Mmg e promozione della salute: Passi e Pinc al congresso della Simg
A cura della redazione di EpiCentro
22 dicembre 2010. Il peso crescente delle malattie croniche sui cittadini e sui sistemi sanitari accresce la sensibilità di quelle figure, come i medici di medicina generale che per ruolo e competenza si trovano di fronte i cittadini. La prevenzione di queste patologie è diventata prioritaria, ma richiede una modifica delle strategie sanitarie (e soprattutto un maggior peso della salute nelle politiche non sanitarie). Un segnale positivo che questa consapevolezza sta aumentando è arrivato dall’ultimo Congresso nazionale della Società italiana di medicina generale (Firenze, 25-27 novembre), dove un’intera sessione era dedicata al tema “Prendiamoci cura delle persone sane”, a sottolineare il ruolo del medico di famiglia nella promozione e nel mantenimento della salute.
Paolo D’Argenio per Passi e Barbara De Mei del Cnesps per il progetto Pinc hanno preso parte all’incontro con una presentazione. La redazione di EpiCentro propone una breve riflessione su quanto è stato discusso a Firenze.
«La promozione della salute deve passare attraverso la modifica di alcuni comportamenti e abitudini –ricorda D’Argenio – è un po’ la stessa idea a cui ci si appella quando si parla di ambiente. Come per i rifiuti la prima cosa da fare è ridurre la quantità che se ne produce, così anche per le patologie croniche è necessario intervenire per ridurre il carico di malattie, perché circa la metà delle sofferenze e una buona parte dei costi sono legati a fattori prevenibili e modificabili. Ma per lavorare su questo sono necessarie molte azioni».
«Guadagnare salute – continua D’Argenio – ha uno slogan molto significativo che recita “Rendere facili le scelte salutari”. Il compito di “rendere facili” spetta alle politiche, mentre il termine “scelte” fa riferimento alla responsabilità individuale. Nella prevenzione, quindi, molto possono fare le politiche, molto possono fare gli individui, ma molto possono fare anche i medici, in particolare i medici di famiglia, che hanno una forte influenza sui pazienti».
Valorizzare l’approccio olistico
«Mai come ora – ha dichiarato Luigi Canciani, Mmg e responsabile nazionale dell’Area prevenzione della Società italiana di medicina generale – è attuale l’approccio olistico proprio del medico di medicina generale, ancor più efficace se praticato in un contesto di medicina d’iniziativa. Anche se la promozione della salute è compito della comunità nel suo complesso, le potenzialità dell’intervento degli Mmg sullo stile di vita del cittadino sono determinanti e cruciali, sicuramente migliorabili e necessariamente da inserire in una rete integrata».
Del ruolo chiave dei medici di famiglia nella prevenzione è convinta anche Barbara De Mei: «Il significato della partecipazione del Cnesp al Congresso Simg – è legato a un percorso di collaborazione che abbiamo iniziato con i Mmg in quanto figure di riferimento fondamentali per la prevenzione. I medici di famiglia, dal momento che hanno occasioni d’incontro con le persone nei loro ambulatori, sono partner ideali di Guadagnare salute e giocano un ruolo chiave nella promozione della salute sul territorio perché possono sostenere la popolazione nella modifica dei comportamenti a rischio».
Passi e la famiglia dei sistemi di sorveglianza
Strumento fondamentale della prevenzione sono i sistemi di sorveglianza. «Le informazioni che ne derivano – ha dichiarato Canciani – sono rilevanti per indirizzare la promozione della salute. E sono ancor più importanti se facciamo riferimento a quanto emerge dal nuovo Piano sanitario nazionale, che si pone come macro obiettivo la promozione non solo della salute dei cittadini, ma anche “delle comunità, nella consapevolezza che la vera ricchezza del sistema sanitario è proprio la salute dei cittadini”. La salute, cioè, come bene collettivo da mantenere e tutelare attraverso azioni integrate in un sistema di rete proprio di tutta la comunità, promuovendo quindi non solo l’empowerment del singolo cittadino ma l’empowerment della comunità nel suo complesso».
«I sistemi di sorveglianza – insiste D’Argenio – forniscono in modo pressoché continuo le informazioni necessarie a programmare la prevenzione e sono di supporto sia alle politiche sanitarie, sia ai medici di famiglia per verificare se quello che fanno va nella direzione giusta».
La comunicazione
Perché i medici possano dare ai loro pazienti le informazioni necessarie alla prevenzione nel modo più efficace è importante che la comunicazione sia appropriata e personalizzata ed è proprio per questo che il ministero della Salute ha recentemente promosso il progetto Pinc.
«Pinc – ha spiegato Barbara De Mei – nasce come progetto di sostegno al programma ministeriale Guadagnare salute per quanto riguarda le iniziative di comunicazione. La sua associazione alla sorveglianza è legata al fatto che è una base di riferimento per l’elaborazione di messaggi efficaci da rivolgere non solo alla popolazione generale o a gruppi specifici di pazienti, ma anche agli operatori, sanitari e non. L’obiettivo principale del programma Pinc è quindi sia quello di attivare i processi di consapevolezza necessari per il raggiungimento di stili di vita salutare, sia quello di arrivare con le iniziative di comunicazione agli operatori, che sono i canali più importanti nelle relazioni con la popolazione».
Dell’importanza della comunicazione nella prevenzione è fortemente convinto anche Luigi Canciani. «La percezione del fattore di rischio da parte del cittadino – ha dichiarato – è pari per importanza all’esistenza del fattore stesso. A suo tempo la Simg aveva avviato il progetto “Entriamo in sintonia”, finalizzato proprio al miglioramento della comunicazione medico-paziente nella ricerca del benessere. Oggi noi come Simg siamo molto interessati a collaborare con le istituzioni su questo fronte, per porre in essere i cambiamenti necessari per dare risposte credibili e sostenibili alla sempre crescente domanda di salute».
Rimodellare le cure primarie
«Anche se pensiamo spesso che abitudini così radicate come il fumo e la sedentarietà siano difficili da sradicare, c’è ragione di essere ottimisti” continua Canciani. “Uno studio recente mostra che negli ultimi anni si è avuta un’importante riduzione della mortalità per malattie cardiovascolari e questo, in parte attribuibile al miglioramento dell’assistenza sanitaria, è dovuto soprattutto al cambiamenti negli stili di vita. La riduzione di anche solo una piccola percentuale di fumatori significa tantissimo in termini di salute».
Per intervenire al meglio sui fattori di rischio, è però necessario rivedere le politiche sanitarie alla luce delle nuove esigenze di salute della popolazione. «Guadagnare salute smettendo di fumare, compiendo scelte alimentari salutari, con un consumo moderato di alcol quando consentito, incentivando l’attività fisica, non è solo possibile con costi contenuti – riflette ancora Canciani – ma ottenibile esclusivamente rimodellando l’architettura delle cure primarie e della medicina generale. Le competenze e i compiti professionali vanno continuamente adeguati ai bisogni di salute emergenti».
Una necessità di cui la Simg sembra essere più che mai consapevole. «Al congresso – ha dichiarato con soddisfazione Barbara De Mei – abbiamo riscontrato da parte dei medici di medicina generale una grande disponibilità alla collaborazione. La sinergia tra Cnesp e Simg si concretizzerà in questa fase iniziale nella realizzazione di un poster da appendere negli ambulatori che sarà incentrato sull’importanza dell’attività fisica e dell’alimentazione nella prevenzione delle malattie croniche».