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Istituto Superiore di Sanità
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L’abitudine a usare i dispositivi di sicurezza in auto e in moto, in PASSI

Come Passi misura l’uso dei dispositivi di sicurezza in auto e in moto

 

Durante l’intervista si chiede:

  1. a coloro che hanno viaggiato in auto in città e fuori, il comportamento abituale per quanto riguarda l’uso della cintura di sicurezza anteriore
  2. a coloro che hanno viaggiato in auto in città e fuori, il comportamento abituale per quanto riguarda l’uso della cintura di sicurezza posteriore
  3. a coloro che sono stati in moto negli ultimi 12 mesi, se usano il casco
  4. a coloro che convivono con minori di 14 anni, se usano il seggiolino o l’adattatore quando li trasportano in auto.

La possibile risposta è graduata: mai, a volte, spesso, sempre, oppure inapplicabile, ad esempio nel caso in cui l’intervistato non viaggi in auto.

 

Coloro che rispondono “sempre” sono classificate come persone con un comportamento abitudinario sicuro, nonché aderente al codice della strada.

 

Definizioni

  1. Uso della cintura anteriore è l’abitudine di una persona che dichiara di indossarla sempre quando, viaggiando in città o fuori, è seduto sui sedili anteriori dell’auto;
  2. Uso della cintura posteriore è l’abitudine di una persona che dichiara di indossarla sempre quando, viaggiando in città o fuori, è seduto sui sedili posteriori dell’auto;
  3. Uso del casco in moto è l’abitudine di chi, tra coloro che nei 12 mesi precedenti l’intervista sono stati in moto, dichiara di indossare sempre il casco;
  4. Uso del seggiolino di sicurezza è l’abitudine di una persona che convive con un minore di 14 anni e dichiara che, quando il bambino è trasportato in auto, usa sempre un dispositivo di sicurezza (il seggiolino o il cuscinetto alzabimbo, correttamente allacciati, o la cintura di sicurezza).

 

Fonte dei dati:

Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia (Passi)

Limiti della fonte:

Passi si basa su una rilevazione tramite interviste telefoniche. Come tutte le indagini di questo tipo, Passi può andare incontro a errori sistematici dovuti a: deficit di copertura (per esempio, esclude gli stranieri che non sono in grado di parlare in Italiano in modo comprensibile), non risposta (per esempio, rifiuto a partecipare o di rispondere a una specifica domanda), o di misura (ad esempio, bias legato alla desiderabilità sociale, nel riferire comportamenti socialmente stigmatizzati).

 

Abitudine a indossare la cintura anteriore, in auto

Demografico

Residenti in un Comune della Asl e iscritti all’anagrafe assistiti della Asl, in età 18 - 69 anni.

Numeratore

Persone di età 18 – 69 anni che, alla domanda sull’uso delle cinture di sicurezza (sui sedili) anteriori, rispondono: sempre.

Denominatore

Rispondenti di età 18 – 69 anni che vanno in auto in città e fuori e che viaggiano sui sedili anteriori, incluso coloro che dichiarano di essere esentati dall’uso della cintura.

Misure di frequenza

Prevalenza annuale, con intervalli di confidenza al 95%.

Intervallo temporale della definizione

L’indicatore non fa riferimento a un periodo temporale definito ma a un’abitudine.

Contesto

Tra le persone intervistate nel 2010 che dichiarano di viaggiare in auto sui sedili anteriori come conducente o passeggero, l’83% indossa sempre la cintura di sicurezza. La prevalenza è bassa nelle regioni meridionali.

Significato

L’uso corretto della cintura di sicurezza da parte di chi viaggia sui sedili anteriori dell’auto riduce il rischio di morte, in un incidente stradale, in media del 61%, a seconda del tipo di incidente: più efficace in collisioni frontali e ribaltamenti a velocità non eccessive.

L’uso della cintura è obbligatorio in Italia, in base al Codice della Strada Dlgs 285/1992 art. 172.

Limiti dell’indicatore

L’indicatore misura un comportamento abitudinario riferito dall’intervistato. È soggetto a distorsione legata alla desiderabilità sociale del comportamento e all’obbligo di legge che spingono il rispondente a sovrastimare la frequenza di uso del dispositivo.

Validità dell’indicatore

Nella valutazione dell’adesione alle raccomandazioni per la sicurezza stradale e il rispetto del codice della strada, l’indicatore, quando confrontato con la frequenza d’uso derivata dall’osservazione diretta, mostra una sovrastima. Mostra anche una buona correlazione con tale misura che lo rende utile per valutare le differenze territoriali e i trend temporali.

 

Abitudine a indossare la cintura posteriore, in auto

Demografico

Residenti in un Comune della Asl e iscritti all’anagrafe assistiti della Asl, in età 18 - 69 anni.

Numeratore

Persone di età 18 – 69 anni che, alla domanda sull’uso delle cinture di sicurezza (sui sedili) posteriori, rispondono: sempre.

Denominatore

Rispondenti di età 18 – 69 anni che vanno in auto in città e fuori e che viaggiano sui sedili posteriori, incluso coloro che dichiarano di essere esentati dall’uso della cintura.

Misure di frequenza

Prevalenza annuale, con intervalli di confidenza al 95%.

Intervallo temporale della definizione

L’indicatore non fa riferimento a un periodo temporale definito ma a un’abitudine.

Contesto

Tra le persone intervistate nel 2010 che dichiarano di viaggiare in auto sui sedili posteriori, il 19% indossa sempre la cintura di sicurezza. Si registra una prevalenza bassa ovunque in Italia, in particolar modo nelle regioni meridionali.

Significato

In caso di incidente, che i viaggiatori sui sedili posteriori indossino correttamente la cintura riduce il loro rischio di morte dal 18 al 75% e dell’80% quello dei cinturati seduti sui sedili anteriori.

L’uso della cintura è obbligatorio in Italia, in base al Codice della Strada Dlgs 285/1992 art. 172.

Limiti dell’indicatore

L’indicatore misura un comportamento abitudinario riferito dall’intervistato ed è in teoria soggetto a distorsione legata alla desiderabilità sociale del comportamento e all’obbligo di legge che spingono il rispondente a sovrastimare la frequenza di uso del dispositivo. 

Validità dell’indicatore

Nella valutazione dell’adesione alle raccomandazioni per la sicurezza stradale e il rispetto del codice della strada, l’indicatore, quando confrontato con la frequenza d’uso derivata dall’osservazione diretta, mostra una sovrastima.

 

Abitudine a indossare il casco, in moto

Demografico

Residenti in un Comune della Asl e iscritti all’anagrafe assistiti della Asl, in età 18 - 69 anni.

Numeratore

Persone di età 18 – 69 anni che, alla domanda sull’uso del casco quando vanno in moto in città e fuori, rispondono: sempre.

Denominatore

Rispondenti di età 18 – 69 anni che hanno viaggiato in moto negli ultimi 12 mesi, come guidatore o passeggero.

Misure di frequenza

Prevalenza annuale, con intervalli di confidenza al 95%.

Intervallo temporale della definizione

Ultimi 12 mesi.

Contesto

Nel 2010, tra le persone che nei 12 mesi precedenti all'intervista hanno viaggiato in moto, nel 95% dei casi dichiarano di aver indossato sempre il casco. Si rileva una prevalenza elevata nelle regioni settentrionali e più bassa in quelle meridionali, ma non nelle isole.

Significato

In caso di incidente, se chi va in moto usa il casco, si riduce il rischio di trauma cerebrale del 69% e di morte del 42%.

L’uso della cintura è obbligatorio in Italia, in base al Codice della Strada Dlgs 285/1992 art. 171.

Limiti dell’indicatore

L’indicatore misura un comportamento abitudinario riferito dall’intervistato ed è in teoria soggetto a distorsione legata alla desiderabilità sociale del comportamento e all’obbligo di legge che spingono il rispondente a sovrastimare la frequenza di uso del dispositivo. 

Validità dell’indicatore

Nella valutazione dell’adesione alle raccomandazioni per la sicurezza stradale e il rispetto del codice della strada, l’indicatore, quando confrontato con la frequenza d’uso derivata dall’osservazione diretta, mostra una sovrastima. Mostra anche una buona correlazione con tale misura che lo rende utile per valutare le differenze territoriali e i trend temporali.

 

Abitudine a usare il seggiolino di sicurezza in auto

Demografico

Residenti in un Comune della Asl ed iscritti all’anagrafe assistiti della Asl, in età 18 - 69 anni.

Numeratore

Persone di età 18 – 69 anni che dichiarano di convivere con un minore di anni 14 e che, alla domanda sull’uso dei dispositivi di sicurezza in auto (il seggiolino o il cuscinetto alzabimbo, correttamente allacciati, o la cintura di sicurezza), rispondono: sempre.

Denominatore

Rispondenti di età 18 – 69 anni che dichiarano di convivere con un minore di anni 14, con cui viaggiano in auto.

Misure di frequenza

Prevalenza annuale, con intervalli di confidenza al 95%.

Intervallo temporale della definizione

L’indicatore non fa riferimento a un periodo temporale definito ma a un’abitudine.

Contesto

Tra le persone intervistate nel 2010 che convivono con un minore di 14 anni con cui viaggiano in auto, l’84% dichiara di usare sempre i dispositivi di sicurezza in auto (il seggiolino o il cuscinetto alzabimbo, correttamente allacciati, o la cintura di sicurezza). La prevalenza si attesta su valori elevati nelle regioni settentrionali e più bassi in quelle meridionali, ma non nelle isole.

Significato

In caso di incidente stradale, l’uso appropriato dei dispositivi di sicurezza per bambini in auto fa sì che il rischio di morte si riduca del 72%, per i bambini fino a 12 mesi, e del 52%, per quelli tra 1 e 4 anni.

L’uso della cintura è obbligatorio in Italia, in base al Codice della Strada Dlgs 285/1992 art. 172.

Limiti dell’indicatore

L’indicatore misura un comportamento abitudinario riferito dall’intervistato ed è in teoria soggetto a distorsione legata alla desiderabilità sociale del comportamento e all’obbligo di legge che spingono il rispondente a sovrastimare la frequenza di uso del dispositivo.

Validità dell’indicatore

Nella valutazione dell’adesione alle raccomandazioni per la sicurezza stradale e il rispetto del codice della strada, l’indicatore, quando confrontato con la frequenza d’uso derivata dall’osservazione diretta, mostra una sovrastima. La variabilità regionale rilevata da Passi dovrà essere confrontata con dati ricavati mediante osservazione diretta.

 

Risorse

Valore e validità dei dati riferiti riguardanti l’abitudine di usare i dispositivi di sicurezza individuali in auto e in moto

  1. Ibrahimova A, Shults RA, Beck LF. Comparison of 2008 national and state-level self-reported and observed seatbelt use estimates. Inj Prev. 2011 Mar 10.
  2. Nelson DE. Validity of self reported data on injury prevention behavior: lessons from observational and self reported surveys of safety belt use in the US. Inj Prev. 1996 Mar;2(1):67-9. Free PMC Article
  3. Parada MA, Cohn LD, Gonzalez E, Byrd T, Cortes M. The validity of self-reported seatbelt use: Hispanic and non-Hispanic drivers in El Paso. Accid Anal Prev. 2001 Jan;33(1):139-43.
  4. Robertson LS. The validity of self-reported behavioral risk factors: seatbelt and alcohol use. J Trauma. 1992 Jan;32(1):58-9.
  5. Zambon F, Fedeli U, Marchesan M, Schievano E, Ferro A, Spolaore P. Seat belt use among rear passengers: validity of self-reported versus observational measures. BMC Public Health. 2008 Jul 9;8:233. Free PMC Article
  6. Streff FMWagenaar AC. Are there really shortcuts? Estimating seat belt use with self-report measures. Accid Anal Prev. 1989 Dec;21(6):509-16.