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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Rapporto nazionale Passi 2010: sicurezza domestica

22 settembre 2011 - Gli infortuni domestici rappresentano un problema di interesse rilevante per la sanità pubblica, sia dal punto di vista della mortalità e della morbosità, sia per l’impatto psicologico sulla popolazione in quanto la casa è ritenuta generalmente il luogo più sicuro per eccellenza. Al contrario, gli incidenti domestici costituiscono un problema di salute di grandi dimensioni che interessa prevalentemente l’infanzia, il lavoro domestico e l’età avanzata come conseguenza di fattori di rischio specifici, sia intrinseci (relativi alla persona) sia estrinseci (relativi all’ambiente domestico).

Passi rileva il livello di consapevolezza del rischio di incidente domestico, cioè il primo movente per mettere in atto misure volte alla riduzione dei fattori di rischio ambientali e comportamentali. Dal 2010 misura inoltre la percentuale di incidenti in casa per cui è stato necessario il ricorso al medico di famiglia, al pronto soccorso o all’ospedale.

 

La consapevolezza del rischio

Sicurezza domestica – pool di Asl 2010

 

 

%

(IC95%)

Consapevolezza del rischio di infortunio domestico

6,7

(6,4-7,0)

Infortunio domestico per il quale c’è stato ricorso al medico di famiglia, al pronto soccorso o all’ospedale

3,7

(3,5-4,0)

 

 

Nel 2010 solo il 7% degli intervistati ha dichiarato di ritenere alto o molto alto il rischio di un incidente domestico: una percentuale simile a quella rilevata negli anni precedenti. Questa consapevolezza è maggiore tra gli adulti rispetto ai giovani, tra le donne, tra chi ha più difficoltà economiche e tra chi convive con anziani o bambini. L’esigenza di prevedere le possibilità di incidente in casa o le competenze per rimuovere le più comuni cause di pericolo e adottare comportamenti protettivi sono maggiori tra i conviventi di bambini, di anziani e tra le persone impegnate nel lavoro domestico (come pulizie, cucina, manutenzione ordinaria). Anche in questi gruppi di persone, però, il livello di consapevolezza è molto scarso: la percentuale di coloro che ritengono elevata la possibilità che si verifichi un infortunio domestico rimane sempre inferiore al 10%.

 

Consapevolezza nelle persone a maggior rischio di infortunio domestico o nei loro conviventi – pool di Asl 2010

 

 

%

(IC95%)

Persone ultra 64enni

6,9

(5,9-8,2)

Conviventi con persone ultra 64enni

7,0

(6,1-7,9)

Donne 18-69 anni

8,2

(7,7-8,6)

Persone con figli o bambini fino ai 14 anni

7,9

(7,3-8,6)

 

 

Infortuni in casa che hanno richiesto il ricorso al medico di famiglia, al pronto soccorso o all’ospedale

Nei 12 mesi precedenti all’intervista, quasi il 4% degli intervistati ha riportato un incidente in casa che ha richiesto il ricorso alle cure del medico di famiglia o l’accesso al pronto soccorso o l’ospedalizzazione. Gli incidenti domestici sono più frequenti tra le donne, tra le persone con un livello di istruzione più basso e tra chi ha maggiori difficoltà economiche.

 

Conclusioni e raccomandazioni

Le persone intervistate hanno una bassa consapevolezza del rischio infortunistico in ambiente domestico, anche quando vivono con bambini o anziani o sono esse stesse ultra 64enni: condizioni e situazioni, queste, in cui il rischio tende ad aumentare e in cui bisognerebbe quindi agire in modo preventivo.

Esistono programmi efficaci per la prevenzione delle cadute degli anziani, individuati dal Sistema nazionale linee guida (Snlg), e anche degli infortuni dei bambini e di quelli legati al lavoro domestico. Inoltre le Regioni e le Aziende sanitarie sono impegnate nel Piano nazionale di prevenzione degli incidenti domestici.