Salute materna e neonatale: il primo rapporto congiunto ENAP-EPMM a cura dell’OMS
Ogni anno nel mondo muoiono 4,5 milioni di donne e neonati per cause che potrebbero essere prevenute e condizioni che potrebbero essere curate con un'assistenza sanitaria adeguata. Le morti materne sono pari a 0,29 milioni, i nati morti (di 28 o più settimane di gestazione) sono 1,9 milioni e i neonati morti (entro 28 giorni dalla nascita) corrispondono a 2,3 milioni. L’Africa Sub-Sahariana e l'Asia centrale e meridionale sono le Regioni con il più alto numero di decessi, sebbene in tutte le Regioni dell’OMS sia evidente un ritmo variabile nei progressi verso la realizzazione degli obiettivi globali del Piano d’azione “Every Newborn” fissati al 2030.
I dieci Paesi con l'onere più elevato (India, Nigeria, Pakistan, Repubblica Democratica del Congo, Etiopia, Bangladesh, Cina, Indonesia, Afghanistan, Tanzania) riportano il 60% della mortalità materno-neonatale complessiva (morti materne, nati morti e neonati morti) e il 51% dei nati vivi. Sono alcuni dei dati contenuti nel primo rapporto congiunto ENAP-EPMM “Improving maternal and newborn health and survival and reducing stillbirth” redatto dall'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) e pubblicato a maggio 2023. Il documento presenta le ultime stime sulla mortalità materno-neonatale a livello globale, i progressi dei Paesi verso il raggiungimento degli obiettivi previsti dal Piano d’azione Oms e Unicef “Every Newborn” (ENAP), dallo statement dell’OMS “Targets and strategies for ending preventable maternal mortality” (EPMM) e dai Sustainable Development Goals (SDG), e mette in evidenza le azioni prioritarie da compiere per evitare questi decessi.
I dati più recenti mostrano che i progressi globali nella riduzione della mortalità materna e neonatale sono rallentati nell'ultimo decennio. In particolare, i Paesi classificati come fragili o colpiti da conflitti continuano ad avere un onere significativo di mortalità materno-neonatale e, di questi, dieci (Afghanistan, Ciad, Repubblica Centrafricana, Repubblica Democratica del Congo, Myanmar, Somalia, Sud Sudan, Sudan, Siria, Yemen) contano 659 000 decessi annui fra morti materne, nati morti e neonati morti (il 14% del totale nel mondo). In questi Paesi, il tasso medio annuo di riduzione (ARR) della natimortalità e mortalità neonatale dovrà essere tra i più alti per raggiungere gli obiettivi globali ENAP e SDG entro il 2030.
Le sfide globali poste dalla pandemia di COVID-19, dai cambiamenti climatici, dai conflitti nonché l’aumento del costo della vita possono rallentare ulteriormente il raggiungimento degli obiettivi fissati da Oms e Unicef, richiedendo maggiori investimenti nella tutela della salute materna e neonatale da parte di tutti i Paesi.
Obiettivi globali del Piano d’azione “Every Newborn”
A metà del periodo di riferimento degli obiettivi posti dai Sustainable Development Goals (SDGs), il report evidenzia i progressi globali in materia di mortalità materna, mortalità neonatale e natimortalità, nonché gli sforzi compiuti dai Paesi per raggiungere gli obiettivi globali previsti dal Piano d’azione “Every Newborn” che prevedono:
- mortalità materna: entro il 2030, ridurre il rapporto di mortalità materna (MMR) a livello mondiale a meno di 70 decessi ogni 100.000 nati vivi (SDG 3.1)
- mortalità neonatale: entro il 2030, porre fine alle morti evitabili di neonate e neonati, bambine e bambini sotto i 5 anni, con l’impegno di tutti i Paesi a contenere il tasso di mortalità neonatale (NMR) entro 12 decessi ogni 1000 nati vivi e la mortalità dei bambini sotto i 5 anni entro 25 decessi ogni 1000 nati vivi (SDG 3.2)
- natimortalità: entro il 2030, ridurre il tasso di natimortalità (SBR) a 12 nati morti ogni 1000 nascite in tutti i Paesi, continuando ad agire per colmare le diseguaglianze (ENAP obiettivo 2).
Obiettivi di copertura ENAP-EPMM:
Obiettivo 1 (globale): garantire che il 90% delle donne in gravidanza effettui quattro o più visite prenatali (ANC4)
Obiettivo 2 (globale): garantire che il 90% delle nascite sia assistito da personale qualificato (SAB)
Obiettivo 3 (globale): garantire che l’80% delle donne che partoriscono riceva un’assistenza postnatale di routine precoce, cioè entro 2 giorni dalla nascita (PNC)
Obiettivo sub-nazionale: coprire l’80% dei distretti con almeno il 70% di ANC4, l'80% di SBA e il 60% di PNC.
A livello globale raggiungere questi obiettivi richiederà un tasso medio annuo di riduzione (ARR) della mortalità materna dell’11,6%, della natimortalità (SAB) del 5,2% e della mortalità neonatale (NMR) del 7,2%.
In generale, solo l’Europa, l’America del Nord, l’America Latina ei Caraibi raggiungono una copertura pari o superiore al 90% per quattro o più visite prenatali (ANC4), mentre l’Africa subsahariana e l’Asia centrale e meridionale rimangono molto al di sotto dell’obiettivo globale di copertura ENAP-EPMM (54% e 58% rispettivamente). Similmente, anche per l’assistenza alla nascita con personale qualificato (SAB), si prevede che l'Africa subsahariana e l’Oceania non raggiungeranno l’obiettivo globale del 90% nel 2025. L’America Latina e i Caraibi, invece, hanno realizzato l'obiettivo di copertura dell’80% di madri che ricevono un’assistenza postnatale di routine precoce (PNC), mentre l’Africa settentrionale e occidentale, l’Asia centrale e meridionale e l’Africa subsahariana sono al di sotto dell'obiettivo di copertura ENAP-EPMM che si prevede che non sarà realizzato entro il 2025.
Le disparità nei valori di copertura media degli indicatori ANC4, SBA e PNC sono evidenti quando si confrontano i Paesi che progrediscono rapidamente verso gli obiettivi fissati al 2025 con quelli che progrediscono lentamente (ANC4: 74% e 52% nel 2022 rispettivamente e un aumento previsto al 53% nel 2025 nei Paesi a progressione lenta; SBA: 95% e 70% nel 2022 rispettivamente e un aumento previsto al 75% nel 2025 nei Paesi a progressione lenta; PNC: nessuno dei due gruppi di Paesi ha realizzato l’obiettivo nel 2022 che si prevede non verrà realizzato neanche nel 2025).
Se gli obiettivi SDG, ENAP ed EPMM venissero realizzati, entro la fine di questo decennio si salverebbero almeno 7,8 milioni di vite (oltre 1 milione di donne,2,6 milioni di nati morti e 4,2 milioni di neonate e neonati). Sarà possibile raggiungere questi obiettivi solo garantendo a livello globale un'elevata copertura di cure salvavita combinate a qualità ed equità in un continuum assistenziale, da prima del concepimento fino al periodo postnatale.
Il report, oltre ai dati globali sugli obiettivi ENAP-EPMM, fornisce anche quelli nazionali e sub-nazionali che rivelano disparità inter e intra-nazionali, consentendo di individuare le aree con un basso livello di copertura sanitaria e identificare le popolazioni vulnerabili. La disponibilità di queste informazioni dovrebbe promuovere politiche sanitarie basate sull’evidenza volte a migliorare l’inappropriatezza dell’assistenza prenatale, al parto e dopo la nascita con l’obiettivo di migliorare gli esiti di salute per le madri e i neonati.
Questo obiettivo ambizioso richiede uno sforzo concertato di tutte le parti interessate, governi, organizzazioni sanitarie e comunità, al fine di implementare in modo efficace strategie e interventi a sostegno della salute materna e neonatale, ma anche di quella sessuale e riproduttiva, componenti ineludibili per garantire una copertura sanitaria universale.
I dati presentati in questo report suggeriscono diverse azioni prioritarie per accelerare i progressi dei Paesi verso il raggiungimento degli obiettivi globali e garantire a tutte le donne in gravidanza, madri e neonati un'assistenza sanitaria primaria di qualità e un accesso equo alle cure:
- l’impegno politico e la pianificazione e monitoraggio degli investimenti finanziari che devono andare di pari passo per realizzare gli obiettivi ENAP-EPMM e garantire la copertura sanitaria universale
- la pianificazione e l’implementazione locale degli interventi come elementi fondamentali per realizzare gli obiettivi globali, nazionali e sub-nazionali ENAP-EPMM e garantire un progresso equo che raggiunga tutte le donne e neonati, anche nei contesti fragili e umanitari dei singoli Paesi
- la sinergia, l’efficienza e l’integrazione dei sistemi sanitari per fornire un'assistenza di qualità alle donne e ai neonati, anche attraverso maggiori risorse in termini di personale sanitario qualificato, infrastrutture, farmaci e forniture essenziali
- la promozione della partecipazione attiva di donne, famiglie e comunità nella pianificazione e monitoraggio degli interventi a favore della salute materna e neonatale, e la promozione di sinergie con altre iniziative e programmi per la tutela della salute materno infantile
- il miglioramento dei sistemi di raccolta e analisi dei dati e la capacità di utilizzarli per identificare carenze di copertura e tradurli in azioni a sostegno dell’equità e qualità dell’assistenza sanitaria destinata alle donne e alle bambine e bambini, anche in contesti fragili e umanitari.
L’OMS, con questo primo report congiunto ENAP-EPMM, intende rivolgere a tutti i Paesi un appello urgente per allineare investimenti e azioni collettive con l’obiettivo comune di migliorare la salute e la sopravvivenza materna e neonatale e ridurre il numero dei natimorti a livello globale.
- il report completo “Improving maternal and newborn health and survival and reducing stillbirth”, sul sito dell’OMS
- leggi l’approfondimento “Kangaroo mother care: due nuovi documenti OMS” sul sito EpiCentro
- consulta le sezioni di EpiCentro dedicate alla sorveglianza ItOSS e alla sorveglianza 0-2 anni.