Come funziona la stakeholder analysis
Traduzione a cura dello staff centrale del Passi, dal sito web governativo dello Stato australiano di Victoria che illustra gli sforzi per il coinvolgimento e l’impegno della società civile
13 maggio 2010 - Un metodo comune per l’analisi degli stakeholder si basa su una matrice che consente di confrontare i vari soggetti su due assi: l’importanza contro l’influenza della parte interessata.
Le caselle A, B e C sono gli stakeholder chiave del progetto:
Casella A
Sono gli stakeholder che hanno il grado maggiore di influenza sul progetto e che, allo stesso tempo, hanno la maggiore importanza per la sua riuscita. L’organizzazione che attua il lavoro deve quindi creare buone relazioni con questi stakeholder, per garantirsi una collaborazione effettiva nel sostenere il progetto.
Casella B
Questi stakeholder assumono grande importanza per la riuscita del progetto, ma scarsa influenza reale. Per proteggere i loro interessi è allora necessario assumere iniziative particolari. Per esempio, i gruppi marginali (come i rom o le persone molto anziane) potrebbero essere beneficiari potenziali di un nuovo servizio, e quindi importanti, ma avere poca voce in capitolo nello sviluppo del progetto. Potrebbe essere necessario e utile allearsi con organizzazioni del volontariato, che sostengono queste minoranze, e dotate di influenza (per esempio, quelle collegate alla Chiesa cattolica).
Casella C
Questi sono stakeholder dall’elevato livello di influenza, in grado quindi di favorire il buon esito del progetto, ma i cui interessi non coincidono necessariamente con le finalità del progetto stesso (come gli amministratori finanziari, che potrebbero esercitare considerevole discrezionalità sul rilascio dei fondi). Ciò implica che questi stakeholder potrebbero rappresentare un rischio significativo e dovrebbero essere gestiti con cura.
Casella D
Gli stakeholder di questa casella sono dotati di scarsa influenza e scarsa importanza riguardo agli obiettivi del progetto: è importante monitorarli, ma a loro è associata una bassa priorità.
Obiettivi
Disporre di una chiara comprensione delle diverse parti in causa e, di conseguenza, fornire idee sul modo migliore per ingaggiarle.
Outcome
Una migliore pianificazione per impegnare la comunità e migliori esiti del progetto.
Forza
Può essere impiegata fin dalla fase iniziale del progetto, nel caso affidandola a un gruppo incaricato di sviluppare un piano per le parti in causa.
Debolezza
L’analisi è basata su dati soggettivi e varia a seconda della persona e della situazione in cui viene impiegata. Sarebbe meglio gestire la comunicazione dei risultati all’interno del gruppo di lavoro.
Metodo
- elencare tutti i possibili stakeholder
- ordinare gli stakeholder su una scala da 1 a 5, in base a uno dei criteri della matrice (per esempio, “interesse nella riuscita del progetto”)
- inserire lo stakeholder in una delle quattro caselle della matrice in base al punteggio ottenuto sulle due scale: influenza e importanza
- porre le seguenti domande aggiuntive:
- ci può essere qualche sorpresa?
- con quali stakeholder abbiamo il maggiore o il minore contatto?
- per quali stakeholder potremmo dover fare sforzi ulteriori per garantire il coinvolgimento?
Bibliografia
- Department for International Development (1993) Guidance note on how to do stakeholder analysis of aid projects and programmes, UK Department for International Development, London
- Butcher, M (2005) Outside the gates: development processes for the real world, AV Last-First Networks, Armidale.
Link utili