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Istituto Superiore di Sanità
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Malattie infettive in Europa: il rapporto epidemiologico dell’Ecdc 2009



L’edizione 2009 del Rapporto epidemiologico annuale sulle malattie infettive pubblicata dall’Ecdc presenta i dati del 2007 di sorveglianza delle malattie infettive in Europa e fornisce una descrizione delle principali minacce per la salute pubblica monitorate nel 2008. Il documento mostra che dal 2005 a oggi l’impatto delle malattie infettive sulla salute degli europei è sostanzialmente invariato. Il rapporto si concentra inoltre sulla prevenzione mediante vaccino e sui relativi programmi di immunizzazione dei Paesi appartenenti all’Ue e all’Eea (Spazio economico europeo).

 

Tra le principali problematiche legate alle malattie infettive all’interno dell’Ue e dell’Eea il rapporto individua in particolare:

Il terzo capitolo del rapporto presenta i dati epidemiologici relativi alle principali malattie infettive registrati nel 2007 nei 27 Paesi dell’Ue e nei 3 Paesi Eea/Efta (Islanda, Liechtenstein e Norvegia). A questo proposito è importante sottolineare che, dal momento che i sistemi di sorveglianza dei diversi Paesi possono essere molto diversi tra loro, i dati registrati nei vari Stati sono difficilmente confrontabili tra loro.

 

Resistenza agli antimicrobici e infezioni associate alla assistenza sanitaria

Nel 2007 lo Staphylococcus aureus meticillino-resistente (Mrsa) è ancora un problema significativo in tutta Europa, malgrado alcuni Paesi abbiano evidenziato una stabilizzazione o un decremento delle infezioni.

 

Più eterogenea è risultata la distribuzione dello Streptococcus pneumoniae, sensibilmente più diffuso nei Paesi dell’Europa meridionale rispetto a quelli dell’Europa settentrionale.

 

Con la diffusione del complesso clonale 17 anche l’Enterococcus faecium vancomicino-resistente continua a essere presente negli ospedali di vari Paesi.

 

Secondo i dati del 2007, significativo è stato l’aumento delle infezioni da Escherichia coli resitente ai fluoroquinoloni, alle aminopenicilline, agli aminoglicosidi e alle cefalosporine di terza generazione. Si tratta di una segnalazione importante che mette in evidenza la tendenza a sviluppare multifarmacoresistenza da parte dei batteri Gram negativi.

 

Malattie prevenibili con vaccino

Nel 2007 il tasso di notifica di malattia invasiva da Haemophilius influenzae è rimasta stabile e ben al di sotto di 1 caso ogni 100 mila. Il vaccino Hib ha continuato ad avere un impatto significativo in tutti i Paesi in cui è stato introdotto.

 

Il tasso di notifica dei casi di malattia invasiva da meningococco nel 2007 è stato, come nel 2006, di 1 ogni 100 mila e i sierogruppi più diffusi sono risultati essere il B (77%) e il C (16%) contro il quale è disponibile un vaccino.

 

In Austria e in Slovenia rispetto agli anni precedenti è stato registrato nel 2007 un aumento significativo dei casi da malattia invasiva da pneumococco (Ipd), ma probabilmente il fenomeno è riconducibile a un potenziamento dei sistemi di sorveglianza. Anche in questo caso l’eterogeneità dei sistemi di sorveglianza negli Stati membri, rende difficile un confronto. Anche l’uso del vaccino coniugato 7valente, sul mercato europeo già dal 2001, varia largamente tra i vari Stati.

 

Il morbillo rimane una delle priorità dei Paesi Eu ed Eea/Efta (2795 casi nel 2007, con un decesso e due encefaliti registrate), malgrado un numero minore di infezioni registrate nel 2007 rispetto agli anni precedenti.

 

Decisamente in diminuzione la parotite, che rimane però una delle malattie prevenibili con vaccino più diffuse in tutta Europa. I dati sulla rosolia non mostrano cambiamenti significativi.

 

Le infezioni del tratto respiratorio

La stagione 2007/2008 in Europa è stata caratterizzata da un picco d’influenza A (H1N1), seguita da influenza B. Da segnalare è la comparsa del ceppo virale A(H1N1-H247Y) resistente all’oseltamivir.

 

Come nel 2006, anche nel 2007 sono state registrate diverse epidemie di influenza aviaria altamente patogenica, ma diffuse unicamente tra i volatili e in particolare tra il pollame. Una forma a bassa patogenicità di influenza aviaria associata a sindrome influenzale da A(H7N2) è stata registrata nel Regno Unito con alcuni casi di sindrome influenzale e congiuntiviti nell’uomo.

 

Stabile a 1,1 su 100 mila, il tasso di notifica dei casi di legionellosi.

 

Complessivamente nel 2007 sono stati 41.205 i casi di tubercolosi registrati nei Paesi Eu ed Eea/efta (8,2 su 100 mila). Il trend è risultato in diminuzione in 25 Paesi a partire dal 2003. Il 20% dei casi è stato registrato in stranieri provenienti soprattutto da Asia e Africa e la tubercolosi multi-farmaco-resistente è stata osservata soprattutto nei Paesi Baltici.

 

Infezioni sessualmente trasmissibili

Le infezioni da Hiv non mostrano alcun segno di diminuzione ma, fatta eccezione di alcuni Paesi dell’Europa centrale e orientale, è in decremento il numero di casi di Aids.

 

Le infezioni da Chlamydia trachomatis continuano a essere le infezioni sessualmente trasmissibili più diffuse e 22 Paesi hanno riportato più di 250 mila casi di questa infezione (122,6 su 100 mila). Probabilmente a causa dell’introduzione di un nuovo sistema di screening, la Svezia ha registrato un incremento del 45% di C. trachomatis.

 

Anche se la maggior parte dei Paesi europei è provvisto di sistemi di sorveglianza per l’epatite B e C, le differenze che contraddistinguono i vari sistemi rendono impossibile qualunque confronto tra i diversi Stati.

 

Altre segnalazioni

Tra le malattie legate agli alimenti e all’acqua sono segnalate in particolare la campylobatteriosi, con un aumento del 15% dal 2006 al 2007 e la salmonellosi, ancora diffusa, ma in continua diminuzione dal 2004 al 2007. I casi di epatite A confermati nei Paesi Eea/ Efta sono stati complessivamente 13.952, con una distribuzione eterogenea nelle diverse regioni. Un’epidemia di epatite A è stata registrata in Lettonia a partire da novembre 2007.

 

Per quanto riguarda le infezioni legate all’ambiente e alla diffusione di vettori, il rapporto segnala la conferma di 217 casi di Chikungunya in Italia e 637 casi di febbre Q in 22 Paesi, in particolare in Olanda e in Slovenia. Quaranta casi confermati di febbre emorragica virale (principalmente da Hantavirus, sono stati riportati da 7 nazioni.

 

Le minacce alla saluta pubblica

A partire dall’inizio delle attività di sorveglianza, luglio 2005, fino alla fine del 2008, l’Ecdc ha monitorato complessivamente 696 minacce per la salute. Nel 2008 l’Ecdc ha condotto il monitoraggio di 250 infezioni di interesse per la salute pubblica, di cui 227 sono state monitorate a partire dal 2008, 14 sono state portate avanti dal 2007 e 9 rappresentano minacce periodiche (influenza aviaria, Chikungunya, poliomelite, febbre dengue, colera, morbillo, nuova variante malattia di Creutzfeldt-Jakob, e tubercolosi a resistenza estesa ai farmaci.

 

Conclusioni

Sulla base delle informazioni raccolte, si può concludere che le priorità sanitarie all’interno dei Paesi Eu e Eea/Efta sono sostanzialmente invariate. Tuttavia è importante sottolineare il problema della resistenza antimicrobica e aumentare il livello di attenzione rispetto a problemi come le infezioni associate alla assistenza sanitaria, la prevenzione mediante vaccino (si pensi che il 90% dei casi di meningite ha colpito persone non vaccinate), la tubercolosi e in particolare l’associazione Tb-Hiv, il monitoraggio dell’epatite B e C e le infezioni legate all’alimentazione.

 

Risorse utili

 

Data di creazione della pagina: 22 ottobre 2009