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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Archivio 2017



21/12/2017 - La nascita in Emilia-Romagna: on line i dati Cedap 2016

Si conferma, in Emilia-Romagna, la tendenza a una contrazione delle nascite (oltre 1000 nati in meno in Regione, rispetto al 2015, in calo del 18% in 7 anni) e il tasso di natalità è passato da 9,8 nati per 1000 abitanti (2009) a 7,8 (2016). La quota di madri con cittadinanza straniera è passata dal 21,8% del 2005 al 32,5% del 2016. L’età media delle madri al momento del parto è 32 anni (stabile dal 2014), con una discreta differenza tra italiane (media 33,1 anni) e straniere (media 29,7). Il 34,3% delle donne che partoriscono ha un’età ≥ a 35 anni. Le donne alla prima gravidanza rappresentano il 41,3% del totale. Le donne che nel 2016 sono ricorse a tecniche di procreazione medico assistita sono il 2,6% del totale, dato più che raddoppiato negli ultimi 10 anni (nel 2006 erano l’1%). Il tasso di parti pretermine è il 6,8%, quello di parti post-termine è l’1%. Il tasso di parti cesarei nel 2016 è del 26,1% (era 30,1% nel 2008), di cui circa la metà elettivi. Il tasso di neonati (vivi) di peso inferiore ai 2500 grammi è 7,1%, quello dei neonati di peso inferiore ai 1500 grammi è 1%. Sono alcuni dei dati presentati nel report annuale “La nascita in Emilia-Romagna - anno 2016” (pdf 2,2 Mb), 14mo rapporto sui dati regionali del Certificato di assistenza al parto (CedAP).

 

14/12/2017 - Gravidanza e parto in Toscana: i dati 2016

In Toscana, come in Italia, dal 2008 si assiste a una contrazione delle nascite: nel 2016 i nuovi nati sono stati 27.812, il 16% in meno rispetto al 2008 e in calo dell’1,1% rispetto al 2015. Inoltre, a fronte di una diminuzione della natalità, nel periodo 2015-2016 è stato osservato un aumento sia in termini di prevalenza che in valore assoluto dei nati pretermine (+11,6% rispetto al 2014), valori che nei 10 anni precedenti mostravano una sostanziale stabilità. Sono alcuni dei dati contenuti in “Gravidanza e parto in Toscana”, l'ultima pubblicazione della serie “In cifre” pubblicata dall'Agenzia regionale di sanità (Ars) della Toscana che racchiude i principali dati sulla salute materno-infantile della Regione, aggiornati al 2016. Per approfondire leggi il commento a cura di Monia Puglia (Ars Toscana).

 

7/12/2017 - Promozione della salute sessuale, relazionale e riproduttiva di adolescenti e giovani adulti: l’impegno dell’Emilia-Romagna

Con la Delibera regionale DGR n.1722/2017, pubblicata il 6 novembre scorso, l’Emilia-Romagna mira a fornire alle Aziende sanitarie locali alcune indicazioni operative dedicate alla promozione della salute sessuale, relazionale e riproduttiva di adolescenti e giovani adulti. L’idea di base è, infatti, quella di portare i cittadini a prendersi cura della propria salute fin dalla più giovane età, in spazi dedicati e con il supporto di persone adeguatamente formate. Leggi l’approfondimento a cura di Silvana Borsari, Elena Castelli e Bruna Borgini (Regione Emilia-Romagna).

 

2/11/2017 - L’abortività spontanea in Trentino. Anno 2016

Nel 2016, in Provincia di Trento sono stati registrati 356 casi di aborto spontaneo sulla base del flusso Istat D11 (-34,5% rispetto all’anno precedente). L’età media all’aborto è stata di 34,8 anni. Il 27,3% delle donne aveva già vissuto una precedente esperienza di aborto spontaneo, mentre il 7,4% in passato si era sottoposta ad almeno un’interruzione volontaria di gravidanza. Il 66% degli aborti si è verificato entro la decima settimana di gestazione completa e, per quanto riguarda il concepimento, su 356 casi il 3,7% è avvenuto in seguito a una tecnica di riproduzione medico assistita. Ben 546 casi sono stati gestiti in modo esclusivo presso le strutture di Pronto Soccorso della provincia di Trento, sfuggendo così alla rilevazione che, ad oggi, è circoscritta ai casi ospedalizzati. Per maggiori informazioni scarica il “Rapporto annuale sull’abortività spontanea. Anno 2016” (pdf 142 kb), pubblicato a settembre 2017.

 

2/11/2017 - Near miss ostetrici: parte la seconda raccolta dati

È partita, il 1 novembre, la seconda raccolta dati sui near miss ostetrici. L’indagine rientra nell’ambito del secondo progetto di ricerca – avviato a marzo 2017 - sui casi di morbosità materna grave (near miss) dovuti a sepsi, eclampsia, embolia di liquido amniotico ed emoperitoneo spontaneo. Il progetto, finanziato dal Ccm del ministero della Salute e coordinato dalla Regione Lombardia, fa parte delle attività del sistema di sorveglianza della mortalità materna Iss-Regioni Itoss (Italian Obstetric Surveillance System). Questa seconda raccolta dati, prospettica population-based, ha l’obiettivo di monitorare tutte le donne assistite in gravidanza e in puerperio dai presidi ospedalieri pubblici e privati dotati di unità di ostetricia presenti in Lombardia, Piemonte, Friuli Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Campania, Puglia e Sicilia. L’analisi delle informazioni permetterà di valutare l’appropriatezza delle cure offerte alle donne che affrontano queste emergenze ostetriche al fine di prevenire i casi di grave morbosità e morte materna evitabili. Consulta l’approfondimento dei ricercatori Iss.

 

19/10/2017 - Rapporto sulla natalità in Campania. Anno 2015

La Campania si conferma una delle Regioni più giovani d’Italia, caratterizzata da una prevalenza di donne in età fertile (45,8% della popolazione femminile) più alta rispetto a quella media italiana (42,2%) e da un indice di vecchiaia (113,4) minore di quello nazionale (157,7). Tuttavia la proporzione di donne in età fertile e il tasso di natalità (8,7‰) ancora maggiore di quello italiano (8 ‰) sono in continua diminuzione in tutte le Province e così il numero di nati in Regione da madri residenti continua a diminuire, passando dai 61.800 del 2007 ai 51.005 del 2015. Contestualmente, il tasso di fecondità totale, pari a 1,34 figli per donna, sebbene in lieve aumento, si conferma inferiore alla media nazionale italiana (1,35 figli per donna). Per maggiori informazioni scarica il documento “Rapporto sulla natalità in Campania 2015” (pdf 2 Mb).

 

21/9/2017 - Natalità nella PA di Trento: i dati 2016

Nel 2016, nella Provincia di Trento sono nati 4416 neonati (-4,8% rispetto al 2015). Il tasso di natalità provinciale (complessivo di nati da donne residenti, ma partorienti fuori Provincia) è pari a 8,6‰ abitanti, mentre il tasso di fecondità totale è di 1,5 figli per donna, valore più elevato d’Italia assieme all’Alto Adige. Sono alcune delle informazioni pubblicate nel rapporto annuale sulla natalità in Provincia di Trento, a cura del Servizio Epidemiologia clinica e valutativa dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari, di Trento, che presenta i dati 2016. Dal documento emerge che l’età media al parto delle donne è di 31,9 anni, per le italiane 32,6 anni, per le straniere 29,8 anni. Anche l’età media al primo figlio differisce significativamente: 31,1 anni per le italiane e 27,6 anni per le straniere. Tra le partorienti del 2016, il 3,1% ha fatto ricorso alla procreazione medicalmente assistita. Per maggiori informazioni scarica il documento completo “Rapporto annuale sulla natalità in provincia di Trento. Assistenza in gravidanza, al parto ed al neonato (Anno 2016)” (pdf 751 kb).

 

7/9/2017 - Fad: online un corso sui disordini ipertensivi in gravidanza

È online, sulla piattaforma Goal, la seconda edizione del corso di formazione a distanza (Fad) realizzato dall’Iss su “I disordini ipertensivi in gravidanza”. Il corso è gratuito, eroga 12 crediti Ecm ed è stato realizzato nell’ambito delle attività di aggiornamento professionale coordinate dal sistema di sorveglianza ostetrica Itoss (Italian Obstetric Surveillance System) grazie al sostegno economico della Federazione nazionale collegi ostetriche (Fnco). Per maggiori informazioni leggi la pagina dedicata.

 

6/7/2017 - Mortalità perinatale: al via la sorveglianza pilota Spitoss

Implementare un modello di sorveglianza attiva per elaborare stime population based della mortalità perinatale e raccogliere informazioni utili a prevenire i decessi evitabili. Questo l’obiettivo generale di Spitoss (Italian Perinatal Surveillance System), il progetto pilota di sorveglianza della mortalità perinatale coordinato dall’Istituto superiore di sanità (Iss) in collaborazione con tre Regioni italiane (Lombardia, Toscana e Sicilia) e finanziato dal Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ccm) del ministero della Salute. Spitoss, avviato ufficialmente il 1 luglio 2017, nasce nell’ambito della più estesa sorveglianza ostetrica nazionale Itoss (Italian Obstetric Surveillance System) e nel quadro definito dalle politiche sanitarie internazionali nell’ambito dell’attività di ricerca epidemiologica e di salute pubblica inerente alla salute della donna e del neonato. Leggi l’approfondimento a cura di Serena Donati, Paola D’Aloja, Ilaria Lega, Alice Maraschini, Silvia Andreozzi – Reparto Salute della donna e dell’età evolutiva, Cnapps-Iss.

 

6/7/2017 - Sorveglianza della mortalità materna: on line una clip video dedicata

«La sorveglianza ostetrica migliora la salute della donna e del neonato» afferma Serena Donati (direttore del Reparto Salute della donna e dell’età evolutiva, del Centro nazionale per la prevenzione delle malattie e la promozione della salute dell’Istituto Superiore di Sanità) presentando la nuova clip video prodotta dalla sorveglianza della mortalità materna Itoss (Italian Obstetric Surveillance System) con la collaborazione del Pensiero Scientifico Editore. La clip descrive alcuni importanti risultati della sorveglianza coordinata dall’Iss che, coinvolgendo 9 Regioni e sviluppando una Rete di 350 presidi pubblici e privati, copre il 75% dei nati nel nostro Paese. Una rete population-based che continua a espandersi nel tempo, con l’obiettivo di raggiungere la copertura nazionale. I dati riportati riguardano alcuni ambiti indagati da Itoss: emorragia ostetrica, suicidi materni, influenza in gravidanza e taglio cesareo. Per approfondiere consulta il Primo Piano sul sito dell’Iss e guarda la clip video.

 

25/5/2017 - Dalla PA di Trento i dati sulle anomalie congenite registrate nel 2015

Su un totale di 4572 parti registrati nel territorio della PA di Trento nel 2015 sono stati segnalati 112 casi di anomalie congenite, di cui 70 nati vivi e 42 interruzioni di gravidanza, con una prevalenza alla nascita pari a 24,6 per mille nati vivi (26,7‰ nel 2014, 25,7‰, nel 2013, 26,8‰ nel 2012 e 25,4‰ nel 2011). Il 75,9% delle donne che ha partorito un neonato con anomalia congenita, o che ha interrotto la gravidanza per diagnosi prenatale di difetto congenito, ha cittadinanza italiana e, tra le straniere, prevalgono le donne provenienti dai Paesi dell’Est Europa (51,9%), seguite da Asia (25,9%), Africa (14,8%) e America Latina (7,4%). Dei 112 casi, il 62,5% (70 casi) è stato classificato come isolato e il 37,5% (42 casi) come associato ad altre anomalie congenite. Nei 70 casi isolati gli apparati più frequentemente coinvolti sono: il cardiovascolare (22,9%), il muscolo-scheletrico (22,9%), l’urinario (18,6%), il sistema nervoso centrale (12,9%), il genitale (5,7%) e il gastrointestinale (4,3%). I casi associati sono stati ulteriormente suddivisi in casi con anomalie cromosomiche (28), con condizioni note (6) e condizioni malformative multiple non altrimenti classificabili (8). Per approfondire scaricai il “Rapporto annuale sintetico sui casi con anomalie congenite in Trentino. Anno 2015” (pdf 249 kb).

 

30/3/2017 - L’evento nascita in Italia: il rapporto Cedap 2014

È online il rapporto “Certificato di assistenza al parto (Cedap). Analisi dell’evento nascita - anno 2014”, che fornisce i dati dei 513 punti nascita del Paese. Negli ultimi anni la completezza e la qualità del Cedap è continuamente migliorata grazie a una più accurata compilazione e trasmissione dei Certificati, che sono la più ricca fonte di informazioni sanitarie, epidemiologiche e socio-demografiche relative all’evento nascita in Italia. Il miglioramento della loro analisi e della restituzione delle informazioni a livello nazionale e regionale è probabilmente lo strumento più efficace per promuovere la qualità del flusso e il suo impiego per il miglioramento della pratica clinica. Per maggiori informazioni leggi il commento di Serena Donati (reparto Salute della donna e dell’età evolutiva, Iss).