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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Ultimi aggiornamenti

12/12/2024 - La nascita in Emilia-Romagna: i dati CedAP 2023

È online il Rapporto annuale sulla nascita in Emilia-Romagna con i dati del Certificato di Assistenza al Parto (CedAP) relativi al 2023. Le nascite sono state 29.112, in diminuzione rispetto al 2022 (-4,6%); il tasso di natalità è pari a 6,4 per 1.000 e il tasso di fecondità è pari a 1,22. La quota di madri con cittadinanza straniera è pari al 30,7%. Le madri al primo parto costituiscono il 51,3% delle partorienti e hanno in media 31,4 anni. Il 38,2% delle madri è laureata e il 68,1% ha una attività lavorativa. Il consultorio familiare pubblico assicura l’assistenza in gravidanza al 60,3% delle donne, fenomeno in costante aumento negli anni. La quota di donne che ha partecipato a un corso di accompagnamento alla nascita è pari a 38,1%, il valore più alto negli ultimi dieci anni. Il tasso di parti pretermine è del 5,6%, in riduzione nel tempo (7,1% nel 2013); oltre il 90% delle nascite prima di 34+0 settimane di gestazione vengono centralizzate in punti nascita dotati di terapia intensiva neonatale. Si rileva un ulteriore e costante calo del tasso di parti cesarei (22,5% rispetto al 28% nel 2013), principalmente in nullipare con gravidanza singola a termine, feto in presentazione cefalica e con travaglio a inizio spontaneo o indotto (classi I e IIa di Robson) e nelle pre-cesarizzate (classe V di Robson). Per approfondire consulta il documento completo “La nascita in Emilia-Romagna. 21° Rapporto sui dati del Certificato di Assistenza al Parto (CedAP) – Anno 2023” (pdf 5,3 Mb).

 

10/10/2024 - Rooming-in: un nuovo documento del Ministero della Salute

È online il documento “Benessere della coppia madre-bambino e sicurezza del neonato: il rooming-in (condivisione della stessa stanza)”, elaborato dal Tavolo tecnico multidisciplinare sulla continuità del rapporto madre-bambino durante l’ospedalizzazione alla nascita del Ministero della Salute, di cui fa parte anche l’Istituto Superiore di Sanità (ISS). La nuova pubblicazione intende fornire indicazioni sulle buone pratiche assistenziali postnatali che riguardano le coppie madre-neonato sani ed è destinato alle Direzioni generali e sanitarie delle Aziende ospedaliere e al personale sanitario di area perinatale. Il rooming-in prevede la permanenza e l’assistenza di mamma e neonato in una stessa stanza del Punto Nascita durante la degenza nei giorni successivi al parto da parte di figure professionali specificatamente identificate tra quelle previste nelle unità di degenza materno-infantili. Il rooming-in costituisce uno standard assistenziale di riferimento, raccomandato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, dall’UNICEF, dal documento di indirizzo “Investire precocemente in salute: azioni e strategie nei primi 1000 giorni” (Ministero della Salute, 2019) e dalle Società scientifiche pediatriche e ostetrico-ginecologiche italiane. Per approfondire scarica il documento completo (pdf 0,94 Mb).

 

10/10/2024 - Salute mentale perinatale nei Dipartimenti di Salute Mentale italiani: un articolo su European Psychiatry

Soltanto il 58% dei Dipartimenti di Salute Mentale (DSM) offre un counselling preconcezionale alle proprie utenti in età riproduttiva e solo il 5% dispone di materiale informativo per questo scopo;il 54% dei DSM non è dotato di un’équipe o di un professionista di riferimento per la psicofarmacoterapia durante la gravidanza e l’allattamento e l’80% non ha definito un percorso diagnostico terapeutico assistenziale per i disturbi mentali perinatali. Sono alcuni dei dati presentati nell’articolo “Perinatal mental health care in the Italian Mental Health Departments: a national survey” pubblicato a maggio 2024 sulla rivista internazionale European Psychiatry. L’articolo - frutto del lavoronato dalla collaborazione tra ricercatori dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e della London School of Economics (LSE) – descrive per la prima volta il supporto disponibile nei DSM italiani (con una partecipazione pari al 94%) per le donne con disturbi mentali perinatali, confrontando l’offerta nazionale con le buone pratiche raccomandate dalle linee guida internazionali. Per approfondire consulta l’articolo e il Primo Piano.

 

5/9/2024 - Natalità in provincia di Trento: i dati 2023

Nel 2023 il tasso di natalità provinciale è stato pari al 7,0‰ degli abitanti, mentre il tasso di fecondità totale è stato di 1,28 figli per donna. Questi sono i valori più bassi registrati negli ultimi vent’anni ed emergono dal “Rapporto annuale sulla natalità. L’assistenza in gravidanza, al parto ed al neonato in provincia di Trento – anno 2023” pubblicato dall’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari di Trento a settembre 2024. Il 52,5% delle donne ha dichiarato di essere stata seguita da un’ostetrica del Percorso Nascita (PN). Nelle dieci sedi consultoriali provinciali in cui è attivo il PN sono stati effettuati 3242 primi colloqui con l’ostetrica per la presa in carico del PN. Nel corso del 2023 sono stati conclusi 2874 percorsi. Di questi 2160 (ossia il 75,2%) hanno fatto registrare un parto dopo un cammino seguito dall’ostetrica dedicata del PN. La corrispondenza media tra residenza della madre e ospedale di riferimento geografico è pari al 90,9%. La proporzione di nati vivi partoriti in strutture extra-provinciali nel 2023 è stata pari al 5,9% del totale di nati vivi partoriti da donne residenti. La percentuale di madri con cittadinanza extra UE nel 2023 è stata pari al 22,3%. Tra le donne partorienti nei punti nascita provinciali l’età media al parto è di 32,2 anni. In particolare per le italiane 32,7 anni, per le straniere 30,7 anni. Anche l’età media al primo figlio differisce in base alla cittadinanza materna: 31,4 anni per le italiane rispetto ai 28,3 anni per le straniere. Tra le partorienti il 4,7% ha fatto ricorso alla procreazione medicalmente assistita. I controlli in gravidanza sono molto diffusi nel territorio trentino. Il 5,3% delle donne effettua almeno un’indagine prenatale invasiva per diagnosticare un’eventuale anomalia congenita e il 9,3% il prelievo di DNA fetale. La quota complessiva di gestanti che frequenta gli incontri di accompagnamento alla nascita (IAN) è pari al 57,5% sul totale delle madri. La prevalenza di fumatrici in gravidanza sembra non diminuire negli anni: nel 2023 è infatti ancora pari al 6,8%. I parti plurimi rappresentano l’1,7% del totale, mentre la proporzione di parti cesarei (20,7%) mantiene gli standard auspicati dall’OMS. I nati morti sono stati 6 per un tasso di natimortalità pari all’1,6‰. Infine l’allattamento materno alla dimissione riguarda la quasi totalità dei neonati (96,6%). Per approfondire consulta il documento completo (pdf 1,9 Mb).