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ISS
Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
Istituto Superiore di Sanità - EpiCentro

Napoli, 24-25 settembre 2009

24 settembre 2009

 

Ore 16.30 - 18.00

 

La sessione vuole affrontare alcuni aspetti rilevanti della sostenibilità del sistema di sorveglianza Passi a partire dal lavoro delle intervistatrici e degli intervistatori. La sorveglianza Passi ha avuto un forte effetto positivo sulla crescita professionale degli operatori coinvolti grazie alla formazione di personale sanitario per la conduzione del sistema (invece di ricorrere a call center o istituti di ricerca esterni). La formazione e il successivo lavoro di raccolta dati ha permesso di disporre di persone fortemente motivate in grado di non banalizzare la raccolta di informazioni tramite intervista telefonica e di diffondere sul territorio il sapere e la cultura epidemiologica.

 

Durante la sessione vengono esaminati i principali meccanismi che possono permettere al sistema di sorveglianza di mantenere le caratteristiche positive che lo contraddistinguono: una formazione continua che da un lato permette di acquisire le necessarie conoscenze di base a chi entra nel sistema e, dall’altro, garantisce un’ulteriore crescita degli intervistatori già inseriti; la valorizzazione del personale nell’ambito dell’organizzazione di appartenenza; la costruzione di riferimenti che contribuiscono a mantenere la sostenibilità della sorveglianza; la posizione professionale particolare degli operatori Passi coinvolti contemporaneamente nella raccolta dei dati e in attività di prevenzione e promozione della salute sul territorio. Una posizione che facilita l’uso delle informazioni epidemiologiche nella pratica quotidiana rafforzando, quindi, il concetto e la prassi di un’epidemiologia sul campo per la sanità pubblica.

 

 

Moderatori: Alberto Betta, Giuliana Bodini

Discussant: Barbara De Mei

Commento

La sessione ha avuto l’obiettivo di affrontare alcuni aspetti rilevanti della sostenibilità del sistema di sorveglianza Passi a partire dal lavoro delle intervistatrici e degli intervistatori. Il punto di partenza delle riflessioni è stato rappresentato dalla costatazione che il sistema Passi ha avuto un forte effetto positivo sulla crescita professionale degli operatori coinvolti grazie alla formazione di personale sanitario per la conduzione del sistema (invece di ricorrere a call center o istituti di ricerca esterni). La formazione e il successivo lavoro di raccolta dati ha permesso di disporre di persone fortemente motivate in grado di non banalizzare la raccolta di informazioni tramite intervista telefonica e di diffondere sul territorio il sapere e la cultura epidemiologica.

 

Grazie alle presentazioni dei relatori intervenuti e al dibattito successivo è stato possibile individuare le più importanti criticità, punti a favore e meccanismi che possono permettere al sistema di mantenere le caratteristiche positive che lo contraddistinguono.

 

In particolare per favorire la sostenibilità del sistema in quanto tale occorre:

  • rafforzare ulteriormente il legame tra la raccolta dati e la programmazione e realizzazione delle attività di prevenzione, nell’ottica di una rete diffusa di epidemiologia per l’azione
  • mantenere il carattere pluri-professionale del sistema
  • il sistema è di tutti non di una particolare categoria professionale
  • mantenere agevole l’accesso ai dati
  • continuare a diffondere tempestivamente i risultati ai portatori di interesse
  • pubblicare non solo il report completo una volta all’anno, ma anche “focus” su singoli argomenti in diversi momenti
  • giungere anche a un riconoscimento da parte delle istituzionale dell’attività (per esempio attraverso l’inserimento nei Lea).

Un punto di forza del sistema Passi è sicuramente rappresentato dalla posizione professionale particolare degli operatori Passi coinvolti contemporaneamente nella raccolta dei dati e in attività di prevenzione e promozione della salute sul territorio. Una posizione che facilita l’uso delle informazioni epidemiologiche nella pratica quotidiana rafforzando quindi il concetto e la prassi di un’epidemiologia sul campo per la sanità pubblica.

 

Per favorire ulteriormente questa caratteristica del sistema occorre:

  • garantire una formazione continua che da un lato permette di acquisire le necessarie conoscenze di base a chi entra nel sistema e, dall’altro, garantisce un’ulteriore crescita degli intervistatori già inseriti
  • valorizzare il personale coinvolto nella raccolta dei dati nell’ambito dell’organizzazione di appartenenza. Sulle modalità della valorizzazione è aperto il dibattito. Alcuni sottolineano l’importanza di un’incentivazione anche economica dell’attività, altri puntano maggiormente su una valorizzazione professionale (anche attraverso la formazione) e sul riconoscimento dell’importanza del proprio lavoro da parte di responsabili dei servizi – meglio ancora se supportato dalla normativa. Viene riconosciuta da tutti la necessità di prevedere forme di compensazione del lavoro aggiuntivo svolto nell’ambito del Passi (interviste fuori orario) attraverso lo strumento della ricompensa di straordinari e flessibilità dell’orario
  • la costruzione di riferimenti che contribuiscono a mantenere la sostenibilità della sorveglianza. In mancanza di riferimenti nazionali occorre fare un inventario di possibili norme, regolamenti e procedure da realizzare a livello regionale, provinciale e di singola Azienda sanitaria.

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