English - Home page

ISS
Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
Istituto Superiore di Sanità - EpiCentro

Archivio 2018



18/12/2018 - La nascita in Emilia-Romagna: il 15° Rapporto sui dati Cedap 2017

In Emilia-Romagna, i dati del CedAP (Certificato di assistenza al parto) relativi al 2017 riguardano 32.912 parti, equivalenti a 33.485 neonati. Il tasso di natalità è calato a 7,4 nati per 1000 abitanti (nel 2009 era 9,8 per 1000 abitanti). La quota di madri straniere è 33,7% e in un quarto dei parti i genitori sono entrambi stranieri. Risiede in Regione 93,2% delle partorienti, le non coniugate sono 39,8% e l’età media delle mamme al momento del parto è 32,1 anni. Nel tempo, il livello di scolarità delle madri è cresciuto ed è superiore a quello dei padri. Il 62,7% delle madri ha un’attività lavorativa, mentre il 9,6% è disoccupata. Le donne alla prima gravidanza sono il 39,9% del totale. Riguardo agli stili di vita, il 5,9% delle donne non ha interrotto l’abitudine al fumo nel corso della gravidanza, il 16,6% delle mamme risulta in sovrappeso, il 9,2% obesa e il 7,5% sottopeso. Fra le madri, il 50% si rivolge a consultori pubblici per l’assistenza in gravidanza. Il 31,9% delle donne ha frequentato un corso di preparazione al parto. Il 65,4% delle nascite è avvenuto nelle 9 unità dotate di terapia intensiva neonatale. Da ultimo: i parti vaginali operativi sono il 4,6% mentre il tasso di parti cesarei è 25,7%. Sono alcuni dei dati presentati nel rapporto “La nascita in Emilia-Romagna. 15° Rapporto sui dati del Certificato di Assistenza al Parto (CedAP) – Anno 2017” pubblicato a novembre 2018 dalla Regione Emilia-Romagna. Per approfondire consulta il documento completo (pdf 1,8 Mb).

 

8/11/2018 - Natalità nella PA di Trento: i dati 2017

Nel 2017, nella Provincia di Trento sono nati 4296 neonati (-2,7% rispetto al 2016). Il tasso di natalità provinciale (complessivo di nati da donne residenti, ma partorienti fuori Provincia) è pari a 8,3‰ abitanti. Sono alcune delle informazioni pubblicate nell’ultimo rapporto annuale sulla natalità in Provincia di Trento, a cura del Servizio epidemiologia clinica e valutativa dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari di Trento. Dal documento emerge che l’età media al parto delle donne è di 31,9 anni, per le italiane 32,6 anni, per le straniere 29,8 anni. Anche l’età media al primo figlio differisce significativamente: 31,2 anni per le italiane e 27,7 anni per le straniere. Tra le partorienti del 2017, il 4% ha fatto ricorso alla procreazione medicalmente assistita. Per maggiori informazioni scarica il documento completo “Rapporto annuale sulla natalità in provincia di Trento. Assistenza in gravidanza, al parto ed al neonato (Anno 2017)” (pdf 1,3 Mb).

 

19/7/2018 - Attuazione della legge sulla Pma: i dati per il 2016

La Relazione annuale sullo stato di attuazione della Legge 40/2004 in materia di Procreazione medicalmente assistita (Pma), trasmessa al Parlamento lo scorso 28 giugno, mostra per il 2016 un numero maggiore di cicli di Pma dovuto sia all’aumento delle tecniche di crioconservazione che ai cicli con donazione di gameti. Nel 2016 sono state trattate 72.072 coppie sia con tecniche di I livello (inseminazione semplice) sia di II e III livello (fecondazione in vitro), i cicli iniziati sono stati 91.409 e i bambini nati vivi sono stati 12.125, rappresentando il 2,5% di tutti i nati vivi in Italia nel 2016 (dato che sale al 2,9% se a queste tecniche aggiungiamo quelle con donazione di gameti). I numeri sono sostanzialmente invariati rispetto al 2015. Dato positivo quello del calo delle gravidanze gemellari e trigemine, mentre resta stabile l’età media delle donne che si rivolgono alle tecniche di Pma a fresco senza donazione di gameti: 36,8 anni, mentre la percentuale di donne con 40 anni o più che afferiscono a queste tecniche è in constante aumento e nel 2016 rappresenta il 35,2%. Leggi il commento di Giulia Scaravelli (Registro nazionale Procreazione medicalmente assistita, Iss).

 

22/2/2018 - Raccomandazioni Oms per la qualità dell’assistenza perinatale

L’Oms pubblica le nuove linee guida per garantire che in tutto il mondo vengano applicati analoghi standard di assistenza alla gravidanza e al parto fisiologici e, a fronte di una crescente tendenza alla medicalizzazione, si utilizzino con appropriatezza interventi medici (come l’induzione farmacologica del travaglio o il taglio cesareo) che possono alterare l’esperienza della nascita e che andrebbero riservati alle situazioni a rischio o complicate. Le linee guida si declinano in 56 raccomandazioni relative al travaglio e al post partum che passano in rassegna diversi aspetti dell’assistenza (dalla presenza del padre, alla comunicazione tra donna incinta e operatori sanitari, dalla privacy alle decisioni condivise e consapevoli sul controllo del dolore, sulla posizione durante il parto e sulla sua modalità di espletamento). Pur offrendo criteri di riferimento per l’assistenza, il documento ribadisce l’unicità di ogni singola esperienza della nascita e riconosce la necessità di un’assistenza personalizzata e rispettosa dei tempi fisiologici del travaglio-parto. Leggi sul sito dell’Oms il comunicato stampa e consulta il documento completo (pdf 3 Mb).