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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
Istituto Superiore di Sanità - EpiCentro

Aspetti epidemiologici

In Europa

 

L’epidemiologia europea dell’epatite A, B e C viene riportata dall’ECDC nel Surveillance Atlas of Infectious Diseases, una piattaforma interrogabile per malattia, Paese, anno di riferimento.

 

Epatite A

Secondo i dati raccolti dall’ECDC, nei Paesi dell’Unione europea e dello Spazio economico europeo, il tasso globale di incidenza dell’epatite A nel 2021 è stato di 0,9 per 100.000 abitanti, il valore più basso registrato dall’inizio della sorveglianza europea, nel 2007. Ciò è probabilmente dovuto a un aumento dell’immunità naturale nei gruppi ad alto rischio, sviluppatasi dopo l’epidemia multistato del 2017/18. La fascia di età più colpita è stata 5-14 anni (31%), in cui il tasso di notifica era di 2,8 casi per 100.000 abitanti. Nel 2021, 30 Paesi dell’Unione europea (UE) e dello Spazio economico europeo (SEE) hanno riportato complessivamente 3864 casi confermati di epatite A.

 

Epatite B

Secondo i dati riportati dall’ECDC, nel 2021 in 30 Paesi dell’UE e dello SEE sono stati segnalati 16.187 casi di epatite B e l’incidenza è stata di 4,7 casi per 100.000 abitanti. Dei casi per i quali è stato possibile classificare lo stato, il 7% erano infezioni acute, il 43% croniche e il 43% “sconosciute” e il 7% non erano classificabili (per mancanza di informazioni). La fascia di età più colpita è stata 35-44 anni. Tra i casi acuti per i quali sono disponibili informazioni sui fattori di rischio, la trasmissione eterosessuale è la più frequentemente segnalata (30%), seguita dalla trasmissione tra uomini che hanno rapporti sessuali con uomini (MSM, 16%) e dalla trasmissione nosocomiale (12%). Tra i casi cronici la trasmissione più comune è stata la trasmissione dell’infezione materna al feto (50%).

 

Epatite C

Nel 2021, in 29 Paesi UE/SEE sono stati segnalati 14.560 casi di epatite C, con un’incidenza di 4,1 casi per 100.000 abitanti. Come riportato dall’ECDC, il 7% dei casi è stato classificato come infezione acuta, il 35% come infezione cronica e il 55% come “sconosciuta”, il 3% non era classificabile. L’epatite C è più frequente tra gli uomini rispetto alle donne; la fascia di età più colpita tra i maschi è 35-44 anni, mentre la tra le donne è 25-44. Fra i casi con informazioni sulla modalità di trasmissione, l’uso di droghe rappresenta la più frequentemente riportata (61% tra i casi acuti e il 70% tra i casi classificati come cronici). I dati epidemiologici riguardo all’epatite C in Europa, e soprattutto i confronti internazionali, risultano di difficile interpretazione a causa delle differenze nei sistemi di sorveglianza e della difficoltà di classificare i casi come acuti o cronici; inoltre, l’alta percentuale di casi che si presentano in forma asintomatica fanno sì che il tasso di notifica osservato rifletta la pratica e i programmi di screening più che la reale incidenza della malattia.

 

Epatite E

A livello europeo non esiste ancora una raccolta routinaria di dati relativi all’epatite E, le informazioni più recenti derivano quindi dai dati pubblicati dall’ECDC nel 2017. Nei dieci anni dal 2005 al 2015 sono stati segnalati in Europea un totale di 21.081 casi. Il numero di casi confermati all’anno è in costante crescita, con un aumento complessivo di dieci volte, da 514 casi nel 2005 a 5617 nel 2015. In questo stesso decennio, sono stati segnalati 28 decessi associati all’infezione da cinque Paesi. Va detto che il carico reale di malattia/infezioni umane causata dell'epatite E in Europa non è al momento chiaro, data la variabilità nelle attività di sensibilizzazione, test e sorveglianza e la mancanza di informazioni pubblicate nella maggior parte dei Paesi membri dell’Unione europea e dello Spazio economico europeo.

 

Data di ultimo aggiornamento: 9 febbraio 2023

Revisione a cura di: Maria Elena Tosti - Seieva, ISS