Iniziative e progetti
In Italia
Seieva (Sistema epidemiologico integrato dell’epatite virale acuta)
Il Seieva nasce nel 1984 a cura del reparto di Epidemiologia clinica e linee guida del Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute (Cnesps) dell’Istituto superiore di sanità, come strumento per la sorveglianza e la prevenzione delle epatiti virali acute (Eva) in Italia. Lo scopo principale è quello di promuovere a livello locale e nazionale l’indagine e il controllo delle Eva. Attraverso l’integrazione di questionari epidemiologici con i risultati di laboratorio, i dati Seieva consentono la valutazione dell’incidenza, nonché la comprensione e la stima del contributo relativo dei diversi fattori di rischio. Ciò permette inoltre la definizione di misure preventive alle quali dare priorità, il monitoraggio degli effetti dei diversi programmi di prevenzione e, attraverso l’aggregazione dei dati, una migliore conoscenza dell’epidemiologia dell’epatite a livello nazionale. Leggi la pagina dedicata e visita il sito del Seieva. Leggi anche il resoconto del convegno “Hot Topics on Acute Viral Hepatitis” (22-23 giugno 2006) organizzato in coincidenza con il ventennale del Seieva.
La Piattaforma Italiana per lo studio delle Terapie delle Epatiti viRali (Piter)
La Piattaforma Italiana per lo studio delle Terapie delle Epatiti viRali (Piter), progettata e coordinata dall’Istituto superiore di sanità (Iss), in collaborazione con l’Associazione italiana per lo studio del fegato (Aisf) e la Società italiana delle malattie infettive e tropicali (Simit) ha promosso “Piter-Hcv”, uno studio multicentrico dove convergono i dati dei pazienti in cura presso centri epatologici, di malattie infettive e di medicina interna di tutt’Italia. Lo scopo di Piter è di creare un campione rappresentativo dei pazienti in cura in Italia. È il primo grande studio italiano di coorte longitudinale sull’epatite C in grado di raccogliere dati prospettici - clinici, laboratoristici e di esiti su un numero molto significativo di pazienti con infezione cronica da Hcv. Lo studio coinvolge circa 100 centri clinici italiani, con più di 10mila pazienti monitorati. La sua valenza è quindi nei grandi numeri e nella rappresentatività territoriale nazionale. La grande mole di dati raccolti consente, infatti, di definire il quadro epidemiologico-clinico dell’Hcv nel nostro Paese e, quindi, i bisogni di cura effettivi della popolazione. Leggi la pagina dedicata.
Sorveglianza dell’epatite E in Italia: malattia emergente nei Paesi industrializzati
Progetto di sorveglianza integrata epidemiologica, virologia e ambientale coordinato dal Seieva dell’Iss e finanziato dal Centro nazionale di prevenzione e controllo delle malattie (Ccm) del ministero della Salute, nell’ambito del Programma Ccm 2011. L’epatite E, nota per essere in molti Paesi in via di sviluppo un’infezione endemica a trasmissione feco-orale, si presenta oggi nei Paesi industrializzati come una malattia emergente. In questi Stati, infatti, pur se la maggior parte dei casi continua a riguardare persone di ritorno da viaggi in aree endemiche, si registra un aumento del numero di casi autoctoni segnalati. Lo studio “Sorveglianza dell’epatite E in Italia: malattia emergente nei Paesi industrializzati” vede la collaborazione del Dipartimento di Sanità pubblica-Microbiologia-Virologia dell’Università degli Studi di Milano, del Dipartimento di Malattie infettive, parassitarie ed immunomediate (Mipi) dell’Iss e del Reparto di Microbiologia e virologia ambientale e wellness dell’Iss. Leggi la pagina dedicata.