Archivio 2016
22/12/2016 - Lazio: consumo di farmaci in gravidanza e appropriatezza prescrittiva
Il 29 novembre 2016 è stato pubblicato il rapporto Istisan “Consumo di farmaci in gravidanza e appropriatezza prescrittiva nella regione Lazio”. Lo studio ha analizzato le prescrizioni e il consumo di farmaci tra le donne in gravidanza per identificare eventuali criticità relative a prescrizioni clinicamente inappropriate o a rischio teratogeno, con l’obiettivo di migliorare la pratica prescrittiva dei professionisti sanitari. Leggi il commento di Alice Maraschini, Paola D’Aloja, Ilaria Lega e Serena Donati (reparto Salute della donna e dell'età evolutiva, Cnesps - Iss).
15/12/2016 - La nascita in Emilia-Romagna: on line i dati Cedap 2015
Si conferma, in Emilia-Romagna, la tendenza a una contrazione delle nascite cominciata nel 2010 e il tasso di natalità è passato dal 9,8 nati per 1000 abitanti (2009) a 8 (2015). La quota di madri con cittadinanza straniera è passata dal 21,8% del 2005 al 31% del 2015. L’età media delle madri al momento del parto è 32 anni (stabile rispetto al 2014), con una discreta differenza tra italiane (media 33 anni) e straniere (media 29,7). Il 34,5% delle donne che partoriscono ha un’età ≥ a 35 anni (27,7% nel 2005). Le donne alla prima gravidanza rappresentano il 41,8% del totale. Le donne che nel 2015 sono ricorse a tecniche di procreazione medico assistita sono il 2,4% del totale, dato più che raddoppiato negli ultimi 9 anni. Il tasso di parti pretermine è il 7,1%, quello di parti post-termine è l’1,3. Il tasso di parti cesarei nel 2015 è del 26,4% (dato in calo negli anni), di cui circa la metà elettivi. Il tasso di neonati (vivi) di peso inferiore ai 2500 grammi è 7,1%, quello dei neonati di peso inferiore ai 1500 grammi è 1,2%. Sono alcuni dei dati presentati nel report annuale “La nascita in Emilia-Romagna - anno 2015” (pdf 2,6 Mb), tredicesimo rapporto sui dati regionali del Certificato di assistenza al parto (CedAP).
17/11/2016 - Qualità delle cure prenatali per un’esperienza positiva della gravidanza: le nuove linee guida dell’Oms
Nell’ultimo anno, circa 303 mila donne sono decedute per cause correlate alla gravidanza, 2,7 milioni di neonati sono morti nei primi 28 giorni di vita e 2,6 milioni sono nati morti (stillbirths). Offrire una buona qualità dell’assistenza sanitaria durante il periodo prenatale può aiutare a prevenire questi decessi. Per questo motivo, l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha pubblicato una nuova serie di raccomandazioni per migliorare la qualità dell’assistenza in gravidanza e ridurre il rischio di complicanze e di natimortalità. Tra le novità introdotte dalle raccomandazioni, quella di aumentare da 4 a 8 il numero dei contatti con i professionisti sanitari durante il periodo gestazionale. Infatti, secondo l’Oms, un minimo di 8 contatti prima del parto, ad esempio con ostetriche in grado di fornire informazioni e counselling alle donne, permette di ridurre le morti perinatali fino a 8 ogni 1000 nascite. Inoltre, le linee guida contengono 49 raccomandazioni che evidenziano quali consulenze e interventi assistenziali dovrebbero ricevere le donne ad ognuno dei colloqui che fanno con i professionisti sanitari durante la gravidanza. Tra queste: consulenza su stili di vita salutari (sana alimentazione, attività fisica, fumo) ma anche sulla prevenzione di infezioni come l’Hiv e la malaria, sulle vaccinazioni e su sintomi fisiologici come nausea e mal di schiena. Per approfondire consulta il documento completo “WHO recommendations on antenatal care for a positive pregnancy experience” e il comunicato stampa sul sito dell’Oms.
10/11/2016 - Emorragia del post partum: la linea guida per la prevenzione e il trattamento
Il 24 ottobre 2016, presso l’Istituto superiore di sanità, l’Italian Obstetric Surveillance System (Itoss), coordinato dal Reparto Salute della donna e dell’età evolutiva del Cnesps-Iss, ha presentato la nuova linea guida “Emorragia post partum: come prevenirla, come curarla”, pensata per sostenere i professionisti sanitari nel promuovere la prevenzione, la tempestività della diagnosi e l’appropriatezza del trattamento. Frutto del lavoro di un gruppo multidisciplinare e multiprofessionale di esperti (tra cui specialisti in ginecologia e ostetricia, ostetriche, infermieri, anestesisti, ematologi, trasfusionisti, radiologi, anatomopatologi, epidemiologi, metodologi di linee guida, documentalisti esperti in ricerche bibliografiche e rappresentanti dei cittadini e del ministero della Salute), il documento è stato redatto sulla base di un’analisi rigorosa e aggiornata della letteratura scientifica disponibile. Il commento di Ilaria Lega, Alice Maraschini, Paola D’Aiola e Serena Donati - Reparto Salute della donna e dell’età evolutiva del Cnesps-Iss.
3/11/2016 - Natalità nella PA di Trento: i dati 2015
Nel 2015, nella Provincia di Trento sono nati 4640 bambini (-1,4% rispetto al 2014) con un tasso di natalità di 9‰, in decremento nell’ultimo quinquennio. Il tasso di fecondità totale del Trentino-Alto Adige è di 1,64 (la media nazionale è 1,35). Sono alcune delle informazioni pubblicate nel rapporto annuale sulla natalità in Provincia di Trento, che presenta i dati relativi al 2015. Dal documento emerge che l’età media al parto delle donne è sostanzialmente stabile rispetto agli anni precedenti (31,7 anni), mentre l’età media al primo figlio presenta un lieve calo rispetto al 2014: per le donne italiane passa da 31,2 a 31 anni, e per le straniere da 27,7 a 27,4 anni. Inoltre, con oscillazioni minime negli ultimi 4 anni, l’incremento costante di madri con cittadinanza extra Unione europea sembra essersi attestato sul 25%. Per maggiori informazioni scarica il documento completo (pdf 713 kb).
20/10/2016 - Personale ostetrico: la prima survey globale
Organizzazione mondiale della sanità (Oms), International Confederation of Midwives (Icm) e White Ribbon Alliance (Wra) pubblicano i risultati della prima indagine globale sul personale ostetrico. La survey on line ha coinvolto 2400 professionisti ostetrici di 93 Paesi ed è stata finanziata dall’agenzia americana Usaid (United States Agency for International Development). Dal rapporto emerge che spesso la categoria si trova in condizioni di inferiorità nelle complesse relazioni dei sistemi sanitari, affrontando isolamento culturale e bassi stipendi, e che sarebbe necessario fornire supporto professionale (migliori condizioni di lavoro), formazione e legislazione più solide e un’advocacy più forte. Per maggiori informazioni consulta il documento completo “Midwives' Voices, Midwives Realities: Findings from a global consultation on providing quality midwifery care” e il comunicato stampa.
13/10/2016 - Natalità in Campania: i dati 2014
La Campania continua a essere una delle Regioni più giovani d’Italia, caratterizzata da una prevalenza di donne in età fertile più alta rispetto al resto del Paese, con una percentuale del 46,3% di tutta la popolazione femminile residente nel 2014. Tuttavia, nonostante il contesto favorevole, il tasso di fecondità totale è pari a 1,32 figli per donna, inferiore alla media nazionale italiana (1,37 figli per donna). Analogamente, il tasso di natalità pari al 8,7‰, pur restando il più alto tra le Regioni italiane, è in continua diminuzione in tutte le Province campane. Così il numero di nati in Regione da madri residenti continua a diminuire, passando da 61.800 nel 2007 a 51.243 nel 2014 (dati Istat). Inoltre, continua lentamente ad aumentare l’età media al parto delle donne, che attualmente si attesta a 31,2 anni (vicino al valore medio nazionale di 32,1 anni). Sono alcuni dei dati pubblicati nel XVI rapporto sulla natalità in Campania che presenta i dati 2014 sulle nascite relativi a 52.079 CedAP, pervenuti da 67 centri nascita. Il documento è stato pubblicato a cura dell’Osservatorio epidemiologico regionale della Regione Campania e del Dipartimento di Sanità pubblica dell’Università Federico II di Napoli. Per maggiori informazioni scarica il documento completo “Rapporto sulla natalità in Campania. Anno 2014” (pdf 3,5 Mb).
29/9/2016 - Prevenzione e trattamento della emorragia del post-partum
Il 24 ottobre, a Roma, verrà presentata e discussa la nuova linea guida “Prevenzione e trattamento della emorragia del post partum” e la sua versione divulgativa, predisposta per le donne e il grande pubblico. Il documento, realizzato da un panel multidisciplinare di esperti in collaborazione con le società scientifiche, ha l’obiettivo di offrire raccomandazioni cliniche e organizzative basate su prove di efficacia per facilitare l’aggiornamento dei clinici e legare i risultati della ricerca e della attività di sorveglianza alle politiche e all’azione promosse dall’Iss. Per maggiori informazioni leggi la notizia.
29/9/2016 - Lombardia: analisi dell’evento nascita anno 2014
Certificato di assistenza al parto (CedAP) Analisi dell’evento nascita anno 2014
Continua il calo nel numero dei nati in Regione, con 85.625nati nel 2014 rispetto 87.581 nel 2013 e 95.408 nel 2012. Le madri con cittadinanza straniera costituiscono il 29,8% del totale delle madri mentre l’età media delle mamme al momento del parto è pari a 33,6 per le italiane e 30,1 per le straniere. Il 25,9% delle madri ha una scolarità medio‐bassa mentre il 31% risulta laureata o con diploma universitario. Il 65% delle madri ha un’attività lavorativa e l’8,3% risulta disoccupata.Sono alcuni dei dati del rapporto regionale della Lombardia “Certificato di assistenza al parto (CedAP). Analisi dell’evento nascita anno 2014”, realizzato in collaborazione con l’IRCCS – Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri di Milano. Dai dati emerge anche che un numero di visite inferiori a 4, assunto quale indicatore di assistenza insufficiente, viene effettuato dal 9,2% delle donne; una prima visita in gravidanza a una età gestazionale ≥12 settimane, anch’esso assunto quale indicatore negativo di assistenza, si osserva nel 2,8% delle donne italiane e 12,8% delle donne straniere. Inoltre, il 73,5% dei parti, nel 2014, è avvenuto nei 32 punti nascita, sui 71 operanti in Regione, che assistono oltre 1000 parti/anno. Il tasso di gravidanze pretermine è il 6,9%, quello di gravidanze post-termine è 0,12%. Per maggiori dettagli consulta il documento completo “Certificato di assistenza al parto (CedAP) Analisi dell’evento nascita anno 2014” (pdf 740 kb).
8/9/2016 - Accertamenti diagnostici neonatali obbligatori: approvata la legge
In Italia gli screening neonatali diventano obbligatori per legge. D'ora in poi su tutto il territorio nazionale sarà consentito, infatti, l'accertamento diagnostico di malattie metaboliche ereditarie e rare per le quali è oggi possibile effettuare una terapia. Gli screening neonatali verranno sistematicamente inseriti nei livelli essenziali di assistenza (Lea), ciò permetterà la prevenzione tempestiva dell’insorgere delle diverse patologie, nonché la somministrazione delle cure necessarie. Per approfondire consulta la Legge del 19 agosto 2016, n. 167 “Disposizioni in materia di accertamenti diagnostici neonatali obbligatori per la prevenzione e la cura delle malattie metaboliche ereditarie” e il comunicato stampa sul sito del ministero della Salute.
21/7/2016 - Sorveglianza delle gravidanze in Umbria: i dati 2014 su Cedap e Ivg
Nonostante l'apporto degli immigrati stranieri (che rappresentano l’11,2% della popolazione regionale), nel 2014 la popolazione umbra è scesa, in base ai dati elaborati dall'Istat, dell'1,3%. Nel corso dello stesso anno sono stati censiti 7310 parti, per un totale di 7441 nati mentre il tasso di natimortalità regionale risulta del 3,5 ogni 1000 nati. Inoltre 4162 bambini, ossia il 56,9% del totale, sono stati nati in strutture con volume di attività superiore a 1000 e il 33,3% dei parti sono stati effettuatati in Unità Operative (U.O.) di piccole dimensioni (manca in Regione un Punto nascita che assista oltre 2000 parti all'anno). L'età media delle madri al momento del parto è pari a 31,8 anni; le straniere sono di media più giovani rispetto alle italiane (l'Umbria è la terza Regione italiana, dopo Emilia-Romagna e Lombardia, per presenza di stranieri; le nazioni più rappresentate sono Romania, Albania e Marocco). Nel 2014 il 2,4% di donne incinta ha fatto ricorso a pratiche di procreazione assistita (Pma); il 2,3% non è ricorso all'ecografia a differenza del 75,3% che ne ha effettuate più di 4. Le donne che si sono sottoposte ad almeno un'indagine prenatale invasiva sono il 22,5% dei casi. Le nascite vaginali operative sono pari al 2,5%, mentre i parti spontanei corrispondono al 65,8%. Il 92,2% dei neonati è stato partorito tra la 37esima e la 42esima settimana di gestazione. Alcune differenze socio-economiche (cittadinanza, età, titolo di studio) determinano il ricorso o meno alle tecniche di Pma. Il documento riporta inoltre i dati sulle Ivg negli anni 2012, 2013 e 2014. Per approfondire consulta il documento completo “La sorveglianza delle gravidanze in Umbria: analisi dei certificati di assistenza al parto e delle interruzioni volontarie di gravidanza – 2014” (pdf 10 Mb).
14/7/2016 - La nascita in Friuli Venezia Giulia: il rapporto Cedap anni 2011-2013
Nel periodo 2011-2013 in Friuli Venezia Giulia (FVG) sono nati 29.393 neonati, dei quali il 7,6% prima del termine di gravidanza. In confronto al periodo 2005-2010, si conferma un generale calo delle nascite con la tendenza in aumento dei parti da donne straniere (un bambino su 4 nasce da una madre straniera, specie dell’Est europeo), le disparità socio-economiche tra italiane e straniere rimangono evidenti e le donne più istruite si sottopongono a più frequenti controlli durante la gravidanza; in generale, le ecografie in gravidanza sono più frequenti (l’81% delle donne ne esegue >3). Sempre rispetto al periodo 2005-2010, permane un lento ma progressivo innalzamento dell’età media al parto che può comportare un aumento delle gestazioni a rischio; il ricorso al parto indotto e pilotato è aumentato; il tasso di tagli cesarei rimane tra i più bassi a livello nazionale (23,3%). Fra le tecniche di procreazione assistita (Pma), l’ICSI (Intra Cytoplasmatic Sperm Injection) si attesta ancora come la più praticata e i nati da Pma risultano negli ultimi 9 anni più che raddoppiati. In calo le interruzioni volontarie di gravidanza e i dati sulla mortalità infantile (da 2,9 a 2,6 per 1000 nati). Dal rapporto emerge un buon sostegno generale al percorso nascita e alle cure neonatali in FVG come pure la presenza di disomogeneità tra i vari Punti nascita, che richiedono approfondimenti da parte del Sistema sanitario regionale (Ssr). Per maggiori informazioni consulta il documento completo “Rapporto Cedap 2011-2013. Nascere in Friuli Venezia Giulia” (pdf 1,1 Mb).
(12 maggio 2016) Promozione e protezione dell’allattamento al seno
Un nuovo report congiunto di Oms, Unicef e International Baby Food Action Network (Ibfan) “Marketing of breast-milk substitutes: National implementation of the international code Status Report 2016” rivela lo stato delle legislazioni nazionali sulla protezione e la promozione dell’allattamento al seno. L’indagine, che ha coinvolto 194 Paesi, rivela che in 135 sono presenti forme di tutela legale dell’allattamento legate all’International Code of Marketing of Breast-Milk Substitutes e alle successive risoluzioni adottate dalla World Health Assembly. Nonostante il dato sia in miglioramento rispetto alla rilevazione del 2011 (103 Paesi), solo 39 Stati hanno leggi che emanano tutte le disposizioni del codice (erano 37 nel 2011). In particolare, dal documento emerge che la proporzione di Paesi con leggi in linea con il Codice Oms è maggiore nella Regione Oms del Sud-Est asiatico (4 Paesi su 11), seguita dalla Regione africana dell’Oms (14 su 47) e dalla Regione del Mediterraneo orientale (6 su 21). La Regione Oms delle Americhe, quella del Pacifico occidentale e la Regione europea hanno invece bassi livelli di adesione con, rispettivamente, 8 Paesi su 35, 4 su 27 e 3 su 53. Per maggiori informazioni leggi il comunicato stampa dell’Oms e scarica il documento completo.
(24 marzo 2016) Percorso nascita: due percorsi formativi per gli operatori
Al via due corsi di Formazione a distanza (Fad) rivolti ai professionisti del percorso nascita: “La prevenzione e la gestione dell’emorragia del post partum - edizione 2016” e “I disordini ipertensivi della gravidanza”. L’aggiornamento continuo dei professionisti sanitari coinvolti nell’assistenza al percorso nascita, finalizzato alla diffusione di pratiche cliniche di comprovata appropriatezza, è fra i principali obiettivi del Sistema di sorveglianza ostetrica Itoss, finanziato dal ministero della Salute e coordinato dal reparto Salute della donna e dell’età evolutiva del Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute (Cnesps) dell’Istituto superiore di sanità (Iss) in collaborazione con le Regioni. Il corso “La prevenzione e la gestione dell’emorragia del post partum”, giunto alla seconda edizione, fornisce le nozioni indispensabili per conoscere la rilevanza del problema e le indicazioni delle più importanti linee guida internazionali sull’argomento. I disordini ipertensivi della gravidanza, seconda causa di morte materna per frequenza nelle Regioni partecipanti, sono stati votati a larga maggioranza come argomento del secondo corso Fad da parte dei referenti del Sistema di sorveglianza Iss-Regioni tramite un sondaggio on line realizzato nel 2015. I due corsi di formazione a distanza sono stati messi a punto dall’Iss in collaborazione con l’agenzia di editoria scientifica Zadig; erogano ciascuno 12 crediti Ecm e sono gratuiti grazie alla convenzione con il ministero della Salute, che dal 2008 sostiene con continuità i progetti coordinati dall’Iss per migliorare l’assistenza al percorso nascita e gli esiti materni e neonatali. Frequentare i corsi è facile: basta registrarsi sulla piattaforma Goal cliccando sulla scritta “registrati” posta in alto a destra della testata. Una volta effettuata la registrazione l’utente riceverà via e-mail un codice pin che consentirà l’accesso alla pagina di presentazione del corso e alle attività previste. Leggi l’approfondimento a cura di Ilaria Lega, Alice Maraschini, Paola D’Aloja, Serena Donati (reparto Salute della donna e dell'età evolutiva, Cnesps-Iss).
(3 marzo 2016) Oms Europa: un pacchetto formativo sulle cure perinatali
A febbraio 2016 l’Oms Europa ha pubblicato la seconda edizione del pacchetto formativo Effective Perinatal Care (Epc), lanciato per la prima volta nel 2004 con l’obiettivo di migliorare la conoscenza e le competenze degli operatori sanitari riguardo alle cure perinatali sulla base di raccomandazioni evidence based, stimolando un pensiero critico sulle pratiche esistenti. La nuova versione dell’Epc è pensata per figure professionali come le ostetriche, i ginecologi, i neonatologi, gli infermieri pediatrici e i policy maker e include sessioni teoriche, giochi di ruolo, lavori di gruppo e diverse ore di training con attività pratiche. I metodi di esercitazione sono stati pensati per costruire un team di professionisti della salute perinatale, sottolineando l'importanza della collaborazione multidisciplinare. Per maggiori informazioni consulta il comunicato stampa sul sito dell’Oms Europa, la pagina dedicata all’Effective Perinatal Care (Epc) Training Package, e quella dedicata alla seconda edizione Epc.
(3 marzo 2016) Una vitamina per ridurre le malformazioni alla nascita: una nuova pagina web sull’acido folico aiuta operatori e cittadini a saperne di più
È disponibile on line una nuova pagina web dedicata al tema dell’acido folico dove è possibile: acquisire informazioni sull’efficacia e sicurezza dell’uso appropriato dei farmaci in gravidanza; ascoltare interviste alle donne in età riproduttiva e ai professionisti sanitari; scaricare gratuitamente un’infografica pensata per promuovere, all’interno dei servizi sanitari, la conoscenza e l’uso appropriato dell’acido folico in epoca periconcezionale. Si tratta del tool realizzato nell’ambito del progetto “Consumo di farmaci in gravidanza e appropriatezza prescrittiva nella Regione Lazio” condotto nel 2013-2014 dall’Istituto superiore di sanità (Iss), in collaborazione con il dipartimento di Epidemiologia della Regione Lazio. Uno strumento utile, per operatori e cittadini, anche in occasione della Giornata mondiale dei difetti congeniti (World Birth Defects Day) che si celebra in tutto il mondo il 3 marzo e che vuole essere un momento di riflessione e sensibilizzazione su queste patologie, al fine di implementarne il monitoraggio, la ricerca e la prevenzione. Per approfondire leggi la presentazione a cura di: Alice Maraschini Ilaria Lega , Marta Buoncristiano, Paola D’Aloja e Serena Donati - reparto Salute della donna e dell'età evolutiva, Cnesps-Iss.
(28 gennaio 2016) Una nuova rassegna di The Lancet sulla natimortalità
Nel 2015 i nati morti nel mondo sono stati 2,6 milioni, circa 7200 ogni giorno, la metà dei quali durante il parto. La riduzione del tasso globale di natimortalità dal 2000 al 2015 non tiene il passo con la riduzione del tasso di mortalità infantile e di mortalità materna: è quanto emerge dalla nuova rassegna di Lancet The Ending Preventable Stillbirth. Per approfondire leggi il commento a cura di Ilaria Lega, Alice Maraschini e Serena Donati (Cnesps, Iss).