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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
Istituto Superiore di Sanità - EpiCentro
Rapporto CRE - I dati 2024

In Italia, nel 2024 sono stati segnalati 3.735 casi di batteriemie da CRE con un tasso di incidenza standardizzato per età (IRst) di 5,2 su 100.000 residenti. La distribuzione per mese è mostrata in Figura 1

 

 

Il dato mostra una leggera diminuzione rispetto al 2023, dove si registravano 3.867 casi e un tasso di incidenza standardizzato per età (IRst) di 5,4 su 100.000 residenti. In generale il dato dell’incidenza è in aumento rispetto al periodo 2016-2021 dove si registravano rispettivamente 2.183, 2.211, 2.213, 2.457, 2.309 e 2.396 casi di batteriemie da CRE e un tasso di incidenza standardizzato per età (IRst) compreso tra 3,3 e 3,6 su 100.000 residenti (Figura 2 e Tabella A).

 

 

Tabella A. Numero totale di casi di batteriemie da CRE/CPE e tasso di incidenza nazionale e per area standardizzato per età per 100.000 residenti (IRst) per anno di diagnosi, Italia, 2014-2024

Anno di diagnosi n. casi IRst
Italia
IRst
Nord
IRst
Centro
IRst
Sud e Isole

2014

1403

2,1

2,5

3,1

1,1

2015

1838

2,8

3,2

3,4

1,8

2016

2183

3,3

3,2

3,8

3,0

2017

2211

3,3

3,1

3,8

3,2

2018

2213

3,3

2,8

4,4

3,1

2019

2457

3,6

2,3

6,1

3,8

2020

2309

3,4

2,7

4,5

3,8

2021

2396

3,5

3,2

4,6

3,2

2022

3056

4,3

3,4

5,6

4,8

2023

3867

5,4

4,0

7,4

6,2

2024 3735 5,2 3,9 6,4 6,3

 

Nel 2024 sono state inviate segnalazioni da 20 Regioni/PA; il Molise (che aveva segnalato 2 casi nel 2023) non ha segnalato casi. Complessivamente le segnalazioni sono giunte da 277 Ospedali/Aziende sanitarie/Unità sanitarie locali.

 

Il Centro Italia è risultata l’area geografica con maggiore incidenza di casi (IRst=6,4 su 100.000 residenti), seguita dal Sud e Isole (IRst=6,3 su 100.000 residenti) e dal Nord (IRst=3,9 su 100.000 residenti).

 

L’incidenza dei casi rispetto al 2023 è in diminuzione nel Centro Italia (IRst_2023=7,4 su 100.000 residenti) mentre è stabile nel Sud e Isole (IRst_2023= 6,2 su 100.000 residenti) e al Nord (IRst_2023= 4,0 su 100.000 residenti).

 

Per il Centro Italia, la Regione con la più alta incidenza è il Lazio (IRst=8,0 su 100.000 residenti), nel Sud e Isole è la Sicilia (IRst=12,8 su 100.000 residenti) e nel Nord è la Valle d’Aosta (IRst=10,8 su 100.000 residenti). Nel 2023 le regioni con più alta incidenza risultavano per il Centro è l’Umbria (IRst=9,6 su 100.000 residenti), per il Sud e Isole è la Sicilia (IRst=12,9 su 100.000 residenti) mentre per il Nord è il Piemonte (IRst=7,1 su 100.000 residenti) (Figura 3 e Tabella A).

 

 

La quasi totalità delle batteriemie da CRE diagnosticate nel 2024 è stata causata da K. pneumoniae (95,4%), e solo una piccola parte da E. coli (4,6%). Rispetto agli anni precedenti queste caratteristiche sono rimaste sostanzialmente invariate (Tabella 1 e Tabella B).

 

I casi segnalati si riferiscono prevalentemente a pazienti di sesso maschile (63,9%); il 98,9% dei casi è residente in Italia. L’età mediana è di 72 anni (range interquartile: 62-80). La fascia di età maggiormente coinvolta è 60-79 anni (51,6%). Rispetto al 2023, queste caratteristiche sono rimaste sostanzialmente invariate.

 

Al momento dell’inizio dei sintomi della batteriemia la maggior parte dei pazienti si trovava in una struttura ospedaliera (74,4%); il 18,8% si trovava a domicilio e il 6,8% in una struttura residenziale territoriale. Nei casi in cui la batteriemia si era manifestata in ospedale, il reparto di ricovero maggiormente interessato è stata la Terapia Intensiva (28,1%), seguito dalla Medicina Generale (23,6%) e dalla chirurgia (10,9%). L’origine presunta della batteriemia è stata attribuita principalmente ad un’infezione delle vie urinarie (25,1%) e alla presenza di un catetere venoso centrale centrale/periferico (18,5%) mentre nel 17,7% dei casi è stata riportata come primitiva (Tabella 1).

 

Rispetto al 2023, la Terapia Intensiva risulta di nuovo l’area di ricovero con la maggior percentuale di casi, in linea con quanto osservato nel periodo 2017-2022. Le restanti caratteristiche sono rimaste sostanzialmente invariate rispetto al 2023.

 

Tabella 1. Caratteristiche dei pazienti con batteriemie da CRE segnalate nel 2024

Caratteristica

n.

%

Patogeno

Klebsiella pneumoniae

3.563

95,4

Escherichia coli

172

4,6

Sesso*

Femmina

1.343

36,1

Maschio

2.372

63,9

Classe di età (anni)**

0-19

33

0,9

20-39

111

3,0

40-59

646

17,3

60-79

1.924

51,6

80+

1.015

27,2

Nazionalità***

Italiana

3.669

98,9

Straniera

42

1,1

Luogo di inizio sintomi§

Ospedale

2.635

74,4

Domicilio

665

18,8

RSA

242

6,8

Origine presunta dell’infezione§§

Infezione delle vie urinarie

575

25,1

Catetere venoso centrale/periferico

424

18,5

Primitiva

406

17,7

Colonizzazione intestinale

300

13,1

Infezione addominale

228

9,9

Polmonite

200

8,7

Polmonite associata a ventilazione

65

2,8

Infezione della cute e dei tessuti molli

55

2,4

Infezione della ferita chirurgica

41

1,8

Area di ricovero ospedaliero§§§

Terapia Intensiva

655

28,1

Medicina Generale

550

23,6

Chirurgia generale o specialistica

255

10,9

Lungodegenza/Geriatria

161

6,9

Ematologia

136

5,8

Malattie infettive e tropicali

83

3,6

Neuro Riabilitazione - Unità Spinale

64

2,7

Oncologia

44

1,9

Recupero e riabilitazione funzionale

39

1,7

Astanteria

12

0,5

Altri reparti

333

14,3

* In 20 casi (0,5%), il sesso non è stato riportato;

** In 6 casi (0,2%) l'età non è stata riportata;

*** In 24 casi (0,6%) la nazionalità di residenza non è stata riportata;

§ In 193 casi (5,2%) il luogo inizio sintomi non è stato riportato;

§§ In 768 casi (20,6%) l'origine dell'infezione non è stata riportata e in 673 casi (18,0%) è stata riportata più di una origine presunta di infezione;

§§§ Dato relativo ai casi in cui il luogo di inizio sintomi è in ospedale e in 303 casi (11,5%) il reparto non è stato riportato.

 

Tabella B. Batteriemie da CRE/CPE: n° di casi per specie batterica per anno di diagnosi, Italia 2014-2024

Anno di diagnosi E. coli
N. casi (%)
K. pneumoniae
N. casi (%)
N. Totale casi

2014

19 (1,4)

1384 (98,6)

1403

2015

31 (1,7)

1807 (98,3)

1838

2016

42 (1,9)

2141 (98,1)

2183

2017

50 (2,3)

2160 (97,7)

2210

2018

50 (2,3)

2157 (97,7)

2207

2019

64 (2,6)

2393 (97,4)

2457

2020

76 (3,3)

2233 (96,7)

2309

2021

64 (2,7)

2332 (97,3)

2396

2022

103 (3,4)

2953 (96,6)

3056

2023 129 (3,3) 3738 (96,7) 3867
2024 172 (4,6) 3563 (95,4) 3735

 

Nel 79,7% (2.978/3.735) dei casi è stato riportato il tipo di carbapenemasi. L’enzima è stato individuato mediante test genotipico da solo o in associazione con un test fenotipico nel 92,5% (2.756/2.978) dei casi mentre nel 7,5% (222/2.978) dei casi è stato riportato solo il test fenotipico. Questi dati mostrano una lieve diminuzione dei casi (81,7% nel 2023) in cui viene riportato il tipo di carbapenemasi ed un lieve aumento dell’utilizzo del test genotipico da solo o in associazione con il test fenotipico (89,9% nel 2023). Nel 66,9% dei casi l’enzima responsabile della resistenza ai carbapenemi è stato KPC (Klebsiella pneumoniae carbapenemasi); nel 16,9% dei casi sono stati individuati esclusivamente enzimi di tipo metallo beta-lattamasi (MBL); nel 6,8% dei casi solo enzimi di tipo OXA-48 (oxacillinasi-48 con attività carbapenemasi), mentre nel 6,5% degli isolati è stata riportata la presenza contemporanea di due diverse carbapenemasi.

 

Come già osservato nel 2023 questi dati mostrano una diminuzione della percentuale di enzimi di tipo KPC segnalati (74,9% nel 2023) e un aumento della percentuale di enzimi di tipo MBL e della presenza contemporanea di due carbapenemasi rispetto al 2023 dove i valori erano di 13,8% e 3,4% rispettivamente.

 

Nei 670 isolati in cui è stato utilizzato il test genotipico per identificare l’enzima MBL da solo o in associazione con un’altra carbapenemasi sono stati individuati i geni che codificano per le New Delhi metallo beta-lattamasi (NDM) e Verona integron-encoded metallo beta-lattamasi (VIM) rispettivamente nel 91,6% (614/670) e 7,9% (53/670) dei casi, mentre in 3 (0,5%) casi è stato individuato il gene codificante per imipenemasi (IMP). Questo dato conferma la presenza elevata del genotipo NDM tra gli enzimi di tipo metallo beta-lattamasi (MBL) (Tabella 2). La carbapenemasi di tipo NDM è stata segnalata da 16 Regioni/PA, prevalentemente Lombardia, Sicilia, Piemonte e Puglia.

 

Tabella 2. Enzimi responsabili della resistenza ai carbapenemi nel 2024

Carbapenemasi K. pneumoniae E. coli Totale
  n % n % n %

Serina beta-lattamasi

 

 

 

 

 

73,7

KPC

1955

68,4

37

32,4

1992

66,9

OXA-48

178

6,2

22

19,3

200

6,8

Metallo beta-lattamasi

 

 

 

 

 

16,9

NDM

414

14,5

34

29,8

448

15,0

VIM

34

1,2

9

7,9

43

1,5

IMP

1

0,0

2

1,8

3

0,1

MBL*

10

0,3

0

0,0

10

0,3

Doppia carbapenemasi

 

 

 

 

 

6,5

KPC + NDM

76

2,7

1

0,9

77

2,6

KPC + VIM

10

0,3

0

0,0

10

0,3

KPC + MBL*

7

0,2

0

0,0

7

0,2

KPC + OXA-48

10

0,3

0

0,0

10

0,3

OXA-48 + MBL*

3

0,1

0

0,0

3

0,1

OXA-48 + NDM

85

3,0

4

3,5

89

3,0

Non interpretabile§

81

2,8

5

4,4

86

2,9

Non indicato§§

644

 

56

 

700

 

Altro§§§

55

 

2

 

57

 

Totale

3563

 

172

 

3735

 

KPC: K. pneumoniae carbapenemasi; MBL: metallo-beta-lattamasi; OXA-48: oxacillinasi-48 con attività carbapenemasica; VIM: Verona integron-encoded metallo-beta-lattamasi; NDM: New Delhi metallo beta lattamasi; IMP: Imipenemasi

* Tipo di metallo beta lattamasi non specificata

§ Non interpretabile: discrepanza tra risultato genotipico e fenotipico.

§§ Non indicato: positività alla carbapenemasi non segnalata.

§§§ Altro: Altro test per la produzione di carbapenemasi (es. test di idrolisi colorimetrici).

 

Nel corso degli anni è notevolmente migliorata la capacità dei laboratori di rilevare il tipo di enzima (carbapenemasi) responsabile della resistenza ai carbapenemi attraverso metodiche molecolari da sole o in associazione a metodiche fenotipiche. Anche nel 2024, il dato della caratterizzazione molecolare del tipo di carbapenemasi è stato riportato in oltre il 90% delle segnalazioni. Questo dato mostra un miglioramento della performance della sorveglianza CRE anche in ottemperanza alle richieste del Piano Nazionale di Contrasto all’Antibiotico-Resistenza (PNCAR) 2022-2026 e permette di conoscere meglio l’epidemiologia molecolare dei CRE nel nostro paese, anche ai fini della stewardship antibiotica. È molto importante quindi che tutte le segnalazioni dei casi includano sempre il dato relativo alla caratterizzazione molecolare del tipo di carbapenemasi.

 

Data di ultimo aggiornamento: 18 novembre 2025

Data di creazione della pagina: 14 novembre 2019

Testo scritto da: Simone Iacchini*, Giulia Fadda*, Monica Monaco*, Giulia Errico*, Maria Del Grosso*, Maria Giufrè*, Stefania Giannitelli*, Michela Sabbatucci^, Giovanna Laurendi^, Anna Teresa Palamara*, Patrizio Pezzotti*, Fortunato “Paolo” D’Ancona*
* Dipartimento Malattie Infettive, Istituto Superiore di Sanità
^ Direzione Generale Emergenze Sanitarie, Ministero della Salute