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Istituto Superiore di Sanità
EpiCentro - L'epidemiologia per la sanità pubblica
Istituto Superiore di Sanità - EpiCentro

Archivio 2022

7/12/2022 - Pandemia di COVID-19 e salute mentale perinatale

Il numero di donne a rischio depressione nel periodo perinatale è passato dall’11,6% nel 2019 al 13,3% nel 2020, fino al 19,5% nel periodo tra gennaio e settembre 2021 e al 25,5% nel periodo tra novembre 2021 e aprile 2022. Sono i primi dati dell’indagine sull’impatto della pandemia di COVID-19 sul rischio di depressione e ansia nelle madri durante il periodo perinatale pubblicato sull’International Journal of Environmental Research and Public Health a novembre 2022. Lo studio è stato condotto su oltre 14.000 donne che hanno eseguito lo screening nel periodo 2019-2022 presso i servizi pubblici territoriali che partecipano al Network Italiano per la Salute Mentale Perinatale, coordinato dal Centro di Riferimento per le Scienze Comportamentali e la Salute Mentale (SCIC) dell’Istituto Superiore di Sanità. Per approfondire leggi la notizia sul sito ISS e l’articolo completo “The Impact of the COVID-19 Pandemic on Women’s Perinatal Mental Health: Preliminary Data on the Risk of Perinatal Depression/Anxiety from a National Survey in Italy” (Int. J. Environ. Res. Public Health 2022, 19(22), 14822).

 

1/12/2022 - Salute mentale infantile

In occasione della Giornata mondiale dell'infanzia e dell’adolescenza, l’UNICEF Italia ha pubblicato un poster dedicato alla salute mentale e al benessere psicosociale dei più piccoli. Tra i benefici di lungo periodo di una buona salute mentale infantile ci sono: maggiori possibilità che le bambine e i bambini raggiungano il loro potenziale durante la crescita e contribuiscano alla società e all’economia da adulti; lo sviluppo sociale ed emotivo continuo, compresa la resilienza e l’adattabilità, che li aiuteranno a realizzarsi al meglio. Per maggiori informazioni scarica il poster (pdf 14 Mb).

 

24/11/2022 - Salute perinatale: online il quinto European Perinatal Health Report

È online il nuovo e quinto rapporto “European Perinatal Health Report”. Il documento, pubblicato il 15 novembre 2022, è stato coordinato dall’INSERM (Institut national de la santé et de la recherche médicale - Istituto nazionale francese per la ricerca sulla salute e la medicina) e vede il contributo per l’Italia di Istituto Superiore di Sanità (ISS), ISTAT, Ministero della Salute e Ospedale Bambino Gesù di Roma. Nove gli indicatori sulla salute materno-infantile in Europa presi in esame e relativi al periodo 2015-2019. Il network Euro Peristat si avvale dei dati forniti dalla rete di referenti attiva in 27 Stati membri della UE più Islanda, Norvegia, Svizzera e Regno Unito. Leggi l’approfondimento.

 

10/11/2022 - Primi mille giorni: al via un nuovo progetto

Grazie a un accordo di collaborazione scientifica siglato nel 2022 tra l’Istituto Superiore di Sanità, l’Associazione Culturale Pediatri (ACP), il Centro per la Salute del Bambino (CSB), la Federazione Nazionale degli Ordini della Professione di Ostetrica (FNOPO) e l’Ordine della Professione Ostetrica di Roma e Provincia (OPORP), a maggio 2022 è stato avviato il progetto “Le cure che nutrono (Nurturing Care). La promozione della genitorialità responsiva e dello sviluppo precoce dei bambini e delle bambine fin dal percorso nascita”. Il progetto, a cui partecipano il Comitato Italiano per l’Unicef e Save The Children Italia, ha l’obiettivo di promuovere il Nurturing Care Framework for Early Child Development (NCF), un modello per l'azione basato su prove d’efficacia per proteggere, promuovere e sostenere il migliore sviluppo possibile per tutte le bambine e i bambini nei primi 1000 giorni. Leggi di più nella pagina dedicata.

 

13/10/2022 - Rapporto 2021 sulla natalità in provincia di Trento

Il Servizio Epidemiologia Clinica e Valutativa della provincia di Trento ha pubblicato, come ogni anno, il report relativo alla natalità, all’assistenza in gravidanza, al parto e al neonato. Nel 2021 il tasso di natalità provinciale è risultato pari al 7,7 abitanti, mentre il tasso di fecondità totale è stato di 1,42 figli per donna, valore a livello nazionale secondo solo all’Alto Adige (1,71). Il 45,7% delle donne ha dichiarato di essere stata seguita da un’ostetrica del Percorso Nascita, in leggera diminuzione rispetto al 2020. Durante il 2021 sono stati portati a termine ben 2887 percorsi, di cui 2113 si sono conclusi con un parto. La corrispondenza media tra residenza della madre e ospedale di riferimento geografico è pari al 91,4%. La proporzione di nati vivi partoriti in strutture extra-provinciali nel 2021 è stata pari al 5,6%. In termini d’età al parto, il differenziale tra donne italiane e straniere tende in generale a permanere, infatti l’età media al primo figlio è pari a 32,5 anni per le italiane e 30,6 per le straniere. Diversità si riscontrano anche rispetto alla proporzione di controlli effettuati in gravidanza e di indagini prenatali, entrambi più comuni fra le italiane sebbene questo differenziale si sia ridotto nell’ultimo quadriennio. Da notare come il 7,2% delle fumatrici ha smesso durante la gestazione, mentre il 3,1% ha fatto ricorso alla procreazione medicalmente assistita (PMA). Nelle due principali strutture della Provincia, S. Chiara di Trento e Rovereto, la proporzione di parti cesarei è stata rispettivamente del 21,8% e del 18,9%. I nati morti sono stati 10 per un tasso di natimortalità pari al 2,4‰. I nati vivi sono in genere in salute. Infine, il 97% dei neonati alla dimissione riceve l'allattamento materno. Per approfondire consulta il documento completo “Rapporto annuale sulla natalità. L’assistenza in gravidanza, al parto ed al neonato in provincia di Trento. Anno 2021” (pdf 2,2 Mb).

 

7/10/2022 - Vaccinazione contro il COVID-19 in gravidanza e allattamento

Il 7 ottobre 2022, l’Italian Obstetric Surveillance System (ItOSS) - Istituto Superiore di Sanità, ha aggiornato le indicazioni sulla vaccinazione contro il COVID-19 in gravidanza e allattamento a seguito della disponibilità dei nuovi vaccini (seconda dose booster o quarta dose) approvati dal Ministero della Salute anche per questa categoria di persone. Per approfondire leggi la pagina dedicata e il comunicato stampa ISS.

 

28/7/2022 - Rapporto 2020 sulle anomalie congenite nella PA di Trento

Il 31 gennaio 2022 il Registro Anomalie Congenite della Provincia autonoma di Trento è stato accreditato allo European Network of Population-based Registries for the Epidemiological Surveillance of Congenital Anomalies (EUROCAT) in qualità di full member. Nel 2020, nella PA di Trento sono nati 3947 bambini, di cui 16 nati morti. I casi di bambini nati o di interruzioni di gravidanza con malformazione congenita identificati nel 2020 sono 119 (77 nati vivi, 1 nato morti e 41 interruzioni di gravidanza) per una prevalenza alla nascita pari a 30,2 per mille nati (in linea con i dati europei). Il 76,5% delle donne che ha partorito un neonato con anomalia congenita, o che ha interrotto la gravidanza per diagnosi prenatale di anomalia congenita, ha cittadinanza italiana, il rimanente 23,5% cittadinanza straniera. Dei 119 casi complessivi, il 52,9% è stato classificato come isolato e il 47,1% come associato ad altre anomalie congenite. Trentaquattro casi (28,6%) presentano un’anomalia cromosomica, di cui il 41,2% è rappresentato da trisomia 21, il 23,5% da trisomia 18 e il 14,7% da trisomia 13. Tra i cromosomi sessuali, sono stati rilevati tre casi di Monosomia X e due casi con anomalia dei cromosomi sessuali. La maggioranza dei casi cromosomici è stata identificata a seguito di diagnosi prenatale e la gravidanza è stata poi interrotta. L’età media delle donne che hanno partorito un nato con trisomia 21 o che hanno interrotto la gravidanza per trisomia 21 nel feto è di 35,3 anni (36,9 anni per le donne che hanno interrotto la gravidanza e 33,2 per le donne che hanno partorito). Per approfondire scarica il rapporto completo “Rapporto annuale sulle anomalie congenite nella PA di Trento. Anno 2020” (pdf 707 kb) realizzato con i dati dal Registro Anomalie Congenite della Provincia autonoma di Trento.

 

21/7/2022 - Primi 1000 giorni di vita del bambino: il progetto multiregionale coordinato dall’ISS

I primi 1000 giorni di vita di un essere umano sono un periodo di importanza strategica che pone le basi per lo sviluppo e la salute dell’intero arco della vita. Pertanto, l’investimento in interventi precoci di protezione e promozione della salute dei bambini nelle prime epoche della vita tramite un approccio intersettoriale è una delle priorità individuate dalle organizzazioni mondiali in sanità pubblica, quali l’OMS e l’UNICEF. Per questo motivo è stato messo a punto il progetto “Rilevazione dei percorsi preventivi e assistenziali offerti alla donna, alla coppia e ai genitori per promuovere i primi 1000 giorni di vita, anche al fine di individuare le buone pratiche, i modelli organizzativi e gli interventi adeguati”. Il progetto prevede il coinvolgimento di servizi e di professionisti socio-sanitari coinvolti in varie aree d’intervento prioritarie per garantire il sano sviluppo del bambino, quali l’assistenza preconcezionale, prenatale, al parto e dopo la nascita nei primi due anni di vita del bambino, la promozione delle competenze genitoriali, il supporto alla salute mentale perinatale, la prevenzione della violenza e degli incidenti. Leggi di più nella pagina dedicata.

 

14/7/2022 - Nascita e allattamento durante la prima ondata pandemica: uno studio ISS/UNICEF

Secondo uno studio, condotto dall’Istituto Superiore di Sanità e il Comitato italiano per l’UNICEF gli ospedali accreditati come Amici delle Bambine e dei Bambini hanno ottenuto risultati migliori rispetto agli altri, in alcuni standard OMS/UNICEF e secondo le linee di indirizzo dell’Istituto Superiore di Sanità, in vigore all’epoca dello studio. L’analisi è stata condotta in 68 ospedali (di cui 26 già accreditati come Ospedali amici dei bambini, 14 in percorso, 28 interessati al percorso) della Rete che fa capo al coordinamento del programma Insieme per l’allattamento dell’UNICEF Italia. Tre i temi indagati relativamente alla prima ondata pandemica (marzo-aprile 2020): l’aderenza ad alcuni standard della Baby-Friendly Hospital Initiative (BFHI) durante l’emergenza da COVID-19; la differenza nella messa in atto delle pratiche raccomandate dal processo di accreditamento della BFHI; come sono cambiate le pratiche clinico-assistenziali e quali sono state le sfide e i punti di forza nell’applicazione della BFHI. I risultati dell’indagine sono stati raccolti nell’articolo “Prevalence of breastfeeding and birth practices during the first wave of the COVID-19 pandemic within the Italian Baby-Friendly Hospital network.What have we learned” pubblicato negli Annali dell’Istituto Superiore di Sanità (Vol. 58, No. 2: 100-108). Leggi l’approfondimento dedicato.

 

21/4/2022 - Materiali del progetto MOVIE

Sono online i materiali didattici e divulgativi messi a punto nell’ambito del progetto “Monitoraggio e valutazione dell’implementazione delle raccomandazioni cliniche organizzative per la gestione delle emergenze ostetriche emorragiche peripartum” (MOVIE). Finanziato dal programma CCM 2018 del ministero della Salute e coordinato dall’Italian Obstetric Surveillance System (ItOSS), tra il 2019 e il 2021 il progetto ha monitorato l’implementazione delle raccomandazioni cliniche e organizzative per la gestione dell’emorragia del post partum prodotte dall’ISS e dall’AGENAS nelle Regioni Piemonte, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Campania e Sicilia. Leggi l’approfondimento.

 

21/4/2022 - Consumo dei farmaci tra le donne migranti in gravidanza residenti in Italia: i dati della rete MoM-Net

Il monitoraggio delle prescrizioni farmaceutiche in epoca pre-concezionale, durante la gravidanza e il dopo parto è essenziale per valutare l’appropriatezza prescrittiva e la sicurezza del loro consumo. L'AIFA ha promosso la costituzione di una rete, denominata MoM-Net (Monitoring Medication Use During Pregnancy Network), finalizzata a monitorare il consumo di farmaci durante la gravidanza. MoM-Net è composta da otto Regioni e da una serie di esperti provenienti da istituzioni pubbliche e accademiche italiane. I risultati dell’analisi eseguita dalla rete MoM-Net sono stati pubblicati ad aprile 2022 sull’International Journal of Environmental Research and Public Health nell’articolo “Drug Prescriptions among Italian and Immigrant Pregnant Women Resident in Italy: A Cross-Sectional Population-Based Study”. Leggi l’approfondimento a cura di Paola D’Aloja, Roberto Da Cas, Serena Donati – Istituto Superiore di Sanità.

 

14/4/2022 - Conflitto in Ucraina e sostegno alle persone migranti e rifugiate

L’Ufficio italiano dell’UNICEF e l’Istituto superiore di sanità hanno realizzato nuovi materiali divulgativi sull’allattamento e l’alimentazione infantile durante le emergenze per sostenere la protezione e la promozione della salute da parte del personale sanitario e delle emergenze impegnato nell’accoglienza delle persone migranti e rifugiate. I materiali sono stati realizzati in italiano, inglese e ucraino. Per maggiori informazioni vai alla pagina dedicata.

 

7/4/2022 - Baby Friendly: online i materiali aggiornati

Dal 1 aprile sono disponibili i materiali aggiornati per il programma Insieme per l’Allattamento dell’UNICEF Italia, in particolare la “Guida all’applicazione dei passi” e il “Kit per la verifica della competenze di operatrici e operatori” nell’implementazione delle Iniziative Baby Friendly (BFI) per ospedali e per i servizi territoriali. Leggi l’approfondimento di Elise Chapin e Stefania Solare (UNICEF Italia).

 

24/3/2022 - Progetto IMAgiNE EURO: i risultati dell’indagine

Sono disponibili i primi dati del progetto IMAgiNE EURO (Improving MAternal Newborn carE in the EURO Region) dedicato all’impatto che la pandemia di COVID-19 ha avuto (e ha) sulle cure materno-neonatali erogate nei Paesi dell’OMS Europa. In tutti i Paesi indagati sono emerse le difficoltà di accesso (logistiche, amministrative, emotive etc) ai servizi sanitari causate dalla pandemia. Esistono tuttavia grandi disuguaglianze: in Croazia, Romania e Serbia le mamme hanno riportato una minore qualità delle cure, rispetto a Paesi come Lussemburgo, Norvegia, Svezia, Francia e Spagna (l’Italia si colloca a metà strada tra questi due gruppi). Tra i dati relativi al nostro Paese ricordiamo che il 78,4% delle donne ha avuto limitazioni sulla presenza di una persona di propria scelta durante il travaglio e il parto (con una frequenza che varia dal 63% in Veneto al 92% in Puglia); il 44,6% ha riportato difficoltà di accesso alle visite prenatali, (con una frequenza che varia dal 28,9% in Friuli Venezia Giulia al 53,3% in Puglia); il 36,3% ha riportato la mancanza di un adeguato supporto per l’allattamento (con dati regionali che variano dal 24,9% in Piemonte al 61,1% in Campania). Leggi l’approfondimento dedicato.

 

17/3/2022 - Il padre nei primi mille giorni. La Guida metodologica PARENT

A conclusione del progetto europeo PARENT (Promotion, Awareness Raising and Engagement of men in Nurture Transformations – Promozione, sensibilizzazione e coinvolgimento degli uomini in processi di trasformazione delle pratiche di accudimento) è stata pubblicata la “Guida Metodologica per formatrici e formatori dei corsi destinati alle professioni sanitarie”. La Guida contiene indicazioni utili per progettare e realizzare un percorso formativo che abbia l’obiettivo di: promuovere il coinvolgimento attivo dei padri all’interno del percorso nascita in un’ottica di co-genitorialità, condivisione del ruolo di cura e parità di genere; promuovere un cambiamento, nelle pratiche e nella cultura, sui ruoli di genere nella cura; sensibilizzare i professionisti e le professioniste rispetto alle strategie di prevenzione della violenza maschile contro le donne, i bambini e le bambine, e di promozione della paternità accudente; promuovere la consapevolezza sul ruolo paterno nel percorso nascita; promuovere la Nurturing Fatherhood e l’Early Child Development; promuovere l’integrazione delle competenze professionali nell’ambito della formazione in service e pre-service. Leggi di più nell’approfondimento dedicato.

 

17/3/2022 - Sostegno all’allattamento durante le emergenze: i materiali ISS/UNICEF

In tutte le emergenze, i bambini più piccoli sono a maggior rischio di malattia e mortalità. Nelle situazioni emergenziali i bambini che non vengono allattati sono particolarmente vulnerabili, poiché non sono disponibili le condizioni per la ricostituzione in sicurezza della formula artificiale e la sua somministrazione. Questa è una preoccupazione in Ucraina, dove i tassi di allattamento esclusivo sono bassi e un'alta percentuale di bambini dipende parzialmente o completamente dalla formula artificiale. Su questo tema leggi i testi a firma congiunta UNICEF/ISS “Allattamento durante le emergenze” e “Protezione dell’alimentazione materna e infantile nel conflitto in Ucraina e in unità di crisi per rifugiati” e scarica le infografiche “Avvio tempestivo dell’allattamento durante le emergenze” (pdf 354 kb), “Sostenere i neonati e le neonate in alimentazione con formula durante le emergenze” (pdf 170 kb) e “Evitare e gestire donazioni inappropriate di sostituti del latte materno e altri prodotti non ammessi” (pdf 248 kb). La realizzazione di questi testi e dei materiali si inserisce all’interno della partnership scientifica tra l’ISS e il Comitato Italiano per l’Unicef che include il tema della protezione, promozione e sostegno dell’allattamento e dell’alimentazione infantile, anche nei contesti di emergenza. 

 

10/3/2022 - COVID-19 e stato emotivo in epoca perinatale

Dal 1 ottobre 2020 al 31 maggio 2021, 1168 donne in gravidanza e 940 donne nei primi sei mesi dopo il parto hanno partecipato allo studio “COVID-19 e salute mentale perinatale: impatto del COVID-19 sul vissuto e lo stato emotivo in epoca perinatale delle donne in contatto con i Consultori Familiari (CF)” coordinato dall’ISS. Si tratta dell’unico studio italiano condotto durane la pandemia che abbia valutato su larga scala il distress psicologico fra le utenti dei CF nel periodo perinatale. Dall’indagine è emerso che il 32% delle donne in gravidanza e il 38% delle donne nel periodo post natale non si è sentita supportata dalla propria rete sociale (nel periodo pre-pandemico erano poco più di un quarto). Il supporto ricevuto da servizi e professionisti sanitari è descritto come adeguato dalla maggioranza delle partecipanti, ma con delle differenze nei due gruppi: fra le donne in gravidanza solo il 9% si è sentita “non molto ben supportata”, percentuale che sale al 23% fra le donne nel periodo postnatale. Più specificamente, una donna su cinque non ha potuto parlare del proprio stato d’animo con un professionista sanitario dopo essere stata dimessa dall’ospedale. Per approfondire leggi la pagina dedicata.

 

3/3/2022 - Analisi dell’evento nascita anno 2020 - Regione Lombardia

I dati analizzati nel rapporto “Certificato di Assistenza al Parto (CedAP) - Regione Lombardia - Analisi dell’evento nascita - anno 2020” sono relativi ai 68.120 parti verificatisi in Lombardia nel 2020 e corrispondenti a 69.224 nati in 59 punti nascita. La completezza dei dati dipende da due fattori: la copertura (certificati inviati) e la qualità dei dati stessi. Il rapporto, basato sull’elaborazione dei Certificati di Assistenza al Parto (CedAP) del 2020, comprende i dati del 98,2% dei nati in Regione registrati con le Schede di Dimissione Ospedaliera (SDO). Si rileva un decremento nel numero delle nascite con 72.560 nati rispetto a 75.105 nel 2019; il tasso di natalità scende a 7,2 nati per 1000 abitanti da 7,5 nel 2019. Le madri con cittadinanza straniera costituiscono nel 2020 il 30,5% del totale delle madri. L’età media delle madri al momento del parto è pari a 33,6 per le italiane e 30,8 per le straniere. Il tasso di madri non coniugate è pari al 41,6%. Le donne sottoposte ad almeno un’indagine prenatale invasiva sono il 5,9% del totale. Il 75,1% dei parti, nel 2020, è avvenuto in 27 punti nascita che assistono oltre 1000 parti/anno. Il travaglio è stato indotto nel 27,2% dei casi. Il tasso di parti cesarei programmati è pari al 14,1% nelle strutture private accreditate, mentre corrisponde al 21,9% in quelle pubbliche. I parti classificati secondo Robson sono in totale 57.328 corrispondenti all’84,2% del totale dei parti avvenuti nei punti nascita pubblici, equiparati e privati accreditati. L’analisi del ricorso al taglio cesareo nelle classi di Robson fotografa un’ampia variabilità tra le Agenzie di Tutela della Salute (ATS) nelle classi a minor rischio, confermando la necessità di migliorare in futuro le prassi organizzative e cliniche adottate nelle differenti realtà. Per approfondire consulta il rapporto completo “Certificato di Assistenza al Parto (CedAP) - Regione Lombardia - Analisi dell’evento nascita - anno 2020” e visita: la pagina del sito della Regione Lombardia dedicata agli  Open Data – Osservatorio Epidemiologico e la pagina dell’Istituto Mario Negri dedicata alla salute materno infantile.

 

27/1/2022 - COVID-19 e vaccinazione in gravidanza: un commento ai dati

All’inizio della pandemia da SARS-CoV-2, le donne in gravidanza e puerperio e quelle che programmavano una gravidanza hanno ricevuto messaggi contrastanti circa l’opportunità di vaccinarsi e, ancora oggi, l’esitazione vaccinale in questa popolazione è forte. È questo il tema del commento “Severe COVID-19 in pregnancy is almost exclusively limited to unvaccinated women – time for policies to change” pubblicato su The Lancet Regional Health - Europe a gennaio 2022. Il testo, al quale ha contribuito anche il gruppo dell’Italian Obstetric Surveillance System (ItOSS) dell’Istituto Superiore di Sanità coordinato da Serena Donati, segnala che durante il periodo della variante Delta, i Paesi dotati di sistemi di sorveglianza che partecipano all'International Network of Obstetric Survey Systems (INOSS) hanno rilevato un aumento dei casi gravi di malattia da SARS-CoV-2 in gravidanza e puerperio e hanno dimostrato che la maggioranza delle donne ricoverate in terapia intensiva non era vaccinata. Nonostante i Paesi aderenti al network INOSS abbiano adottato politiche non uniformi circa i criteri di priorità per l’offerta vaccinale e presentino tassi variabili di accettazione del vaccino in gravidanza, i dati sugli esiti materni dimostrano chiaramente come la vaccinazione protegga dalle forme gravi della malattia da COVID-19. I professionisti sanitari dovrebbero pertanto promuovere la vaccinazione e i governi dovrebbero dare priorità all’offerta vaccinale in gravidanza e puerperio. Leggi il testo completo, pubblicato il 26 gennaio 2022.

 

20/1/2022 - Attuazione della legge sulla PMA: i dati per il 2019

Nel 2019 sono stati applicati 99.062 cicli di PMA (Procreazione Medicalmente Assistita) sia di II e III livello – che comprendono FIVET (fecondazione in vitro con trasferimento di embrioni in utero), ICSI (fecondazione in vitro tramite iniezione di spermatozoo in citoplasma), FER (fecondazione con utilizzo di embrioni crioconservati) e FO (fecondazione con impiego di ovociti crioconservati) – che di I livello, tecnica meno complessava (ovvero inseminazione intrauterina, IUI). Si conferma un aumento dei cicli da scongelamento di embrioni FER e FO (23.157 cicli vs 20.905 del 2018), mentre si registra una leggera diminuzione dell’utilizzo delle tecniche di PMA a fresco senza donazione di gameti, in cui vengono utilizzati sia gameti che embrioni non crioconservati (50.324 cicli vs 51.087 del 2018). Continua il trend in aumento dei cicli con donazione di gameti che salgono complessivamente per le tecniche di I, II e III livello a 9686 cicli rappresentando il 9,8% dei cicli totali. Sono alcuni dei dati che emergono dal documento “Relazione del Ministro della Salute al Parlamento sullo stato di attuazione della legge contenente norme in materia di procreazione medicalmente assistita - anno 2021”. Leggi l’approfondimento di Lucia Speziale e Giulia Scaravelli - Registro Nazionale della Procreazione Medicalmente Assistita, ISS.