English - Home page

ISS
Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
Istituto Superiore di Sanità - EpiCentro
Rapporto CRE - I dati 2021

In Italia, nel 2021 sono stati segnalati 2192 casi di batteriemie da CRE con un tasso di incidenza standardizzato per età (IRst) di 3,2 su 100.000 residenti. La distribuzione per mese è mostrata in Figura 1. Il dato è stabile se confrontato al 2020 dove si registravano 2.225 casi e un tasso di incidenza standardizzato per età (IRst) di 3,3 su 100.000 residenti, e, se si esclude l’aumento dei casi del 2019 (2457 casi; IRst 3,6 su 100.000 residenti), risulta in linea rispetto al triennio 2016-2018 dove si registravano rispettivamente 2.183, 2.211 e 2.213 casi di batteriemie da CRE e un tasso di incidenza standardizzato per età (IRst) di 3,3 su 100.000 residenti (Figura 2).

 

 

 

Nel 2021 sono state inviate segnalazioni da 18 Regioni/Province Autonome; non hanno segnalato casi la Basilicata (che non aveva segnalato nessun caso nel 2020) e la Calabria (che aveva segnalato solo 3 casi nel 2020), mentre non è disponibile il dato della Campania che non ha provveduto all’invio delle segnalazioni. Complessivamente le segnalazioni sono giunte da 210 Ospedali/Aziende sanitarie/Unità sanitarie locali, in diminuzione rispetto al 2020 in cui i dati erano stati comunicati da 269 strutture.

 

Il Centro Italia è risultata l’area geografica con maggiore incidenza di casi (IRst=4,3 su 100.000 residenti) seguita dal Nord (IRst=3,2 su 100.000 residenti) e da Sud e Isole (IRst=2,5 su 100.000 residenti).

 

L’incidenza dei casi del Centro Italia è stabile rispetto al 2020 (IRst=4,3 su 100.000 residenti). Al contrario il Nord conferma l’aumento del tasso di incidenza già osservato nel biennio 2019-2020 (IRst rispettivamente 2,3 e 2,6 su 100.000 residenti). Il Sud e Isole mostrano una diminuzione del tasso di incidenza rispetto al 2020 (IRst= 3,6 su 100.000 residenti).

 

Nel Centro, la Regione con la più alta incidenza è la Toscana (IRst=5,7 su 100.000 residenti), nel Sud e Isole la Puglia (IRst=6,6 su 100.000 residenti) e nel Nord la Valle d’Aosta (IRst=8,9 su 100.000 residenti). Nel 2020 le regioni con più alta incidenza risultavano il Piemonte per il Nord (IRst=5,4 su 100.000 residenti), la Sicilia per il Sud e Isole (IRst=7,2 su 100.000 residenti); per il Centro, la Toscana era sempre la Regione con la più alta incidenza (IRst=5,8 su 100.000 residenti) (Figure 3 e 4).

 

 

La quasi totalità delle batteriemie da CRE diagnosticate nel 2021 è stata causata da K. pneumoniae (97,1%), e solo una piccola parte da E. coli (2,9%).

 

I casi segnalati si riferiscono prevalentemente a pazienti di sesso maschile (66,2%); il 98,6% dei casi è residente in Italia. L’età mediana è di 70 anni (range interquartile: 58-79). La fascia di età maggiormente coinvolta è 60-79 anni (51,2%).

 

Al momento dell’inizio dei sintomi della batteriemia la maggior parte dei pazienti si trovava in una struttura ospedaliera (81,9%); il 13,6% si trovava a domicilio e il 4,5% in una struttura residenziale territoriale. Nei casi in cui la batteriemia era insorta in ospedale, il reparto di ricovero maggiormente interessato è stato la terapia intensiva (33,3%), seguito dalla medicina generale (18,3%) e dalla chirurgia (9,7%). L’origine presunta della batteriemia è stata attribuita principalmente alla presenza di un catetere venoso centrale/periferico (24,8%), mentre è stata riportata una infezione delle vie urinarie o un’origine primitiva rispettivamente nel 20,4% e 18,4% dei casi (Tabella 1).

 

Rispetto agli anni precedenti queste caratteristiche sono rimaste sostanzialmente invariate.

 

Tabella 1. Caratteristiche dei pazienti con batteriemie da CRE segnalate nel 2021

Caratteristica N %

Patogeno

Klebsiella pneumoniae

2.129

97,1

Escherichia coli

63

2,9

Sesso*

Femmina

739

33,8

Maschio

1.445

66,2

Classe di età (anni)**

0-19

38

1,7

20-39

93

4,3

40-59

465

21,2

60-79

1.121

51,2

80+

472

21,6

Nazionalità***

Italiana

1.793

98,6

Straniera

25

1,4

Luogo di inizio sintomi§

Ospedale

1.753

81,9

Domicilio

290

13,6

RSA

96

4,5

Origine presunta dell’infezione§§

Catetere venoso centrale/periferico

394

24,8

Infezione delle vie urinarie

324

20,4

Primitiva

291

18,4

Colonizzazione intestinale

180

11,4

Infezione addominale

145

9,1

Polmonite

119

7,5

Polmonite associata a ventilazione

83

5,2

Infezione della ferita chirurgica

27

1,7

Infezione della cute e dei tessuti molli

24

1,5

 

 

 

Totale

2.192

 

 

 

 

Area di ricovero ospedaliero§§§

Terapia Intensiva

459

33,3

Medicina Generale

252

18,3

Chirurgia generale o specialistica

133

9,7

Lungodegenza/Geriatria

71

5,1

Malattie infettive e tropicali

70

5,0

Ematologia

50

3,6

Neuro Riabilitazione - Unità Spinale

37

2,7

Recupero e riabilitazione funzionale

34

2,5

Oncologia

22

1,6

Astanteria

12

0,9

Altri reparti

238

17,3

Totale

1.753

 

 

In 8 casi (0,4%), il sesso non è stato riportato;

**In 3 casi (0,1%) l'età non è stata riportata;

***In 374 (17,1%) la nazionalità di residenza non è stata riportata;

§ In 53 casi (2,4%) il luogo inizio sintomi non è stato riportato;

§§ in 228 casi (10,4%) l'origine dell'infezione non è stata riportata e in 377 casi (17,2%) è stata riportata più di una origine presunta di infezione;

§§§ In 375 casi (21,4%) il reparto non è stato riportato.

 

Nell’83,9% (1.838/2.192) dei casi è stato riportato il tipo di carbapenemasi. L’enzima è stato individuato mediante test genotipico da solo o in associazione con un test fenotipico nell’ 83% dei casi (1.526/1.838) mentre nel 17% (312/1.838) dei casi è stato riportato solo il test fenotipico. Questi dati mostrano un aumento dei casi (78% nel 2020) in cui viene riportato il tipo di carbapenemasi ed un lieve aumento dell’utilizzo del test genotipico da solo o in associazione con il test fenotipico (79,2% nel 2020). Nell’80,1% dei casi l’enzima responsabile della resistenza ai carbapenemi è stato KPC (Klebsiella pneumoniae carbapenemasi); nel 13,1% dei casi sono stati individuati enzimi di tipo metallo beta-lattamasi (MBL); nel 2,2% dei casi enzimi di tipo OXA-48 (oxacillinasi-48 con attività carbapenemasi), mentre nel 3,2% degli isolati è stata riportata la presenza contemporanea di due diverse carbapenemasi.

 

Questo dato mostra un aumento di enzimi di tipo metallo beta-lattamasi rispetto al 2020 dove la presenza enzimi MBL è stata riportata nel 7,4% degli isolati.

 

Nei 276 isolati in cui è stato utilizzato il test genotipico per identificare l’enzima MBL sono stati individuati i geni che codificano per la New Delhi metallo beta-lattamasi (NDM) e Verona integron-encoded metallo beta-lattamasi (VIM) rispettivamente nel 83% (229/276) e 16,7% (46/276) dei casi, mentre in 1 caso è stato individuato il gene codificante per Imipenemasi (IMP). Complessivamente il genotipo NDM da solo o in associazione con un altro enzima è stato individuato nel 12,3% dei ceppi in cui è stato riportato l’enzima responsabile della resistenza ai carbapenemi (Tabella 2).

 

La carbapenemasi di tipo NDM è stata individuata in 9 regioni, prevalentemente in Toscana e Puglia.

 

Tabella 2. Enzimi responsabili della resistenza ai carbapenemi nel 2021

Carbapenemasi K. pneumoniae E. coli Totale
  n % n % n %

Serina Proteasi

KPC

1456

80,6

16

50,0

1472

80,1

OXA-48

34

1,9

6

18,8

40

2,2

 

 

 

 

 

 

 

Metallo beta lattamasi

 

 

 

 

 

 

NDM

191

10,6

5

15,6

196

10,6

VIM

32

1,8

3

9,4

35

1,9

IMP

1

0,1

0

0,0

1

0,1

MBL*

8

0,4

1

3,1

9

0,5

 

 

 

 

 

 

 

Doppia carbapenemasi

 

 

 

 

 

 

KPC + NDM

10

0,5

0

0,0

10

0,5

KPC + VIM

11

0,6

0

0,0

11

0,6

KPC + MBL*

3

0,2

0

0,0

3

0,2

KPC + OXA-48

12

0,6

0

0,0

12

0,7

OXA-48 + NDM

23

1,3

0

0,0

23

1,2

 

 

 

 

 

 

 

Non interpretabile§

25

1,4

1

3,1

26

1,4

 

 

 

 

 

 

 

Non indicato§§

270

 

27

 

297

 

Altro§§§

53

 

4

 

57

 

Totale

2129

 

63

 

2192

 

 

KPC: K. pneumoniae carbapenemasi; MBL: metallo-beta-lattamasi; OXA-48: oxacillinasi-48 con attività carbapenemasica; VIM: Verona integron-encoded metallo-beta-lattamasi; NDM: New Delhi metallo beta lattamasi; IMP: Imipenemasi

* Tipo di metallo beta lattamasi non specificata.

§ Non interpretabile: discrepanza tra risultato genotipico e fenotipico.

§§ Non indicato: produzione di carbapenemasi non segnalata.

§§§ Altro: Altro test per la produzione di carbapenemasi (es. test di idrolisi colorimetrici).

 

Data di ultimo aggiornamento: 17 novembre 2022

Data di creazione della pagina: 14 novembre 2019

Revisione a cura di: Simone Iacchini*, Alessandra Caramia*, Giulia Fadda*, Monica Monaco*, Giulia Errico*, Maria Del Grosso*, Maria Giufrè*, Annalisa Pantosti°, Michela Sabbatucci^, Francesco Maraglino^, Anna Teresa Palamara*, Patrizio Pezzotti*, Fortunato “Paolo” D’Ancona*
*Dipartimento Malattie Infettive, Istituto Superiore di Sanità
° già Dipartimento Malattie Infettive, Istituto Superiore di Sanità
^ Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria, Ministero della Salute