Indicatori Passi: sintomi di depressione
Definizioni operative
Persona con sintomi di depressione è una persona che nelle due settimane prima dell’intervista ha sperimentato sintomi di umore depresso e/o di anedonia (perdita di interesse nelle attività della vita di tutti i giorni) in modo duraturo.
In base alla durata, in giorni, dei sintomi, viene assegnato un punteggio. Quando la somma dei due punteggi è uguale o superiore a 3, la persona viene considerata affetta da sintomi depressivi.
Durata in giorni |
Punteggio | |
Umore depresso |
Anedonia |
|
0 - 1 |
0 |
0 |
2 - 6 |
1 |
1 |
7 - 11 |
2 |
2 |
12 - 14 |
3 |
3 |
Consulta anche le informazioni generali con le caratteristiche degli indicatori Passi, e gli approfondimenti dedicati.
Scheda indicatore: prevalenza di persone con sintomi di depressione
Popolazione di riferimento |
Persone in età 18-69 anni, residenti in un Comune della Asl e iscritte all’anagrafe assistiti della Asl. |
Numeratore |
Rispondenti, in età 18-69 anni, che riferiscono di aver sperimentato, nelle ultime due settimane, sintomi di umore depresso e/o anedonia in modo duraturo (per il significato di “duraturo” vedi tabella nella pagina sulla definizione). |
Denominatore |
Intervistati, in età 18-69 anni, che rispondono a entrambe le domande riguardanti i sintomi di umore depresso e anedonia, riferendo il numero di giorni in cui hanno eventualmente sperimentato questi sintomi. Chi risponde “non so” viene equiparato a chi risponde “nessuno”, mentre i valori mancanti sono esclusi dall'analisi. |
Misure di frequenza |
Prevalenza annuale, con intervalli di confidenza al 95%. |
Intervallo temporale di riferimento per la definizione di caso |
Due settimane precedenti l’intervista. |
Significato per la salute pubblica |
Adottando un'appropriata soglia di punteggio (≥3), il Phq-2, consente di individuare le persone con possibile disturbo depressivo, misurare la prevalenza di questa condizione, l’associazione con determinanti sociali, patologie croniche e rischi comportamentali, l’eventuale incremento a seguito di eventi imprevisti, come disastri naturali. Consente inoltre di valutare quanto è compromessa la qualità della vita legata alla salute, a causa dei sintomi fondamentali della depressione. |
Limiti dell’indicatore |
Rispetto ai test più complessi, compreso quello da cui è derivato (Phq-9), il Phq2 è semplice da somministrare, accettabile e ha una buona riproducibilità e capacità di cogliere i cambiamenti, tuttavia risulta meno affidabile. Esso non consente di fare diagnosi di depressione. In contesti clinici è raccomandato come test di screening, nel caso sia accessibile, per le persone che risultano positive, un secondo livello diagnostico di approfondimento. |
Validità dell’indicatore |
Confrontato con la diagnosi di disturbo depressivo maggiore, il test mostra una sensibilità generalmente attorno a 80% ed una specificità attorno al 90%. Poiché la depressione maggiore, nella popolazione generale, non ha una frequenza elevata, il numero di rispondenti falsi positivi è alto. Di conseguenza, la prevalenza di sintomi depressivi stimata dal Passi risulta più elevata rispetto alla prevalenza di disturbo depressivo maggiore. Tuttavia i trend, le differenze tra gruppi della popolazione, e quelle geografiche anche rilevate con il Phq2 poiché riguardano analisi comparative sono oltre che altamente informative anche sufficientemente solide. |