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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
Istituto Superiore di Sanità - EpiCentro

Napoli, 24-25 settembre 2009

25 settembre 2009

 

Ore 14.00 – 15.30

 

Sostenere la diffusione e l’utilizzo dei dati epidemiologici, per “agganciare” l’informazione alle azioni di prevenzione e promozione della salute, è un aspetto cruciale per il buon funzionamento di ogni sistema di sorveglianza. La comunicazione, trait d’union tra l’informazione epidemiologica e l’intervento di sanità pubblica, è lo strumento capace di promuovere il coinvolgimento e la partecipazione degli operatori delle aziende sanitarie impegnati in queste attività e, di conseguenza, di favorire la condivisione di un’esperienza comune a tutte le Regioni e Province autonome del Paese. Lo scambio comunicativo può infatti favorire il dialogo e l’integrazione tra tutti i soggetti istituzionali e sociali coinvolti, la condivisione degli obiettivi e la creazione del consenso, il riconoscimento di ruoli, funzioni e compiti, la circolazione delle informazioni in merito ad attività e iniziative intraprese, la conoscenza e la condivisione dei risultati, l’attivazione di processi d’intervento e di cambiamento.

 

Potenziare le competenze comunicative è fondamentale affinché gli operatori sanitari possano disporre di strumenti adeguati per realizzare interventi non improvvisati, funzionali all’attivazione di processi di consapevolezza e di empowerment per scelte di vita salutari. Nel corso della sessione sono state illustrate alcune iniziative di comunicazione messe in atto in ambito istituzionale, a livello centrale e sul territorio, per supportare la sorveglianza epidemiologica e incentivare la promozione di stili di vita sani. È stata inoltre evidenziata l’importanza di scelte orientate verso un approccio comunicativo di tipo partecipativo, basato sul riconoscimento e la valorizzazione di tutti i soggetti coinvolti, sulla condivisione degli obiettivi, sull’ascolto e sul dialogo.

Conclusioni del convegno

 

Ore 15.30 - 16.00

 

Daniela Galeone - Barbara De Mei

 

 

Commento

Rispetto agli obiettivi dei sistemi di sorveglianza epidemiologica e, più in generale, all’approccio intersettoriale di Guadagnare Salute, è fondamentale pensare alla comunicazione in termini di “competenza pianificata”. Una competenza rispetto alla quale – così come per tutte le altre attività legate alla prevenzione e alla promozione della salute – è indispensabile una formazione specifica perché possa essere utilizzata come vero e proprio strumento di lavoro. Si tratta ovviamente di un processo complesso e trasversale, che riguarda tutti gli attori in gioco ai diversi livelli: nazionale, regionale e locale.

 

La comunicazione non può essere un’attività improvvisata, dal momento che suo obiettivo è costruire relazioni e alleanze, secondo un approccio partecipativo capace di favorire processi di consapevolezza e assunzione di responsabilità. È quindi indispensabile una pianificazione ragionata e strategica delle iniziative di comunicazione, fin dall’inizio della programmazione e progettazione delle attività, che preveda anche un momento conclusivo di valutazione. Un solido e chiaro piano di comunicazione consente di individuare obiettivi, target da raggiungere, mezzi e linguaggio da utilizzare, tempi di realizzazione. Inoltre, consente di definire i criteri per il monitoraggio e la valutazione dell’intero processo. Solo così il “dato epidemiologico” può essere contestualizzato, acquisire significato e trasformarsi in “messaggio efficace” per il target della comunicazione.

 

Questa filosofia può e deve avere applicazioni operative. Ne è stato esempio concreto l’organizzazione dello stesso evento di Napoli. La due giorni partenopea è stata infatti un momento di partecipazione e condivisione cruciale per la sanità pubblica, dal momento che ha rappresentato la prima vera occasione per fare il punto sulle iniziative che sostengono il programma Guadagnare Salute. Le occasioni per il dibattito e la comunicazione sono state molteplici. Il convegno scientifico ha permesso di conoscere nuovi risultati, riflettere sul ruolo e l’importanza dei sistemi di sorveglianza, e discutere le strategie e gli interventi più adeguati per la riduzione dell’impatto delle malattie croniche. La mostra partecipativa “Città della Salute” ha invece costituito uno spazio più informale dove sono state presentate, valorizzate e condivise le esperienze più significative realizzate per fare prevenzione. In questo senso l’agorà, la piazza della “Città della Salute”, è stata il cuore pulsante della discussione e del confronto reciproco per tutti i professionisti che vi hanno partecipato e che vi si sono incontrati. Lo stesso allestimento scenografico è stato un momento di comunicazione, attraverso una modalità innovativa di presentazione dei messaggi di promozione della salute.

 

Altro esempio di applicazione di un approccio partecipativo alla comunicazione sono state le iniziative realizzate a livello locale presentate nell’ambito della sessione dalle Asl di Reggio Emilia e Cuneo 1. La prima ha testimoniato come il coinvolgimento diretto dei ragazzi nella progettazione degli interventi di promozione della salute e l’uso della peer education siano un ottimo modo per raggiungere efficacemente il mondo giovanile. La seconda ha mostrato come la costruzione dei profili e piani di salute abbia favorito consapevolezza e responsabilizzazione dei cittadini, sensibilizzato amministratori e decisori e favorito tra i tecnici dell’Asl la diffusione di un approccio capace di promuovere l’adozione di stili di vita salutari da parte della comunità locale.

 

Il testimone virtuale della “Città della Salute” è stato raccolto da “Le tre giornate della salute”, iniziativa organizzata dal ministero della Salute a Verona, Roma e Napoli. Il legame tra i due eventi è la condivisione delle esperienze e la partecipazione attiva degli operatori sanitari. L’obiettivo finale è promuovere la salute, rendendo il cittadino – proprio attraverso la comunicazione – attore ultimo delle scelte consapevoli di promozione della salute e protagonista del processo democratico di partecipazione alla vita pubblica.

 

 

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