Epidemiologia - dati SEIEVA
Dati epidemiologici al 31 dicembre 2022
I risultati del Sistema epidemiologico integrato delle epatiti virali
acute-SEIEVA, coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS), al fine di
descrivere l’epidemiologia dell’epatite acuta in Italia, vengono analizzati
e presentati due volte all’anno:
- a primavera sono presentati i dati completi e definitivi dell’anno
precedente comprensivi dei trend storici delle incidenze per tipo di
epatite dall’avvio della sorveglianza nel 1985 (i dati sono presentati
sia con il bollettino in versione pdf sia nella versione on line
interattiva)
- in autunno viene fornita un’analisi provvisoria dei principali dati
sui casi segnalati nel primo semestre dell’anno in corso (solo in
versione pdf).
Le serie storiche dell’andamento dell’incidenza dei casi segnalati di
epatite virale A, B e C dal 1985 (anno di avvio dalla sorveglianza SEIEVA)
vengono presentate annualmente sia in versione on line interattiva sia in versione
pdf (pdf 1,5 Mb) ed offrono una lettura della dinamica del fenomeno nel
lungo periodo. Inoltre, annualmente, vengono presentati i tassi di incidenza
per fascia di età dal 2009 e, per tutti i tipi di epatite, le
caratteristiche dei casi segnalati e i principali fattori di rischio.
Vaccino anti epatite B: a che punto siamo?
In Italia la vaccinazione è raccomandata e offerta gratuitamente a tutte
le persone appartenenti a gruppi a rischio e, in base alla legge 165/1991, a
tutte le coorti di nascita a partire dal 1980. Ciò nonostante, ogni anno il
SEIEVA riceve diverse notifiche di casi di epatite B diagnosticati in
persone non vaccinate appartenenti a gruppi target della vaccinazione. La
figura descrive il numero di casi di epatite B notificati a questi gruppi
target. L’andamento complessivo dei casi segnalati evidenzia nel corso degli
anni (2001-2022) una tendenza alla diminuzione. In particolare, a fronte dei
quasi 100 casi per anno notificati nei primi anni di osservazione, nel 2022
sono stati notificati 14 casi, con un aumento però rispetto agli anni 2020 e
2021, probabilmente attribuibile a una sottonotifica dovuta all’emergenza
pandemica. La categoria di soggetti a rischio per la quale continuano ad
essere notificati la maggior parte dei casi è quella dei conviventi di
portatori cronici di epatite B (linea verde). Questo dato fa sicuramente
riflettere ed evidenzia ancora una volta l’importanza di una corretta
comunicazione quale strumento fondamentale per continuare a diffondere la
consapevolezza sull’importanza del vaccino. È dovere degli operatori
sanitari fornire informazioni ai pazienti e ai loro conviventi sulla
malattia e sull’esistenza di un vaccino efficacie e sicuro. Riguardo
l'obbligo vaccinale, negli ultimi anni la copertura non è stata ottimale,
scendendo al disotto del valore soglia del 95% raccomandato dall’OMS (94%
nella coorte di nascita 2019) (fonte: Ministero della Salute). Anche se la
quota dei soggetti sfuggiti alla vaccinazione non è alta, ogni anno
continuano ad essere notificati casi ”prevenibili per legge” (6 nel 2022 -
linea azzurra). Per le altre categorie prese in considerazione (operatori
sanitari – linea rossa e tossicodipendenti seguiti dai Ser.D. – linea
viola), negli ultimi 4 anni non si sono registrate più di 1-2 segnalazioni
per categoria per anno, indice del fatto che sia in ambito sanitario, sia
nei servizi per il trattamento delle dipendenze, la prevenzione sta
funzionando anche se non si è raggiunto ancora l’obiettivo ”zero casi”
nell’ambito di queste infezioni prevenibili.
Epatite A
- Nel corso del 2022 sono stati notificati al SEIEVA 140 casi di epatite A, soprattutto da parte di Regioni del Centro-Nord, quali Lombardia, Toscana, Lazio, Veneto ed Emilia-Romagna. Si registra un lieve incremento dell’incidenza (0,28/100.000) rispetto a 0,25/100.000 dell’anno precedente e 0,19/100.000 del 2020, incremento attribuibile soprattutto all’aumento dei casi nei bambini (incidenza 0-14 anni: 0,55/100.000). In generale si conferma comunque il trend in diminuzione degli ultimi anni dopo l’epidemia del 2017-2018, come illustrato nel grafico che riporta l’andamento dell’incidenza di Epatite A in Italia negli ultimi 14 anni.
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Nel 2022, le fascia di età più rappresentate tra i casi sono state
quelle dei bambini (0-14 anni) e delle persone più anziane (≥65 anni)
con 37 casi notificati in entrambi i gruppi. Riguardo alla distribuzione
per genere, si registra un maggior numero di casi tra gli uomini.
- Come emerge dal grafico che riporta l’andamento temporale dei fattori di rischio, negli ultimi anni l’epatite A torna nel complesso ad essere prevalentemente un’infezione a trasmissione alimentare con il 36,8% dei casi che riporta consumo di molluschi crudi o poco cotti (e il 23,5% di frutti di bosco surgelati). Negli uomini sessualmente attivi, invece, il 42,9% dei casi ha riportato di aver avuto rapporti sessuali con uomini (MSM,
Men who have Sex with Men), percentuale che non si registrava
dagli anni dell’epidemia correlata a questo fattore di rischio
(2016-2017).
- Dal punto di vista clinico, nel 2022 è stato segnalato 1 decesso in una donna di 94 anni, attribuibile ad una ascite di “natura da determinare”; non sono stati notificati altri casi di epatite fulminante, necessità di trapianto o encefalopatia.
Vaccino anti epatite A
- L’analisi dei fattori di rischio permette di rilevare i casi evitabili. In particolare, nel 2022, 30 casi (21,4%) sono insorti in soggetti per i quali la vaccinazione è fortemente raccomandata: viaggiatori verso aree endemiche (29) e contatti con casi itterici (2). Cinque casi notificati in MSM potevano essere prevenuti, dopo le campagne informative e vaccinali condotte a seguito della larga epidemia del 2016-2017.
Epatite B
- Nel corso del 2022 sono stati segnalati 109 casi di Epatite B acuta, soprattutto da parte di Regioni del Centro-Nord, quali Lombardia, Toscana e Lazio. L’incidenza (0,22/100.00) è in linea con quella registrata negli anni precedenti (0,18/100.000 nel 2021 e 0,21/100.000 nel 2020).
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I soggetti più colpiti restano quelli di età compresa fra i 35 e i 54 anni, fascia di età in cui l’incidenza di malattia nel 2022 raggiunge un valore di 0,34 per 100.000, e i soggetti con età ≥55 anni. Come negli anni passati, si osserva una maggior percentuale di casi in soggetti di sesso maschile (72,5%).
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Per quanto riguarda i fattori di rischio di malattia, si conferma l’andamento degli ultimi anni: l’esposizione più frequentemente riportata è quella a trattamenti estetici quali manicure, pedicure, piercing e tatuaggi (40% dei casi, in crescita rispetto agli anni precedenti), seguita dai comportamenti sessuali promiscui (26,0%), in crescita già dal 2021 dopo la lieve flessione probabilmente legata all’impatto delle restrizioni messe in atto per contenere la pandemia di SARS-CoV-2.
Il rischio di trasmissione nosocomiale
(ospedalizzazione, intervento chirurgico, emodialisi
o trasfusione di sangue) è riportato dal 18,9% dei
casi, trend in aumento anche in questo caso.
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Per quanto riguarda l’aspetto clinico, nel
corso del 2022 sono stati segnalati 3 decessi e 1 epatite fulminante che ha richiesto il ricorso al trapianto. Uno dei tre soggetti deceduti era un uomo di 55 anni in
terapia immunosoppressiva per trapianto
di rene, gli altri 2 soggetti erano un uomo
di 47 anni e una donna di 91.
Vaccino anti epatite B
- Sono stati segnalati quattro casi in soggetti vaccinati (3) o con ciclo vaccinale incompleto (1). Del totale dei casi del 2022, 14 rientravano nelle categorie per le quali la vaccinazione è fortemente raccomandata: 2 operatori sanitari, 7 conviventi di portatori cronici (4 erano consapevoli dell’infezione del convivente), 1 tossicodipendente (non seguito presso un Ser.D. - Servizio per le dipendenze) e 4 MSM.
Epatite C
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Nel corso del 2022 sono stati notificati al
SEIEVA 55 nuovi casi di epatite C acuta, rispetto ai
24 dell’anno precedente, con un’incidenza di 0,11
casi per 100.000 abitanti. Come illustrato nel
grafico che descrive l’andamento temporale
dell’incidenza in Italia dal 2009 ad oggi,
l’incidenza è tornata ai livelli osservati nel 2017,
dopo circa un decennio in cui si era osservato un
trend in diminuzione. Il maggior numero di casi è
stato segnalato dalla Regione Lazio (41,8% dei
casi), seguita dalla Lombardia e dal Veneto.
- Come negli anni passati, si osserva una maggiore prevalenza di casi tra gli uomini (58%). Il 92,7% dei casi (51/55) ha una età superiore ai 34 anni e 16 casi hanno una età ≥65 anni.
- L’esposizione nosocomiale si dimostra sempre il principale fattore di rischio (54,0% dei casi), come negli ultimi venti anni, con un trend in ulteriore crescita. Dopo un calo osservato nel 2021, si nota dal grafico un netto aumento dei casi che riferiscono il ricorso a trattamenti estetici (come manicure, piercing e tatuaggi), fattore di rischio ora secondo per importanza, dopo l’esposizione nosocomiale (38,8% dei casi). L’esposizione sessuale, intesa come partner sessuali multipli o mancato uso del profilattico in corso di rapporti occasionali, ha avuto negli ultimi anni un andamento altalenante con un calo osservato nel periodo pandemico probabilmente legato alle misure di contenimento messe in atto per contrastare la pandemia di SARS-CoV-2. Nel 2022, solo stati registrati 3 casi in soggetti conviventi con portatori cronici di epatite C. Per quanto riguarda l’aspetto clinico, nel corso del 2022 è stato registrato un decesso per “shock settico” in un uomo di 53 anni. Per una donna di 52 anni è invece stato necessario un trapianto di fegato.
- Per quanto riguarda l’aspetto clinico, nel
corso del 2022 è stato registrato un decesso per “shock settico” in un uomo di
53 anni. Per una donna di 52 anni è invece
stato necessario un trapianto di fegato.
Epatite E
- Nel corso del 2022 sono stati segnalati 44 casi di epatite E, diagnosti-cati per la maggior parte in Regioni del Centro-Nord (Emilia Roma-gna, Umbria, Abruzzo e Lombardia). Cinque casi avevano effettuato un viaggio in area endemica, mentre gli altri 39 (88,6%) sono casi au-toctoni.
- Il 79,5% dei casi si è verificato in soggetti di età superiore ai 35 anni, il 20,4% in ultrasessantacinquenni. Come negli anni passati, si osserva una maggiore prevalenza di casi tra gli uomini (70,5%).
- Riguardo ai fattori di rischio, sono più frequentemente riportati il consumo di carne di maiale cruda o poco cotta (25,9% dei casi) e di carne di cinghiale cruda o poco cotta (11,5%).
I casi associati a viaggi in area endemica avevano soggiornato in Cina e Pakistan (2 casi per ciascuna delle destinazioni) e Giordania (1 caso).
- Dal punto di vista clinico, 2 casi notificati nel 2022 hanno dovuto far ricorso ad un trapianto, entrambi i casi sono autoctoni.
Altre segnalazioni
- 57 casi di epatite pediatrica NDD (di natura da determinare)
- 7 casi di sospetta epatite pediatrica NDD (per i quali alcuni
risultati di marker dell’epatite risultano mancanti)
- 1 caso di epatite Delta (superinfezione) in un uomo di 83 anni,
senza fattori di rischio riportati
- 9 casi di epatite acuta negativa alla ricerca dei virus maggiori
dell’epatite (A, B, C e E)
- 4 casi di epatite acuta negativa alla ricerca dei virus A,
B, e C, per i quali non è stata eseguita la ricerca delle IgM
anti-HEV (epatite E), come
raccomandato dall’EASL, European Association for the Study of
Liver
- 29 segnalazioni non classificabili a causa della mancanza di
informazioni complete sui test sierologici. Nove di questi
riportavano somministrazione di farmaci
Nota: 18 casi tra i
casi sopraelencati erano portatori cronici di HBsAg e non testati
per IgM anti-HDV.
- La partecipazione al SEIEVA è volontaria. Attualmente aderiscono interamente al SEIEVA 14 Regioni e le 2 Province Autonome, mentre 5 Regioni solo parzialmente, la copertura complessiva di circa l’84% della popolazione italiana.
- Le Asl/Regioni che attualmente non partecipano al SEIEVA possono aderire contattando il gruppo di coordinamento presso l’ISS.
La banca dati SEIEVA può essere utilizzata all’occorrenza da chiunque dei referenti locali voglia usufruirne per scopi di ricerca e di sanità pubblica. Il gruppo di coordinamento è aperto a considerare tutte le proposte di studio o di progetto, incentrate sulla sorveglianza.
L’elaborazione dei dati e la realizzazione del presente rapporto sono a cura di: Maria Elena Tosti, Luigina Ferrigno, Annamaria Mele, Valeria Alfonsi, Giuseppina Iantosca, Simonetta Crateri, Franca D’Angelo, Silvia Andreozzi e grazie al prezioso contributo dei referenti presso le Regioni e Asl.