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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Stranieri residenti in Emilia-Romagna: fattori comportamentali e consigli dei sanitari

Secondo i dati prodotti nel 2007-2008 dal sistema di sorveglianza Passi in Emilia-Romagna, gli stranieri di età compresa tra 18 e 49 anni, che rappresentano il 6% dell’intera popolazione residente, percepisce in modo migliore il proprio stato di salute rispetto agli italiani. Attenzione, però: gli stranieri intervistati sono quelli residenti, che parlano e comprendono bene la lingua italiana e sono in grado di sostenere un’intervista telefonica. Al Passi, quindi, sfugge la quota di stranieri potenzialmente meno integrata e più deprivata.

 

Le persone con cittadinanza straniera dichiarano di fumare meno, consumare meno alcol e utilizzare più spesso i dispositivi di sicurezza stradale (cinture e casco). Risultano invece meno attenti degli italiani sul fronte dell’attività fisica: la percentuale di sedentari riscontrata tra gli stranieri intervistati è infatti significativamente maggiore di quella degli italiani.

 

Sembra migliorabile in rapporto con la prevenzione e la tutela della salute: per esempio, rispetto agli italiani, sono molti di più gli stranieri che dicono di non aver mai misurato la pressione arteriosa o la colesterolemia. Così come la percentuale di donne 25-49enni che non ha mai effettuato un Pap-test (anche correggendo per la ricezione della lettera di invito). Anche i dati sulla vaccinazione anti-rubeolica tra le donne straniere di 18-49 anni confermano questa ipotesi. Gli intervistati con cittadinanza straniera, inoltre, riferiscono che medici e operatori sanitari si informano generalmente meno sui loro comportamenti potenzialmente a rischio e danno loro meno consigli sui corretti stili di vita rispetto alle informazioni e consigli ricevuti dagli italiani.

 

Per maggiori dettagli, scarica il rapporto completo (pdf 1,4 Mb).