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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Ultimi aggiornamenti

27/11/2025 - Epatiti in Italia: online i dati del primo semestre 2025

Dal 1 gennaio al 30 giugno 2025 al SEIEVA - il Sistema epidemiologico integrato delle epatiti virali acute coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) - sono stati segnalati complessivamente 247 casi di epatite A, 72 di epatite B, 25 di epatite C e 60 casi di epatite E. Lo riferisce il bollettino N. 17 di novembre 2025, che presenta un’analisi dei principali dati sui casi segnalati nel primo semestre del 2025. In questo numero viene presentato anche un focus sull’aumento di casi di epatite A (HAV) evidenziato, a partire dal 2023, a livello italiano e europeo. Da un’analisi delle segnalazioni pervenute al SEIEVA, infatti, si evidenzia come in Italia e in Europa nel secondo semestre 2024 e nel primo del 2025 ci sia stato un aumento dei casi di HAV legati a rapporti sessuali negli uomini che fanno sesso con uomini (men who have sex with men – MSM), ma anche una disproporzione di segnalazione di casi di HAV legata al consumo di frutti di bosco nel primo semestre 2025. Un incremento che impone una stretta sorveglianza dei casi a livello sia nazionale sia internazionale con la necessità di mettere in pratica tempestivamente le azioni di prevenzione atte a garantire il contenimento degli outbreak di epatite A. Per approfondire consulta il bollettino n. 17 - novembre 2025 - Aggiornamento 1° semestre 2025 (pdf 1 Mb) e la pagina dedicata ai dati SEIEVA.

 

31/7/2025 - Giornata mondiale contro le epatiti 2025

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) l'epatite virale cronica causa 1,3 milioni di decessi ogni anno, principalmente per cancro al fegato e cirrosi e le persone affette da epatite cronica da virus B (HBV) e C (HCV) nel mondo erano 304 milioni, nel 2022. In Italia, gli ultimi dati SEIEVA (Sistema Epidemiologico Integrato delle Epatiti Virali Acute coordinato dall’ISS) sottolineano che negli ultimi anni si è registrata una costante diminuzione dell'incidenza dell'epatite B e C. Nonostante questo dato positivo, continuano ad essere riportati nuovi casi che sono difficili da spiegare sulla base dei fattori di rischio più comunemente riconosciuti per la trasmissione per l’epatite B o C. L'identificazione di specifiche popolazioni a rischio rimane quindi una priorità per interventi mirati di prevenzione, screening e trattamento. In occasione del World Hepatitis Day 2025 che si è celebrato il 28 luglio scorso, l’OMS lancia il tema “Hepatitis: Let’s Break It Down” (Epatite: analizziamola) e diffonde il messaggio “Agire ora per porre fine all'epatite come problema di salute pubblica entro il 2030”. In questa ottica l’impegno dell’ISS è molteplice grazie ad azioni finalizzate al raggiungimento degli obiettivi posti dall’OMS di prevenzione e controllo e attraverso l’attività di strutture dell’ISS collegate con il territorio. Per approfondire consulta il Primo Piano e la pagina dell’OMS dedicata al World Hepatitis Day 2025.

 

27/3/2025 - Epatiti virali: i dati al 31 dicembre 2024

Sono online i dati sulle epatiti virali acute, completi e definitivi, fino al 31 dicembre 2024. Nel 2024 sono stati segnalati al SEIEVA, il Sistema Epidemiologico Integrato delle Epatiti Virali Acute coordinato dall’ISS, 443 casi di epatite A, 189 di epatite B, 60 di epatite C e 70 di epatite E. In questo numero del bollettino viene presentato l’andamento dell’incidenza dal 1985 delle epatiti virali A, B, e C (con descrizione dei casi notificati nel 2024) e un focus in cui vengono presentati i profili di rischio per epatite B e C identificati nel periodo 2004-2023 e valutate le segnalazioni in eccesso rispetto all’atteso, per i diversi profili di rischio per anno. Dai dati SEIEVA emerge infatti che per l’epatite B sono stati identificati 9 profili di rischio e i più rappresentati sono stati quelli composti prevalentemente da maschi italiani, senza fattori di rischio segnalati, con comportamenti sessuali a rischio eterosessuali o omo/bisessuali. Riguardo i casi di infezione da epatite C, questi risultano suddivisi in 8 profili di rischio, il più frequente dei quali consisteva in femmine prevalentemente italiane senza fattori di rischio segnalati e giovani maschi italiani con una storia di uso di droghe. Per approfondire leggi la pagina dedicata.