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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Il Progetto EASY-NET in Regione Calabria: migliorare la pratica sanitaria e ridurre il tasso di tagli cesarei

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Il programma di Rete EASY-NET nasce nell’ambito del Bando di Ricerca finalizzata 2016 del Ministero della Salute “Effectiveness of Audit & Feedback strategies to improve healthcare practice and equity in various clinical and organizational settings”. L’obiettivo è migliorare la capacità di tradurre nella pratica clinica le evidenze scientifiche basate sulle prove, tramite interventi di Audit&Feedback (A&F). Tali interventi saranno applicati a differenti situazioni cliniche in vari contesti organizzativi e normativi, ricorrendo a un insieme di indicatori principalmente basati sulle banche dati del SSN. Nell’ambito della Rete, ognuna delle sette Regioni partecipanti (Lazio, Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Emilia-Romagna, Lombardia, Calabria e Sicilia) ha un proprio work package all’interno del quale implementerà un disegno di studio sperimentale in una specifica area. In aggiunta, tutte trarranno vantaggio dalla condivisione di metodologie e risultati.

 

Il progetto in Calabria

Il work package 6, di competenza della Regione Calabria, partito ufficialmente il 18 novembre 2020, ha come finalità generale la riduzione dei tagli cesarei attraverso interventi promozione della qualità dell'assistenza perinatale e degli esiti materni e neonatali basati sulla strategia di A&F. Il progetto, di cui è capofila l’Azienda Ospedaliera “Pugliese Ciaccio” di Catanzaro, prevede la partnership con il Centro nazionale per la prevenzione delle malattie e la promozione della salute (CNaPPS) dell’Istituto Superiore di Sanità e il coinvolgimento di punti nascita e consultori familiari della Regione Calabria. Sarà condotto uno studio quasi-sperimentale pre-post intervento della durata di 36 mesi e con la partecipazione di tutte le figure professionali responsabili dell’assistenza al percorso nascita (professionisti e professioniste in ostetricia-ginecologia, pediatria e neonatologia, anestesia, ostetricia e infermieristica) oltre agli interlocutori chiave delle comunità locali (associazioni e gruppi di donne).

 

Il contesto

L'Italia è uno dei Paesi europei con il più alto ricorso al taglio cesareo (TC), proporzione passata dall’11,2% registrata nel 1980 al 32,8% nel 2017, con notevoli differenze interregionali dal 18,9% della Valle d’Aosta al 53,8% della Campania [1]. La riduzione del numero di TC può essere ottenuta sia riducendo il numero di tagli cesarei primari, ossia in donne che non hanno mai subito un TC, sia promuovendo il ricorso al parto vaginale nelle donne con pregresso TC che non hanno controindicazioni al parto vaginale. Nel 2018 i TC primari hanno rappresentato in Italia il 22,9% di tutti i parti di donne senza un precedente TC [2]. Nel 2017 la Regione Calabria ha registrato 14.092 parti, di cui il 37,6% TC [1].

 

L’intervento multistrategico di A&F

Nel 2018 l’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha prodotto delle linee guida su interventi non clinici per la riduzione dei TC [3], in cui l’approccio dimostratosi più efficace è quello multistrategico che prevede l'implementazione di linee guida per la pratica clinica combinata a periodiche attività di A&F [4,5]. Questo approccio prevede inoltre il ricorso alla classificazione di Robson, il sistema di classificazione dei TC più utilizzato negli ultimi anni a livello internazionale e raccomandato da OMS e società scientifiche [3,6]. Per la sua oggettività e replicabilità, la classificazione di Robson si adatta bene ai sistemi di A&F. Inoltre, il suo diffuso utilizzo offre la possibilità di confrontare studi differenti e inserirli all’interno di attività di A&F mirate alla riduzione dei TC [4].

 

È prevista la realizzazione di una rilevazione quali-quantitativa esplorativa pre-intervento (focus group e studio di Conoscenza, Atteggiamento e Pratica) per far emergere i determinanti percepiti di appropriatezza assistenziale, analizzare i bisogni formativi e raccogliere in modalità partecipata informazioni utili alla realizzazione delle attività di progetto. Alla rilevazione pre-intervento faranno seguito una serie di eventi di aggiornamento mirati alla condivisione di protocolli e percorsi diagnostico-terapeutico-assistenziali (PDTA). Saranno poi realizzati incontri bimensili di A&F in tutti i punti nascita (PN), con la partecipazione dei consultori familiari. I dati raccolti nonché i risultati delle attività saranno periodicamente comunicati ai diversi gruppi d’interesse del progetto.

 

La valutazione degli esiti

Attraverso i flussi correnti regionali, quali le schede di dimissione ospedaliera (SDO) e i certificati di assistenza al parto (CeDAP), saranno elaborati una serie di indicatori descrittivi dell’assistenza alla nascita nel periodo precedente all’intervento previsto dal progetto. Gli indicatori permetteranno di descrivere la modalità di espletamento del parto e i principali esiti materni e neonatali. Dopo l’implementazione delle attività di intervento multistrategico atte a diminuire la proporzione di tagli cesarei verrà replicata l’analisi dati. I risultati ottenuti nel pre e post intervento verranno confrontati attraverso opportuni test statistici che valuteranno l’impatto dell’intervento.

 

Il seminario di maggio 2022

Il 9 e il 10 maggio 2022 si è svolto un seminario per fare il punto sullo stato di avanzamento dei diversi interventi che i 7 Work Package stanno portando avanti sul territorio nazionale sia sul programma intrapreso dalle aree trasversali di lavoro, nell’ambito del network EASY-NET. Sul sito del progetto è disponibile un resoconto delle due giornate e guardare le brevi interviste video che sintetizzano lo stato dell’arte in ogni gruppo di ricerca.

 

 

Riferimenti

  1. Ministero della Salute (2020). Certificato di assistenza al parto (CeDAP). Analisi dell’evento nascita - Anno 2017. Tratto da http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_2931_allegato.pdf
  2. Ministero della Salute – AGENAS (2019). Programma Nazionale Esiti – PNE. Edizione 2019.
  3. WHO (2018). Recommendations Non-Clinical Interventions to Reduce Unnecessary Caesarean Sections. Geneva: World Health Organization; 2018.
  4. Boatin, A. A., Cullinane, F., Torloni, M. R., & Betrán, A. P. (2018). Audit and feedback using the Robson classification to reduce caesarean section rates: a systematic review. BJOG, 125(1), p. 36–42. doi:10.1111/1471-0528.14774.
  5. Chaillet, N., Dumont A. (2007). Evidence-based strategies for reducing cesarean section rates: a meta-analysis. Birth, 34(1), p.53-64. doi:10.1111/j.1523-536X.2006.00146.x
  6. FIGO Statement. Best practice advice on the 10-Group Classification: system for cesarean deliveries (2016). FIGO Working Group on Challenges in Care of Mothers and infants during Labour and Delivery. Int J Gynecol Obstet, 135, p. 232-233.
Risorse utili
  • consulta la pagina di EpiCentro dedicata al kick off meeting del WP6 (18 novembre 2020) contenente le presentazioni dei relatori
  • consulta le pagine del sito del Progetto EASY-NET dedicate al WP6 della Regione Calabria e l’articolo del 20 novembre 2020 “A che punto siamo
  • consulta la pagina di EpiCentro dedicata ai risultati dello studio prospettico dell’Italian Obstetric Surveillance System (ItOSS)
  • leggi l’articolo “Coronavirus and birth in Italy: results of a national population-based cohort study” pubblicato sugli Annali dell’Istituto Superiore di Sanità 2020;56(3):378-39”

 

Data di ultimo aggiornamento: 16 giugno 2022

Data di creazione della pagina: 3 dicembre 2020

Testo a scritto da: Edoardo Corsi, Jessica Preziosi, Francesca Zambri, Alice Maraschini, Serena Donati, Angela Giusti