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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Il percorso nascita nella prospettiva del Progetto obiettivo materno infantile (Pomi)



Roma (Iss), 28 aprile 2010

 

 

6 maggio 2010 - Sono stati presentati all’Iss i primi risultati di due progetti finanziati dal Ccm-ministero della Salute: “Percorso nascita: promozione e valutazione della qualità dei modelli operativi” e “Sperimentazione di un modello di assistenza post partum per le donne straniere”. Questi progetti hanno come riferimento normativo il Progetto obiettivo materno infantile (Pomi), varato nel 2000, alla cui stesura l’Iss ha dato un contributo determinante grazie al patrimonio di conoscenze ed esperienze accumulate con l’attività di ricerca, anche operativa, e delle indagini svolte dal 1980 dal reparto Salute della donna e dell’età evolutiva del Cnesps (prima del 2003, reparto di Indagini campionarie di popolazione del Leb).

 

Il primo progetto consiste di due sottoprogetti:

  • assistenza alle 25 Asl aderenti a progettazione operativa, implementazione, monitoraggio e valutazione (mediante indagini campionarie condotte all’inizio e un anno dopo l’implementazione) delle attività svolte secondo le raccomandazioni del Pomi
  • indagine sul percorso nascita delle donne con cittadinanza straniera in 17 centri nascita italiani con consistente afflusso di partorienti straniere.

Il secondo progetto riguarda la sperimentazione di un modello di offerta attiva di visite post partum per le donne straniere, applicato a Torino, Milano, Roma e Palermo.

 

Le presentazioni testimoniano consistenti variazioni tra le Regioni e anche tra le Asl in una stessa Regione nel quadro epidemiologico del percorso nascita in Italia, con non poche divergenze rispetto a quanto raccomandato sulla base delle prove di efficacia e dal Pomi. Si evidenzia in molti aspetti la straordinaria disponibilità delle donne a rimettersi in discussione e ad adottare comportamenti che favoriscono esiti migliori (per esempio: se fumano, smettono in gravidanza e non riprendono se allattano al seno; assumono di più acido folico in periodo periconcezionale). I risultati indicano anche che, mentre le pratiche raccomandate dal Pomi producono migliori esiti, quelle non raccomandate producono danni. In particolare emerge l’importanza dei consultori familiari nel produrre migliore qualità, confermando la giustezza dell’investimento che su questi servizi fa il Pomi.

 

Rispetto al passato, il percorso nascita tra le donne straniere non si discosta più negli indicatori significativi da quello tra le donne italiane. Permangono però ancora differenze su cui lavorare. Infine, l’assistenza post partum effettuata dai consultori familiari si conferma efficace nel produrre migliore salute.

 

Leggi l’articolo di Michele Grandolfo (Cnesps-Iss) (pdf 355 kb) sulle basi epistemologiche, epidemiologiche e operative dell’attività dei consultori familiari secondo il Pomi.

 

Scarica il programma (pdf 35 kb) del convegno e guarda le presentazioni:

 

La valutazione da parte dei Centri che hanno partecipato al progetto "Sperimentazione di un modello di assistenza post – partum alle donne straniere”: