Escherichia coli
In Italia, dal 2017 si osserva un andamento in calo nella percentuale di E. coli resistenti agli aminoglicosidi (amikacina, gentamicina), 13,2% nel 2022, e ai fluorochinoloni (ciprofloxacina, levofloxacina), 31,6% nel 2022, mentre la resistenza alle cefalosporine di terza generazione (cefotaxime, ceftazidime, ceftriaxone) è diminuita dal 30,9% nel 2019 al 24,2% nel 2022 ma è rimasta sostanzialmente stabile rispetto al 2021; inoltre, valori molto bassi di resistenza (<1%) e stabili sono stati osservati per i carbapenemi (imipenem, meropenem) (Figura). La percentuale di resistenza combinata, misurata come resistenza a cefalosporine di terza generazione, aminoglicosidi e fluorochinoloni, è stata dell’8,2% nel 2022, in diminuzione rispetto agli anni precedenti. Poiché l’uso di antibiotici ad ampio spettro, quali cefalosporine e fluorochinoloni, è un noto fattore di rischio per la colonizzazione e la diffusione di Enterobacterales resistenti, incluso E. coli, è necessaria una maggiore attenzione alla gestione del trattamento e a una riduzione d’uso di questi antibiotici.
Relativamente ai batteri Gram-negativi (Tabella ), percentuali di resistenza particolarmente critiche si osservano per E. coli all’ampicillina (61,6%) e amoxicillina-acido clavulanico (38,0%), alle cefalosporine di terza generazione (>19%) e quarta generazione (cefepime, 18,2%) e ai fluorochinoloni (>30%).
Tabella - Batteri gram-negativi: profilo di antibiotico-resistenza per Escherichia coli, Italia 2022
Classe di antibiotici | Antibiotico | Isolati (n) | R (%) | 95% IC R (%) |
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Penicilline | Ampicillina | 7.592 | 61,6 | 60,5 - 62,7 |
Amoxicillina-Acido Clavulanico | 23.719 | 38,0 | 37,4 - 38,6 | |
Piperacillina-Tazobactam | 25.085 | 8,5 | 8,2 - 8,9 | |
Cefalosporine III/IV generazione | Cefotaxime | 21.067 | 23,7 | 23,2 - 24,3 |
Ceftazidime | 25.066 | 19,6 | 19,1 - 20,1 | |
Ceftriaxone | 3.526 | 26,4 | 25,0 - 27,9 | |
Ceftazidime-Avibactam | 11.150 | 0,7 | 0,5 - 0,9 | |
Cefepime | 24.390 | 18,2 | 17,7 - 18,7 | |
Carbapenemi | Imipenem | 16.342 | 0,3 | 0,2 - 0,4 |
Meropenem | 23.663 | 0,2 | 0,2 - 0,3 | |
Ertapenem | 15.668 | 0,9 | 0,7 - 1,0 | |
Aminoglicosidi | Amikacina | 24.944 | 1,5 | 1,3 - 1,6 |
Gentamicina | 25.351 | 12,6 | 12,2 - 13,0 | |
Fluorochinoloni | Ciprofloxacina | 25.286 | 31,5 | 30,9 - 32,0 |
Levofloxacina | 6.772 | 30,8 | 29,7 - 31,9 | |
Glicilcicline | Tigeciclina° | 8.762 | 14,7 | 14,0 - 15,5 |
Altro | Fosfomicina i.v.° | 11.601 | 2,2 | 2,0 - 2,5 |
R=resistenza; IC=intervallo di confidenza;
°Non è stato possibile verificare se il dato è stato ottenuto con le metodiche raccomandate da EUCAST (www.eucast.org/clinical_breakpoints) e riportate nel protocollo AR-ISS.
*Le classi di intensità di resistenza sono identificate in base ai quartili della distribuzione nazionale
E. coli fa parte del normale microbiota intestinale dell’uomo, ma è anche la causa più frequente di sepsi e infezioni del tratto urinario, sia di origine comunitaria che ospedaliera; inoltre, è associato a infezioni intra-addominali e meningiti neonatali ed è uno dei principali agenti causali delle infezioni di origine alimentare nel mondo. La resistenza in E. coli si sviluppa rapidamente attraverso mutazioni o mediante acquisizione di elementi genetici mobili che codificano meccanismi di resistenza, come la produzione di beta-lattamasi a spettro esteso (ESBL) e carbapenemasi. Le ESBL sono enzimi che conferiscono resistenza alla maggior parte degli antibiotici beta-lattamici, comprese le cefalosporine di terza generazione, e sono spesso riscontrati in combinazione con altri meccanismi di resistenza, con conseguente resistenza a più farmaci. I carbapenemi di solito resistono agli effetti delle ESBL e potrebbero rimanere una delle poche opzioni di trattamento per le infezioni gravi. Tuttavia, una potenziale minaccia è la resistenza ai carbapenemi mediata da carbapenemasi, che potrebbe conferire resistenza a tutti gli antibiotici beta-lattamici disponibili.