Sorveglianza
Bambini 0-2 anniIndagine 2022: consumo di bevande alcoliche
L’assunzione di alcol in gravidanza e in allattamento può causare un’ampia gamma di danni alla salute del bambino che comprendono lo spettro dei disordini feto-alcolici (FASD), l’aborto spontaneo, il parto pretermine, il basso peso alla nascita, alcune malformazioni congenite, la sindrome della morte improvvisa in culla (SIDS), difficoltà cognitive e relazionali.
La grande maggioranza delle mamme nel pool di regioni non ha assunto bevande alcoliche in gravidanza, il 18,6% ha dichiarato di aver assunto alcol (anche solo una piccola quantità rappresentata da mezzo bicchiere di vino o una birra piccola o un aperitivo) almeno 1-2 volte al mese e il 3,7% almeno 3-4 volte, con una variabilità regionale in quest’ultimo caso compresa tra l’1,7% (Calabria) e il 6,1% (Emilia-Romagna). Il consumo di alcol risulta più diffuso tra le mamme del Centro-Nord.
In tutte le regioni il consumo di alcol in allattamento risulta più diffuso che in gravidanza, confermando la presenza di prevalenze più elevate nelle regioni del Centro-Nord. Tra le mamme che allattano, la quota che ha riferito di aver assunto alcol almeno 3-4 volte nell’ultimo mese dall’intervista aumenta al crescere dell’età del bambino variando dal 3,4% (Basilicata) al 12,9% (Emilia-Romagna) nella fascia 2-5 mesi e dal 3,4% (Campania) al 17,5% (Emilia-Romagna) nella fascia 11-15 mesi. La quota in Toscana risulta pari al 18,2% a 3 mesi dal parto.
I dati confermano la necessità di continuare a fornire informazioni alle donne e ai loro partner sul rischio per la salute dei bambini rappresentato dal consumo di alcol in gravidanza e durante l’allattamento
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