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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
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Sorveglianza del consumo di soluzione idroalcolica per l'igiene delle mani in ambito ospedaliero

L’igiene delle mani è scientificamente riconosciuta come la strategia più importante per prevenire la diffusione dei microrganismi resistenti agli antibiotici e ridurre le infezioni correlate all’assistenza (ICA).

 

L’importanza del suo ruolo è stata più volte sottolineata da tutte le istituzioni nazionali e internazionali, inclusa l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) che, nel 2009, ha pubblicato le “Linee guida sull’igiene delle mani” che forniscono le indicazioni per una corretta igiene delle mani. È stato stimato che l’adesione a una corretta e accurata igiene delle mani da parte del personale sanitario, può ridurre fino al 50% delle ICA con enormi vantaggi sia dal punto di vista sanitario che economico: si valuta infatti che i costi totali della implementazione della corretta igienizzazione delle mani ammonterebbero a meno del 2% dei costi attribuibili alle ICA evitate.

 

Secondo l’OMS l’utilizzo dei prodotti a base alcolica rappresenta un’ottima alternativa all’impiego di acqua e sapone per l’igienizzazione routinaria delle mani nelle aree di assistenza sanitaria ha infatti diversi vantaggi: elimina la maggior parte dei microrganismi in breve tempo (20-30 secondi), offre un’ottima tollerabilità dermatologica, è possibile renderla disponibile al letto del paziente e non necessita di particolari infrastrutture (come rubinetti, lavandini, ecc) di acqua pulita, sapone e asciugamani.

 

Nonostante negli ultimi anni si sia posta una maggiore attenzione all’igiene delle mani a causa della pandemia di COVID-19, l’aderenza a questa pratica da parte degli operatori sanitari rimane bassa e ben lontana dalla percentuale che l’OMS si auspica di raggiungere (almeno il 75%). La difficoltà nel conseguimento di questo obiettivo risulta dovuta soprattutto alla forte resistenza, da parte degli operatori sanitari, al cambiamento delle abitudini quotidiane.

 

Nel nostro Paese sono stati condotti molti studi osservazionali per valutare l’adesione alle procedure di igienizzazione delle mani da parte degli operatori sanitari che però si sono limitati a registrare le situazioni solo a livello regionale o addirittura locale. La sorveglianza a livello nazionale invece è di fondamentale importanza. Per questo motivo è nata la “Sorveglianza nazionale del consumo di soluzione idroalcolica per l’igiene delle mani in ambito ospedaliero” che utilizza i dati del consumo di soluzione idroalcolica quale criterio per stimare l’adesione, da parte del personale sanitario, alle procedure d’igiene delle mani e dunque prevenzione di ICA.

 

In Italia, la sorveglianza del Consumo della Soluzione IdroAlcolica (CSIA) per l’igiene delle mani è stata istituita nel 2021 e la sua importanza è stata sottolineata come prioritaria dal Piano Nazionale di contrasto all’Antibiotico-Resistenza (PNCAR) 2022-2025 e dal Piano Nazionale di Prevenzione 2020-2025. L’obiettivo della sorveglianza è quello di monitorare nel tempo, a livello nazionale e regionale, il consumo di soluzione idroalcolica in ambito ospedaliero, in ogni ospedale pubblico per acuti, ma anche nelle strutture private convenzionate e non convenzionate e nelle strutture socioassistenziali e sociosanitarie se dotate di codice ministeriale, purché con giornate di degenza. A livello centrale, la gestione della sorveglianza CSIA è in carico al Reparto di Epidemiologia, Biostatistica e Modelli Matematici del Dipartimento Malattie Infettive dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS).

 

Ogni Regione/Provincia Autonoma (PA) identifica un referente per la sorveglianza CSIA. Ogni struttura sanitaria sul territorio si avvale di un referente di struttura, responsabile della raccolta ed invio dei dati, attraverso la piattaforma web https://csia.iss.it/.

 

Di seguito i dati sul consumo mediano e il numero di strutture partecipanti, nell’intera struttura e nei reparti di degenza ordinaria per gli anni 2020, 2021, 2022 e 2023.

 

Tabella 1 Dati di consumo mediano nazionale di soluzione idroalcolica in ambito ospedaliero in L/1000GDO e N strutture considerate, nel 2020, 2021, 2022 e 2023.

 

2020^

2021^

2022^

2023

 

L/1000 GDO (n strutture)

L/1000 GDO (n strutture)

L/1000 GDO (n strutture)

L/1000 GDO (n strutture)

CSIA intera struttura

49 (n=399)

39 (n=403)

27 (n=567)

17 (n=631)

CSIA degenza ordinaria*

24 (n=304)

20 (n=344)

16 (n=549)

12 /n=417)

*standard OMS 20 L/1000 GDO

^Sono stati eliminati alcuni valori anomali eccessivamente elevati

 

 

Nota

  1. Prevede la misurazione del quantitativo dei prodotti utilizzati per l’igienizzazione delle mani, da parte del personale sanitario, attraverso i flussi di consumo. L’unità di grandezza proposta dall’OMS, con cui esprimere i risultati ottenuti per il consumo di soluzione idroalcolica, è “Litri di soluzione idroalcolica consumati per 1000 giornate di degenza ordinaria (CSIA/1000 GDO)”. La stessa OMS indica come standard di riferimento un consumo medio ≥20 litri di CSIA/1000 GDO e almeno una percentuale di adesione all’igiene delle mani ≥75%.
Documentazione relativa alla sorveglianza del CSIA in ambito ospedaliero

 

Risorse utili

 

Data di ultimo aggiornamento: 28 novembre 2024

Data di pubblicazione della pagina: 27 ottobre 2022

Testo scritto da: Alessandra Caramia, Giulia Fadda, Fortunato “Paolo” D’Ancona - Dipartimento malattie infettive, ISS