Informazioni generali
Il “Sistema di sorveglianza 0-2 anni sui principali determinanti di salute del bambino” - Sorveglianza Bambini 0-2 anni - rientra tra i sistemi di sorveglianza di rilevanza nazionale e regionale (DPCM 3 marzo 2017), promosso dal Ministero della Salute e coordinato dall’Istituto Superiore di Sanità in collaborazione con le Regioni e Province Autonome.
L’obiettivo è quello di rilevare informazioni su alcuni determinanti di salute del bambino in epoca periconcezionale e nei primi due anni di vita al fine di produrre indicatori, in parte richiesti dalla Organizzazione Mondiale della Sanità e/o dai Piani Nazionali e Regionali della Prevenzione, che consentano confronti territoriali e intertemporali.
Le tematiche indagate comprendono: l’assunzione di acido folico in epoca periconcezionale, il consumo di tabacco e di alcol in gravidanza e in allattamento, l’allattamento, la posizione in culla, la sicurezza in casa e in automobile, l’esposizione alla lettura e agli schermi (computer, tablet, TV, cellulari), le vaccinazioni.
Metodi e materiali
La popolazione in studio è rappresentata dalle mamme con bambini di 0-2 anni che si rivolgono ai centri vaccinali per la vaccinazione dei propri figli.
L’approccio metodologico è quello della sorveglianza di popolazione, da effettuarsi con indagini a cadenza triennale ripetute su campioni rappresentativi di mamme.
L’arruolamento delle mamme avviene presso tutti i centri vaccinali presenti nelle Regioni partecipanti in occasione della somministrazione delle seguenti dosi vaccinali: 1a, 2a, 3a dose di Difterite/Tetano/Pertosse - DTP esavalente e 1a dose di Morbillo/Parotite/Rosolia/Varicella - MPRV.
Ciascuna dose rappresenta una base campionaria a sé stante, corrispondente a una fascia specifica d’età all’interno della classe target 0-2 anni (rispettivamente 2-3 mesi, 4-5 mesi, 11-12 mesi e 13-15 mesi), quindi in ogni Regione vengono selezionati 4 campioni indipendenti rappresentativi a livello regionale o, per le Regioni che lo richiedono, a livello aziendale con un conseguente aumento del numero di mamme da intervistare.
Il campionamento è di tipo pseudo-casuale su base temporale: dall’inizio del reclutamento tutte le mamme eleggibili vengono arruolate fino al raggiungimento della numerosità stabilita in corrispondenza di ciascuna dose.
La raccolta dei dati avviene attraverso un questionario anonimo, disponibile in più lingue, che viene autocompilato dalle mamme in formato on line su un proprio device o cartaceo nei momenti di attesa che precedono o seguono la seduta vaccinale.
Tutti i professionisti coinvolti nella Sorveglianza (Referenti regionali, aziendali e operatori sanitari che lavorano nei centri vaccinali vengono adeguatamente formati prima dell’inizio della raccolta dati sia sugli aspetti metodologici sia sui contenuti informativi indagati.
La Sorveglianza infine prevede la diffusione di materiale di comunicazione, rappresentato da brochure e poster multilingue, distribuiti presso i centri vaccinali, i servizi territoriali e gli ambulatori dei Pediatri di libera scelta.
Da dove siamo partiti: il progetto pilota
L’avvio della Sorveglianza è stato preceduto da un progetto pilota promosso e finanziato dal Ministero della Salute e diretto a verificare la realizzabilità, presso i Centri vaccinali, di un sistema di sorveglianza su alcuni determinanti di salute del bambino inclusi nel programma nazionale GenitoriPiù. Il progetto - coordinato dall’Istituto superiore di sanità (Iss) in collaborazione con 5 Regioni (Campania, Calabria, Marche, Puglia, Veneto), l’ATS Milano e l’Università Ca’ Foscari di Venezia - ha visto la realizzazione di una indagine condotta nel 2016 in 13 Distretti appartenenti alle Regioni partecipanti.
Le adesioni alla Sorveglianza
La prima edizione della Sorveglianza è stata condotta nel 2018-2019 e ha visto la partecipazione di 11 regioni (Piemonte, Valle d’Aosta, P.A. di Trento, Marche, Lazio, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna). Alla seconda edizione, condotta nel 2022, hanno partecipato tutte le Regioni, a eccezione della P.A. di Bolzano e del Molise. La Toscana, invece, aderisce condividendo i risultati dell’Indagine sul percorso nascita già attiva sul proprio territorio e coordinata dall’Istituto Superiore Sant’Anna di Pisa.