Mortalità materna: l’importanza della sorveglianza
L’apparente emergenza caratterizzata dai decessi materno-infantili (5 donne in gravidanza e una bambina), registrati durante il periodo natalizio, non è ascrivibile a un problema di qualità assistenziale della rete italiana dei punti nascita ma solo a una concentrazione imprevedibile nel tempo delle morti che, come tutti gli eventi rari, possono talvolta aggregarsi in cluster. Il sistema di sorveglianza Istituto superiore di sanità (Iss)-Regioni sulla mortalità materna permette infatti di disporre di informazioni che consentono di dare una lettura appropriata di questo evento senza creare un allarme di sanità pubblica.
La sorveglianza ostetrica
In Europa la mortalità materna è diminuita drasticamente a partire dal 1930 fino agli anni Ottanta quando ha raggiunto valori stazionari. Tuttavia, benché la mortalità e la morbosità materna grave correlate a gravidanza, travaglio e parto siano eventi sempre più rari nei Paesi socialmente avanzati, non possono essere considerate come un problema del passato, continuando a rappresentare una priorità di salute pubblica. In Italia si stima un rapporto di mortalità materna pari al 10 decessi ogni 100.000 nati vivi che ci colloca in linea con le migliori performance a livello europeo. La mortalità materna evitabile è stimata pari al 50% nei Paesi socialmente avanzati e la prevenzione dei casi evitabili rappresenta l’obiettivo prioritario dei sistema di sorveglianza ostetrica.
Il ministero della Salute ha sostenuto con continuità, tramite finanziamenti Ccm, una serie di progetti multiregionali coordinati dall’Iss con l’obiettivo di raccogliere dati affidabili e di qualità sulla mortalità e sulla grave morbosità materna attraverso un sistema di sorveglianza che oggi coinvolge 8 Regioni (Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Campania, Puglia e Sicilia) che coprono il 73% dei nati del Paese. Il sistema di sorveglianza ostetrica Iss-Regioni, alla luce della conoscenza prodotta dall’analisi degli eventi segnalati, promuove azioni per la diffusione di pratiche cliniche di comprovata efficacia e appropriatezza a livello regionale e nazionale.
La sorveglianza si basa su una duplice modalità di rilevazione delle morti materne: retrospettiva, mediante record-linkage tra registri di mortalità e schede di dimissione ospedaliera, e prospettica, mediante segnalazione dei casi incidenti da parte dei presidi sanitari (sorveglianza attiva).
Ad oggi il sistema di sorveglianza Iss-Regioni ha prodotto diversi risultati:
- la rilevazione di una importante sottostima (60%) del rapporto di mortalità materna rispetto al dato Istat e la descrizione delle principali cause associate alla mortalità materna diretta e indiretta negli anni 2006-2010
- l’attivazione di una sorveglianza attiva della mortalità materna basata sull’istituzione di una rete di professionisti in 372 presidi sanitari pubblici e privati dotati di ostetricia, terapia intensiva, unità coronarica e stroke unit nelle 8 Regioni partecipanti. Ogni morte materna viene notificata e sottoposta ad Audit multi-professionale nel presidio dove è avvenuto il decesso e a Indagine confidenziale da parte di un comitato multi professionale nominato dalle Regioni. La valutazione dei casi viene poi trasmessa all’Iss dove si procede a ulteriori verifiche e analisi per restituire l’informazione ai professionisti. Dal primo febbraio 2013 al 31 gennaio 2015 sono stati segnalati 39 casi di morti materne
- il coordinamento di un progetto di ricerca sulla grave morbosità materna da emorragia del post partum fornirà i primi dati population-based nel 2016 che permetteranno ai professionisti sanitari di capire caratteristiche ed eventuali criticità organizzative e cliniche dei percorsi assistenziali
- l’offerta gratuita di corsi di formazione a distanza (Fad) sulla prevenzione e il trattamento delle principali cause di mortalità e grave morbosità materna ai medici e alle ostetriche del Paese
- la partecipazione dell’Italia, con il nome di Italian Obstetric Surveillance System (Itoss), all’International Network of Obstetric Survey System (Inoss) che conduce studi population-based su eventi morbosi gravi in gravidanza e durante il parto
- la partecipazione, in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna, a un progetto sul disagio psichico perinatale e sul sostegno alla maternità e paternità fragile finanziato dal ministero della Salute alla luce del dato prodotto dal sistema di sorveglianza che tra il 2006 e il 2012 ha riportato un 12% di decessi materni dovuti a suicidio sul totale delle morti segnalate
- la designazione in qualità di focal point su nomina dell’Organizzazione mondiale della sanità per la revisione delle stime di mortalità materna in Italia.
Le prospettive future comprendono l’estensione della sorveglianza della mortalità materna a tutte le Regioni e alla mortalità perinatale e la produzione di linee guida e raccomandazioni per la pratica clinica sotto l’egida del Sistema nazionale linee guida dell’Iss.
Risorse utili
- per ulteriori approfondimenti sulle attività della sorveglianza consulta il sito web Itoss sul portale dell’Iss
- il comunicato stampa sul sito del ministero della Salute: “Morti per parto, la task force deposita relazioni preliminari su ispezioni” (12 gennaio 2016).