblicato sul proprio sito web un aggiornamento sui casi di morbillo segnalati nei Paesi europei (stati membri dell’Ue e Eea/Efta). Secondo il documento il morbillo sta riemergendo in Europa con oltre 30 mila casi segnalati nel 2010, il numero più elevato di casi annuali riportati in Europa da oltre dieci anni.

 

Anche nel 2011 continua a verificarsi un’elevata incidenza di segnalazioni con epidemie in Francia, Spagna e Belgio. Dal 1 gennaio al 12 maggio 2011 sono stati segnalati oltre 10 mila casi e 4 decessi da 18 dei 30 Paesi europei. In particolare, nella sola Francia sono stati segnalati oltre 9000 casi da ottobre 2010 e nel 2011 si sono verificati due decessi e 13 complicanze neurologiche (tra cui 12 casi di encefalite e un caso di sindrome di Guillain Barré). Questi dati confermano ancora una volta la potenziale gravità del morbillo e l’importanza della vaccinazione. Tutti i Paesi della Regione europea dell’Oms hanno rinnovato l’impegno per raggiungere l’eliminazione entro il 2015.

 

Commento

L’attuale diffusione del morbillo, su scala europea, è l’ulteriore dimostrazione sul campo degli effetti di programmi di vaccinazione che raggiungono proporzioni sub-ottimali della popolazione target. Il risultato di basse coperture vaccinali è una temporanea diminuzione dell’incidenza e quindi del rischio di acquisire la malattia anche per chi non è vaccinato. Ma il vantaggio è di breve durata, dato che tale situazione permette l’accumularsi di soggetti suscettibili su periodi inter-epidemici più lunghi. Quando il numero di suscettibili nella popolazione oltrepassa quella che viene definita “soglia epidemica” si innescano le epidemie.

 

In Italia l’impegno del primo Piano di eliminazione del morbillo (nel 2003) ha comportato che nel 2005 sia stato registrato il minimo storico di incidenza del morbillo, ma la presenza e l’accumularsi di suscettibili nel corso di vari anni è documentato da coperture vaccinali inferiori al 95% per le coorti di nuovi nati e nell’ultima indagine Icona 2008 (pdf 4,1 Mb) solo il 76% degli adolescenti aveva ricevuto almeno una dose di vaccino. L’88% dei casi di morbillo registrati in Italia non era stato mai vaccinato.

 

Gli adolescenti e i giovani adulti sono coloro che sostengono le epidemie nel nostro Paese e infatti il Piano di eliminazione del 2003 prevedeva non solo l’innalzamento delle coperture per i bambini nuovi nati, ma anche il raggiungimento (catch-up) delle coorti più grandi alle scuole elementari e medie. Questa parte del Piano è quella che prevedeva sforzi aggiuntivi ed è quella che ha funzionato di meno e attualmente l’età mediana dei casi di morbillo è 17 anni. In epoca pre-vaccinale il morbillo veniva acquisito già a 5 anni.

 

L’osservazione che anche nel resto di Europa siano in corso numerose epidemie non deve rassicuraci, ma anzi è l’indicatore della aumentata probabilità di contagio per i suscettibili italiani, sia che si rechino all’estero o che vengano contagiati da casi importati. Il morbillo sta colmando i vuoti lasciati da programmi vaccinali che non hanno raggiunto l’obiettivo, ma nel far questo lascia dietro di sé una scia di casi con complicazioni, ricoveri in ospedale e anche qualche decesso.

 

L’eliminazione del morbillo deve essere un obiettivo di tutti gli operatori sanitari. La percezione dell’importanza del traguardo e dei rischi del mancato raggiungimento ci devono spingere a trovare soluzioni che vadano oltre l’ordinaria offerta ai nuovi nati. La recente approvazione in Conferenza Stato-Regioni del nuovo Piano di eliminazione del morbillo 2010-2015 (pdf 928 kb) non deve rimanere un mero atto formale, ma una sottoscrizione di impegno per tutti.