SARS-CoV-2: dichiarazione di pandemia
L’11 marzo 2020 l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha dichiarato che il focolaio internazionale di infezione da nuovo coronavirus SARS-CoV-2 può essere considerato una pandemia ma che, nonostante questa definizione, può essere ancora controllata.
La decisione è stata presa a causa della velocità e della dimensione del contagio e perché, nonostante i frequenti avvertimenti, l’OMS si definisce preoccupata che alcuni Paesi non si stiano avvicinando a questa minaccia con un adeguato livello di impegno politico necessario per controllarla.
Pertanto l’OMS chiede ai Paesi di adottare una strategia su quattro fronti:
- Prepararsi ed essere pronti: ci sono ancora 77 Paesi e territori senza casi segnalati, e 55 Paesi e territori che hanno segnalato 10 casi o meno. Inoltre tutti i Paesi con casi hanno aree che non sono interessate dalla circolazione del virus. I Paesi hanno l’opportunità di mantenere l’attuale situazione, preparare la popolazione e le strutture sanitarie.
- Individuare, prevenire, curare: non si può combattere un virus se non si sa dove si trova. Ciò significa una solida sorveglianza per trovare, isolare, testare e trattare ogni caso e per spezzare la catena di trasmissione.
- Ridurre ed eliminare la trasmissione del virus: per salvare vite umane è necessario ridurre la trasmissione del virus. Ciò significa trovare e isolare il maggior numero possibile di casi e mettere in quarantena i loro contatti più vicini. Anche se non si può fermare la trasmissione, si può rallentarla e proteggere le strutture sanitarie, le case di riposo e altre aree vitali, testando i casi sospetti.
- Innovare e migliorare: si tratta di un nuovo virus e di una nuova situazione. Stiamo tutti imparando e dobbiamo tutti trovare nuovi modi per prevenire l’infezione, salvare vite umane e minimizzare l'impatto. Tutti i Paesi hanno qualcosa da insegnare.
Per approfondire consulta il discorso del 12 marzo 2020 del Direttore generale dell’OMS “WHO Director-General's opening remarks at the Mission briefing on COVID-19 - 12 March 2020”.