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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
Istituto Superiore di Sanità - EpiCentro

 

Importanza per la salute

 

La mobilità attiva individua tutte le modalità di trasporto attivo di persone o beni che non si avvalgono dell’utilizzo di mezzi motorizzati, bensì sono basate sull’attività fisica. Le principali forme di mobilità attiva sono camminare e andare in bicicletta, anche se si assiste a un crescente utilizzo di altre modalità (come ad esempio lo skateboard o i rollerblade).

 

È stato ripetutamente dimostrato che la mobilità attiva a piedi e in bicicletta è associata a benefici multipli sulla salute: dalla riduzione del rischio cardiovascolare, di diabete e del peso corporeo al miglioramento dello stato di salute fisico e mentale. La letteratura scientifica indica anche che la mobilità attiva può determinare esiti di salute anche diffusi, come una percezione di maggiore supporto sociale e di minore stress,  fino a una migliore salute soggettiva generale [1].

 

Per le persone che vanno in bicicletta o a piedi per almeno 150 minuti a settimana, come raccomandato dalle linee guida sull’attività fisica pubblicate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il rischio di mortalità si riduce infatti del 10% [2]. Si calcola che, nell’Unione europea, ogni anno più di 100.000 morti premature potrebbero essere evitate se ogni adulto andasse a piedi o in bicicletta per 15 minuti in più al giorno. Sebbene la mobilità attiva possa incrementare l’esposizione ad agenti inquinanti o al rischio di infortuni, i benefici eccedono i rischi in un rapporto di quasi nove a uno.

 

La promozione della mobilità attiva e sostenibile è entrata ormai da tempo nelle agende dei decisori a tutti i livelli, sia a livello globale – nell’ambito dei Sustainable Development Goals (Obiettivi di Sviluppo Sostenibile) – sia di singoli Paesi [3]. Per questo motivo si investe affinché tramite politiche pubbliche concertate, afferenti a diversi settori (tra cui i principali, sanità, ambiente, trasporti), si possano incrementare i livelli di mobilità attiva nella popolazione generale.

 

Oltre che in controtendenza rispetto ad ambienti e abitudini obesogene, queste politiche mirano infatti non solo al raggiungimento di uno stato di salute pubblica migliore, ma anche a rendere i contesti di vita più salubri e sostenibili, ad esempio relativamente a una riduzione delle emissioni e quindi dei tassi di inquinamento. Tra l’altro, si è visto come l’efficacia effettiva dei programmi è maggiore se legati a interventi nel contesto di comunità rispetto a quelli condotti a livello individuale [4].

 

A fronte dell’evidenza di quanto il tema della promozione della mobilità attiva sia imponente, trasversale a diversi settori e fortemente complesso, vengono condotti studi per la messa a punto di modelli statistici sofisticati in grado di considerare l’influenza di un’ampia gamma di fattori molto diversi tra loro: oltre a quelli ambientali, climatici, demografici o relativi alle infrastrutture, anche gli aspetti legati al grado di consapevolezza e ai meccanismi che regolano le scelte comportamentali [5].

 

In Europa, dal 2002, ogni anno dal 16 al 22 settembre, si celebra la Settimana Europea della Mobilità. Questa manifestazione punta al coinvolgimento di tutte le istituzioni e amministrazioni, enti e organizzazioni, ma soprattutto dei cittadini in funzione della sostenibilità e di una migliore salute urbana, attraverso il cambiamento e rinnovamento degli stili di vita.

 

A livello internazionale, la mobilità attiva è un argomento chiave anche in funzione dello stato di emergenza da COVID-19 in quanto si è passati da un paradigma volto a incrementare la mobilità in sé a uno in cui la riscoperta della prossimità offre un’opportunità per rafforzare l’accessibilità attraverso la rivisitazione degli spazi pubblici, di design e pianificazione urbana [6].

 

Risorse utili

Riferimenti

  1. L’articolo “2023 - Active Mobility and Subjective General Health: Roles of Mental Health, Social Support and Physical Activity” pubblicato a luglio 2017 sul Journal of Transport & Health
  2. Le line Guida OMS “Physical Activity and Adults
  3. La pagina del sito ONU dedicata ai Sustainable Development Goals (Obiettivi di Sviluppo Sostenibile)
  4. L’articolo “Evaluation of an intervention to promote walking during the commute to work: a cluster randomised controlled trial” pubblicato ad aprile 2019 sul BMC Public Health
  5. L’articolo “Promoting active mobility: Evidence-based decision-making using statistical models” pubblicato a Ottobre 2019 sul Journal of Transport Geography
  6. Le pagine del sito dell’OECD (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico – Organization for economic co-operation and development) dedicate a: OECD Policy Responses to Coronavirus (COVID-19) “Cities policy responses” (update al 23 giugno 2020)

 

Indicatori Passi: Mobilità attiva

 

Scheda indicatore

 

Per mobilità attiva si intende l’uso della bicicletta o la scelta di andare a piedi per recarsi a lavoro o a scuola o per i propri spostamenti quotidiani. La mobilità attiva (a piedi e/o in bicicletta) per gli spostamenti abituali non è solo un modo di muoversi rispettoso dell’ambiente, è anche una soluzione ottimale per raggiungere i livelli raccomandati di attività fisica e quindi per migliorare il proprio stato di salute.

 

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) infatti raccomanda di praticare almeno 150 minuti a settimana di attività moderata, o 75 minuti di attività intensa o combinazioni equivalenti delle due modalità, consigliando inoltre di svolgere sessioni di almeno 10 minuti per ottenere benefici cardio-respiratori e ridurre il rischio di insorgenza di patologie croniche e mortalità prematura.

 

Andare in bicicletta o percorrere dei tragitti a piedi per gli spostamenti abituali può essere un’occasione per praticare attività fisica moderata, al di là e oltre i momenti ricreativi dedicati all’esercizio fisico e alle attività sportive vere e proprie che ognuno sceglie di fare. Prendere abitualmente la bicicletta o spostarsi a piedi impiegando almeno 10 minuti in ogni occasione e cumulando almeno 150 minuti complessivi a settimana garantisce il raggiungimento dei livelli minimi di attività fisica raccomandati dall’OMS per avere benefici sulla salute.

 

Dal 2014, PASSI ha inserito un modulo per rilevare la quota di adulti che usano la bicicletta e la quota di chi va a piedi per i propri spostamenti abituali, con il dettaglio del tempo e della frequenza impiegata (numero medio di giorni a settimana e di minuti al giorno).

 

È possibile dunque stimare la quota di persone che pratica mobilità attiva, perché usano abitualmente la bicicletta o si spostano a piedi o fanno entrambe le cose. È inoltre possibile stimare la quota di persone che raggiunge i livelli di attività fisica raccomandati dall’OMS grazie alla pratica della mobilità attiva e possono considerarsi “fisicamente attive”; e la quota di persone che con la mobilità attiva possono considerarsi solo “parzialmente attive” perché non raggiungono i 150 complessivi di movimento (fra 10 e 149 minuti) e la quota di persone che non pratica mobilità attiva o pur praticando mobilità attiva non garantiscono tempi di percorrenza a piedi o d’uso della bicicletta superiori a 10 minuti in ogni occasione

 

Definizioni operative

  • Uso della bici: percentuale di persone adulte (18-69 anni) che dichiarano di aver fatto uso della bicicletta negli ultimi 30 giorni per andare al lavoro o a scuola o per gli spostamenti abituali, escludendo l’attività sportivo-ricreativa.
  • Tragitti a piedi: percentuale di persone adulte (18-69 anni) che dichiarano di aver fatto tragitti a piedi negli ultimi 30 giorni per andare al lavoro o a scuola o per gli spostamenti abituali, escludendo l’attività sportivo-ricreativa.
  • Mobilità attiva: la percentuale di persone adulte (18-69 anni) che dichiarano di aver fatto uso della bicicletta e/o di essersi spostati a piedi negli ultimi 30 giorni per andare al lavoro o a scuola o per gli spostamenti abituali (escludendo l’uso della bicicletta e della camminata come attività sportivo-ricreativa).
  • Persona fisicamente attiva per mobilità attiva praticata: chi pratica mobilità attiva e usa la bici e/o va a piedi per gli spostamenti abituali raggiungendo i livelli di attività fisica raccomandati dall’OMS (almeno 150 minuti complessivi settimanali per sessioni di almeno 10 minuti in ogni occasione).
  • Persona parzialmente attiva per mobilità attiva praticata: chi pratica mobilità attiva, usa  la bici e/o va a piedi per gli spostamenti abituali, ma senza raggiungere i livelli di attività fisica raccomandati dall’OMS, cumulando settimanalmente tra i 10 e i 149 minuti per sessioni di almeno 10 minuti in ogni occasione.
  • Persona non attiva per mobilità attiva praticata: chi non pratica mobilità attiva o pur praticando mobilità attiva non garantisce tempi d’uso della bicicletta o di percorrenza a piedi superiori a 10 minuti in ogni occasione.

 

Scheda indicatore: prevalenza di persone che usano la bici per gli spostamenti abituali

 

Popolazione di riferimento

Residenti in un Comune della Asl e iscritti all’anagrafe assistiti della Asl, in età 18-69 anni.

Numeratore

Persone di età 18-69 anni che riferiscono di aver usato la bici nei 30 giorni precedenti l’intervista per andare al lavoro o a scuola o per gli spostamenti abituali, escludendo l’attività sportivo-ricreativa.

Denominatore

Intervistati che hanno risposto alle domande sulla mobilità attiva svolta nei 30 giorni precedenti l’intervista. Sono esclusi dal denominatore i valori mancanti; il denominatore corrisponde in pratica all’intero campione.

Misure di frequenza

Prevalenza annuale (sulla popolazione di 18-69 anni), con intervalli di confidenza al 95%.

Intervallo temporale di riferimento per la definizione di caso

L’indicatore è costruito sulla base di un comportamento abituale svolto nei 30 giorni precedenti l’intervista.

Significato per la salute pubblica

L’attività fisica svolta con regolarità induce numerosi benefici per la salute, aumenta il benessere psicologico e previene la morte prematura. In particolare, chi pratica regolarmente l’attività fisica riduce significativamente il rischio di avere problemi di: ipertensione, malattie cardiovascolari (malattie coronariche e ictus cerebrale), diabete di tipo 2, osteoporosi, depressione, traumi da caduta degli anziani, alcuni tipi di cancro.

Limiti dell’indicatore

L’indicatore misura un comportamento riferito dall’intervistato ed è in teoria soggetto a distorsione legata alla desiderabilità sociale del comportamento, che spinge il rispondente a dichiarare un livello di attività fisica superiore al reale. Questo fenomeno comporta una possibile sovrastima della frequenza.

Validità dell’indicatore

L’indicatore mostra validità nella descrizione dei trend temporali e delle differenze territoriali.

 

Scheda indicatore: prevalenza di persone che vanno a piedi per gli spostamenti abituali

 

Popolazione di riferimento

Residenti in un Comune della Asl e iscritti all’anagrafe assistiti della Asl, in età 18-69 anni.

Numeratore

Persone di età 18–69 anni che riferiscono di aver fatto tragitti a piedi nei 30 giorni precedenti l’intervista per andare al lavoro o a scuola o per gli spostamenti abituali, escludendo l’attività sportivo-ricreativa

Denominatore

Intervistati che hanno risposto alle domande sulla mobilità attiva svolta nei 30 giorni precedenti l’intervista. Sono esclusi dal denominatore i valori mancanti; il denominatore corrisponde in pratica all’intero campione.

Misure di frequenza

Prevalenza annuale (sulla popolazione di 18-69 anni), con intervalli di confidenza al 95%.

Intervallo temporale di riferimento per la definizione di caso

L’indicatore è costruito sulla base di un comportamento abituale svolto nei 30 giorni precedenti l’intervista.

Significato per la salute pubblica

L’attività fisica svolta con regolarità induce numerosi benefici per la salute, aumenta il benessere psicologico e previene una morte prematura. In particolare, chi pratica regolarmente l’attività fisica riduce significativamente il rischio di avere problemi di: ipertensione, malattie cardiovascolari (malattie coronariche e ictus cerebrale), diabete di tipo 2, osteoporosi, depressione, traumi da caduta degli anziani, alcuni tipi di cancro.

Limiti dell’indicatore

L’indicatore misura un comportamento riferito dall’intervistato ed è in teoria soggetto a distorsione legata alla desiderabilità sociale del comportamento. Ciò comporta una possibile sovrastima della prevalenza di persone parzialmente attive.

 

Scheda indicatore: prevalenza di persone che praticano mobilità attiva

 

Popolazione di riferimento

Residenti in un Comune della Asl e iscritti all’anagrafe assistiti della Asl, in età 18-69 anni.

Numeratore

Persone di 18-69 anni che riferiscono di aver usato la bici e/o di aver fatto tragitti a piedi nei 30 giorni precedenti l’intervista per andare al lavoro o a scuola o per gli spostamenti abituali, escludendo l’attività sportivo-ricreativa

Denominatore

Intervistati che hanno risposto alle domande sulla mobilità attiva svolta nei 30 giorni precedenti l’intervista. Sono esclusi dal denominatore i valori mancanti; il denominatore corrisponde in pratica all’intero campione.

Misure di frequenza

Prevalenza annuale (sulla popolazione di 18-69 anni), con intervalli di confidenza al 95%.

Intervallo temporale di riferimento per la definizione di caso

L’indicatore è costruito sulla base di un comportamento abituale svolto nei 30 giorni precedenti l’intervista.

Significato per la salute pubblica

L’attività fisica svolta con regolarità induce numerosi benefici per la salute, aumenta il benessere psicologico e previene una morte prematura. In particolare, chi pratica regolarmente l’attività fisica riduce significativamente il rischio di avere problemi di: ipertensione, malattie cardiovascolari (malattie coronariche e ictus cerebrale), diabete di tipo 2, osteoporosi, depressione, traumi da caduta degli anziani, alcuni tipi di cancro.

Limiti dell’indicatore

L’indicatore misura un comportamento riferito dall’intervistato ed è in teoria soggetto a distorsione legata alla desiderabilità sociale del comportamento. Ciò comporta una possibile sottostima del fenomeno.

 

Scheda indicatore: prevalenza di persone fisicamente attive per mobilità attiva praticata

 

Popolazione di riferimento

Residenti in un Comune della Asl e iscritti all’anagrafe assistiti della Asl, in età 18-69 anni.

Numeratore

Persone di 18-69 anni che riferiscono di aver usato la bici e/o di aver fatto tragitti a piedi nei 30 giorni precedenti l’intervista per andare al lavoro o a scuola o per gli spostamenti abituali, escludendo l’attività sportivo-ricreativa, per almeno 150 minuti settimanali e per sessioni di almeno 10 minuti.

Denominatore

Intervistati che hanno risposto alle domande sulla mobilità attiva svolta nei 30 giorni precedenti l’intervista. Sono esclusi dal denominatore i valori mancanti; il denominatore corrisponde in pratica all’intero campione.

Misure di frequenza

Prevalenza annuale (sulla popolazione di 18-69 anni), con intervalli di confidenza al 95%.

Intervallo temporale di riferimento per la definizione di caso

L’indicatore è costruito sulla base di un comportamento abituale svolto nei 30 giorni precedenti l’intervista.

Significato per la salute pubblica

L’attività fisica svolta con regolarità induce numerosi benefici per la salute, aumenta il benessere psicologico e previene la morte prematura. In particolare, chi pratica regolarmente l’attività fisica riduce significativamente il rischio di avere problemi di: ipertensione, malattie cardiovascolari (malattie coronariche e ictus cerebrale), diabete di tipo 2, osteoporosi, depressione, traumi da caduta degli anziani, alcuni tipi di cancro.

Limiti dell’indicatore

L’indicatore misura un comportamento riferito dall’intervistato ed è in teoria soggetto a distorsione legata alla desiderabilità sociale del comportamento, che spinge il rispondente a dichiarare un livello di attività fisica superiore al reale. Questo fenomeno comporta una possibile sovrastima della frequenza.

Validità dell’indicatore

L’indicatore mostra validità nella descrizione dei trend temporali e delle differenze territoriali.

 

Scheda indicatore: prevalenza di persone parzialmente attive per mobilità attiva praticata

 

Popolazione di riferimento

Residenti in un Comune della Asl e iscritti all’anagrafe assistiti della Asl, in età 18-69 anni.

Numeratore

Persone di età 18–69 anni che riferiscono di aver aver usato la bici e/o di aver fatto tragitti a piedi (per andare al lavoro o a scuola o per gli spostamenti abituali, escludendo l’attività sportivo-ricreativa, senza raggiungere i livelli di attività fisica raccomandati da OMS ma cumulando settimanalmente non più di 149, con sessioni di almeno 10 minuti.

Denominatore

Intervistati che hanno risposto alle domande sulla mobilità attiva svolta nei 30 giorni precedenti l’intervista. Sono esclusi dal denominatore i valori mancanti; il denominatore corrisponde in pratica all’intero campione.

Misure di frequenza

Prevalenza annuale (sulla popolazione di 18-69 anni), con intervalli di confidenza al 95%.

Intervallo temporale di riferimento per la definizione di caso

L’indicatore è costruito sulla base di un comportamento abituale svolto nei 30 giorni precedenti l’intervista.

Significato per la salute pubblica

L’attività fisica svolta con regolarità induce numerosi benefici per la salute, aumenta il benessere psicologico e previene una morte prematura. In particolare, chi pratica regolarmente l’attività fisica riduce significativamente il rischio di avere problemi di: ipertensione, malattie cardiovascolari (malattie coronariche e ictus cerebrale), diabete di tipo 2, osteoporosi, depressione, traumi da caduta degli anziani, alcuni tipi di cancro.

Limiti dell’indicatore

L’indicatore misura un comportamento riferito dall’intervistato ed è in teoria soggetto a distorsione legata alla desiderabilità sociale del comportamento. Ciò comporta una possibile sovrastima della prevalenza di persone parzialmente attive.

 

Scheda indicatore: prevalenza di persone non attive per mobilità attiva praticata

 

Popolazione di riferimento

Residenti in un Comune della Asl e iscritti all’anagrafe assistiti della Asl, in età 18-69 anni.

Numeratore

Persone di 18-69 anni che riferiscono di non aver usato la bici e di non aver fatto tragitti a piedi nei 30 giorni precedenti l’intervista per andare al lavoro o a scuola o per gli spostamenti abituali, o di averlo fatto per tempi inferiori a 10 minuti in ogni occasione.

Denominatore

Intervistati che hanno risposto alle domande sulla mobilità attiva svolta nei 30 giorni precedenti l’intervista. Sono esclusi dal denominatore i valori mancanti; il denominatore corrisponde in pratica all’intero campione.

Misure di frequenza

Prevalenza annuale (sulla popolazione di 18-69 anni), con intervalli di confidenza al 95%.

Intervallo temporale di riferimento per la definizione di caso

L’indicatore è costruito sulla base di un comportamento abituale svolto nei 30 giorni precedenti l’intervista.

Significato per la salute pubblica

La sedentarietà provoca danni alla salute fisica e psicologica. Aumenta i rischi di ipertensione e malattie cardiovascolari (malattie coronariche e ictus cerebrale), diabete di tipo 2, osteoporosi, depressione, traumi da caduta degli anziani, alcuni tipi di cancro.

Limiti dell’indicatore

L’indicatore misura un comportamento riferito dall’intervistato ed è in teoria soggetto a distorsione legata alla desiderabilità sociale del comportamento. Ciò comporta una possibile sottostima del fenomeno.

 

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