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Le politiche sull'alcol basate sulle evidenze possono contribuire al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite in Europa

  

Il consumo di alcol mina l’impegno delle Nazioni Unite al raggiungimento di molti obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS), influenzando una serie d’indicatori riguardanti la salute. Può infatti avere ripercussioni sulla diffusione di malattie infettive, sull’incidenza degli infortuni stradali, sulla salute dei bambini nonché un’ampia gamma di indicatori relativi allo sviluppo economico e sociale, all’ambiente e all’uguaglianza. Il solo fatto che tra gli Obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS) sia incluso un target specifico sul consumo dannoso di alcol (3.5: rafforzare la prevenzione e il trattamento dell'abuso di sostanze, compreso l'abuso di stupefacenti e l'uso dannoso di alcol) dimostra il ruolo chiave dell'alcol nell'agenda di sviluppo globale e la necessità di supportare azioni di contrasto al consumo.

 

 

È questo il messaggio centrale dell’OMS rilanciato in occasione dell’ottava Settimana di sensibilizzazione europea sui danni correlati all'alcol (AWARH), promosso dai partner europei e per l’Italia dall’Osservatorio Nazionale Alcol dell’Istituto Superiore di Sanità nel corso del webinar “Politiche sull'alcol e la salute in Europa e obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite” (18 novembre 2020). L’incontro è stato anche occasione per presentare la scheda “Alcohol consumption and sustainable development” (Consumo di alcol e sviluppo sostenibile) realizzata dall'Ufficio regionale dell'OMS per l'Europa e che rappresenta un richiamo all'attenzione sulle barriere rappresentate dal consumo di alcol verso il raggiungimento degli OSS delle Nazioni Unite.

 

Il consumo di alcol come ostacolo allo sviluppo

Secondo la scheda dell'OMS, gli attuali consumi di alcol nella Regione e nel mondo hanno un impatto negativo su 13 di 17 OSS e su un totale di 52 obiettivi presenti in tutte e tre le dimensioni dell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite (economica, sociale e ambientale). Influenzano una serie di indicatori relativi alla salute, come la salute dei bambini, le malattie infettive (in particolare HIV, epatiti virali e tubercolosi), le principali malattie non trasmissibili, la salute mentale, l’incidentalità stradale, nonché un’ampia gamma di indicatori relativi allo sviluppo economico e sociale, all'ambiente e all'uguaglianza (per eventuali ulteriori approfondimenti sugli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite).

 

I consumi in Europa

La Regione europea dell'OMS ha il più alto livello globale di consumo di alcol: 9,8 litri di alcol puro per adulto (dai 15 anni in su) all'anno rispetto a una media globale di 6,4 litri. Il consumo di alcol ha un impatto causale su oltre 200 condizioni di salute (malattie e lesioni) e nella sola Regione europea, il suo consumo è causa di quasi un milione di morti ogni anno (circa 2500 morti al giorno). Oltre ad avere impatti devastanti sulle comunità, gli impatti sulla società includono maggiori costi per l'assistenza sanitaria e per la comunità, carichi enormi sulla capacità dei servizi sanitari e perdite di produttività.

 

La scheda OMS evidenzia esempi di buone pratiche negli Stati membri e fornisce una breve panoramica delle raccomandazioni politiche costo-efficaci attuabili per limitare il consumo di alcol e ridurre il carico attribuibile all'alcol nella Regione, in linea con il piano d'azione europeo per la riduzione del consumo dannoso di alcol.

 

Il consumo di alcol danneggia le famiglie, le comunità e più in generale tutta la società. Per questo motivo è fondamentale una revisione sullo stato di attuazione delle politiche sull'alcol nella Regione e un'analisi più approfondita di come la Regione sta è sulla buona strada per raggiungere l'obiettivo di ridurre il consumo dannoso di alcol del 10%, grazie al contributo di alcuni Paesi nei quali l'assunzione di alcol è diminuita notevolmente negli ultimi anni. A tal fine è di supporto l’articolo speciale al quale ha contribuito l‘Ufficio per l’Europa dell’OMS (Alcohol Control Policy and Health in Europe; International Journal of Environmental Research and Public Health – IJERPH; editori: Antoni Gual, Hospital Clinic Barcelona e Jürgen Rehm, Centre of Addiction and Mental Health,Toronto)

 

Politiche efficaci per l'intera Europa

Il Programma di lavoro europeo (European Programme of Work - EPW) 2020-2025 dell'OMS prevede il sostegno agli Stati membri nello sviluppo, nell'attuazione e nel monitoraggio di politiche di controllo sull’alcol. Numerose sono le evidenze che alcune misure politiche possono ridurre i livelli di consumo di alcol. Ad esempio, le misure denominate "best buys", raccomandate dalle Nazioni Unite e dall'OMS (aumentare le tasse sugli alcolici, limitare la disponibilità e il marketing delle bevande alcoliche), sono strumenti potenti e relativamente economici. Sebbene il livello di attuazione nella Regione sia ancora molto basso, soprattutto per quanto riguarda le politiche sui prezzi, è necessario agire su queste politiche così da ridurre sofferenze e morti evitabili, oltre a creare società più sane e più felici.

 

Attraverso la rete internazionale dei Centri collaborativi dell’OMS, tra i quali il Centro per la promozione della salute e la ricerca sull’Alcol dell’Istituto Superiore di Sanità, si intensificano le attività d’introduzione e adozione, nelle strategie nazionali di prevenzione, di una serie di misure interconnesse che mirano a rendere efficace una comunicazione pubblica distante da interessi commerciali e da logiche di convenienza economica che possano porre al centro la persona e il diritto ad essere tutelato dalle pressioni al bere e a contesti di vita e di lavoro non influenzati dalle conseguenze negative dell’alcol. A questo proposito l’OMS ribadisce la necessità di contrastare la comunicazione ambigua (come quella che promuove il “bere responsabile”) a favore di un messaggio chiaro sull’inesistenza di un livello sicuro di consumo di alcol, attivando azioni concertate a livello nazionale e internazionale con un maggiore impegno politico. Sono indicati come prioritari:

  • il coordinamento di un’azione multisettoriale a salvaguardia dell'influenza di interessi acquisiti che si oppongono a politiche efficaci di controllo dell'alcol;
  • un maggiore e più appropriato coinvolgimento delle organizzazioni non governative orientate alla salute pubblica, delle associazioni professionali e dei gruppi sociali.

Il lavoro dell’ISS

Il Centro OMS per la promozione della salute e la ricerca sull’alcol dell’ISS è stato impegnato su nomina dell’OMS a monitorare valutare periodicamente il livello d’implementazione delle politiche sull’alcol attraverso un sistema di punteggi introdotto dall’azione centrale SISTIMAL del ministero della Salute che mirano a supportare i policy maker all’adozione di quelle misure per le quali è rilevante l’evidenza di gap da colmare al fine di facilitare e garantire il raggiungimento degli obiettivi di salute che l’Italia si è impegnata a conseguire attraverso il Piano Nazionale di Prevenzione e politiche sull’alcol informate dai migliori indicatori di processo e di risultato. Un impegno di supporto all’OMS che l’ISS assicura attraverso l’Osservatorio Nazionale Alcol che provvede all’aggiornamento epidemiologico e alla sorveglianza specifica SISMA (Sistema di Monitoraggio Alcol) alla base di quanto previsto dalla Legge 125/2001 e della Relazione annuale del Ministro della Salute al Parlamento in corso di redazione per l’anno in corso.

 

Pagine correlate

Approfondimenti in tema di politiche alcologiche

Scafato E, Gandin C, Ghirini S, Matone A. Le politiche economiche e di tassazione come elemento di prevenzione del rischio e del danno alcolcorrelato in Europa. Alcologia 2020; 41:23-26

 

Scafato E, Gandin C, Ghirini S, Matone A. Etichettatura delle bevande alcoliche in Europa: la valutazione dell’OMS su ostacoli e facilitatori di uno sviluppo sostenibile garantito da rinnovate normative di prevenzione. Osservatorio Nazionale Alcol, WHO Collaborating Centre for Research and Health Promotion on Alcohol and Alcohol-Related Health Problems, Centro Nazionale Dipendenze e Doping – ISS, 30 Luglio 2020.

 

Scafato E, Gandin C, Ghirini S, Matone A. Politiche sul prezzo di vendita e di tassazione degli alcolici nella prevenzione del rischio e dei danni alcol-correlati: le raccomandazioni dell’OMS per l’Europa. Osservatorio Nazionale Alcol, WHO Collaborating Centre for Research and Health Promotion on Alcohol and Alcohol-Related Health Problems, Centro Nazionale Dipendenze e Doping – ISS, 30 Luglio 2020.

 

Scafato E, Gandin C, Ghirini S, Matone A. Le raccomandazioni OMS per più efficaci regolamentazioni del marketing delle bevande alcoliche: colmare i gap del digitale. Osservatorio Nazionale Alcol, WHO Collaborating Centre for Research and Health Promotion on Alcohol and Alcohol-Related Health Problems, Centro Nazionale Dipendenze e Doping – ISS, 30 Luglio 2020. https://www.epicentro.iss.it/alcol/politiche-marketing-report-oms-2020

 

Scafato E, Gandin C, Ghirini S (A cura di). Policy in action. Uno strumento per misurare l’implementazione delle politiche sull’alcol. Traduzione e adattamento del volume del WHO Regional Office for Europe 2017 dal titolo “Policy in action. A tool for measuring alcohol policy implementation”. WHO Collaborating Centre for Research and Health Promotion on Alcohol and Alcohol-Related Health Problems – Osservatorio Nazionale Alcol CNDD. Roma: 2018.

 

Scafato E, Gandin C, Di Pasquale L, Ghirini S, Galluzzo L e Martire S. (A cura di). Manuale di interventi per la riduzione del danno alcol-correlato. Traduzione e adattamento del volume del WHO Regional Office for Europe nel 2009 dal titolo “Handbook for action to reduce alcohol-related harm”. WHO Collaborating Centre for Research and Health Promotion on Alcohol and Alcohol-Related Health Problems – Osservatorio Nazionale Alcol, ISS. Roma: 2017.

 

Gandin C, Ghirini S, Galluzzo L, Martire S, Scipione R e Scafato E per il gruppo di lavoro RARHA WP5. Principi di buone pratiche per le linee guida sul consumo di alcol a basso rischio: le attività della Joint Action europea RARHA (Reducing Alcohol Related Harm). Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2017. (Rapporti ISTISAN 17/2)

 

Scafato E, Gandin C, Martire S, Galluzzo L, Gruppo di Lavoro BISTAIRS. Identificazione precoce e intervento breve nel trattamento dei disordini alcol-correlati: raccomandazioni e linee guida del progetto BISTAIRS. Roma: Istituto Superiore di Sanità; 2016. (Rapporti ISTISAN 16/5).

 

WHO Collaborating Centre for Research and Health Promotion on alcohol and alcohol-related Health Problems. Strategia globale per ridurre il consumo dannoso di alcol. Traduzione e adattamento di Global Strategy to reduce the harmful use of alcohol. 2013.

 

WHO Collaborating Centre for Research and Health Promotion on alcohol and alcohol-related Health Problems. Piano d’Azione Europeo per ridurre il consumo dannoso di alcol 2012-2020. Traduzione e adattamento di Action plan to reduce the harmful use of alcohol 2012-2020. 2013.

 

Scafato E, Ghirini S, Gandin C, Vichi M, Scipione R, Matone A e il gruppo di lavoro CSDA. Epidemiologia e monitoraggio alcol-correlato in Italia e nelle Regioni. Valutazione dell'Osservatorio Nazionale Alcol sull’impatto del consumo di alcol ai fini dell’implementazione delle attività del Piano Nazionale Alcol e Salute. Rapporto 2020. Rapporto ISTISAN 2020 (20/7)

 

Data di creazione della pagina: 26 novembre 2020

Testo scritto da: Emanuele Scafato, Claudia Gandin, Silvia Ghirini, Alice Matone e Riccardo Scipione - WHO Collaborating Centre Research & Health Promotion on Alcohol and Alcohol-Related Health Problems - Osservatorio Nazionale Alcol, Centro Nazionale Dipendenze e Doping, ISS