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HBSC 2022: i risultati dell’indagine in Umbria

Lo studio HBSC (Health Behaviour in School-aged Children - Comportamenti collegati alla salute in ragazzi di età scolare) studia in profondità lo stato di salute degli adolescenti di 11, 13, 15 e dal 2022 anche di 17 anni al fine di offrire una fonte attendibile a cui attingere per formulare adeguate politiche salutari in queste fasce di età. HBSC, svolto su scala nazionale con una cadenza quadriennale, è uno studio multicentrico internazionale realizzato con la collaborazione dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) in ben 51 nazioni. L'Italia ne fa parte dal 2002 e ad oggi ha stilato sei raccolte dati.

 

In particolare in Umbria nell'ultima indagine sono state campionate 120 classi per la scuola secondaria di I grado e 137 classi per la scuola secondaria di II grado, per un totale di 257 classi. Rispetto al contesto familiare il 13% dei ragazzi riferisce di vivere o solo con la madre o solo con il padre. Si osserva quindi un lieve aumento rispetto al 2018 di ragazzi che vivono con entrambi i genitori. Diminuiscono leggermente anche le famiglie con status socio-economico alto.

 

Nei giorni di scuola gli 11-15enni mostrano buone percentuali di adesione alla prima colazione; questa abitudine diminuisce con l’aumentare dell’età. Il 37,7% dichiara di consumare frutta almeno una volta al giorno. Questo consumo diminuisce con l’aumentare dell’età; il 32,9% circa dichiara inoltre di consumare verdura almeno una volta al giorno. Circa la metà degli 11-15enni consuma legumi almeno due volte a settimana. Il 20% degli adolescenti afferma di essere in eccesso ponderale (sovrappeso/obesi); al contrario i ragazzi sottopeso ammontano al 2,6%.

 

Per quanto riguarda l'attività fisica tra gli adolescenti meno di 1 su 10 svolge almeno un'ora al giorno di attività motoria moderata-intensa. Questa sana abitudine diminuisce con l'aumentare dell’età. Sono i maschi ad avere frequenze maggiori di attività fisica rispetto alle femmine. I dati relativi all’attività fisica intensa mostrano che oltre la metà degli adolescenti la svolge almeno 3 volte a settimana.

 

Con l’aumentare dell’età i ragazzi passano più tempo guardando la TV e utilizzando device elettronici/videogiochi.

 

Passando poi ad analizzare l'ambiente scolastico il paragone con la rilevazione precedente (2018) mostra un peggioramento di tutti gli indicatori indagati: diminuisce l’interesse percepito nei confronti di se stessi da parte di insegnanti e compagni (da 53,4% a 51,9%), diminuisce la quota di ragazzi che non ha mai subito atti di bullismo (da 87% a 86%) e soprattutto di cyberbullismo (da 89,7% a 86,2%), come pure l’interesse per la scuola (da 65,4% a 60,4%). Si riscontra dunque un complessivo peggioramento.

 

Osservando invece i risultati relativi alle dipendenze e all'assunzione di sostanze nocive emerge che: circa 1/3 ha fumato almeno 1 giorno negli ultimi 30 giorni, oltre la metà dei 15enni dichiara di aver consumato bevande alcoliche negli ultimi 30 giorni, circa 1 su 5 si è ubriacato almeno 2 volte nella vita e circa 2/5 riferiscono almeno 1 episodio di binge drinking negli ultimi 12 mesi. Anche l’uso di cannabis e il gioco di azzardo, sebbene in calo rispetto al 2018, continuano ad essere fenomeni da vigilare.

 

Il confronto relativo alla soddisfazione di vita deve necessariamente tenere conto della pandemia da COVID19. Il paragone con il 2018 rivela pure in questa fascia di età una riduzione complessiva del livello di soddisfazione. Sono le ragazze a mostrare una peggior salute percepita, anche psicologica, e un maggior consumo di farmaci. Sul piano poi dei social media oltre i tre quarti degli studenti intervistati dichiara di avere contatti online con gli amici stretti più volte durante la giornata, con percentuali alte tra ragazze e ragazzi di 15 anni. L’uso problematico dei social media è più diffuso tra le ragazze in tutte le fasce d’età. La differenza è pronunciata tra i 13enni e i 15enni, in cui la prevalenza di uso problematico tra le ragazze supera quella dei ragazzi di quasi 7 punti percentuali.

 

La rivelazione del 2022 è la prima fatta in periodo post-pandemico. In questo contesto circa la metà dei ragazzi riferisce di essere risultata positiva a un test per COVID-19. Va sottolineato che oltre i 3/4 dichiarano la positività di un familiare e circa 1/8 che un familiare è stato ospedalizzato a causa dell’infezione. Emerge un innegabile impatto delle misure restrittive nella quotidianità dei ragazzi intervistati con effetti nocivi sulla salute mentale, ma vi sono anche elementi positivi che mettono in luce la capacità di ripresa della popolazione anche in questa fascia di età in apparenza più fragile. Uno sguardo particolare viene dato infine ai 17enni. La maggior parte dei ragazzi, a prescindere dal genere, non ha subito episodi di bullismo o di cyberbullismo. Un’elevata percentuale dei 17enni dichiara inoltre di non essere mai stata coinvolta in colluttazioni violente. A circa la metà dei 17enni la scuola piace abbastanza o molto mentre 2 su 3 riferiscono che la scuola provoca loro stress. Per il resto i dati sono in linea con le altre fasce d'età prese in esame.

 

Risorse utili

 

Data di creazione della pagina: 19 ottobre 2023

Revisione a cura di: Silvia Andreozzi, Paola Nardone, Silvia Ciardullo – Centro nazionale per la prevenzione delle malattie e la promozione della salute (CNAPPS), ISS