Vaccinazione contro l’influenza: fortemente necessaria per molti, utile per tutti
Gianni
Gallo, Regione Veneto
Nessuno discute della
grande utilità delle vaccinazioni, parliamo infatti di interventi molto
importanti in grado di proteggere le persone da malattie molto gravi o
molto frequenti.
In particolare, la
vaccinazione contro l’influenza consente di affrontare una
malattia che può determinare gravi complicanze e frequenti decessi. Per
questo motivo la vaccinazione viene attivamente offerta a tutte le
persone che appartengono a gruppi a rischio di avere una influenza
in forma grave.
In questi ultimi anni
si è aperta una discussione che riguarda la opportunità di
estendere la vaccinazione anche alle persone non a rischio, in
particolare ai bambini in buona salute.
Si tratta di interventi
apparentemente simili. In realtà, vaccinare le persone a rischio e
vaccinare le persone sane sono cose completamente diverse.
Vaccinazione delle persone a rischio
La vaccinazione contro
l’influenza è necessaria per proteggere le persone ad alto rischio dalle
complicanze della malattia che si accompagnano ad un aumento del numero
di ricoveri e delle morti. Quindi, si ritiene necessario vaccinare
gli anziani ma anche tutte le persone, compresi i bambini, che hanno
patologie che li espongono al rischio di complicanze dell’influenza.
In Italia, vengono
vaccinati contro l’influenza solo il 50% degli anziani e meno del 10 –
20% delle persone che appartengono agli altri gruppi ad alto rischio,
compresi i bambini con patologie. Oggi l’obiettivo del nostro Paese è
migliorare sensibilmente l’inadeguata vaccinazione dei gruppi a rischio
di complicanze anche in età pediatrica: per esempio dovrebbero essere
vaccinati contro l’influenza tutti i bambini affetti da asma bronchiale.
La vaccinazione di
queste persone permette un elevato vantaggio di salute sia personale che
complessivo perché riduce del 70 – 80% l’elevato numero di morti e
l’alta frequenza di complicanze e ricoveri.
Per questi motivi sia
il mondo scientifico che l’opinione pubblica sono fortemente convinti
della necessità di questa vaccinazione.
Vaccinazione
delle persone sane
La vaccinazione è,
ovviamente, utile per tutte le altre persone, compresi i bambini, anche
se non hanno un rischio di incorrere nelle complicanze importanti di
questa malattia.
In questo caso però
l’obiettivo della vaccinazione è significativamente diverso: non è,
infatti, la prevenzione delle complicanze e delle morti, ma la
sola prevenzione della malattia clinica e dei disagi che questa può
comportare.
L’influenza determina
infatti alcuni giorni di febbre e la conseguente interruzione delle
attività quotidiane (andare a scuola, al lavoro, ecc. ). I dati
dei sistemi di sorveglianza che si avvalgono della segnalazione dei
pediatri evidenziano che circa il 30 – 40% dei bambini, in un
anno, ha l’influenza.
Anche in questo caso
l’efficacia della vaccinazione è molto alta 70 – 90%, ma il bersaglio è
diverso: una malattia non grave e non molto frequente. In media si evita
una influenza ogni tre anni di vaccinazione del bambino. L’utilità della
vaccinazione in termini di salute è quindi molto più contenuta.
L’opinione che sia
necessario vaccinare le persone sane è discussa e non condivisa
dal mondo medico e non ha trovato finora molta adesione nell’opinione
pubblica.
Gruppi a rischio | Persone sane | |
---|---|---|
Indicazione |
Anziani e le persone a rischio |
Tutte le persone (*) |
Obiettivo |
Evitare le complicanze, i ricoveri e i decessi dovuti all’influenza |
Evitare l’influenza e i disagi che può provocare |
Efficacia |
70 – 80 % su complicanze e mortalità |
70 – 90 % sull’influenza (giovani e adulti) |
Vantaggio |
Elevato per il singolo e la comunità |
Modesto per il singolo |
Necessità |
Condivisa dalla comunità scientifica e dalla opinione pubblica |
Controversa |
(*) La vaccinazione è controindicata nelle persone che hanno ipersensibilità alle proteine dell'uovo o ad altri componenti del vaccino.
In linea generale vengono offerte attivamente le vaccinazioni che sono considerate necessarie mentre è lasciata alla responsabilità delle singole persone di scegliere quali vaccinazioni “solo utili” intendano eseguire.
In termini di Sanità Pubblica, questo significa che si ritiene necessario evitare il 70 – 80% dei decessi per influenza nei gruppi a rischio, mentre si ritiene non necessario evitare il disagio di una influenza ogni 3 anni a persone sane ancorché siano bambini (questi ultimi dovrebbero, inoltre, ricevere due dosi di vaccino).
Nel caso dei bambini, si lascia quindi al singolo genitore di valutare, con il consiglio del proprio pediatra, se il vantaggio di evitargli alcuni giorni di febbre controbilanci il piccolo fastidio di eseguire due dosi di vaccino al proprio figlio. In questo caso, il basso costo del vaccino, e la disponibilità del pediatra ad eseguirlo, non sarà certo di ostacolo alla consapevole convinzione personale del genitore.