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Rapporto nazionale Passi 2009: sicurezza stradale

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16 settembre 2010 - Gli incidenti stradali sono la principale causa di morte e di disabilità nella popolazione sotto ai 40 anni. Secondo i dati Istat più recenti a disposizione (2008), ogni giorno in Italia si verificano in media 598 incidenti stradali, che provocano la morte di 13 persone e il ferimento di altre 849. Complessivamente nel 2008 gli incidenti stradali rilevati sono stati 218.963. Essi hanno causato il decesso di 4.731 persone, mentre altre 310.739 hanno subito lesioni di diversa gravità.

Gli incidenti più gravi sono spesso provocati dall’alcol: oltre un terzo della mortalità sulle strade è attribuibile alla guida in stato di ebbrezza. A livello preventivo, oltre agli interventi a livello ambientale e strutturale, esistono azioni di provata efficacia, come l’utilizzo di dispositivi di sicurezza individuali (casco, cinture e seggiolini) e il controllo da parte delle Forze dell’ordine della guida sotto l’effetto dell’alcol o di sostanze stupefacenti.

 

Sicurezza stradale - pool di Asl 2009

 

%

(IC 95%)

Persone che utilizzano i vari dispositivi di sicurezza*

cintura anteriore sempre

82,4

(81,9-82,9)

cintura posteriore sempre

18,9

(18,4-19,4)

casco sempre

94,2

(93,5-94,9)

Guida sotto effetto dell’alcol**

10,5

(10,1-11,1)

Trasportato da un conducente sotto effetto dell’alcol

7,1

(6,8-7,4)

 

* percentuale calcolata su tutta la popolazione, escluso chi non viaggia in moto o automobile

** aver guidato entro un’ora dall’aver bevuto ≥2 unità di bevanda alcolica nell’ultimo mese; percentuale calcolata sulla popolazione che dichiara che, negli ultimi 30 giorni, ha bevuto almeno un’unità alcolica e ha guidato

 

Scarica la tabella (xls 20 kb) in formato excel.

 

La maggior parte degli intervistati ha un comportamento responsabile alla guida di auto e moto, indossando sempre la cintura di sicurezza sui sedili anteriori (82%) e il casco (94%). L’uso della cintura posteriore è invece ancora poco frequente: solo il 19% degli intervistati, infatti, la usa sempre.

Circa una persona su dieci ha dichiarato di aver guidato dopo aver bevuto almeno due unità alcoliche nell’ora precedente e il 7% del campione è andato in macchina con un conducente sotto effetto dell’alcol.

 

L’uso dei dispositivi di sicurezza

È presente un gradiente territoriale (Nord-Sud) statisticamente significativo nell’uso dei dispositivi di sicurezza.

 

Uso del casco
Pool di Asl - Passi 2009
Uso della cintura anteriore
Pool di Asl - Passi 2009
Uso della cintura posteriore
Pool di Asl - Passi 2009

 

La guida sotto l’effetto dell’alcol

Un intervistato su dieci ha dichiarato di aver guidato dopo aver bevuto almeno due unità alcoliche nell’ora precedente.

 

L’abitudine a guidare in stato di ebbrezza è decisamente più frequente negli uomini che nelle donne. Piccole differenze al limite della significatività statistica si rilevano anche per età, istruzione e difficoltà economiche.

 

Analizzando insieme tutte queste caratteristiche con un’analisi multivariata, si conferma una forte associazione tra guida in stato di ebbrezza e sesso; non è confermata invece l’associazione con l’istruzione e con l’età.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

* tra le persone che nell’ultimo mese hanno bevuto e guidato e che hanno dichiarato di aver guidato entro un’ora dopo aver bevuto due o più unità di bevanda alcolica

Guida sotto l’effetto dell’alcol*

Pool di Asl - Passi 2009 (n=21.761)

 

Totale: 10,5% (IC 95%: 10,1%-11,1%)

 

 

Guida sotto l’effetto dell’alcol

Pool di Asl - Passi 2009

 

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La mappa riporta la situazione della guida sotto effetto dell’alcol, nelle Regioni e Asl che nel 2009 hanno raccolto un campione rappresentativo.

 

Si osservano differenze statisticamente significative nel confronto interregionale, con percentuali più alte di guidatori in stato di ebbrezza al Nord, al Centro e in Calabria.

 

Scarica la tabella con i dati per Regione (xls 15 kb).

 

I controlli delle Forze dell’ordine

Nel 2009 sette Regioni hanno approfondito il problema degli incidenti stradali: Valle D’Aosta, P.A. di Trento, Friuli-Venezia Giulia, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana e Lazio. Dei circa 13.400 intervistati che dichiarano di essere andati in auto/moto negli ultimi 12 mesi, il 39% ha riferito di aver subito un controllo da parte delle Forze dell’ordine, da guidatore o da passeggero.

 

Tra le persone che sono state fermate, come guidatori o passeggeri, questo controllo è capitato in media più di due volte negli ultimi 12 mesi.

 

Dal confronto tra le Regioni emergono differenze e Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna e Lazio si discostano in modo statisticamente significativo dal valore di pool.

Persone che riferiscono un controllo da parte delle Forze dell’ordine

Pool di Asl - Passi 2009 (n=13.429)

 

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Il ricorso all’etilotest

Solo l’11% degli intervistati fermati dalle Forze dell’ordine riferisce che il guidatore è stato sottoposto anche all’etilotest. Una percentuale che diminuisce all’aumentare dell’età: dal 25% dei 18-24enni al 4% dei 50-69enni.

 

La percentuale più bassa di controlli con etilotest si registra nel Lazio (6%), con una differenza significativa rispetto a Friuli-Venezia Giulia (10%), Liguria (11%), Emilia-Romagna (15%), P.A. Trento (15%) e anche rispetto alla media delle Regioni (11%).

Persone che riferiscono che il guidatore ha effettuato l’etilotest

Pool di Asl - Passi 2009 (n=5.408)

 

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L’uso dei dispositivi di sicurezza per i minori di 14 anni

Nelle sette Regioni che hanno approfondito il problema degli incidenti stradali, circa nove intervistati su dieci, nel cui nucleo familiare è presente un minore al di sotto di 14 anni, hanno riferito di utilizzare sempre il dispositivo di sicurezza per bambini.

 

C’è molta variabilità tra le diverse Regioni: si passa dall’85% del Lazio al 97% della P.A. di Trento.

 

Sfortunatamente questo quadro tutto sommato positivo potrebbe avere dei limiti, perché dichiarare l’omissione, anche parziale, di comportamenti di protezione dei bambini, è avvertito come riprovevole. Infatti, i pur frammentari dati derivati da osservazione diretta sono molto deludenti.

Intervistati che utilizzano sempre i dispositivi di sicurezza per bambini

Pool di Asl - Passi 2009 (n=3.508)

 

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Le campagne sull’uso dei dispositivi di sicurezza per i minori

Circa la metà degli intervistati, nel cui nucleo familiare sono presenti minori di 14 anni, ha riferito di aver visto o sentito campagne informative o pubblicitarie sull'uso corretto dei dispositivi di sicurezza per bambini.

 

Dal confronto tra le Regioni non emergono differenze statisticamente significative.

Intervistati che hanno visto/sentito campagne sull’uso corretto dei dispositivi di sicurezza per i minori

Pool di Asl - Passi 2009 (n=3.367)

 

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Conclusioni e raccomandazioni

 

L’utilizzo dei dispositivi di sicurezza individuali è efficace nel ridurre la gravità delle conseguenze degli incidenti stradali. Non indossare la cintura comporta l’aumento del rischio di morire in caso di incidente, non solo per chi non la mette ma anche per tutti gli altri passeggeri. La maggior parte degli intervistati del pool Passi fa uso della cintura anteriore e del casco, anche se ulteriori progressi devono essere fatti per quanto riguarda l’uso della cintura sui sedili posteriori. Inoltre bisogna ricordare che una minoranza (10% dei guidatori non astemi), piccola ma consistente, mette ancora a rischio la vita - propria e degli altri - guidando anche quando è sotto l’effetto dell’alcol.

 

I controlli sistematici con etilotest sono uno strumento di provata efficacia nella riduzione della mortalità per incidenti stradali. Dai dati raccolti in sette Regioni attraverso un modulo aggiuntivo sulla sicurezza stradale, questi controlli risultano però ancora poco diffusi: rimane pertanto ampio il margine di miglioramento nella diffusione delle pratiche di prevenzione e di contrasto.

 

I comportamenti personali sono fattori di primaria importanza, ma per migliorare la sicurezza stradale sono importanti anche interventi strutturali e ambientali. Occorre infine sottolineare come anche nell’ambito della sicurezza stradale si registri una sinergia tra le esigenze della promozione della salute e quelle della sostenibilità ambientale. L’incremento del trasporto pubblico, car sharing e forme di trasporto attivo (andare a piedi o in bicicletta, in condizioni che garantiscano la sicurezza con piste ciclabili, interventi per la moderazione del traffico come le "zone 30", ecc.) determinano una riduzione del traffico privato con conseguente miglioramento della qualità dell'aria, riduzione degli incidenti stradali e incremento del livello di attività fisica della popolazione.

 

Bibliografia


 

Materiali da scaricare