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Istituto Superiore di Sanità
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Rapporto Earss 2007: preoccupa la sempre maggiore resistenza agli antibiotici



21 maggio 2009 - La resistenza antimicrobica, anno dopo anno, sta diventando un grave problema di salute pubblica e solo uno sforzo concertato può invertire questa tendenza. Tra le altre, di particolare importanza, risulta l’aumento crescente della resistenza dell’Escherichia coli agli antibiotici comunemente usati per il trattamento . È quanto emerge dal rapporto 2007 sulla resistenza agli antibiotici (pdf 6,2 Mb) del Sistema europeo di sorveglianza dell’antibiotico-resistenza (Earss). Nel 2007, infatti, gli ospedali partecipanti hanno segnalato per la prima volta che la maggior parte degli E.coli ha perso la propria originale suscettibilità agli antibiotici comunemente usati per il trattamento e che questi ceppi resistenti sono quelli predominanti.

 

La resistenza agli antibiotici è una minaccia sempre maggiore per la salute pubblica in Europa. Per i prossimi dieci anni si prevede un declino dell’efficacia degli antibiotici, principalmente a causa di tre fattori:

  • l’accelerazione globale del consumo di antibiotici
  • l’agevolazione della resistenza per via della diffusione di nuove infezioni, zoonosi, ma anche delle elevate occasioni di trasmissione legata alla immigrazione e al commercio globale
  • la mancanza di nuovi agenti antibiotici, testimoniata dal fatto che negli ultimi dieci anni è entrata sul mercato solo una nuova classe di antibiotici.

L’Earss porta avanti la propria azione, fornendo a esperti e responsabili di sanità pubblica le fonti informative necessarie per la lotta alla resistenza agli antibiotici. Si tratta di un’iniziativa internazionale finanziata dall’Ecdc, dal ministero della Salute olandese, e dall’Istituto di salute pubblica olandese (Rivm) a cui, nel 2008, hanno preso parte 917 laboratori in 31 Paesi. L’Earss costituisce un sistema di sorveglianza e informazione che collega le varie reti nazionali fornendo dati confrontabili sulla prevalenza e sulla diffusione dei principali batteri antibiotico-resistenti in Europa.

 

Gli agenti patogeni sotto sorveglianza

Streptococcus pneumoniae

La resistenza di S.pneumoniae ha un carattere dinamico e sebbene la mancata suscettibilità alla penicillina sia in crescita in due Paesi, in altri cinque è in diminuzione. Lo stesso vale per i profili di resistenza all’eritromicina, mentre per quanto riguarda la resistenza a entrambi gli antibiotici si registra un trend in aumento; solo Spagna e Belgio mostrano una diminuzione.

 

Staphylococcus aureus

La diffusione di Staphylococcus aureus meticillino-resistente (Mrsa) è un problema crescente in tutta Europa e anche in Paesi a bassa endemicità si registra un aumento di Mrsa. Tra i Paesi ad alta endemicità, sembra che alcuni abbiano stabilizzato le proporzioni di Mrsa e, ancora più importante, alcuni mostrano una riduzione rispetto agli anni passati. Per lo Staphylococcus aureus meticillino-resistente, considerato come un marcatore del rischio infettivo negli ospedali, i tassi di resistenza in otto dei 31 Paesi sono ultimamente migliorati mostrando che gli interventi su larga scala e l'applicazione delle linee guida nazionali possono fare la differenza e ribaltare la situazione.

 

Enterococcus faecalis e Enterococcus faecium

A causa della diffusione di 17 complessi clonali in Europa, i focolai di E.faecium vancomicina-resistente continuano ad affliggere sempre più ospedali in diversi Paesi. La diffusione di questi ceppi adattati agli ospedali si verifica sullo sfondo di un alto livello di resistenza agli aminoglicosidi. Il controllo della resistenza degli enterococchi ai glicopeptidi rimane, quindi, uno strumento formidabile per le pratiche di controllo delle infezioni ospedaliere.

 

Escherichia coli

Il diffuso aumento della resistenza di Escherichia coli a tutte le classi antibiotiche, registrato dall’Earss, sembrerebbe una tendenza piuttosto inesorabile. Le più alte percentuali di resistenza sono state riportate per le aminopenicilline, mentre la situazione sta diventando sempre più grave per la velocità con la quale i fluorochinoloni perdono la propria forza nei confronti di E.coli. Forme di resistenza combinata sono anche frequenti, con una co-resistenza a 4 classi di antibiotici incluse le cefalosporine di terza generazione.

 

Klebsiella pneumonia e Pseudomonas aeruginosa

Per quanto riguarda la K.pneumoniae, si è diffusa in Europa centrale e sud-orientale un’alta prevalenza di ceppi resistenti a cefalosporine di terza generazione, fluorochinoloni e aminoglicosidi. Molti di questi ceppi hanno una resistenza combinata e i fenotipi più frequenti mostrano una resistenza a tutte e tre le classi antibiotiche registrate dall’Earss. I carbapenemi sembrano ancora efficaci nella maggior parte dei Paesi. Sarà necessario monitorare l’efficacia dei carbapenemi e assicurarsi che la loro efficacia non sia compromessa da prescrizioni irresponsabili negli ospedali e nelle ambulanze.

 

Il problema più preoccupante riguardo P.aeruginosa in Europa è la resistenza combinata.